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Messaggi del 21/01/2013

Polpi, gattopardi e pecore

Post n°6903 pubblicato il 21 Gennaio 2013 da nadir63l
 

glmdj

Immagine IPB

Di G. Fiorito

Inutile negarlo. Così come il cuore si era ingrigito, invecchiato per carenza di ossigeno di fronte alle scialbe e allarmanti prove della Signora di ritorno dalle vacanze natalizie, altrettanto si è colorato e rinvigorito, ritornando a pompare gioiosamente energia vitale quando Paul Pogba ha deciso di rivelare urbi et orbi la razza straordinaria alla quale senza ombra di dubbio appartiene con la regalità maestosa delle sue movenze e la potenza sovrumana delle sue sciabolate.

Date libero sfogo alla fantasia. Inventate neologismi che rendano omaggi a Gianni Brera, infarcite di metafore poetiche i vostri discorsi. I tempi dei Tiago, degli Almiron e dei Poulsen sono tramontati. Che sia merito di Marotta, Raiola o Nedved fate un po’ voi. A me va bene lo stesso. Ne abbiamo ben tre. Di centrocampisti votati al tiro in porta: Pogba, Vidal e Marchisio. Non so se basterà a sopperire fino a giugno alla latitanza intermittente delle nostre punte, ma questo è quanto e prendano appunti le difese avversarie.

I romantici del calcio sono convinti che il campo abbia sempre ragione. Come juventini, nel conto degli scudi la storia ci viene incontro, ma possiamo dire lo stesso della Coppa dei Campioni? Abbiamo sbagliato tante volte, ma pure il destino s’è travestito da fuorigioco qualche volta. E allora? Allora va bene rimboccarsi le maniche e vincere anche questo scudetto sul campo. Ma non mettere la testa sotto la sabbia e fingere di ignorare che la “politica del calcio” esiste ed è purtroppo diventata il “calcio della politica”.
Sono contenta di parlarne adesso che il campo ha rimesso i napoletani al loro posto. Perché sebbene io non sia altro che una “tifosa della strada”, che anzi qualcuno mi chiama pure “occasionale” (e me ne sto zitta e buona solo perché Sacha Guitry mi ha fatto notare che se chi dice male di me sapesse quel che penso di lui direbbe peggio), ho l’età sufficiente per non avere remore ad ammettere che se non mi faceva calcisticamente paura il Napoli di Maradona, figurarsi questo qui. La Juve mi ha insegnato ad avere rispetto dell’avversario, ma a giocarmela. Tuttavia non posso negare di averne rimasticata di amarezza in questi giorni.

I fatti ve li riassumo con le parole della Gazzetta dello Sport e di Beccantini. Ma il prologo lo affido come nelle migliori commedie (o tragedie, se vi pare) a un illustre protagonista tirato dentro a forza nel calderone del calcioscommesse: Antonio Conte. Intervistato al termine del 4 a 0 all’Udinese, che si sarà pure smarrita nei pressi di Venaria a ricercare le origini di Pasquale, ma nelle ultime 5 partite s’era portata a casa 11 punti e stava bene di salute, l’allenatore bianconero ha commentato così le vicende processuali dei ciucci alle prese con le partite truccate: "E' giusto aver restituito i punti al Napoli; è giusto aver tolto la squalifica a Cannavaro e Grava, così come sarebbe stato giusto non squalificarmi, forse... Dico forse".

Questa la Gazza rosa. “A forza di prendere bastonate dal TNAS, la FIGC si è messa ad arrampicarsi su tutti gli specchi possibili. Buttando a mare, per la prima volta, il pentito finora sventolato da Palazzi come una bandiera per sostenere le proprie tesi, dal caso Conte in giù. E’ successo nell’arbitrato di Ferrari”. La stessa Gazza, che chiamo così da quando ho scoperto essere questo il nomignolo dell’accattone che recupera la prova principe rovistando nella spazzatura e risolvendo il caso del killer e stupratore seriale del romanzo di Patricia Cornwell “Postmortem”, si premura di informarci a qualche rigo di distanza che il pentito naufrago altri non è che l’amico (di Palazzi) Pippo, al secolo Filippo Carobbio.

Ma veniamo a Beccantini, che a mio giudizio commenta in maniera eccellente il caso dei punti di penalizzazione restituiti dalla Corte federale al Napoli sul suo blog beckisback: “Attendo con curiosità le motivazioni per capire come sia stato possibile declassare il reato di Matteo Gianello, reo-confesso sia in ambito penale sia in ambito sportivo per Sampdoria-Napoli 1-0 del 16 maggio 2010, a mero atto di sleatà sportiva. Mica male, come capriola” . Il giornalista ha intinto per bene la penna nel veleno facendo qualche altra osservazione lucidissima: 1) “A occhio, il dossier della Lazio e di Stefano Mauri mi sembra un po’ più grave, ma con l’aria che tira credo che anche alla procura di Cremona siano orientati a scommettere sul proscioglimento”. 2) “E’ stato il cavallo di Troia per salvare il Napoli a costo di violentare la responsabilità oggettiva”. 3) “Non ci si capisce più niente, e questo, parlando di giudici e di giustizia, non è il massimo. Immagino la rabbia di Sampdoria e Torino che, coinvolti in casi similNapoli, patteggiarono un punto di handicap”. 4) “Molti pesi e molte misure, avvitamenti, contorsioni, deferimenti a rate, sconti. Scommessopoli, nel tempo, è diventata l’ennesimo bordello all’italiana. Che pacchia, per gli zingari, questa giustizia che allontana sempre più le società dai tesserati”. Non potendo esimersi dall’osservare anche lui, cosa che non può tornare incomprensibile ai tifosi juventini più attenti: “D’altra parte, se Giancarlo Abete, che aveva confermato Stefano Palazzi, è stato confermato da Andrea Agnelli, che aveva parlato di «sistema dittatoriale», e da Aurelio de Laurentiis, che fino a giovedì odiava questo tipo di giustizia (adesso, non saprei), tutto torna, tutto si tiene”.

Al netto dello schiaffo rimediato dall’eccessivo politichese di Andrea Agnelli, che non solo ha concesso il voto all’unico pretendente alla carica di Presidente della FIGC, il solito incompetente, ma si è pure beccato del "provocatore" e della "zitella isterica" da un fin troppo ringalluzzito Pulvirenti (presidente del Catania eletto alla carica di consigliere) per aver anche accusato il neonato Consiglio Federale di essere figlio di uno scambio di poltrone, non può che tornare in mente la lezione impartita da Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. Orfano di Juve, Inter e Roma, qualcuno ha detto che più o meno nel Consiglio Federale non sarebbero rappresentati il 70% circa dei tifosi italiani. Aggiungerei anche degli azionisti e di tutti coloro che un tempo furono cari a Carraro poiché immettevano risorse nel campionato di calcio italiano, che era ancora il più bello del mondo. Ma c'è Galliani, vicepresidente della Lega del presidente Beretta.
La Gazza e Beccantini non possono non sapere che la prova generale di scommessopoli è stata calciopoli. Nessuno finga sconcerto. La prima fu complice e il secondo tacque. Lui che sa dire tanto bene. Forse, se un paladino così in vista e tanto bene armato avesse avuto il coraggio di chiudere la stalla prima di far scappare i buoi, avrebbe tirato seco altri volenterosi. E adesso non saremmo così soli.
«Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra». (Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo)

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2759

 
 
 

CONTE integrale: "Rinforzo in attacco? Penso solo alla Coppa Italia, vogliamo vincere.

Post n°6902 pubblicato il 21 Gennaio 2013 da nadir63l
 

 Pirlo out. Giovinco verso il forfait. Vucinic da valutare. Tornano Marchisio e Peluso. Matri gioca, mi rivedo in lui. Mi aspetto una Lazio forte"

Il tecnico: "Il 3-5-2 è il vestito che si sposta meglio, ora non ho gli uomini per fare il 4-3-3"
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Alla vigilia della semifinale d'andata di Coppa Italia contro la Lazio, in programma domani sera allo Juventus Stadium, il tecnico bianconero Antonio Conte si è presentato nella sala stampa del Media Center di Vinovo per rispondere alle domande dei cronisti.
La redazione di Tuttojuve.com ha seguito in diretta l'evento e ha riportato integralmente le sue dichiarazioni:

Buongiorno Antonio. Ti attendi una Lazio attendista come è stata all'andata in campionato? E poi se toglieresti un giocatore a Petkovic...
"Mi attendo una Lazio forte, una Lazio molto compatta, ordinata, che cerca di chiudere tutti gli spazi e di ripartire poi in contropiede per cercare poi il gol. E' una squadra molto fisica, con ottimi giocatori come interpreti, perchè parliamo di Hernanes, di Klose, lo stesso Floccari è un giocatore per me forte, parliamo di Ledesma, giocatori comunque di esperienza, di spessore; lo stesso Lulic è un giocatore molto forte. Non dimentichiamo che questa Lazio è figlia della Lazio dell'anno scorso in cui c'era anche Reja e fino a quando non ci sono stati gli infortuni la Lazio ha tenuto botta anche l'anno scorso, a testimonianza che c'era una base già l'anno scorso molto forte, con Reja. Poi mi ricordo che c'è stato un periodo in cui hanno avuto grandissimi infortuni e hanno un po' mollato. Su quella base poi ci sono stati alcuni innesti, interventi, tecnico-tattici e di mentalità da parte di Petkovic, quindi la Lazio è sicuramente una squadra molto forte che lotterà sicuramente fino alla fine in campionato e adesso lotta in semifinale di Coppa Italia contro di noi. E sicuramente farà molto bene anche in Coppa Uefa, in Europa League".

Sul recupero degli infortunati-acciaccati si può dire già qualcosa?
"Sinceramente non ho grandi notizie da darvi, nel senso che dobbiamo ancora fare l'allenamento oggi, però Pirlo non ci sarà sicuramente; dovrebbe tornare a disposizione Marchisio; Giovinco quasi sicuramente non sarà disponibile; bisogna valutare bene le condizioni di Vucinic perchè viene da 90 minuti giocati in maniera intensa, dopo un periodo in cui lo abbiamo dovuto preservare per il problema che aveva alla caviglia, quindi bisognerà valutare attentamente anche se ridargli di nuovo 90 minuti di partita dall'inizio o cercare delle soluzioni alternative, anche perchè poi alla fine ci rimane solo una punta a disposizione che è Matri. Quindi bisognerà fare delle attente valutazioni. E' un periodo in cui - l'ho detto -, ci aspetta un mese, un mese, un mese e mezzo di lavori ordinari e straordinari; dobbiamo sopperire all'emergenza che si è verificata, sperando in un recupero quanto prima di giocatori, sia lungodegenti che quelli che si sono infortunati da poco. Però è sicuramente un momento in cui bisogna fare quadrato, in cui siamo 14-15 giocatori e in più ci sono i ragazzi della Primavera. Però, giochiamo sempre con un unico obiettivo, che è quello di vincere e quindi da questo punto di vista sono molto sereno perchè i ragazzi sanno quello che bisogna fare; è inevitabile che se siamo un po' di più riusciamo anche a ruotare. In questo momento, visto che domani ci sarà una partita, poi sabato un'altra col Genoa, poi di nuovo martedì il ritorno e poi un'altra partita, bisogna fare grande attenzione su tutto, sulla gestione, perchè necessita questo".

Ti chiedo se ti scoccia l'inversione del campo e se in questo caso può avere qualche peso il fatto di giocare prima in casa e poi fuori. Poi se avevi pensato qualche volta di cambiare modulo. L'anno scorso è stato metà 4-3-3 e metà 3-5-2. La ragione che non abbia cambiato quest'anno è solo per il fatto di non avere un attaccante esterno come Pepe?
"Per quello che riguarda, l'inversione di campo, sicuramente c'è un piccolo vantaggio, quello di giocare la prima fuori casa e la seconda in casa, perchè alla fine è nella seconda partita che si decide la qualificazione; però, c'è un regolamento e quando ci sono i regolamenti noi dobbiamo rispettarli, quindi assolutamente nessuna polemica, nessun problema su questo. E' inevitabile che il leggero vantaggio che avevamo noi nella doppia sfida, adesso ce l'ha la Lazio perchè si giocherà il passaggio del turno in casa loro. Però lo accettiamo serenamente perchè accettiamo i regolamenti. Per quello che riguarda il cambio del modulo, noi l'anno scorso siamo partiti con il 4-2-4, poi c'è stata l'invasione positiva da parte di Vidal e quindi il cambio nel 4-3-3. Per poi arrivare ad un 3-5-2 col quale abbiamo finito la stagione e non abbiamo più cambiato, a testimonianza che questo è il vestito che si sposa con questa squadra, ed è un vestito che sicuramente a me piace molto perchè questo modulo è un po' l'evoluzione del primo 4-2-4, è ancora più offensivo, spettacolare. E' inevitabile che quando attacchi con tanti giocatori rischi anche in fase difensiva. Abbiamo anche l'alternativa del 4-3-3, ma devo avere anche gli uomini a disposizione; in questo momento faccio fatica ad avere anche due attaccanti e quindi dobbiamo valutare bene, sapendo che lavoriamo sempre su determinate situazioni, sia in fase di possesso, sia in fase di non possesso; queste situazioni ci danno la certezza, come si è visto anche contro l'Udinese, che mancando 5-6 giocatori presunti titolari, alla fine il prodotto non cambia, perchè chi gioca sa quello che deve fare, si allena quotidianamente su quello che deve fare e memorizza determinati movimenti. Sarebbe un problema se ci fossero più moduli da memorizzare soprattutto per chi di solito gioca meno".

Matri, al di là del gol, è sembrato abbastanza pimpante con l'Udinese. E' sempre il discorso che chi entra dopo è avvantaggiato perchè gli altri sono stanchi, o effettivamente sta un po' meglio e potrebbe dimostrarlo anche giocando dall'inizio? Se non fossero a disposizione Giovinco e Vucinic e avessi a disposizione solo Matri, è ipotizzabile un utilizzo di Beltrame o dovrai inventarti una soluzione? Magari l'avanzamento di Pogba più vicino alla porta...
"Matri è entrato nel secondo tempo e ha fatto molto bene. Ha caratteristiche precise Alessandro, ha bisogno di spazi e nel momento in cui ha spazi.... lui è molto bravo. Quando riesce a trovare spazi è molto bravo nelle ripartenze, buttarsi in queste situazioni; è inevitabili che per caratteristiche, quando gli spazi si restringono, un calciatore come Alessandro, che secondo me è migliorato anche molto nel fraseggio e nel lavorare per la squadra, va un po' più in difficoltà. Con l'Udinese vincevamo 1-0, è entrato Alessandro, ha avuto spazi e li ha sfruttati alla perfezione. E' un giocatore che mi dà sempre grandi garanzie, un ragazzo entusiasta, che ha voglia di migliorare, lui ha tanto da migliorare, lo sa benissimo, e ha anche l'umiltà di mettersi a disposizione e di farlo. Quindi io di Matri sono molto contento ed è un calciatore .... mi rivedo un po' nella voglia di migliorarsi. Io quando ero alla Juve cercavo quotidianamente di migliorare, perchè sapevo che potevo migliorarmi tecnicamente, tatticamente e lui è un giocatore che sicuramente può completarsi, può crescere ancora di più e darci ancora di più; ma sono molto contento di quello che fa. Per quello che riguarda domani, Matri gioca, sicuro, dal primo minuto. Bisogna vedere un attimo perchè Giovinco... proprio per...non vi dico...ma quasi sicuramente non sarà a disposizione perchè ha avuto un affaticamento, ma ho visto che qualcuno lo ha messo in dubbio 'sto affaticamento, della sostituzione del primo tempo. Invece vi dico sempre la verità, non nascondo determinate situazioni, così come era vero che Bonucci si era bloccato nel riscaldamento prima della partita e avevo fatto riscaldare Marrone. Quindi valutatiamo, valutiamo, valutiamo la situazione. Voglio parlare anche con Mirko Vucinic, anche se poi sta a me poi prendere le decisioni. Ripeto, valutiamo. Pogba avanzato non penso sia la soluzione più ideale, più congeniale, ma poi magari potrebbe anche esserlo. Ma io penso che ci siano altri calciatori che hanno caratteristiche per fare la punta, da affiancare a Matri, o eventualmente fare il trequarti, giocando vicino alla punta. Paul non me lo vedo spalle alle porta, lo vedo più da uno dei tre centrocampisti".

Quindi anche in considerazione del fatto che si gioca la qualificazione nella doppia partita, non escludi anche la possibilità di giocare a una punta?
"Sai, non lo escludo... purtroppo è l'obbligatorietà della situazione che mi porta.... se ne ho una, ne schiero una (ride, ndr), capisci... Poi magari parlo con Mirko e mi dà ampie garanzie, però bisogna andare anche con i piedi di piombo perchè non è che domani finisce il campionato, ci aspetta un mese importante, sotto tutti i punti di vista, Coppa Italia, campionato e Champions. Siccome siamo stati molto bravi a gestire le forze e il tempo di utilizzo di Vucinic, lo abbiamo portato anche con grande difficoltà.... perchè avere Vucinic e non schierarlo... però siamo stati bravi a fargli giocare 20-25 minuti. Adesso sta bene, ha fatto 90 minuti, ma non vorrei che rifacendo 90 minuti mi si blocchi. Voglio essere molto cauto, voglio parlare, cercheremo di sbagliare il meno possibile".

Anche l'anno scorso avete avuto una ripresa lenta dopo la sosta, poi dalla terza partita avete cambiato marcia. Ci sono analogie con quello che è successo quest'anno? E' fisiologico vedere una Juve un po' peggiore del solito dopo la sosta? Anche se tu non sei d'accordo, le prime due prestazioni sono state al di sotto della vostra media...
"Mi auguro che ci siano delle analogie perchè se ci fossero delle analogie quest'anno vinceremmo di nuovo lo Scudetto, quindi io me lo auguro che la partenza, tra virgolette, dell'inizio dello scorso anno, ci possa anche quest'anno portare a festeggiare lo Scudetto. Anche se sarà molto difficile ripetersi in Italia, di questo sono straconvinto, per tante situazioni. Però dobbiamo cercare di ripeterci. Io ribadisco il concetto che con la Sampdoria è successo qualcosa di incredibile, abbiamo lasciato tre punti che sembravano praticamente già conquistato. A Parma a me la prestazione è piaciuta, non dimentichiamo che giocavamo contro una squadra imbattuta sul proprio campo, che ha dato del filo da torcere a tutte le grandi squadre e noi la partita potevamo vincerla. Poi ribadisco, a me dispiace, ma mi rendo conto che il gioco, anche il vostro lavoro, è quello di analizzare i risultati e in base ai risultati dire: una squadra è in crisi, una squadra non è in crisi, si sono fatti più punti quest'anno rispetto all'anno scorso; e comunque è giusto che voi troviate e scriviate. Io non devo ragionare da giornalista, ma da allenatore. Ai ragazzi lo avevo detto: guardate, io sono sereno perchè so che in queste due partite non c'è stata una supremazia da parte dell'avversario che ci ha costretto al pareggio a Parma e alla sconfitta contro la Sampdoria. Sono state più mancanze nostre su cui dobbiamo lavorare; io preferisco molto di più che sia così, piuttosto che essere sopraffatto dall'avversario: perchè se l'avversario si dimostra più forte sul campo, sai, c'è da preoccuparsi; ma io da quel punto di vista non ero preoccupato e la prestazione con l'Udinese, nonostante tantissime defezioni ha dimostrato che la squadra continua a fare quello che noi facciamo. E se vado i risultati, oggi vedevo la classifica, e guardavo, e dicevo: 'Ma di che stiamo parlando?'. Miglior attacco, miglior difesa, prima in classifica, in semifinale di Coppa Italia, avanti da primi in Champions. Allora a volte io dico: meglio a volte non leggere e tapparsi le orecchie".

Puoi dire tra i giocatori che hai a disposizione domani chi potrebbe fare l'attaccante o qualcosa di simile?
"Sai, non... vediamo, vediamo, vediamo, perchè ne devo parlare con i diretti interessati, anche perchè dovrei far fare qualcosa a qualcuno che non l'ha mai fatto. Però sono anche molto sereno perchè alla fine i movimenti che devono fare li conoscono. Anche da centrocampisti vedono i movimenti che fanno, vedono cose che noi facciamo, rifacciamo, rifacciamo, rifacciamo, quindi le memorizzano; anche se io sono centrocampista, so anche i movimenti che fanno gli attaccanti, quindi da quel punto di vista sono tranquillo. Nomi non ne faccio perchè comunque è una semifinale e non voglio dare vantaggi eventualmente dovessimo optare per questa soluzione alla Lazio".

Conoscevi già Petkovic? Che impressione hai del lavoro che sta facendo alla Lazio? Domani può essere l'occasione giusta per rivedere Peluso dopo quel debutto un po' traumatico?
"Petkovic non lo conoscevo come allenatore. Ho visto che ha fatto esperienze anche all'estero, cose che gli invidio, perchè mi sarebbe piaciuto farle da calciatore, visto che da allenatore è da poco che faccio l'allenatore; girare un pochettino e conoscere anche altre culture; ho visto che è stato in Turchia, che ha allenato in Svizzera, è un allenatore molto aperto, si pone bene. Da un punto di vista tattico la Lazio è una squadra molto compatta, che appena persa palla si abbassa per difendere con dieci-undici giocatori sotto la linea della palla. Sta facendo molto bene, complimenti a lui. La Lazio ha una buona base di calciatori, ce li aveva già l'anno scorso con Reja, ma quest'anno hanno preso ancora più coscienza dei propri mezzi, è una squadra forte, una squadra ostica da affrontare, l'ha dimostrato anche in campionato, dove noi avremmo meritato di vincere. Però tenere anche quello 0-0 ha dato dimostrazione di forza e di grandi valori morali nei calciatori e nello stesso allenatore. Per quello che riguarda Peluso, guarda, io... Peluso per me ha fatto una buonissima partita contro la Sampdoria, poteva sicuramente fare meglio, ma come lui tanti altri, sul secondo gol di Icardi, perchè quando c'è un errore c'è un concorso di colpa. Così come mi è dispiaciuto leggere che l'errore era stato di Caceres a Parma solo perchè arriva da quella zona, quando non è vero. Quando ci sono degli errori ci sono dei concorsi di colpa, difficilmente sbaglia il singolo, a meno che non tira la palla in rete, a meno che non liscia la palla e prende l'attaccante, altrimenti c'è sempre un concorso di colpa su tutti gli errori. Sì, Peluso giocherà domani. Devo decidere ancora se giocherà da terzo di difesa o se deve giocare esterno, può fare tutte e due le cose. Sta bene, quindi giocherà".

Sul piano della classifica ti ha soddisfatto più il pari della Lazio o del Napoli? Chi toglieresti alla Lazio? Prima non avevi risposto...
"Guarda, della giornata di ieri quello che mi ha soddisfatto è stato il nostro risultato, questo sicuramente. Guardiamo in casa nostra, sempre, pensiamo a vincere noi, che è la cosa più importante. Questo è quello che mi interessa e che cerco di portare ai ragazzi, a mentalizzare questa situazione. Cerchiamo di fare il nostro dovere, che è quello di vincere la nostra partita, poi quello che accade, accade, è relativo. Alla Lazio non toglierei nessun calciatore perchè è giusto che la si affronti nella migliore formazione. A me non piace... quando mi parlate di singoli trovate sempre un muro. Con me dovete parlare di squadra, perchè è la squadra che vince, non è il singolo. Quindi non parlo del singolo della Lazio, così come non parlerò mai del singolo della Juve che mi farà vincere una partita. E' sempre una squadra che vince ed una squadra che perde, nel bene e nel male".

In settimana ti aspetti l'arivo di un attaccante o tutto va rimandato agli ultimi giorni di mercato?
"Mah...io in questo momento mi aspetto una buona prestazione da parte nostra contro la Lazio. Il mio pensiero è esclusivamente rivolto alla semifinale di Coppa Italia e una volta che è passata la semifinale di Coppa Italia ci buttiamo con la testa nel campionato. Non ho in questo momento pensieri particolari se non quelli di focalizzare l'obiettivo; siccome l'obiettivo è domani, una semifinale di Coppa Italia che abbiamo raggiunto per il secondo anno consecutivo, mi concentro su quello e penso che sia la cosa più importante. E voglio che i ragazzi facciano la stessa cosa. Anche perchè queste finestre di mercato sono molto lunghe e spesso portano dispersione di energie da parte di tutti, degli operatori, dirigenti, allenatori, calciatori, e bisogna essere bravi a focalizzarsi sull'obiettivo immediato". (redazione Tuttojuve.com).

 
 
 

«Juve, il futuro è di Pogba. 30 milioni? Non ha prezzo»

Post n°6901 pubblicato il 21 Gennaio 2013 da nadir63l
 

Il suo agente Mino Raiola: «Paul deve lavorare e restare con i piedi per terra. Non gli manca niente per diventare uno dei più forti»

«Juve, il futuro è di Pogba. 30 milioni? Non ha prezzo»© Action Images / Reuters/STRINGER/ITALY
TORINO - Ecco un estratto dell'intervista di Filippo Cornacchia a Mino Raiola, procuratore di Pogba:

Tra i mille impegni di questi giorni di mercato è riuscito a trovare il tempo per godersi la doppietta del suo Pogba all’Udinese?
«Ovvio! Ma rispetto a tifosi e appassionati sono tutt’altro che sorpreso. Paul lo conosco da tanto e soprattutto lo conosco bene. E poi in realtà voleva crossare, non tirare in porta... (risata)».

Cosa fa il modesto come Pogba...
«Come ho detto altre volte, Paul deve lavorare e restare con i piedi per terra. Il futuro è suo, non gli manca niente per diventare uno dei più forti».

Maturo, Pogba, è sembrato pure fuori dal campo sabato sera: ha sentito come ha dribblato le domande su Ferguson?
«Ha detto quello che è giusto dire. Ferguson non fa più parte della sua vita, è un capitolo del passato. Il presente sono la Juventus e Conte».[...]

Gli esperti di mercato sono divisi sull’attuale valutazione del francese: 20, 25 o 30 milioni?
«Oggi non è importante, non c’è un prezzo».

Cioè?
«Pogba non è in vendita, di conseguenza non ha senso affrontare questo argomento».[...]

 
 
 

Stefano Palazzi uno e terzo?

Post n°6900 pubblicato il 21 Gennaio 2013 da nadir63l
 

glmdj

Immagine IPB

di E. Loffredo

Nonostante le rielezioni federali e di Lega di Serie A la settimana appena trascorsa è stata dominata da un altro evento politico: l'assoluzione di Cannavaro e Grava e il conseguente annullamento della penalizzazione di due punti al Napoli. Diciamo che per noi la sentenza è giusta nel dispositivo, ma forse viziata nei motivi. L'assoluzione non ci appare quale figlia di una corretta applicazione delle norme, né di una coerente adesione alla giurisprudenza fino ad allora costante delle corti federali. La giusta assoluzione del Napoli sembra concepita da manovre politiche in cui il presidente napoletano ha dispiegato tutto il necessario arsenale, dapprima mediatico per l'orientamento delle opinioni, poi di quello politico per far maturare in seno agli ambienti federali la convinzione che l'assoluzione della squadra azzurra fosse cosa necessaria. Chi pensa che queste sono righe dettate dal tifoso ripercorra il dibattito che si è svolto nelle scorse settimane sulla responsabilità oggettiva. Lo scopo ultimo era quello appunto di far cadere il costante orientamento delle corti della FIGC su tale istituto. E infatti si è poi avuta quella interpretazione evolutiva che ha piegato un principio finora intangibile nella giustizia sportiva.

Questo dibattito sulla "non responsabilità oggettiva del Napoli" era stato messo in dubbio da chi ne aveva sempre fatto un architrave per le sue richieste sanzionatorie: il Procuratore federale Stefano Palazzi. Il superprocuratore (confermato da Abete) aveva infatti chiesto per il Napoli solo un punto di penalizzazione, quando il minimo previsto in tali casi è di due punti.

Al di là di tutte le considerazioni che si possono fare sul Palazzi tifoso o meno, non si può non far notare che in FIGC la pubblica accusa è Palazzi e basta, non ci sono suoi colleghi con i quali possa dividersi il lavoro o che possano subentrare in certi casi. Uno di questi casi, che non esistono nell'ordinamento della Federcalcio, è l'istituto della incompatibilità del Procuratore federale. Palazzi potrebbe anche non essere tifoso del Napoli (personalmente credo che lo sia), rimane però il fatto che è nato e cresciuto in quella stessa città che si pervade e diviene isterica per la squadra di calcio. Qualche dubbio che Palazzi, vista la sua estrazione geografica, non sia impermeabile alle sorti della locale compagine calcistica può legittimamente sorgere. Dubbio che si autoalimenta se pensiamo che in fondo stiamo parlando non solo di sport, ma di ingenti movimenti economici e finanziari e di come la città partenopea voglia fanaticamente identificarsi nella squadra di De Laurentiis. Se poi pensiamo che gli stessi giudici di primo grado hanno sconfessato Palazzi infliggendo una pena superiore alla sua richiesta, allora abbiamo anche un dato che certifica la non impeccabilità del Procuratore federale. Il tarlo si insinua ancor di più leggendo le parole di uno dei legali del Napoli, l'avvocato Grassani: «La scelta da parte dell’accusa di non fare richieste ulteriori rappresenta un episodio senza precedenti». Alla luce di tutto questo, la terzietà di Palazzi può essere affermata oltre ogni ragionevole dubbio?

Quando e se si vorrà riformare al giustizia sportiva, non sarà forse il caso di prevedere casi di incompatibilità in cui un procuratore debba astenersi? E allo stesso tempo, non sarebbe il caso di eliminare l'esclusività del ruolo in una sola persona? Queste e altre previsioni potrebbero evitare in futuro i sospetti del tifoso e che alcuni fascicoli restino a stagionare nei cassetti per quattordici mesi fino a prescrizione.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2758

 
 
 

Gazzetta - Oggi o domani Llorente, si spera che...

Post n°6899 pubblicato il 21 Gennaio 2013 da nadir63l
 

© foto di Alterphotos/Image Sport

Secondo l'edizione odierna di Gazzetta dello Sport, tra oggi e domani, la Juventus ufficializzerà l’ingaggio di Fernando Llorente a partire dal prossimo luglio. Accordo sulla base di un quadriennale (fino al 2017) da 4,5 milioni più bonus a stagione. I bianconeri sperano che questa mossa possa spingere l'Atletico a far partire il Re Leone subito. La Juve mette sul piatto circa tre milioni di euro.

 
 
 

     

 

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