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Messaggi del 05/02/2013

Ag. Fifa Soprani: "Conte resta alla Juve: ama troppo la maglia bianconera.

Post n°6956 pubblicato il 05 Febbraio 2013 da nadir63l
 

 Anelka ok a costo zero. A marzo la Vecchia Signora sarà imprendibile"

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Per fare il punto sulle vicende di mercato, nonchè addentrarci nelle pieghe della lotta Scudetto Juventus-Napoli, TuttoJuve.com ha intervistato in esclusiva l'agente Fifa Paolo Soprani.

Partiamo da Anelka: come giudica l'acquisto del francese?

"Anelka non è un top player o un grande colpo, ma a livello economico è una grande operazione. Una scommessa tecnica che ci stava a costo quasi zero".

Oggi si è diffusa la voce di un Chelsea interessato a Conte: bisogna crederci?

"Conte è un grandissimo allenatore, il vero valore aggiunto di questa Juventus. Un condottiero straordinario, ma innamorato dei colori bianconeri...".

Dunque niente Premier League?

"Credo proprio di no. Anzi sono convinto che Conte resterà a lungo sulla panchina bianconera".

Come vede la lotta Scudetto?

"Ritengo la Juventus favorita e la principale candidata alla vittoria del campionato. Sicuramente la Champions potrà togliere energie preziose, ma i bianconeri stanno tenendo botta ora che è il periodo più delicato. Vedrete da marzo in poi...".

Si spieghi...

"La Juve in Primavera tornerà a volare atleticamente e in Italia farà il vuoto. Adesso la squadra ha rallentato a causa del richiamo di preparazione fatto durante la sosta natalizia".

 
 
 

Il calcio tra celebrazioni e sconfessioni

Post n°6955 pubblicato il 05 Febbraio 2013 da nadir63l
 

glmdj

Immagine IPB

Mentre i media sportivi continuano, in stile grande fratello, a seguire le gesta dell’eroe super Mario, tornato dalla “battaglia” della Premiere League a vestire di sfarzo la Milano rossonera, il lavoro della giustizia sportiva continua a mostrarsi fallimentare. E se la Gazzetta dello Sport dedica, ancora oggi, le prime cinque pagine a Balotelli, incensando anche il fatto di aver visitato tre discoteche, aver ordinato tre bottiglie ed essere rincasato “prima delle 3” alla vigilia del ritiro azzurro, non evidenzia con la stessa enfasi – qui veramente necessaria - l’ennesima mazzata del TNAS che riforma ancora una volta, le condanne della Disciplinare e Corte di Giustizia Federale. Vincenzo Italiano, passa dai tre anni di squalifica comminati in primo e secondo grado, a nove mesi decisi dal TNAS; era in attesa di ricevere una risposta definitiva dallo scorso dicembre. Italiano non è Conte, non è un catalizzatore di attenzioni, condannato o meno, gli equilibri del campionato non cambiano. Non c’è l’indignazione mediatica, tanto auspicabile quanto necessaria, che condanna il lavoro di chi con leggerezza aveva deciso la fine anticipata della carriera di un atleta, senza avere conferma degli eventuali illeciti di cui si accusava. Si sorvola con leggerezza su uno scempio, riempiendo le fantasie dei lettori con la doppietta di Balotelli e la sua verve realizzativa dal dischetto. Rigore –tra le altre cose - regalato al Milan, che se assegnato alla Juventus, avrebbe fermato i lavori parlamentari per almeno due mesi e costretto tutte le procure d’Italia ad attivarsi per scoprire il nuovo cupolaro …

Sono troppi ad oggi i presunti reati che sono stati derubricati a omessa denuncia o in slealtà sportiva, per poter ancora ritenere credibile l’inchiesta sul calcioscommesse di Palazzi. Omessa denuncia che non è un reato perseguibile dalla giustizia ordinaria, ma solo dalla giustizia sportiva. Difficile non pensare che per salvare la Federazione dalle eventuali richieste di risarcimento danni, questa non sia altro che una conclusione fin troppo facile cui tendere fino ad abusarne. Tanto la giustizia sportiva si autoregolamenta e con i massimi rappresentanti delle istituzioni sportive riconfermati sulle stesse poltrone, figuriamoci se qualcuno può anche solo ipotizzare di metterla in dubbio. Sarebbe come sconfessare se stessi.

Il calcioscommesse in Italia non è stato sconfitto, ma è stata la giustizia sportiva ad aver mostrato i suoi limiti. Se pensiamo che l’unica partita su cui è arrivata la conferma indiretta dell’Europol, che l’ha inserita nella black list delle oltre 300 sfide truccate dopo aver raccolto elementi «certi» dalle inchieste condotte in Ungheria e Croazia, è Lecce-Lazio, abbiamo un’idea dei limiti di un lavoro fatto male. Questa partita vede coinvolto il giocatore laziale Mauri che, dopo essere stato anche agli arresti, ha potuto tranquillamente scendere in campo e potrà continuare a farlo fin quando la sua posizione rimarrà nel limbo. Per lui non vale la “presunzione di colpevolezza”, ma si attendono “riscontri certi” dalla giustizia ordinaria. Mica indossa la maglia bianconera che deve essere fermato sulla base delle “confessioni” del primo pentito…

In Italia Palazzi ha puntato l’over su Carobbio riuscendo a squalificare Conte, e catturando contemporaneamente gli onori della cronaca. Palazzi, l’eroe che ha fermato lo juventino: una “razza” a parte anche per le istituzioni. Con queste premesse, che rispetto dovremmo aspettarci dai tifosi delle altre squadre? Sono le istituzioni stesse che invitano alla caccia allo juventino e lo fanno senza nemmeno mostrare vergogna, quasi fieri di riuscire a creare la giusta pressione mediatica e il giusto apporto per quel sentimento antijuve da sempre vanto del bel Paese. Il calcioscommesse ha finito di essere interessante ed occupare le prime pagine, con la condanna ad Antonio Conte. Non è un caso se nella mente di qualcuno era proprio quello l’obiettivo da colpire.

C’è poi quell’indignazione d’ufficio verso le proteste bianconere a rendere ancora più squallido il quadro generale di questo sport. Questo si che cattura le prime pagine e l’enfasi di certi media. Gli Juventini devono stare zitti e subire. A Galliani è permesso da un anno, in ogni sua pubblica uscita, di mettere in dubbio la buona fede arbitrale ricordando il famoso gol di Muntari; Moratti può, forte dell’impunità d’ufficio certificata da Palazzi, sollevare il dubbio sul ritorno dei fantasmi che manovrano cupole e cupoloni senza subire nessuna conseguenza; alla Juventus non è permesso reclamare per torti eclatanti senza per questo subire l’onda della pubblica accusata, spesso impersonata da personaggi di specchiata moralità come le recenti esibizioni che hanno visto protagonisti Preziosi o Pulvirenti, hanno mostrato. Perché vincere con la Juve, o riuscire a rubarle un risultato con evidenti errori arbitrali, equivale a un investimento, dove il ritorno d’immagine è assicurato, oltre a presentarsi come l’occasione ideale per rinsaldare quelle amicizie sempre utili…

Tutti i vertici del pallone, da Beretta ad Abodi, al direttore generale della Lega Pro Ghirelli per finire ad Abete, hanno consegnato ieri il cartellino viola, in omaggio al suo comportamento, a Simone Farina, celebrando il suo gesto. Peccato che la sua denuncia rimase chiusa in un cassetto e fu resa nota solo quando non era più possibile tenerla nascosta. Insomma, quell’etica telecomanda tanto cara al mondo sportivo, che beatifica il gesto altrui dopo averlo rigettato.

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/...lio.asp?id=2787

 
 
 

Anelka, lavoro mirato per esserci con il Celtic

Post n°6954 pubblicato il 05 Febbraio 2013 da nadir63l
 

Il francese avrà 4 giorni per allenarsi come non ha mai fatto in quest’ultimo periodo: Conte, infatti, si potrà dedicare soprattutto a lui perché ha tanti giocatori in giro per l’Europa e il mondo con le proprie Nazionali

Anelka, lavoro mirato per esserci con il Celtic© LaPresse
TORINO - E’ la settimana di Nicolas Anelka: il francese avrà 4 giorni per allenarsi come non ha mai fatto in quest’ultimo periodo: Antonio Conte, infatti, si potrà dedicare soprattutto a lui perché ha tanti giocatori in giro per l’Europa e il Mondo (Asamoah in Sudafrica) con le proprie Nazionali. Strano scherzo del destino si ritrova con quasi esclusivamente con gli attaccanti: Vucinic, Quagliarella, Matri, Giovinco (di rientro da Coverciano perché in non perfette condizioni fisiche) e, appunto, Anelka. L’occasione giusta per lavorare nel migliorare la mira sotto porta. Ma, soprattutto, per portare Anelka ad una condizione il più vicino possibile alla forma migliore. Per lui è stata studiata una tabella particolare: tutto è stato allestito nei più piccoli particolari per facilitare il suo ingresso.

LUI C’E’ - Anelka, comunque, ci sta mettendo del suo: professionista esemplare, si impegna con grande sacrificio. E’ sempre il primo ad arrivare e l’ultimo a lasciare gli spogliatoi. Si è subito fatto ben volere da tutti, ha conquistato le simpatie del gruppo. Se a Verona la partita fosse andata in un certo modo, Antonio Conte lo avrebbe fatto esordire. Si è scaldato, pareva sul punto di entrare. E, invece, per mantenere il risultato, il tecnico ha mandato in campo Isla. Scelta azzeccata che ha permesso alla Juve di non rischiare più di tanto e portare a casa tre punti importantissimi.

 
 
 

Il Napoli sta meglio, la Juve sta tornando

Post n°6953 pubblicato il 05 Febbraio 2013 da nadir63l
 

Conte ritrova la brillantezza della sua squadra, Mazzarri è quasi al top della condizione

Il Napoli sta meglio, la Juve sta tornando© Foto Liverani
TORINO - La speranza, ai piedi del Vesuvio, è che la squadra non si sgonfi sul più bello. La certezza, sotto la Mole, è che il primato bianconero, incrollabile certezza dell’ultimo anno e mezzo in serie A, non sarà mollato facilmente. Juventus e Napoli, ecco le due facce più belle del campionato, accomunate dall’attesa dell’evento che verrà, venerdì 1° marzo al San Paolo. Chi sta meglio oggi? E chi, in prospettiva, potrebbe star meglio? Difficile stabilirlo con sicurezza, più semplice affidarsi a ipotesi potenzialmente cariche di veridicità.

CORPO E PSICHE - Se il match si giocasse oggi, il Napoli sarebbe il logico favorito. Perché da settimane i campani stanno dimostrando quanto la condizione psico-fisica sia direttamente proporzionale all’accumularsi di risultati positivi. L’ultimo filotto dei campani è la testimonianza più luminosa: dalla sconfitta casalinga contro il Bologna (2-3) del 16 dicembre, e dal conseguente “cazziatone” impartito da Walter Mazzarri alla sua truppa, il Napoli - trascinato da un Hamsik forse mai visto prima in Italia - ha ripreso la marcia alla grande: 16 punti nelle 6 partite successive, col solo pareggio di Firenze a interrompere la striscia, non certo ad arrestare l’autoconsapevolezza collettiva della possibilità che, mai come in questa stagione, il sogno tricolore si tramuti in realtà. E il momento straordinario vissuto da Edinson Cavani e compagni trova il suo esempio paradigmatico (anche) nella vittoriosa trasferta di Parma: nove giorni fa, contro l’allora unica imbattuta in casa del campionato, gli azzurri hanno portato a casa il match nonostante il pareggio degli emiliani. È bastato, in quel caso, tornare ad accelerare il passo per rientrare a domicilio con i tre punti nel sacco: quando sai che sei più forte del tuo avversario, ti basta poco per riportarlo sulla terra. La Juventus, dal canto suo, ha ripreso coscienza della sua superiorità a Verona: non solo il Chievo è stato costretto a inchinarsi dinanzi alla ritrovata brillantezza dei bianconeri, ma pure la concorrenza in chiave scudetto ha avuto l’ennesima dimostrazione del fatto che, smaltiti i carichi di lavoro della sosta invernale, anche quest’anno la Juve non ha intenzione di abdicare, tutt’altro. E se le coincidenze contano ancora qualcosa, il passaggio a vuoto della scorsa stagione (la pareggite che mise a rischio lo scudetto) è stato già replicato in questa, con un mese di gennaio insolitamente all’insegna della discontinuità in gioco e risultati. La condizione psicofisica dei bianconeri, galvanizzati dal fatto di dover «giocare non più su noi stessi, ma contro una vera rivale» (parola di Gigi Buffon), è tornata a crescere nel momento più opportuno, con la doppia sfida europea col Celtic e la sfida contro il Napoli da vivere nell’arco di 20 intensissimi giorni.

 
 
 

     

 

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