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Messaggi del 08/01/2013

Moggi: "Non č stato un incidente di percorso, Juve troppo presuntuosa.."

Post n°6849 pubblicato il 08 Gennaio 2013 da nadir63l
 

Domani in Coppa Italia ha tre obiettivi alla portata..."

© foto di TuttoMercatoWeb

Nel suo editoriale odierno pubblicato sul quotidiano "Libero", Luciano Moggi ha analizzato il momento bianconero, pochi giorni dopo la sconfitta casalinga contro la Sampdoria e alla vigilia della gara di Coppa Italia contro il Milan: "Non è certamente da caricare di troppi drammi la caduta della Juve ma non si può neanche fare finta di niente, né è giusto dire che era priva di diversi titolari, quelli scesi in campo dovevanoessere più che sufficienti, visto l’avversario - ha scritto l'ex dirigente bianconero -. L’idea è di un incidente di percorso, ma bruciano il tempo e il modo, la condizione di vantaggio e di superiorità numerica, mettiamoci anche l’avversario: la Samp non faceva paura. Buffon si è dato le sue colpe, è nel suo stile, ma se è vero che si vince tutti insieme, è altrettanto vero il contrario. Nella sconfitta ci stanno infatti anche gli errori di Peluso, lanciato troppo presto nella mischia, ma soprattutto la presunzione della squadra (così Tuttosport), e, se vogliamo, anche un rigore negato. Se Stramaccioni non si rende conto della pochezza della sua squadra e si aggrappa a un rigore non fischiato (che non c’era, rosea dixit), non si può dire che Conte sbagli ad annotare che quando un rigore viene dato in favore della Juve, c’è sempre un can can di proteste, se, al contrario, doveva ma non viene dato, nessuno ne parla. Ripartire subito Di fronte ad una sconfitta, la tecnica d’uso è di bypassare in fretta, meglio se c’è l’occasione di buttarsi subito su altro impegno, e la Juve torna domani in campo, partita secca per i quarti di finale di Coppa Italia contro il Milan, vittorioso di misura sul Siena, il terzo posto a sette punti, il primo a due cifre abbondanti. Su questo punterà Allegri per motivare i suoi. Dal punto di vista dei bianconeri, la gara di coppa può valere come un chiodo che schiaccia chiodo. A portata tre obiettivi: superare la battuta d’arresto con la Samp, passare il turno di Coppa e prendersi una rivincita sul Milan, dopo la sconfitta patita a San Siro in campionato".

 
 
 

Falcao: «Juve o Milan? C'č un club che mi piace»

Post n°6848 pubblicato il 08 Gennaio 2013 da nadir63l
 

L'attaccante dell'Atletico Madrid: «Il calcio italiano mi piace ma non so quello che mi riserverà il destino»

Falcao: «Juve o Milan? C'è un club che mi piace»© Foto Liverani
TORINO - Anche lui tra i grandi della Terra, quella dove rotola il pallone s'intende. Falcao al gran galà dei Palloni d'Oro parla di mercato e di un futuro, chissà, italiano: "Adesso sto pensando soltanto al mio presente, all'Atletico Madrid il club per il quale gioco. Futuro in Italia? Non si può mai dire cosa mi riserverà il destino, dunque non posso escludere un futuro in Italia. Juve o Milan? Ho un club preferito -sorride Falcao- ma preferisco non dirlo. Per ora sogno di tornare qui a prendermi il Pallone d'Oro".

 
 
 

Juventus-Milan, in Coppa Italia bilancio in perfetto equilibrio

Post n°6847 pubblicato il 08 Gennaio 2013 da nadir63l
 

La Juventus pubblica sul proprio sito internet i precedenti tra Juventus e Milan in Coppa Italia:

4 vittorie, altrettante sconfitte e 3 pareggi: è questo il bilancio dei confronti disputati in Coppa Italia tra Juventus e Milan a Torino.

La serie prende inizio il 28 giugno 1942 e le due squadre si contendono proprio il trofeo nella gara di ritorno. All’andata si è verificata una situazione di parità, 1-1. Al ritorno i bianconeri prevalgono 4-1 grazie a una tripletta del bomber Lushta e a una rete di Sentimenti III dal dischetto, mentre per gli ospiti segna Boffi. Per la Juve è questa la seconda Coppa Italia, conquistata dopo quella del 1938.

Nel 1967 le due squadre si trovano in semifinale e il Milan prevale ai supplementari per 2-1: sarà questa un’edizione vinta proprio dai rossoneri. Copione quasi identico nel 1972, con gol decisivo di Prati e manifestazione vinta da Rivera e compagni.

La Juve torna al successo nel girone conclusivo del 1975, ma le reti di Scirea e Damiani nel 2-1 bianconero non impediscono l’eliminazione.

Nel 1978 lo 0-3 è giustificato dalle tantissime assenze in casa Juve: ad andare in campo è la squadra riserve, essendo i titolari quasi tutti impegnati nel Mondiale argentino che si svolge contemporaneamente.

Nel 1982 è una doppietta di Paolo Rossi a decidere la sfida, mentre per il Milan accorcia le distanze Joe Jordan, soprannominato Lo Squalo.

Nel 1985 Virdis, ex bianconero, si prende la sua rivincita firmando la rete del successo.

Nel 1990 Juventus-Milan termina 0-0, nonostante un assedio continuo con molte occasioni. Nella sfida del ritorno sarà Galia a determinare una vittoria che varrà la conquista dell’ottava Coppa Italia per i bianconeri.

Nel 1992 al Delle Alpi si gioca la semifinale di ritorno. All’andata, a San Siro, il risultato è stato di 0-0. Al ritorno, la squadra di Trapattoni batte quella di Capello grazie a una rete di Schillaci. Baresi fallisce il rigore che poteva significare pareggio e qualificazione, mentre vengono espulsi Kohler e Tassotti in un finale decisamente convulso.

Si arriva poi al 2002: all’andata la Juve espugna il Meazza col punteggio di 1-2. A Torino finisce 1-1, con rete dello spagnolo Josè Mari nel primo tempo e pareggio di Zambrotta nella ripresa ed è un risultato che basta per approdare all’ultimo atto, che vedrà la Juve superata dal Parma nei giorni successivi allo scudetto del 5 maggio.

Infine, il precedente della scorsa stagione. La Juve si presenta nel proprio stadio forte del successo per 2-1 guadagnato a Milano, con Martin Caceres assoluto protagonista con una doppietta. A Torino la gara è straordinariamente emozionante. Il primo tempo si chiude con i bianconeri in vantaggio grazie a una magia di Alessandro Del Piero. Nella ripresa, però, Mesbah e Maxi Lopez ribaltano iol risultato e costringono le due formazioni a giocarsi l’accesso alla finale nei tempi supplementari. A decidere la sfida ci pensa Mirko Vucinic, con una conclusione dalla lunga distanza che termina la sua traiettoria all’incrocio dei pali.

 
 
 

Conte, simbolo della rinascita

Post n°6846 pubblicato il 08 Gennaio 2013 da nadir63l
 

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Immagine IPB

di F. Del Re

Tutta la storia di Conte alla Juve, specialmente da allenatore, ha un significato enorme per questa bandiera.

E' persino inutile ricordarne le origini, da tifoso prima e da grande giocatore poi; origini impregnate di vera, concreta juventinità. Vera e concreta come è sempre stata la sua posizione in campo, come è sempre stata la sua professionalità e dedizione al lavoro.

Ma è il Conte allenatore della Juventus post Farsopoli che assurge a simbolo vero e concreto di una esaltante quanto inaspettata rinascita. E non mi riferisco soltanto alla conquista del trentesimo scudetto, quello più bello, quello più significativo della nostra storia. Quel trionfo è solo stato logica conseguenza di ciò che Conte ha saputo trasmettere ad un ambiente che, parole di Andrea Agnelli, aveva smarrito, ovvero la juventinità, vera e concreta, appunto.

Ecco perchè Antonio Conte da Lecce, juventino, grandissimo allenatore di gambe e di cervelli, andrebbe difeso come si difende un preziosissimo, fragilissimo cristallo di Boemia; perchè infrangere quel cristallo provocherebbe l'orrendo domino di eventi che comporterebbe la nuova distruzione di un cristallo ben più prezioso: la Juventus stessa. Di nuovo e stavolta, temo, irrimediabilmente.

Antonio Conte è metaforicamente il Messia di un popolo tifoso, è l'Araba Fenice dei nostri sogni spezzati, è la pietra angolare del nuovo tempio ricostruito sulle polveri di quello distrutto nel 2006. E per questo trovo deprimenti, ingiusti e per questo inaccettabili i commenti di un popolo ingrato che, sempre più spesso, leggo qua e là sui forum del tifo bianconero. Commenti indecenti che, cito a memoria, ci riporterebbero a Delneri, ad un allenatore da zero in pagella, ad un talebano dello schema tattico e altre bestialità simili.

Non pretendo certo di negare a questo popolo il diritto di critica, ma che questa sia seria, rispettosa e soprattutto equilibrata sì, lo pretendo. Perchè qui non si tratta semplicemente di criticare un allenatore, qui si tratta di capire, di avere piena coscienza della figura e del ruolo di Conte nella nostra Storia. Di capire, come hanno fatto benissimo tutti i nostri nemici, al contrario di buona parte del tifo bianconero, lo straordinario valore aggiunto che l'uomo Conte ha dato, dà e darà alla rinascita della Juventus.

Se si ha piena coscienza di ciò, inevitabilmente si farà quadrato intorno ad Antonio Conte ed al suo straordinario lavoro, che altro non è che quella ricchezza culturale per troppi anni andata persa dietro agli smile, ai camaleonti solidi ed alle trasferte a Caltagirone. Perchè di questo si tratta: proteggere e conservare la nostra Storia vilipesa oppure tornare a farsi prendere in giro da tutta Italia, dalle Alpi a Lampedusa, passando, appunto, per Caltagirone...

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2732

 
 
 

Juve-Llorente, altro blitz. Poi scatterą il piano B

Post n°6845 pubblicato il 08 Gennaio 2013 da nadir63l
 

Dopo il ko contro la Samp il club bianconero è ssempre più deciso a tentare il tentabile pur di anticipare i tempi per portare l'attaccante spagnolo alla corte di Conte. Gabbiadini e Immobile i “jolly” fatti in casa

Juve-Llorente, altro blitz. Poi scatterà il piano B© LaPresse
TORINO - Come prima, più di prima. A maggior ragione alla luce della disfatta d’inizio 2013 contro la Sampdoria, la Juventus è decisa a tentare il tentabile pur di anticipare i tempi dell’arrivo di Fernando Llorente in bianconero. Per carità, il ko di domenica è indubbiamente frutto di tutta una serie di coincidenze e concause (anche e soprattutto a livello fisico e motivazionale); certo è, però, che un’arma in più in attacco in certe situazioni può rivelarsi decisiva. Ecco perché, di conseguenza, parallelamente al sogno di ottenere Didier Drogba in prestito dallo Shanghai Shenhua, i dirigenti bianconeri continuano a cullare la pur minima speranza di riuscire... miracolosamente a convincere i vertici dell’Athletic Bilbao ad assecondarli.

STRATEGIE - Questa la ragione - quantomeno una delle ragioni, e così passiamo al campo strettamente strategico - per la quale l’amministratore delegato Giuseppe Marotta ed il direttore sportivo Fabio Paratici hanno deciso, pronti via, ad inizio gennaio, di comunicare ufficialmente al club basco di aver avviato le trattative per l’attaccante, che si svincolerà a giugno. Il punto è che l’accordo di massima tra il bomber iberico e il club di corso Galileo Ferraris di fatto già c’è. E la Juventus avrebbe già potuto depositarlo, ma “tergiversa” proprio con la speranza di poter stracciare l’accordo con lo svincolato Llorente (valevole, appunto, a partire da giugno 2013) e sostituirlo con un contratto con l’Athletic Bilbao, con decorrenza pressoché immediata.

LE CIFRE - Al presidente Josu Urrutia , tramite intermediari, i bianconeri hanno lasciato intendere di potersi spingere a offrire una cifra che si aggira attorno ai 2-3 milioni di euro (quelli offerti per il prestito di Drogba). Ovviamente, in termini assoluti, non è un “grande offrire” per un nazionale spagnolo campione d’Europa e campione del Mondo... Ma in realtà, considerando le dinamiche e i meccanismi del mercato, l’offerta è in linea con i parametri: l’alternativa, per il Bilbao, è quella di prenderne 0 di euro. A complicare una situazione così teoricamente lineare, contribuiscono tuttavia questioni di orgoglio e di principio. L’addio di Llorente è visto come un tradimento della comunità basca (e ha provocato reazioni particolarmente scomposte anche nella tifoseria), a questo punto si procede a suon di “dispettucci”. Poco importa - a quanto pare - se questi dispettucci possano arrivare a costare svariati milioni di euro.

 
 
 

LIVE VINOVO - CONTE: "Drogba? Ecco come stanno le cose. Ieri ho detto 4 parole alla squadra.

Post n°6844 pubblicato il 08 Gennaio 2013 da nadir63l
 

 Ci sarà una rotazione: Marrone gioca, Vucinic va gestito. Gufi? Portiamo lo Scudetto sul petto. Nulla contro Allegri. Su Marchisio e Peluso..."

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

A due giorni dall'inopinata sconfitta con la Sampdoria, Antonio Conte si ripresenta davanti ai cronisti nella conferenza stampa della vigilia di Juventus-Milan, attesissimo quarto di finale di Coppa Italia, in programma domani sera alle 20:45 in uno Stadium tutto esaurito. TuttoJuve.com sta seguendo in diretta l'evento, riportando integralmente ed in tempo reale le sue dichiarazioni:

Ciao Antonio. Come hai ritrovato ieri la squadra? Oggi abbiamo parlato tutti di un Conte che ha dovuto riprendere un po' in mano le redini dal punto di vista della concentrazione. E' vero o non è vero?
"No, assolutamente, anche perchè ci sono delle cose a volte che sono talmente evidenti che non c'è bisogno di soffermarsi troppo, di fare tante parole. E' inevitabile che la sconfitta contro la Sampdoria è una sconfitta che deve bruciare molto perchè è avvenuta noi in undici e loro in dieci, e una grande squadra questo non lo deve permettere mai, soprattutto quando è in vantaggio e la situazione sembra nelle nostre mani. Quindi è inutile tornarci sopra, non ho parlato tantissimo perchè so di avere uno spogliatoio, un gruppo di giocatori intelligenti e maturi, che sanno quando sbagliamo; quando sbagliamo, sbagliamo tutti, io per primo, quindi non ci sono state tante parole. Altre volte ce ne sono state di più".

Ha visto più delusione, più gente affranta oppure più voglia di riscattarsi? Il Milan è il punto di ripartenza migliore che potevate trovare?
"Guarda, è inevitabile che il mio primo insegnamento ai miei calciatori, non solo alla Juventus, è che la sconfitta deve fare male, questo è fuori dubbio. Fa male a me, quindi cerco di trasferire le mie sensazioni e quello che provo io sui miei calciatori, perchè è giusto che la sconfitta lasci dei segni: di delusioni, di amarezza, di rabbia, di voglia di rifarsi quanto prima. Se ciò non dovesse accadere e la sconfitta passasse in maniera inosservata, tranquilla, ci prepareremmo sicuramente ad un'altra sconfitta e a fare qualcosa di disastroso. Quindi è inevitabile che ci deve essere delusione, profonda delusione per la sconfitta, però il calcio è anche questo. Sicuramente è stata una partita un po' strana sotto tutti i punti di vista. I gol che abbiamo preso, i gol che abbiamo mancato, è stata una partita un po' strana però una partita in cui.... sono partite che dobbiamo vincere, punto e basta. Hai detto del Milan...la ripartenza... domani c'è un quarto di finale di Coppa Italia contro il Milan, contro una grandissima squadra come la Juventus. Anche il Milan avrà voglia di andare avanti in questa competizione. Da parte nostra c'è sicuramente voglia di fare un'ottima partita. Faremo delle valutazioni, ci sarà sicuramente una rotazione di giocatori, anche perchè è giusto vedere durante il lavoro i progressi di tutti, soprattutto di chi ha giocato meno. Quindi mi aspetto delle risposte confortanti, così come mi sono sempre state date da tutti i ragazzi".

Rispetto all'anno scorso che avete vinto lo Scudetto sono aumentati i gufi della Juve?
"(ride, ndr) Mi fa ridere questa cosa dei gufi perchè quando ero a Siena, una volta, parlai proprio di gufi. E' inevitabile che chi vince provoca comunque dell'interesse: nell'interesse a volte c'è curiosità, c'è sicuramente un po' di gelosia, un po' di invidia, questo è fuori dubbio. Le abbiamo provate tutte queste sensazioni, fino all'anno scorso le provavamo noi nei confronti del Milan, dell'Inter, del Napoli stesso, di chi ci stava davanti. Adesso veniamo presi come la squadra di riferimento perchè portiamo lo Scudetto sulla maglia, perchè abbiamo passato il turno in Champions, stiamo facendo bene. però sappiamo benissimo che sarà molto difficile quest'anno riconfermarsi in Italia, lo dico in maniera molto molto onesta, nonostante i cinque punti di vantaggio sulla seconda. Non è facile rivincere e il nostro obiettivo è quello di riconfermarci e di crescere per acquisire in toto, a 360°, il marchio di grande squadra".

Lo scorso anno ogni tanto vi prendevate con Allegri, nel senso buono. Quest'anno lui non parla tanto...
"Ma neanch'io".

Lui ha superato un momento difficile. E' stato bravo, la squadra precipitava giù, si parlava di cambi, invece ha reagito. Gli vuoi dire qualcosa?
"Sai, sono situazioni che noi allenatori viviamo e tutti quanti le abbiamo vissute nelle diverse esperienze. Ci sono momenti positivi, momenti meno positivi, ma io penso che Allegri abbia fatto molto bene al Milan perchè ha vinto uno Scudetto, ha vinto una Supercoppa, l'anno scorso è arrivato al secondo in campionato, in Champions ha ripassato il turno anche quest'anno, quindi io penso che stia facendo sicuramente delle ottime cose. Io non ho niente nei confronti di Massimiliano, assolutamente, siamo avversari di campo e avversari a volte dialettici, ma c'è grande rispetto e grande stima".

Per fortuna l'infortunio di Marchisio non è grave, ma volevo sapere se gli avevi parlato e se hai delle sensazioni in più oltre a quelle immediate del dopo partita. Poi domenica avevi detto che non ti era sembrata così negativa la prova di Peluso. Hai avuto modo di riguardare la partite e se confermi che non sia stata una prova negativa...
"Sì, per quello che riguarda Marchisio, per fortuna, per fortuna, ha questa forte contusione sulla rotula, ha un forte edema, che sarà smaltito in pochi giorni, quindi ci auguriamo di averlo quanto prima perchè comunque Claudio è un giocatore importante, un giocatore che è cresciuto molto in questo anno e mezzo, quindi da questo punto di vista sono contento che non ci sia stato niente di grave, anche perchè comunque abbiamo altri problemi da affrontare. Per quello che riguarda Peluso, confermo quello che ho detto: la partita di Peluso l'ho rivista, è stata sicuramente una buona partita. E' inevitabile che ci sono delle situazioni tecnico-tattiche che sicuramente vanno migliorate, ma non riguarda solamente Peluso, riguarda tutti i singoli giocatori. Durante una partita ci sono cose positive e cose meno positive che andiamo ad analizzare tramite il video. Ha fatto cose positive, magari altre cose poteva farle meglio, ma come lui tutti quanti gli altri. Ma l'inserimento è stato un ottimo inserimento e sono molto contento del suo arrivo".

Tu sabato ci hai detto: "Non ho mai chiesto Drogba, nè la società ce lo ha proposto". Ieri il direttore generale ha detto: "Lo abbiamo sondato e ci ha dato una disponibilità". Poi ha parlato Drogna: "Nessun contatto". Il suo agente dice: "Contatto con Juve e Milan". Visto che sei un allenatore-manager dirai anche qualche bugia, come è giusto...
"(ride, ndr) No, no, no... è semplice la cosa perchè è inevitabile che il direttore sondi le situazioni su un numero di giocatori, poi in base alle risorse economiche, in base alla disponibilità, in base alle risposte, valuta se dirmi le cose. In questo caso il direttore ha sondato, però poi ha valutato e ha capito che non mi doveva dire niente. Quindi non ha detto una bugia l'allenatore e non ha detto una bugia il direttore. Fa parte dei ruoli, del mercato si occupa la società: è inevitabile che nel momento in cui c'è un'idea fattibile, sia da un punto di vista economico, sia da un punto di vista di disponibilità del giocatore, poi me la si propone, si fanno le necessarie valutazioni insieme, anche insieme al presidente, a Nedved, a Paratici e a Marotta. E' questo l'iter, quindi non mi sembra che sia successo niente di particolare. Io ribadisco quello che vi ho detto prima".

Llorente?
"Llorente.. ho visto è stato messo sul sito dell'Athletic Bilbao, è stato avvertito l'Athletic Bilbao".

Come sta la caviglia di Vucinic? C'è la possibilità che giochi dal primo minuto Marrone, in difesa o a centrocampo?
"Vucinic ha questo problema, si sta curando e lo stiamo gestendo anche nel minutaggio perchè stiamo cercando di recuperarlo per portarlo a fare una partita tutta intera, e non rischiare soprattutto che dopo una partita giocata 95 minuti, non si fermi per un mese, un mese e mezzo, sarebbe un disastro questo, sotto tutti i punti di vista. Il giocatore nell'ultima partita ha fatto 30 minuti, ieri si è allenato, la situazione è abbastanza stabile, sta andando in via di miglioramento. Parlerò con lui, sinceramente non so se domani lo rischio per tutta la partita o se magari aumenteremo il minutaggio. E' inevitabile che la mia speranza è quella di avere poi quanto prima Vucinic disponibile, farlo giocare dall'inizio, senza avere la paura, correre il rischio che dopo una partita si fermi per un mese, un mese e mezzo. Quello sarebbe un disastro perchè comunque Mirko è un giocatore importante per noi, così come tutti gli altri attaccanti, tutti gli altri calciatori in rosa. Per quello che riguarda Marrone, sì, Marrone gioca: ho intenzione di proporlo in mezzo al campo come vice-Pirlo. Dopo aver visto la crescita come vice-Bonucci, voglio vedere anche un'ulteriore crescita da parte sua come vice-Pirlo, perchè è un jolly molto importante, un ragazzo giovane, di prospettiva, che rappresenta il presente e il futuro della Juventus. Quindi giocherà".

Dopo la gara con la Sampdoria avresti potuto lamentarti di un episodio che è stato decisivo per la gara. Non l'hai fatto e invece sei andato molto duro con la squadra. Perchè forse questo è il primo vero campanello d'allarme della tua gestione? La seconda cosa che ti chiedo: se il tuo presidente rispondesse alla domanda, "Conte rimarrà l'anno prossimo", e se lui rispondesse come ha risposto ieri Berlusconi, tu Conte, cosa faresti?
"Mi cogli impreparato sulla risposta".

Gli hanno chiesto: "Allegri sarà l'allenatore del Milan l'anno prossimo?". Lui fa: "Il presidente del Milan non può dire bugie, facciamo un'altra domanda".
"Bah...la prima domanda è più interessante, nel senso che è meno.... parliamo sempre di questione calcistiche e di calcio giocato, che riguarda la mia squadra, quindi io sono molto più ferrato. E' inevitabile che bisogna scindere le due situazioni, io ho ribadito anche oggi che la partita contro la Sampdoria è una partita che dovevamo assolutamente vincere, in quelle situazioni, come si era messa, un uomo in più, in vantaggio, partita dominata, altre situazioni da rete che dovevamo sfruttare, era una partita che noi dovevamo vincere. Poi ho scisso bene. Se vado ad analizzare la partita, vedo che in partita c'erano due episodi particolari, netti, in cui questa volta siamo stati sfortunati e sono andati a nostro sfavore, così come sono andati a sfavore contro il Cagliari, contro il Milan, così come invece sono andati a favore a Catania. Va bene? E io ho detto: mi auguro che quando c'è un episodio a favore della Juventus non si venga poi ad effettuare un processo mediatico particolare, esaltando un episodio a nostro favore e dimenticando quelli che invece vengono a nostra sfavore. Ma le due cose io le ho scisse, non mi sono mai sognato di appellarmi a... e non fa parte del mio modo di essere. Anche perchè darei un messaggio negativo alla squadra".

Ma questa volta hai sentito un campanello d'allarme particolare?
"Sai Mirko (Graziano, giornalista de "La Gazzetta dello Sport), quello che non mi è piaciuto è che abbiamo perso la partita undici contro dieci. Cioè, capisci? E' una cosa grave, che non deve succedere. Punto e basta. Lo sanno, io non ci torno più sopra, ho detto tre parole ieri, molto incisive: 'non deve più accadere', sono quattro. Non deve più accadere perchè è calcio; uno dice è calcio, però facciamo che non succeda più".

Dopo le modalità di questa sconfitta, la partita col Milan di domani è una partita particolare?
"Sai, le partite col Milan sono sempre a prescindere particolari, perchè c'è campanilismo, si affrontano due grandi squadre, così come quando si gioca anche contro l'Inter, con Napoli, Roma, Lazio, sono squadre che comunque fanno parte di quel gotha delle squadre del calcio italiano, quindi sono sempre partite particolari, sentite, sotto tutti i punti di vista. Noi affronteremo la gara cercando di fare del nostro meglio e di passare il turno di Coppa Italia. Ho già detto che farò delle rotazioni importanti, così come ho fatto l'anno scorso. La Coppa Italia mi dà l'opportunità di dare spazio anche a chi gioca di meno, a far crescere, vedere se anche calciatori che vengono da bruttissimi infortuni - faccio un nome, Isla - stanno continuando a crescere. Tasto delle situazioni, è inevitabile che comunque sono partite importanti e vogliamo passare sia noi che il Milan. Però l'anno scorso siamo arrivati in finale utilizzando questo metodo e utilizzando la Coppa Italia come spazio soprattutto per chi giocava di meno in campionato, faccio l'esempio di Marrone stesso, o di Giaccherini che in questo momento sta giocando di meno; ma sono sempre giocatori encomiabili che danno sempre il massimo e - credetemi - spesso e volentieri fa male non riuscire a trovargli uno spazio per quello che vedo durante la settimana, per il loro comportamento, per la loro educazione, per il loro rispetto, per come si comportano. Mi sembra come minimo doverso dare lo spazio a questi giocatori per quello che mi dimostrano durante la settimana e durante tutto l'anno. Padoin... faccio l'esempio di Padoin, che ha giocato secondo me un'ottima partita contro la Sampdoria".

Quindi non cambi ail significato, anche se avessi vinto con la Sampdoria, il significato della partita col Milan sarebbe stato lo stesso? Non è che adesso è più importante perchè si è perso con la Samp?
"No assolutamente, non cambia l'importanza. L'importanza rimane sempre uguale. Come dicevo in Champions, se saremo più bravi del Milan andremo avanti, altrimenti applaudiremo un'altra grande squadra che andrà avanti. però il nostro obiettivo è quello di arrivare in semifinale, sapendo che affronteremo una grande squadra e che incontreremo delle difficoltà. Però è un test bello, tosto, che mi serve per valutare la crescita di alcuni calciatori".

L'altra notizia, positiva, è che si sono concluse le indagini a Bari e che la tua posizione sia assolutamente estranea ai fatti. Volevo chiederti un commento su questa situazione...
"No, guarda, io preferisco parlare di calcio giocato in questa sede, parliamo di calcio giocato perchè è più bello e mi trovo a mio agio".

C'è stata ancora una volta una forte imprecisione sotto rete, mancanza di lucidità, occasioni che non sono state sfruttate. Per carità, avete il miglior attacco, si costruisce, ma sta cominciando a diventare un problema visto che succede da tante partite? O è sempre una casualità? C'è il rischio che il Milan così attardato in campionato possa avere più fame ed interpretare diversamente la gara di domani sera?
"Sicuramente anche contro la Sampdoria abbiamo avuto molte occasioni per fare gol, un po' è stato bravo il portiere, un po' siamo stati imprecisi noi, non siamo riusciti a fare di più. Sicuramente dispiace, noi lavoriamo tanto durante la settimana, proprio nella finalizzazione, nel cercare di migliorare la fase finale, la conclusione, proprio per gli attaccanti. Io ribadisco sempre un concetto che sono sempre molto sereno e contento di quello che fanno gli attaccanti, anche perchè quando ci creiamo delle occasioni da rete è perchè comunque ci muoviamo secondo determinate situazioni, studiate in allenamento, e spesso e volentieri riescono e gli attaccanti arrivano al tiro, così come è successo contro la Sampdoria: nel primo tempo è arrivato tre volte Giovinco alla conclusione, conclusioni importanti; è arrivato Matri, quasi sulla linea. Nel secondo tempo Vucinic ha avuto due palle importanti, quindi il fatto che si crei testimonia la bontà di quello che si fa e io sono contento di quello che fanno i miei attaccanti. Se fanno gol sono ancora più contento, questo è fuori dubbio. Sicuramente la Coppa Italia può rappresentare per il Milanun obiettivo, questo è fuori dubbio, però rappresenta un obbiettivo anche per la Juventus".

I dati dicono che la Juve sta andando meglio dell'anno scorso: gol, differenza reti, punti. Ma gran parte della critica dice che è la terza sconfitta, non è più la Juve dell'anno scorso. Questa è una Juve migliore dell'anno scorso o no?
"E' facile rispondere, per alcuni versi è migliore, per altri versi può migliorare rispetto all'anno scorso. E' chiaro il concetto?". (redazione TuttoJuve.com).

 
 
 

Per Gazzetta, Conte non ha nulla da temere

Post n°6843 pubblicato il 08 Gennaio 2013 da nadir63l
 

© foto di Marco Iorio/Image Sport

Secondo l'edizione odierna di Gazzetta, in un articolo a firma Ceniti-Galdi, si analizza la situazione post chiusura indagini a Bari. Andrea Ranocchia andrebbe verso l’archiviazione nell’inchiesta penale, ma rischia un’omessa denuncia sul piano sportivo, mentre Antonio Conte (persona informata sui fatti) non avrebbe questa preoccupazione. (...) Sono oltre 20 i tesserati coinvolti e si farebbe delicata la posizione del Bari: dai verbali emergerebbe il nome di un dirigente pugliese. In questo caso il club potrebbe perdere la posizione che lo ha portato al patteggiamento come parte danneggiata. I biancorossi di allora erano allenati da Conte, in difesa giocava un giovanissimo Ranocchia. Il tecnico della Juve era stato sentito il 10 settembre per tre ore. La sua posizione non era cambiata: la versione sulle presunte combine «fatte alle sue spalle» ritenuta credibile dal pm. Ecco perché Conte può guardare con serenità ai prossimi mesi: negli atti non dovrebbe esserci materiale per un deferimento. Certo, l’audizione in Procura federale è scontata.

 
 
 

Conte striglia la Juventus: «Che mancanza di fame!»

Post n°6842 pubblicato il 08 Gennaio 2013 da nadir63l
 

La strigliata alla presenza dei dirigenti: il tecnico non ammette altri errori. Il tecnico ha addebitato anche una “mancanza di fame”, caratteristica fondamentale per una squadra non ricchissima di talento. E vuole una reazione immediata contro il Milan

Conte striglia la Juventus: «Che mancanza di fame!»© LaPresse
TORINO - Juve-Samp il giorno dopo. Antonio Conte giunge a Vinovo in compagnia di Fabio Paratici attorno alle dieci. L’umore non è quello dei giorni migliori, basta uno sguardo per averne conferma. La sconfitta con i blucerchiati brucia, il modo in cui è maturata di più. Nemmeno le gravi omissioni dell’arbitro Valeri giustificano quanto è accaduto nella ripresa. Si presentano uno dopo l’altro anche i protagonisti di quegli sconcertanti 90’, poi è il turno del presidente Andrea Agnelli e di Beppe Marotta , come sempre capita nei passaggi cruciali della stagione. Questo indubbiamente lo è un passaggio cruciale, perché la Juve ha appena preso una di quelle botte che lasciano il segno. E deve rialzarsi subito, evitare di concedersi all’offensiva dei rivali e vedere incrinate le proprie certezze. Non è la classifica a esigerlo, quella resta più che confortante nonostante la crescita del Napoli, considerato in casa bianconera l’unico vero rivale per la corsa al titolo. E’ Conte a pretenderlo. Squadra a rapporto, dunque. Volti tirati, zero voglia di scherzare. Il tecnico bianconero non alza la voce, questo almeno è il messaggio che filtra. Ma la sua è una disamina accorata, lucida, a tratti feroce. Riecheggiano le parole che il tecnico mai vorrebbe pronunciare: «Presunzione, mancanza di fame». Si analizzano le manchevolezze. Tre i concetti chiave.

PUNTO PRIMO - L’intensità è l’arma principale della Juve, quella che le ha consentito di tornare a essere la locomotiva del calcio italiano. Quella che gli scout mandati in giro per il mondo cercano di individuare negli juventini di domani. La linea guida di una squadra così simile al proprio condottiero. Nell’intervallo con la Sampdoria l’intensità ha invece lasciato strada al calcolo. Con un gol di vantaggio e i blucerchiati ridotti in dieci è subentrata nei singoli la convinzione di aver già vinto e il pensiero è andato alla successiva sfida con il Milan. Il risultato è che invece di fare dieci metri di corsa per pressare gli avversari, più di un giocatore ha lasciato l’incombenza ai compagni e la Samp ha ripreso coraggio. Un primo errore.

PUNTO SECONDO - La poca voglia di sacrificarsi è presto sfociata in una sorta di anarchia tattica. Di norma la Juve è bella a vedersi perché armonica nei movimenti collettivi e, come si dice in gergo calcistico, “corta”. I secondi 45’ con la Sampdoria hanno invece visto la squadra presto spaccata in due, con ampi spazi a disposizione dei centrocampisti blucerchiati per ribaltare l’azione. I vari Obiang, Krsticic, Poli e soprattutto Eder a fare opera di raccordo prima si sono affacciati, poi hanno guadagnato campo per farsi spavaldi, dal momento che i dirimpettai, Pirlo in testa anche se non solo Pirlo, faticavano a seguirli. Forse ha pesato anche la durezza degli allenamenti sostenuti in questo periodo (per mettere benzina fino a maggio, da febbraio gli impegni ravvicinati non lo consentiranno). Ma è un fatto che nella prima mezzora questa sensazione di pesantezza non si era avuta, erano gli juventini ad arrivare primi sul pallone. Il che sta a significare che forse più che le gambe sono state le teste a smettere all’improvviso di funzionare. E su questo tasto ha battuto Conte.

 
 
 

Sportitalia - Giancarlo Padovan: "Strategia Juve per Drogba? Ingegnosa e convincente, ma ho un dubbio..."

Post n°6841 pubblicato il 08 Gennaio 2013 da nadir63l
 

© foto di Federico De Luca

L'ex direttore di Tuttosport, Giancarlo Padovan, ha detto la sua sull'offensiva della dirigenza juventina per Didier Drogba, durante lo "Speciale caciomercato" di Sportitalia.

Marotta ha messo in moto la macchina per Drogba: ci sono i nomi, ci sono gli appuntamenti, ci sono le città...
"Io la trovo una macchina ingegnosa e convincente, per la verità, perchè consente di avere il giocatore a una cifra direi decente, decorosa. E anche l'architettura del passaggio di Drogba alla Juve sarebbe convincente. Io ho una sola perplessità, rispetto alle informazioni che avete dato: se l'anno prossimo venisse rinnovato il contratto, rinnovarlo a 6 milioni di euro mi sembrerebbe fortemente squilibrante per tutto il resto della truppa bianconera".

 
 
 

     

 

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