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Messaggi del 07/01/2013

Dondarini «Io abbandonato dai vertici, Moggi bersaglio»

Post n°6840 pubblicato il 07 Gennaio 2013 da nadir63l
 

In esclusiva per Giulemanidallajuve, Paolo Dondarini risponde alle domande della nostra redazione.


Immagine IPB

In esclusiva per Giulemanidallajuve, Paolo Dondarini risponde alle domande della nostra redazione.

Dopo oltre sei anni di sospetti e sentenze mediatiche, il mese scorso la quarta sezione della Corte d’Appello di Napoli ha sentenziato che Dondarini non faceva parte di nessuna “cupola” né ha mai commesso frodi sportive. Qualcuno ha approfittato degli auguri di rito per porgere le proprie scuse?
Nessuno ha porto alcuna scusa, ho ricevuto molti attestati di stima ma all'appello manca qualcuno da cui mi sarei aspettato almeno un cenno di solidarietà e che invece ha completamente taciuto.

Nel maggio 2006 Travaglio trascrisse alcune parti della sua telefonata con l'allora designatore Pairetto, in merito alla partita Sampdoria-Juventus. Con una brillante azione di taglio e cucito dispose il dialogo a supporto della tesi di colpevolezza. Quando fu possibile leggere l'intero contenuto della telefonata, le parole non lasciarono spazio all'interpretazione e a fine partita concesse un rigore sacrosanto ai bianconeri, su indicazione del guardalinee.
Nell'apprendere lo stravolgimento della realtà a mezzo stampa, ebbe subito la consapevolezza di trovarsi in mezzo a una farsa?

Travaglio ebbe quantomeno la grave colpa di omettere di riferire che dopo quelle telefonate il GIP di Torino archiviò le indagini. L'unica consapevolezza che ho sempre avuto é relativa alla mia estraneità ai fatti contestatemi.

Nonostante le tante contraddizioni presenti già nel 2006, cui se ne sono aggiunte molte altre durante lo svolgimento del rito ordinario, i media hanno continuato ad appoggiare la tesi colpevolista, tentando di insabbiare il resto. Che idea si è fatto del giornalismo italiano?
Credo che il comportamento dei singoli non possa inficiare tutta una categoria. Ho perseguito e sto perseguendo tutti quei professionisti che hanno scritto falsità sulla mia persona e sulla mia vicenda. Detto questo è all'evidenza lo schieramento di quasi la totalità della stampa. Penso che una parte di essa sia stata vittima di chi ha condotto le indagini. Un'altra ne é stata senza dubbio complice.

Quali possono essere le ragioni per cui i media hanno cavalcato in toto la tesi colpevolista a costo di insabbiare e modificare ciò che non faceva comodo?
Ritengo che ci siano state ragioni "passate sopra la nostra testa" e che non é stato possibile sapere, fino ad oggi. Ma domani...

Mentre la macchina del fango era in azione, ha ricevuto solidarietà nel suo ambiente o si è sentito come la pecora nera abbandonata da tutti?
Ho avuto grande solidarietà e sostegno dalla base; lo stesso non posso dire per il vertice, che anzi mi ha abbandonato al mio destino.

Vorremmo tornare con un paio di domande a prima dello scoppio di farsopoli. Oggi sappiamo con assoluta certezza che una società di calcio, oltre ai propri tesserati e a mezzo mondo del pallone, si serviva di «arbitri amici» e di una «macchina spropositata» per far «attenzionare» arbitri di Serie A. Lei e i suoi colleghi avete mai avuto percezione di ciò?
Se si riferisce all'Inter ed al cosiddetto spionaggio Telecom, da parte mia non ho mai avuto alcun sospetto in merito. D'altronde non sono fra le persone che sono state sottoposte a quel tipo di "attenzione".

Conosciamo bene il Nucini arbitro sul campo e il Nucini «cavallo di Troia», com’era il Nucini collega?
Non ho mai avuto alcun problema con Nucini. Ho letto di rapporti che avrebbe avuto con un dirigente di società. Ciò mi ha rattristato nella stessa misura della vicenda di un altro collega che avrebbe cercato un incontro segreto sempre con un dirigente di società, con non so bene quali obiettivi.

Quando c’era una partita importante, magari un match tra squadre con presidenti particolarmente avvezzi al lamento e allo scaricare le colpe sull’arbitro di turno, come viveva la preparazione? Quali erano le raccomandazioni fatte de visu?
La nostra professionalità era, come é tutt'oggi, massima. Nulla era mai lasciato al caso ma tutto tecnicamente studiato nei dettagli. Le raccomandazioni che mi sono sempre state impartite erano esclusivamente per raggiungere l'obiettivo di un arbitraggio preciso e possibilmente apprezzato da tutti.

Prima di arbitrare una partita, è consuetudine memorizzare l’elenco dei diffidati? Qualcuno ha mai raccomandato di fare particolare attenzione a un calciatore poiché diffidato?
Ognuno ha le proprie abitudini, personalmente ho sempre evitato di conoscere i diffidati per non incorrere in condizionamenti di ogni sorta. Quanto alla seconda domanda, ovviamente mai.

Per Massimo De Santis chiedere alcune maglie ufficiali della Juventus a fine partita è divenuta, per l’accusa, una prova del forte legame col club. Era davvero cosa strana ed esclusiva?
Era quasi una prassi per ogni squadra regalarci la maglia a fine gara e mi creda che per noi era un gradito omaggio; non immagina quante richieste giungono, ad ogni gara, ad ogni arbitro, da parte di amici e conoscenti che vorrebbero una maglia ufficiale. Quasi tutte vengono poi dagli arbitri regalate. Quanto al capo di imputazione non é stato l'unico basato sul nulla!

Ha mai avuto la percezione che i designatori Bergamo e Pairetto valutassero lei e i suoi colleghi prescindendo dall’aspetto tecnico?
Oggi come allora quello tecnico é uno degli aspetti presi in considerazione ma non l'unico. Sono considerati altrettanto importanti quello psicologico, quello mediatico, quello sullo stato di forma e, senza essere ipocriti, quello fiduciario.

Durante l’intervallo della partita si usava tenere i telefoni spenti o accesi?
Il mio é sempre stato spento. Degli altri non posso rispondere

Qualche dirigente le ha mai fatto visita nello spogliatoio, durante l’intervallo, per protestare?
Più di uno ed ogni volta sono stati prontamente squalificati dal Giudice Sportivo.

Restando sull’argomento, di solito quanti testimoni assisterebbero all’arrivo del dirigente furibondo?
Era consuetudine, ove possibile chiamare sempre anche il dirigente dell'altra squadra; comunque l'incaricato dell'ufficio indagini era sempre pronto ad accorrere in nostro soccorso quantomeno per assistere alla "sfuriata".

Lei nel 2006 fu prosciolto in sede sportiva ed ha potuto continuare a svolgere la sua attività. Cos’è cambiato in quei mesi?
La consapevolezza che bastano le maldicenze di altri per metterti nei guai. Praticamente ogni arbitro, in ogni gara, può potenzialmente essere accusato di frode sportiva a sua insaputa! Nessuno ha voluto capire che é necessario che ciò non possa accadere nuovamente. Nel nostro Paese degli arbitri non interessa a nessuno se non per massacrarli.

Nel 2007 la Juventus torna in Serie A nell’inedita versione di società simpaticissima. Anche qui, che cambiamento ci fu a livello di tensione arbitrale e quali erano i commenti?
Nessun cambiamento da parte degli arbitri, piuttosto sono i media ad interessarsi ad una squadra più che ad un'altra, rendendola simpatica o meno.

2009, Juve ancora simpatica, la panchina accenna a una protesta e gli arriva un «Zitti voi che venite da calciopoli!» da parte di un assistente arbitrale con carriera pluridecennale alle spalle. Le è mai capitato di assistere a scene simili?
No e fatico a credere che ciò sia verosimile.

Cos’ha pensato quando sui giornali è apparsa la storia delle sim svizzere date agli arbitri?
Fu attraverso la rubrica "Palazzo di vetro" del giornalista Ruggiero Palombo della Gazzetta della Sport. Non é importante quello che pensai allora, quanto quello che penso oggi: la fonte fu quella che aveva anticipato (con successo) i verdetti della giustizia sportiva, la stessa fonte che poi abbiamo scoperto annoverare tra i suoi giornalisti uno che ha collaborato con gli inquirenti di Napoli ed essere stata presa, dagli stessi inquirenti, spesso, come prova di colpevolezza degli indagati. Incredibile ed inaccettabile.

Considerando la sua vicenda, ha mai avuto l'impressione di essere una pedina da sacrificare, insieme con altre, per la realizzazione di un disegno molto più grande?
E' evidente che l'obiettivo era Luciano Moggi e che servivano persone da accomunare a lui; le dico però che se hanno visto in me un capro espiatorio mi hanno sottovalutato, ed hanno sottovalutato il mio legale.

Lei ha denunciato l’ex pubblico ministero di calciopoli Narducci. La stampa ha posto attenzione particolare all’inciso di pagina 55 del libro, ha individuato altre imprecisioni?
Il dottor Narducci, nel suo libro, ha scritto cose false e ciò é imperdonabile ed ingiustificabile. Credo di poter inoltre dire che non sia l'unica cosa riguardante il sottoscritto a cui dovrà dare risposte.

Il suo legale, Avvocato Bordoni, ci ha recentemente elencato le molte iniziative legali che lei ha portato avanti. Ne ha in programma altre?
Certamente sì, non voglio però svelarle ora sia perchè non é il momento sia perchè c'é più di una persona che mi ha fatto del male, ed è giusto che rimanga in attesa a meditare con il timore di dover, prima o poi, rifondere quanto causatomi.

A seguito della condanna di primo grado si dimise da componente della Commissione Arbitri Interregionale. Qualche mese dopo fu eletto presidente della sezione AIA di Finale Emilia ma il comitato nazionale la sollevò dall’incarico commissariando la sezione. Dopo l’assoluzione le è stato proposto un nuovo incarico?
Le mie dimissioni del 2009 furono un atto per soddisfare la richiesta di chi aveva manifestato imbarazzo dalla vicenda. La Sezione venne invece commissariata senza che io venissi rimosso... non aggiungo altro perché sulla vicenda é ancora pendente un mio ricorso al TAR del Lazio. Quanto alla sua domanda non mi é stato proposto alcun incarico semplicemente perchè dopo l'assoluzione nessuno dei preposti mi ha chiamato.

Quali sono i programmi per il suo futuro?
Il calcio é la mia passione, nonostante tutto. Lo sport é sempre stato in cima ai miei desideri professionali. Nel 2000, quando fu istituita la facoltà di scienze motorie, come diplomato all'ISEF, mi laureai specializzandomi in marketing e management sportivo discutendo la tesi sull'azione di marketing delle società calcistiche di serie A... ma per poter decidere cosa fare bisogna prima ricevere proposte; ad oggi nessuno mi ha cercato ed io a dire il vero, per carattere, non sono uno che si propone.

 
 
 

Un errore tira l'altro

Post n°6839 pubblicato il 07 Gennaio 2013 da nadir63l
 

© foto di www.imagephotoagency.it

Delusione tanta, un po' di rabbia, ma tanta riflessione. Inutile prendersela con Valeri, con la cattiva sorte, con i legni o con le papere. Da una sconfitta inopinata, si può ripartire solamente se ci capiscono e non si ripetono i tanti errori commessi.

Parlare col senno del poi è sempre estremamente facile, prendersela però con Peluso è alquanto riduttivo. Insomma, inutile negare che dopo un paio di allenamenti un giocatore non può essere perfettamente inserito a meno che sia un campionissimo, cosa che Federico non è. Forse, Conte ha valutato male la situazione, la necessità e la volontà di avere un mancino nel trio difensivo lo ha portato a rilegare Caceres in panchina.

L'errore non è tanto aver schierato Peluso, gli sbagli sono stati altri. Prima di tutto, però è necessario inquadrare la situazione. Nella prima gara del 2012, la Juventus vinse a Lecce con un gol di Matri in una gara in cui i salentini ebbero molte occasioni da rete, i bianconeri apparsero sfilacciati e lunghi. Lo stesso che è successo con la Sampdoria, gara in cui c'è poco o nulla da salvare, segno che il lavoro atletico fatto annebbia la mente e si fa sentire sulle gambe.

Tanti errori semplici e banali in fase di costruzione anche da chi non t'aspetti come Pirlo e Marchisio, ma il peggio è accaduto nel secondo tempo. Il primo gol di Icardi è giunto solamente dopo 8 minuti, restavano quasi quaranta minuti per cercare con intelligenza la vittoria. Nulla era compromesso, ma da quel momento la Juventus ha lasciato la testa, la compresione tattica da un'altra parte e ha concesso alla Sampdoria spazi enormi in contropiede, varchi in cui Icardi e Eder si sono trovati a loro agio.

La mossa di Conte di passare a un 4-3-1-2 si è rivelata così sbagliata. Con una condizione fisica non ottimale, avere in campo di fatto 3 punte (Vucinic-Giovinco-Quagliarella), con Pirlo in netta difficoltà in mezzo al campo, con i terzini sempre alti si è rivelato un errore.

A questo poi si deve aggiungere una prestazione pessima di Pogba: il francese, soprattutto nella ripresa, si è fatto trovare sempre fuori posizione giocando praticamente da ala mancina lasciando la difesa priva di un'adeguata condizione mettendo così i suoi compagni in difficoltà.

Altro fattore non positivo, è rappresentato dal nervosismo e dalla poca personalità di alcuni giocatori. Gli esempi positivi di oggi sono Barzagli e Giaccherini, ma la certezza è che questa Juventus si riprenderà subito. Occhio però a non ripetersi in occasioni simili, una gara del genere contro il Celtic significherebbe eliminazione. Ecco perché riflettere bene, essere meno presuntuosi e supericiali per ritornare immediatamente la Juventus di Conte.

 
 
 

CONTE: "Nascondono sotto la sabbia gli episodi arbitrali contro la Juve.

Post n°6838 pubblicato il 07 Gennaio 2013 da nadir63l
 

 spero che per noi non ci sia più processo mediatico. Peluso impeccabile, non rompete sempre le scatole ai nuovi. Ecco perchè non ho schierato Vidal..."

© foto di www.imagephotoagency.it

Antonio Conte ha risposto a numerose domande in conferenza stampa. Tuttojuve.com vi propone la trascrizione integrale delle sue dichiarazioni:

Lei pensa che la preparazione fatta nella sosta possa aver influito nella prestazione un pochino opaca di oggi?
"Io penso che parlare di condizione fisica in una partita in cui stavamo vincendo 1-0 in 11 contro 10, in cui abbiamo sempre attaccato e preso due gol in contropiede, non è la mia analisi. La mia è sicuramente un'analisi diversa rispetto a questa: ci sono dei luoghi comuni nel calcio, dove se vinci stai bene, se perdi è per colpa della condizione fisica. Oggi, al di là della condizione fisica, sicuramente nel secondo tempo il pareggio - a) - non doveva arrivare e - b) - sicuramente ci ha innervosito, ci ha fatto perdere le distanze, smanie particolari. Quindi abbiamo subito un'altra ripartenza e un altro gol da parte di Icardi. Sicuramente c'è delusione, c'è amarezza, perchè queste sono partite che dobbiamo vincere. La prendiamo come processo di crescita, anche se le sconfitte non mi fanno piacere nel percorso di crescita. Nella cosa negativa bisogna comunque vedere e cercare un qualcosa per ripartire e per cercare di non ripetere in futuro una situazione del genere".

Perchè non è entrato Vidal? C'è qualcosa che non ti ha convinto di Vidal in questa preparazione? Non è in buone condizioni?
"No, assolutamente, nella conferenza dopo la partita col Cagliari, in diversi mi hanno chiesto: 'Ma Vidal l'abbiamo visto giù, forse non era meglio sostituirlo? Non era meglio farlo riposare?'. Oggi Vidal non ha giocato, abbiamo perso e mi state chiedendo l'opposto. In mezzo al campo abbiamo comunque giocatori forti, ci deve essere un processo di crescita e Pogba è un giocatore che dà assolute garanzie. Abbiamo diversi impegni in questo periodo, quindi ci sta che ci siano delle rotazioni. E durante la partita credo sia più più utile far entrare Giaccherini che è più bravo nell'uno contro uno, piuttosto che Arturo che ci può dare più aggressione, più intensità. Però visto che la Sampdoria era tutta rinchiusa nella propria metà campo, Vidal è meno bravo nell'uno contro uno rispetto a Giaccherini. Però tutto è opinabile".

Quanto vi hanno condizionato i due episodi dubbi nell'area della Sampdoria: quello su Matri e Bonucci. Poi come vede adesso la partita col Milan di mercoledì....
"Lo dico sinceramente, i due episodi... quello di Matri mi era sembrato netto. Ho chiesto anche al quarto uomo il perchè e mi ha detto che da quella parte non poteva giudicare, però li ho rivisti in televisione e sono due episodi importanti. Quello di Matri sarebbe stato rigore ed espulsione, lo stesso quello di Bonucci. Tra virgolette, alla fine del primo tempo con Bonucci mi sono anche arrabbiato perchè poteva sembrare una non trattenuta, sembrava che lui si fosse lasciato cadere ed era stato ammonito cinque minuti prima, quindi nella mia testa ho pensato: 'hai rischiato di farti espellere'. Invece poi l'ho vista e c'è comunque una trattenuta vistosa da parte di Gastaldello. Sono episodi che fanno parte del calcio, così come sono stati molto dubbi gli episodi a Parma contro il Cagliari, quando il giudice di linea non ha visto quello su Asamoah o ha visto delle situazioni un po' particolari. Ne prendiamo atto, sapendo che nel momento in cui ci sarà qualcosa - capiterà - a favore della Juventus.... così come si cerca di mettere della sabbia sugli episodi a sfavore della Juventus, poi quando ce n'è qualcuno a sfavore delle altre squadre e pro-Juventus, che non ci sia il processo mediatico che ci siamo sempre accollati. Gli episodi oggi ci stanno, diciamo che vanno a credito".

Non pensi che questa sconfitta possa diventare salutare soprattutto per i più giovani che magari si credevano imbattibili? Poi come hai visto Peluso? Primo tempo benino, poi nel secondo tempo dalla sua parte partivano abbastanza facilmente...
"Da premettere che le sconfitte non fanno mai bene, non mi piacciono. Detto questo bisogna essere intelligenti e cercare di prendere dalle sconfitte quel qualcosa di buono, che ci può aiutare a crescere. Starà a me, nel confronto con i ragazzi, capire le cose che sono state fatte bene e quelle meno buone. Per quanto riguarda Peluso, secondo me ha fatto un'ottima partita. Se poi mi dite che Icardi ha tirato dalla sua parte e la colpa è di Peluso, allora significa che siamo su due concetti diversi. Per me Peluso ha fatto una partita impecccabile, poi magari oggi non ci vedevo. Forse voi avete visto meglio, però non cerchiamo di andare sempre a rompere le scatole ai nuovi arrivati, vedi Giovinco, vedi Peluso, i nuovi...vedo che spesso e volentieri vi accanite su dei giocatori che sono appena arrivati, magari andate pesante su questi e gli amici - tra virgolette - li lasciate stare. Cerchiamo di essere equilibrati in tutte le situazioni e di vedere bene la partita e prima di dare i voti vi consiglio di rivedere tutta la partita, così magari le prime sensazioni possono sfumare. Così come faccio io, perchè magari vi ho detto delle fesserie io".

Non so se Caceres avesse qualche problema, ma lo consideri più adatto a giocare nel centro-destra? E' per questo che hai scelto Peluso? Poi quale è stata la cosa che ti ha fatto più arrabbiare oggi?
"Il primo gol sicuramente - è brutto dirlo - però forse ci ha mandato un po' in tilt, perchè si sono perse le distanze da parte di tutti quanti, c'era la voglia di tornare in vantaggio, e magari spesso e volentieri quando succede questosi va all'arrembaggio, non mantenendo più le distanze, invece di entrare un solo centrocampista entrano tutti e due, entra pure l'esterno e poi rischi di prendere delle ripartenze, dei contropiedi, così come abbiamo fatto noi. In quei momenti bisogna essere molto più lucidi e bisogna migliorare. Ma questa è una squadra che ha tanto da migliorare, sta camminando a passo veloce, spedito, forse anche più spedito delle sue reali possibilità. Questo è frutto del lavoro, è frutto di quello che facciamo. Rimaniamo con i piedi ben piantati per terra, non facciamoci attrarre da sirene o da qualcuno che parla di squadra stratosferica o di marziani, qui siamo tutti quanti terreni e quindi dobbiamo sapere che il lavoro, la voglia e la determinazione ci hanno portato a fare quello che abbiamo fatto. Da questo punto di vista sono sereno perchè so di avere un gruppo di giocatori che nel momento in cui si accorgono che magari qualcosa non è andato nel verso giusto, sono i primi a fare la propria autocritica".

E' la prima volta che quest'anno perdi sul campo, perchè le altre due eri in tribuna. A livello personale hai trovato qualcosa di diverso dalle altre? Ricordo quella tua famosa frase: "Per me perdere è come morire".
"Assolutamente, io ho perso con l'Inter insieme alla squadra. Abbiamo perso con l'Inter, abbiamo perso col Milan, abbiamo perso con la Sampdoria: io ci sono sempre stato, anche se non ero presente in panchina. Queste sono sconfitte che mi sento tutte, a 360°, forse ancora di più. E' un percorso questo che da inizio anno non si può scindere, io ci sono sempre stato e ci sarò sempre, nel bene e nel male".(redazione Tuttojuve.com)

 
 
 

     

 

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