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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Intervistato da Sky Sport 24, il centrocampista della Juventus Andrea Pirlo ha parlato a margine della presentazione della sua biografia "Penso quindi gioco". Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com.

E' la serata della presentazione della tua autobiografia. Perchè questo titolo e come è stato scriverlo?

"Era qualche anno che mi chiedevano di scrivere un libro ma rimandavo sempre dicendo che non avevo voglia e le solite cose che non mi piaceva farlo. Poi dopo gli Europei ho incontrato quelli della Mondadori che mi hanno fatto una bellissima impressione e abbiamo deciso così".

Ti piace come titolo "Penso quindi gioco"?

"Si perchè rispecchia un po' il mio modo di fare calcio testa e come cerco di farlo da anni. Mi rappresenta abbastanza".

Hai scritto durante questo campionato il libro. Pensi che se fossero variati i risultati avresti scritto qualcosa di diverso?

"Più o meno le cose da dire erano quelle che poi ho messo. Anche se fossero stati diversi i risultati sportivi cambiava poco, volevo dire certe cose chee non ho mai detto e che esulavano da questo fattore".

Manca un punto allo scudetto. Che differenze ci sono tra questo campionato e quello scorso?

"Non eravamo partiti nel 2011 con l'obiettivo di vincere il campionato, e invece è stato straordiario ragigungere sin da subito questo risultato. Questa stagione invece era l'obiettivo primario riconfermarci in Italia e fare bene in Europa".

Il futuro è la Champions?

"Si deve esserlo. Abbiamo le carte in regola per migliorarci, quest'anno abbiamo fatto un'ottima Champions, oltre le aspettative iniziali ma per un club come questo l'obiettivo è sempre quello di puntare al massimo".

Cosa ha avuto in meno la Juve del Bayern, per esempio?

"Niente, solo che i tedeschi sono stati superiori a tutti e giustamente sono in finale. Sia con noi che con il Barcellona sono stati impressionanti sia tecnicamente chee fisicamente, avevano tutto in più. Complimenti a loro".

Qualcuno parla di top-player. Si parla di Ibrahimovic, può servire o creerebbe problemi allo spogliatoio?

"Non penso, ovunque è andato ha vinto e se creasse problemi non si sarebbe vinto...".

Come mai ti sei fatto crescere la barba?

"Ero in ritiro in Cina quest'estate, non avevo voglia di tagliarla e cresceva. Poi mia moglie e i miei amici mi dicevano che stavo bene così e l'ho lasciata".

E' anche una bella immagine da modello per la copertina..

"Si mi hanno detto di non tagliarla...".

Lasciando perdere il carattere, pensi che con Ibra con il Bayern sarebbe andata diversamente?

"Non penso, hanno dimostrato di essere più forti e anche con Ibrahimovic sarebbero passati a mio avviso".

Dopo il Bayern vi siete detti che loro avrebbero vinto la Champions?

"Sì, dopo il ritorno parlavamo di loro dicendo che sono veramente forti. Erano anni che non vedevo squadra così forte fisicamente e tatticamente".

Non avete avuto il pensiero che sarebbe stato meglio trovare altri e che forse ora sareste voi a Wembley?

"Può darsi, ma alla fine li avremmo trovati in finale. Meglio uscire prima a questo punto...".

La Juventus sta cercando vari giocatori sul mercato di vario tipo, elementi alla Higuain e alla Sanchez. Per il tuo modo di giocare chi preferisci?

"Per me sono tutti grandi campioni, ma dobbiamo finire la stagione. Ci manca un punto per l'obiettivo, dopo parleremo di nuovi acquisti".

Chi ti ha insegnato di più in carriera per diventare quello che sei?

"Sicuramente tutti mi hanno insegnato qualcosa. Al di la del talento che madre natura mi ha donato, dal mio primo allenatore in avanti ho cercato di prendere tutto, dallo spunto dei campioni con cui ho avuto fortuna di giocarci sperando di fare le loro prestazioni. Mi ritengo fortunato per quanto ho passato".

Come si chiama il tuo primo allenatore?

"Gino Bolsieri come ho scritto nel libro. Lo saluto e lo ringrazio".

Ti sei posto un limite sul tuo addio alla Nazionale?

"Una volta finiti i mondiali finirà la mia esperienza azzurra. Ci sono giovani di prospettiva che meritano di giocare".

E' un colpo al cuore per tutti...

"Ho una certa età comunque...".

Serve in Europa un nuovo tipo di modulo con esterni forti?

"Abbiamo cambiato spesso schema di gioco in questi due anni, dal 4-2-4 al 4-3-3 al 3-5-2. Pur cambiando molto ci siamo trovati sempre bene e toccherà al mister come impostarci".