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Messaggi del 26/01/2013

Se questo non è uno scandalo...Pagelle

Post n°6923 pubblicato il 26 Gennaio 2013 da nadir63l
 


Immagine IPB



Continuo a leggere commenti di tifosi inferociti per la prestazione non eccezionale della squadra, che comunque ha dominato ancora una volta e ha subito un solo tiro e che, come di consueto in questo periodo, si è trasformato in gol.
Leggo commenti di tifosi che sostengono che "non dobbiamo protestare, è sbagliato, è solo colpa nostra, abbiamo fatto schifo". Ma signori...come si fa? Qui parliamo quasi di gesti voluti e consapevoli della "sestina" arbitrale!
E' vero che ad inizio partita ci poteva essere un calcio di rigore per il Genoa -con 85 minuti ancora da giocare- per una leggera deviazione di bracci di Vucinic in area. Ma è normale che nel proseguimento della partita vengano negati 3 (leggasi TRE!!!) rigori netti, uno più evidente dell'altro, alla Juve? E' normale che nel secondo tempo con 6 cambi, 2 interruzioni per "infortuni" genoani e qualle altro piccolo stop qua e la vengano assegnati soli 3 (numero ricorrente) minuti di recupero?
Sarò fatto male io ma comincio a dubitare della buonafede arbitrale, visti gli eventi consequenziali delle ultime giornate. Questo tentativo di bloccare la Juventus rasenta il ridicolo per quanto è goffamente evidente.
Vediamo per quanto altro tempo si continuerà in questo modo...

PAGELLE

BUFFON 5 Completamente inutile. Un tiro un gol.

BARZAGLI 6,5 Impeccabile per tutta la partita tranne che nell'azione del gol subito. Forse subisce una leggera spinta da Borriello, ma i replay di sky o mediaset o rai, meschinamente, non ci hanno aiutato a capirlo.

BONUCCI 7,5 Chiamatelo Bonuckenbauer. Straordinario in ogni frangente.

CACERES 6 Ancora una volta troppo impreciso negli appoggi.

LICHTSTEINER 6,5 Suo l'assist per il gol del momentaneo vantaggio. Gioca una partita da maratoneta.

VIDAL 6,5 Gioca bene ma manca in fase di conclusione.

POGBA 6 Nonostante non viva una serata di particolare grazia, sforna qualche giocata degna di nota mal sfruttata dai compagni. Manca un netto rigore su di lui in seguito ad un calcio d'angolo.

MARCHISIO 5 Non è ancora al 100%. Nel primo tempo cicca clamorosamente una conclusione da distanza ravvicinata.

BELTRAME 6,5 Di incoraggiamento. Gioca una manciata di minuti e quasi regala il gol vittoria alla squadra con una potente conclusione dalla distanza. Diamogli fiducia!

DE CEGLIE 5 E sono generoso! Non gioca male nel complesso, ma i suoi errori si rivelano SEMPRE devastanti!

GIACCHERINI 6,5 Mister, per favore, fallo giocare sempre! Al posto di De Ceglie.

VUCINIC 5,5 Inizia male ma cresce con il passare dei minuti. Manca "la giocata". E manca anche un nettissimo rigore su di lui.

QUAGLIARELLA 6 Segna un gol ma ne sbaglia un clamoroso negli ultimi minuti del primo tempo.

GIOVINCO 4,5 Clamoroso il suo palo su punizione. Per il resto DISASTROSO. Sbaglia ogni giocata. Perde tutti i palloni. Non salta mai l'uomo.

CONTE 10 Per il solito motivo. Per il resto non ho particolari cose da dire. Abbiamo subito, come al solito, un tiro e un gol. Periodo no "sotto ogni punto di vista" (cit.).

COSA VA Anche quando non siamo al top dominiamo, costruiamo e rischiamo quasi niente...appunto, QUASI.

COSA NON VA Un tiro subito, un gol. Arbitraggio terroristico.

MIGLIORE IN CAMPO: BONUCCI

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2770

 
 
 

Juventus, Marotta: "Arbitro di Napoli, era in difficoltà"

Post n°6922 pubblicato il 26 Gennaio 2013 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Beppe Marotta, amministratore delegato, ha parlato ai microfoni di Sky al termine del discusso pareggio contro il Genoa: "Mi sembra eloquente quello che ha detto il mister, io vorrei fare un'analisi più approfondita del nostro calcio. A che serve avere sei arbitri se poi c'è una disparità così grande tra le decisioni prese? Quarto uomo e arbitro di porta avevano visto il rigore, l'arbitro non se l'è sentita di darlo. Il giocatore arriva in maniera scomposta sulla palla, questo è un suo errore e non può non essere calcio di rigore. Se vedete il rigore fischiato su Isla contro il Milan capite che è molto meno netto di questo non dato oggi. Il giocatore ha sbagliato e non può essere giustificato in nessun modo, sbaglia il tempo dell'intervento e non dando il rigore la Juve ne esce doppiamente svantaggiata. I giocatori della Juventus si rivolgono all'arbitro per chiedere il rigore, poi però l'arbitro non se la sente di fischiarlo. Si tratta di un errore, questo è fuor di dubbio. Mi auguro che non sia in mala fede, sicuramente non lo sarà, ma l'arbitro era della provincia di Napoli e non poteva essere tranquillo ad arbitrare la Juve. Designazione secondo me non brillantissima, così si mette in difficoltà un arbitro giovane. E' come se mandassero un arbitro di Torino a dirigere il Napoli".

 
 
 

Conte: «L'arbitro mi ha detto che era rigore»

Post n°6921 pubblicato il 26 Gennaio 2013 da nadir63l
 

Il tecnico della Juve: «Avrei preferito che mi avessero detto: ho sbagliato. Guida invece mi ha confessato che non se l'è sentita di darci il rigore»

Conte: «L'arbitro mi ha detto che era rigore»© Foto Pegaso
TORINO - Che finale di partita quello tra Juve e Genoa. Le immagini hanno evidenziato il colpo di mano di Granqvist in area di rigore del Genoa ma anche la rabbia di Conte. Il tecnico bianconero, dopo il fischio finale, è corso verso guida urlando: "E' una vergogna", questo il labiale visto dalle telecamere. L'arbitro ed i suoi assistenti sono stati contestati poi anche dal resto della squadra. Il tecnico della Juve a fine partita ha parlato ai microfoni di Sky: "C'è poco da spiegare, tutti hanno visto la gara. E' da tanto che usiamo il fair play ma non accetto sentirmi dire dall''arbitro non me la sono sentita'". Le parole di Conte svelano dunque le parole di Guida: "Mi ha detto che era rigore ma anche un cieco vedeva una cosa così lampante. Questo è un rigore sacrosanto, non c'è da chiarire nulla. Lo ha visto il quarto uomo e l'arbitro non si è sentito di darci il rigore. Se i giudici d'area non contano, che li mettiamo a fare? Ripeto, non accetto che mi vengano dette certe cose: se c'è qualcosa da fischiare bisogna farlo. Questo non è calcio, non è sport". Conte poi dice: "Questi episodi fanno venire voglia di lasciare il patentino. Se segnamo quel calcio di rigore andiamo a +8 dalla Lazio. Invece domani rischiamo di vedere il Napoli a -3". Conte conclude dicendo: "Ci sono errori pro e contro ma quando gli errori sono pro c'è sempre la terza guerra mondiale. Spero che quello di Guida sia un pensiero individuale, non comune".

 
 
 

Juve, rigore negato al 93': finisce 1-1 col Genoa

Post n°6920 pubblicato il 26 Gennaio 2013 da nadir63l
 

Colpo di mano di Granqvist in area a pochi secondi dalla fine, Conte infuriato. I bianconeri erano passati in vantaggio con Quagliarella, i rossoblù hanno pareggiato con Borriello

Juve, rigore negato al 93': finisce 1-1 col Genoa
TORINO - La Juve pareggia in casa contro il Genoa. Al gol di Quagliarella, risponde Borriello con il graffio dell'ex. Proprio nei giorni del mercato invernale, mentre la Juve cerca attaccanti prendendo Anelka e corteggiando Lisandro Lopez, la punta rossoblù campione d'Italia rovina la serata a Conte. L'esordio di Ballardini sulla panchina dei liguri è più che positivo, l'anti(post)icipo dei bianconeri no. La capolista raccoglie solo un punto in classifica, in attesa di capire come risponderà il Napoli nel duello scudetto. Ma pesa su questa partita la decisione dell'arbitro Guida di non concedere un rigore all'ultimo minuto per un fallo di mano di Granqvist. Al fischio finale, Conte ha protestato tantissimo insieme al resto della squadra.

LA PARTITA - Ballardini fa l'esordio sulla panchina del Genoa e l'inaugurazione è marchiata 3-5-2. Modulo a specchio, bellezze diverse. La Juve vuole allungare in classifica, soprattutto
dopo il ko interno della Lazio contro il Chievo. Conte affida il centrocampo a Marchisio, Pogba e Vidal mentre tra i pali c'è Buffon. Quest'ultima non è una notizia ma un'occasione per ricordare il fresco rinnovo di contratto del numero uno. Parte subito forte il Genoa ma il colpo di testa di Immobile è poco più di una telefonata per il portierone della Nazionale. Il Genoa ha battuto la Juventus una sola volta negli ultimi 18 incontri (3-2 nell’aprile 2009), visto quello che hanno fatto i cugini doriani allo Stadium qualche settimana fa i bianconeri serrano le fila per evitare spiacevoli sorprese. Lo fanno con Pogba a centrocampo: il francesino ogni volta che tocca palla viene accompagnato dai cori sospesi dei tifosi, come se si aspettassero sempre e comunque la botta vincente dalla distanza. Episodio dubbio in area di rigore bianconera al 12': Vucinic allunga il braccio dopo un calcio d'angolo del Genoa. Il tocco sembrerebbe esserci ma nessuno in campo protesta. Doppia occasione per la Juve al 14': prima Vidal non riesce a concludere a rete facendosi anticipare da Antonelli, in occasione dell'angolo Caceres spara alto dal centro dell'area. Al 21' splendida idea di Pogba che pesca Marchisio in area di rigore ma il tiro al volo di controbalzo non finisce in porta. Anzi, sui piedi dell'arbitro di porta Palazzino che rimette in gioco il pallone senza però dirlo a Guida che assegna la rimessa dal fondo.

NERVI - In panchina Ballardini se la prende con Immobile, l'attaccante si lamenta troppo con i compagni e partecipa poco all'azione. In campo Granqvist rimedia il primo cartellino giallo per un fallo su Marchisio. Al 25' punizione la punizione seguente dal limite di Vidal finisce alta. Vucinic è tra i più nervosi, Conte se ne accorge e prova a tranquillizzare il suo attaccante che si becca prima con Caceres per un passaggio e poi con Guida per un fischio mancato.

TUTTO CHIUSO - La Juve ci prova, il Genoa non ci sta. Ballardini ha tirato una cerniera lampo lungo la linea di centrocampo che i bianconeri non riescono ad aprire. Fair play al 36': Manfredini segnala a Guida un calcio d'angolo che altrimenti l'arbitro non avrebbe visto. Al 38' ci prova Bonucci: stacco di testa su punizione di Vidal ma il colpo finisce a lato. Poi al 43' Quagliarella non trova la porta sul cross di Lichtsteiner: il tocco di punta sfiora il palo alla destra di Frey. E su questo si chiude il primo tempo.

RIPRESA - Tredici tiri in porta tra Juve e Genoa alla fine del primo tempo ma nessuno nello specchio. Bonucci che dice: "Dobbiamo alzare il ritmo". Il secondo tempo comincia con i dati sulla lavagna nello spogliatoio di Conte nella testa dei giocatori. Bisogna cambiare marcia ed al rientro in campo ecco il primo risultato: miracolo di Frey. Al 6' intervento sulla deviazione ravvicinata Caceres dopo la punizione di Marchisio. Preludio al vantaggio. Minuto 8': Lichtsteinter crossa dalla destra, Quagliarella devia a due passi dalla porta trovando il tocco di Granqvist. Il gol è da assegnare all'attaccante che esce così dalla crisi realizzativa,
andando a segno per la decima volta quest'anno. Ballardini cambia: dentro Borriello, Bertolacci e Rossi per riaprire la partita. Il Genoa, dopo lo svantaggio, reagisce prendendo per la prima volta in mano il pallino del gioco. A cambiare il risultato è proprio l'ex attaccante della Juve. Al 23' Kucka brucia la difesa bianconera e trova Borriello che di testa pareggia i conti. Conte risponde, fuori Quagliarella dentro Giovinco e Giaccherini per De Ceglie. Floro Flores chiede il cambio ma Ballardini li ha finiti, il Genoa chiude così in dieci.

RISPOSTA - Lichtsteiner prova a ri-svegliare i compagni al 28', la sua conclusione al limite viene respinta da Frey. Giovinco alla prima conclusione, 32', spara alto sopra la traversa. Due minuti dopo rigore negato alla Juve: Antonelli tira per la maglia Vucinic che non riesce a concludere a porta vuota. Conte si infuria in panchina, i microfoni a bordo campo registrano l'urlo dell'allenatore: "Era rigore netto!".

LINEA VERDE - Il tempo di vedere il palo pieno di Giovinco su punizione che al 36' Conte butta nella mischia il baby Beltrame. La Juve passa 4-2-4, note numeriche che suonano la carica finale. La prima palla dell'esordiente è un tiro pericoloso dal limite respinto a fatica da Frey. Minuti finali infuocati con il Genoa che chiude tutti gli spazi. L'ultima chance è per Bonucci: al 46' colpo di testa bloccato facilmente da Frey. Al 48' l'episodio che fa infuriare la Juve: la palla rimbalza di fronte a Granqvist che, in area di rigore, colpisce il pallone con la mano. Doveva essere rigore, è stato solo un calcio d'angolo, un po' come l'amore con il calesse. Metafora perfetta per questa partita.

 
 
 

CHE BRUTTA GUIDA...

Post n°6919 pubblicato il 26 Gennaio 2013 da nadir63l
 

© foto di www.imagephotoagency.it

La partita con il Genoa si presentava come una partita da vincere tra una Lazio che perde e un Anelka che arriva. Conte sceglie la formazione quasi tipo (assenze a parte) con Quagliarella e Vucinic in avanti.

PARTENZA LENTA E QUASI IL NULLA: partita combattuta in avvio. Il Genoa ci mette l'anima, la Juve qualche errore di troppo in costruzione. Il Genoa pressa alto e mette in difficoltà i bianconeri. Al quindicesimo la prima occasione Juve, ma la palla di Caceres finisce alta. Al ventunesimo occasionissima per Marchisio, ma palla a lato. La Juve non trova spazi e le occasioni non arrivano. Poche emozioni e solo tanto agonismo. Il primo tempo si conclude infatti con un voler ma non posso, poca fantasia e poco altro.

SUPER FREY E SUPER GRANQVIST: la ripresa parte con una Juve che ci prova subito. Ancora Caceres, ma FREY e' bravissimo e chiude. La partita di sblocca al cinquantaquattresimo. Bella palla di Vucinic per Lichtsteiner, inserimento perfetto, tocco di Quagliarella e deviazione decisiva di Granqvist che la mette dentro. Dopo il gol la Juve non molla, vuole il raddoppio.

PUNIZIONE BORRIELLO: Ballardini cambia Borriello con Immobile e alla prima occasione della partita il Genoa pareggia. De Ceglie lascia il cross a Kucka e Borriello anticipa Barzagli.

ASSEDIO E SCANDALO FINALE: la Juve tenta l'assedio e le occasioni fioccano con il palo di Giovinco clamoroso. Il forcing finale non porta a nulla se non a un clamoroso rigore non concesso.
Due punti persi, domani si spera nel Parma.

 
 
 

Paolo Gallinelli risponde a GLMDJ

Post n°6918 pubblicato il 26 Gennaio 2013 da nadir63l
 



Immagine IPB

Nel cosiddetto processo calciopoli, e non solo (contenzioso De Santis vs Telecom&Inter), uno dei legali che maggiormente si è distinto per tenacia è senza dubbio Paolo Gallinelli. Avvocato romano che assiste Massimo de Santis nei processi che lo vedono coinvolto ora come chiamato in causa, ora come attore, Gallinelli si è fatto notare per la sua conoscenza dei fatti di causa e di quelli collegati che via via entravano nel dibattimento di Napoli e nelle discussioni (anche mediatiche) che scaturivano dalle udienze del processo che vede coinvolto l'ex fischietto romano. Abbiamo avuto modo di fargli qualche domanda: Telecom, appello del processo calciopoli, modello 45...

Ricorsi contro l’Inter per spionaggi. Lei crede che le richieste di risarcimento inoltrate alla società internazionale di Massimo Moratti per lo spionaggio industriale del quale sono stati fatti oggetto l’ex calciatore Bobo Vieri, l’ex arbitro Massimo De Santis potranno avere un ruolo nello smantellamento progressivo delle tesi e delle accuse dei processi di calciopoli?
In tale "contesto spionistico" la posizione di Massimo De Santis, pur presentando delle analogie metodologiche con quella di Bobo Vieri, se ne differenzia notevolmente sotto il profilo delle finalità delle rispettive attività di "dossieraggio".
Giova ricordare come l'ex arbitro De Santis, così' come Luciano ed Alessandro Moggi, non fossero, a differenza di Bobo Vieri, "tesserati" dell'Internazionale F.C, nè, tantomeno, "testimonial" della Pirelli e/o Telecom.
Comunque, al di là di alcune sorprendenti analogie con la "vicenda telecom", credo che l'impianto accusatorio del processo calciopoli possa "evaporare" completamente nella sua "sede fisiologica" e cioè dinanzi alla Corte di Appello di Napoli

Nella causa intentata all'Internazionale F.C. e alla Telecom avevate pensato di parametrare le vostre richieste risarcitorie sui ventuno milioni richiesti da Vieri. L'ex bomber ha ottenuto “un solo milione”. Per lei rappresenta una pena congrua e un parametro di riferimento soddisfacente?
Quello che ci interessa particolarmente è un sereno ed approfondito accertamento giudiziale in ordine a tutti gli aspetti dell' "attività spionistica" realizzata nei confronti di Massimo De Santis e, in particolare, l'individuazione degli autori, nonchè delle finalità alla stessa sottese.

Lei ha fatto 2 volte richiesta che il modello 45 fosse annesso agli atti del processo di Napoli. La sua richiesta avrà esito positivo nel corso del processo di appello?
Devo confessare che non so più a chi chiederlo questo fascicolo.....sono tuttora in attesa di una risposta da parte della Procura della Repubblica di Milano. Laddove tale risposta non dovesse giungere prima del 24 maggio 2013, valuterò, ovviamente insieme ai difensori degli altri imputati, se chiederne l'acquisizione anche alla Corte di Appello di Napoli.

Tra gli atti del processo Telecom lei ha scoperto un documento con il quale la giudice Boccassini avrebbe fatto richiesta di alcuni file di logs a Fabio Ghioni, può dirci qualcosa in più? A che titolo questa richiesta è stata inviata a Ghioni dato che i responsabili dei rapporti con la magistratura erano altri?
Ancora non riesco a spiegarmelo......per il momento posso solo evidenziare come Ghioni abbia affermato, nel corso dell'incidente probatorio cui venne sottoposto nell'ambito del Processo Telecom, che vi era la possibilità di far risultare come inviato a Tizio, un "sms" inviato a Caio.

Lei ha detto: «L’inchiesta di Calciopoli è nata prima del 2004, quando ufficialmente fu aperta da Narducci. E certamente non è nata in modo legale». Può gentilmente ricostruire le vicende che portarono al trasferimento del computer di Tavaroli da Milano a Roma in via Inselci? Pensa che lavorasse illegalmente anche per la procura di Napoli oltre che per l’Inter? Che possibilità ci sono per le difese di visionare il computer di Tavaroli spedito dai pm di Milano?
Per il momento posso affermare che la presenza del computer di Tavaroli sul tavolo del Maggiore Auricchio in data 15 giugno 2005, rappresenti una misteriosa "cerniera" tra le indagini "illecite" di Tavaroli e quelle "lecite" di Narducci e Beatrice.

L’11 novembre 2012 Tuttosport ha scritto che lei ha creduto di scoprire che nelle indagini dei “Magnifici 12” qualcosa che non dovrebbe esserci. Nelle liste delle chiamate effettuate dalle schede svizzere sarebbero comprese anche le telefonate senza risposta, poiché il telefono chiamato è spento o irraggiungibile. A distanza di due mesi ha potuto scoprire qualcosa di più?
Sotto tale profilo, il "Decreto Frattini" parla chiaro e tale Provvedimento legislativo è entrato in vigore il 01 gennaio del 2010. Credo che tale dato sia più sufficiente.

Che pericolo concreto c'è che tutto vada in prescrizione?
L'innocenza di una persona non può cadere mai in prescrizione, a differenza della colpevolezza di qualche società calcistica!

Secondo lei, gli esiti dei processi che vanno scagionando gli arbitri della cupola condurranno all’assoluzione di Moggi a Napoli? O prevarrà l’intenzione di salvaguardare l’operato degli inquirenti?
Confido nella serenità ed obiettività di Giudizio della Corte di Appello di Napoli

Nella famosa relazione del luglio 2011 Palazzi riconobbe gli illeciti commessi dai dirigenti interisti, allo stesso tempo però non riuscì ad evitare la prescrizione per la squadra di Moratti. Secondo lei c’era la prescrizione?
Credo che a questa domanda possa rispondere solo il Procuratore Palazzi .

Una delle principali accuse a De Santis è quella di aver detto prima di Lecce-Parma del 2004-05 “da quello che ho sentito dalle interviste: loro giocano, il Lecce vuole giocare per vincere, il Parma pure gioca a vincere, quindi a ‘sto punto facciamo la partita, ci mettiamo in mezzo” . Ci dà l'interpretazione autentica di questa frase?
Per interpretare questa frase basta pensare a quello che è emerso nelle recenti indagini sul "calcioscommesse", ed a quello che dichiarò Zeman nel corso del suo esame dinanzi al Tribunale Penale di Napoli. Non si può certamente dare la colpa all'arbitro se i calciatori decidono di non giocare!

Uno dei record, e tra le massime colpe di Massimo De Santis è quella di aver raccolto dopo una partita diverse maglie della Juve. L'arbitro Dondarini in una recente intervista ci ha detto che questa è un'abitudine molto più che radicata. La colpa del suo assistito è quella di averne prese troppe o di aver preso quelle della Juve?
Quelle regalategli dalle altre società calcistiche non sono state neanche prese in considerazione dagli inquirenti. Ci sarà un motivo no?

Secondo il pm Narducci, De Santis si sdoganava e ridoganava dalla presunta cupola con una certa disinvoltura. Ascoltando il dibattimento abbiamo avuto l'impressione che Auricchio vistasse il passaporto di De Santis a proprio piacimento...
De Santis e' stato ondivagamente considerato estraneo all'associazione o partecipe della stessa a seconda del risultato delle partite della Juventus dallo stesso arbitrate.

De Santis seguiva un corso tenuto dall'allora Maggiore dei carabinieri Auricchio, eppure questi non accorgendosi di averlo in aula, per esigenze investigative lo colloca altrove, per di più affermando durante la sua deposizione che il De Santis poteva aver firmato la presenza ed essere andato via. Che attendibilità dà all'intera indagine un ufficiale che fa simili affermazioni?
Mi sarei aspettato un'attenta verifica di tali circostanze da parte degli Inquirenti. Ciò non è avvenuto, al pari di tante altre!

Possiamo aspettarci novità e sorprese nel processo d'appello?
Io mi posso aspettare una completa archiviazione del libro "verità" del Dott. Narducci.

Si sente più o meno ottimista riguardo la possibilità di vedere riconosciuta ufficialmente l'ingiustizia subita da parte del suo assistito?
Ottimista!

Come giudica il giornalismo sportivo del nostro paese?
Ondivago, come quello di molti altri Paesi

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2769

 
 
 

Juve, ecco chi è Anelka: follie, rap e preghiere

Post n°6917 pubblicato il 26 Gennaio 2013 da nadir63l
 

A Dubai con Snoop Dogg, il lavoro con il Psg a Parigi. E la conversione all’Islam. Lippi: «E' ancora un giocatore di livello internazionale e può essere protagonista in Europa: l’età non conta, non ha perso il suo smalto»

Juve, ecco chi è Anelka: follie, rap e preghiere© Foto Liverani
TORINO - L’attaccante che non ti aspetti. L’arma da Champions viene dalla Cina, ma non è Didier Drogba . E’ il gemello Nicolas Anelka , che l’aveva preceduto allo Shanghai, senza peraltro incantare. D’altronde, andare oltre la muraglia è un po’ come cercare il buen retiro pallonaro, una carriera alternativa, con tanti soldi e pochi altri stimoli calcistici. Però, basta guardare il curriculum del giocatore, per giudicare: nell’ordine, Psg, Arsenal, Real Madrid, Psg, Liverpool, Manchester City, Fenerbahçe, Bolton, Chelsea, Shenhua. Tanta roba, sino alla svolta asiatica.

LA SCOMMESSA - E allora? Anelka coglie l’attimo e si rimette in gioco, puntando al massimo, all’Europa che conta, al tricolore che non ha mai “praticato”. La scommessa, invero, è anche sua: se va bene, può ricamarsi cinque mesi incredibili, lottando per grandi traguardi, mettendosi a disposizione di Antonio Conte con un’esperienza internazionale che ha pochi eguali.

IL CARATTERINO - C’è anche il lato comportamentale, da non sottovalutare. Un bel caratterino, a dirla tutta. Basta ricordare come andò a finire la storia in Sud Africa con il ct Raimond Domenech . Esclusione dalla Nazionale, in piena competizione, dopo insulti piuttosto forti “consegnate” all’ Equipe il cui titolo era: «Fatti inc...e, figlio di p...a». Tra smentite e mezze scuse («ho avuto solo una discussione»), il caos fu totale.

IL PROFESSIONISTA - Robe da perderci la testa. O farla perdere. Carlo Ancelotti , che in queste ultime settimane lo ha visto da vicino, ospitandolo negli allenamenti al Psg, dice: «Con lui ho un ottimo rapporto, dopo gli anni del Chelsea, per questo è venuto da noi. Si tratta di un giocatore eccezionale e di un valido professionista». Che ha dei vezzi, delle particolarità. Praticante musulmano («mi sono convertito a 16 anni, la mia religione mi porta in alto...», le parole di Abdul-Salam Bilal, il suo nuovo nome), ha un aspetto un tantino ieratico, che incute rispetto. Ama la musica rap e si fa accompagnare da una cerchia ristretta di amici e familiari. Un muro impenetrabile, che protegge e difende, che respinge a volte. Il fratello e gli altri black men. A Dubai hanno trascorso le feste, in compagnia di Eric Abidal - dato in ripresa con il Barcellona dopo il secondo intervento per curare il cancro - e dell’attore-rapper Snoop Dogg .

BALOTELLATE - Anelka, personaggio spesso controverso. Al Mondiale 2010 era sul podio dei più gettonati con Leo Messi e Diego Armando Maradona . Ma la storia personal-calcistica è ricca di aneddotica. Un Mario Balotelli ante litteram. All’altezza della sua reputazione, fu protagonista di una chiamata ai pompieri durante il primo periodo londinese, senza troppe situazioni stimolanti.

 
 
 

Formazione anti Genoa: nessuna sorpresa e qualche recupero

Post n°6916 pubblicato il 26 Gennaio 2013 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Secondo la Gazzetta dello Sport, per stasera Antonio Conte dovrebbe schierare: Buffon fra i pali; Barzagli, Bonucci e Caceres dietro; Lichtsteiner e De Ceglie sulle fasce; Pogba davanti alla difesa; Vidal e Marchisio, Giovinco e Vucinic in attacco. Formazione sulla carta la migliore possibile. Da valutare il doppio impiego di Giovinco e Vucinic.

 
 
 

     

 

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