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Messaggi del 05/05/2013

VIDAL A JC: "Orgoglioso di aver vinto il mio secondo Scudetto consecutivo.

Post n°7143 pubblicato il 05 Maggio 2013 da nadir63l
 

Siamo una squadra fortissima. Al Toro il mio gol più importante. Dedico lo Scudetto a..."

© foto di www.imagephotoagency.it

Arturo Vidal è intervenuto ai microfoni di Juventus Channel. ecco le sue parole, trascritte da Tuttojuve.com:

Arturo, ancora una volta in gol, sei stato uno degli artefici di questo Scudetto. Quanto è bello festeggiare il secondo Scudetto consecutivo?
"E' vero quello che hai detto. Ho fatto il gol, in una partita importante, abbiamo vinto il secondo Scudetto e credo sia un orgoglio aver vinto il secondo Scudetto in due anni da quando sono qua. E dobbiamo festeggiare come abbiamo fatto l'anno scorso, con allegria e con i tifosi".

Quanto è diverso questo Scudetto rispetto a quello dell'anno scorso?
"E' diverso perchè era più difficile vincerlo, perchè giocavamo la Champions. Siamo una squadra fortissima e oggi l'abbiamo dimostrato".

Hai fatto tanti gol, ne scegliamo uno?
"Quello che ho fatto al Torino, perchè è un derby. Ma sono tutti importanti e l'importante è che abbiamo vinto".

A chi lo dedichi questo Scudetto?
"A mia moglie, a mio figlio, a mia madre che sono qua, agli amici che sono a casa mia e che sono sempre con me".

 
 
 

CONTE A SKY: "E' stato uno scudetto straordinario, complimenti a tutti.

Post n°7142 pubblicato il 05 Maggio 2013 da nadir63l
 

La sconfitta con l'Inter ci ha dato ulteriore fame e forza, che rabbia dopo la Samp! Futuro? Sono nel posto in cui ho sempre sognato di stare"

Parla il tecnico bianconero.
© foto di www.imagephotoagency.it

Intervistato dai microfoni di Sky, l'allenatore della Juventus Antonio Conte ha analizzato la prestazione della sua squadra nel match interno appena conclusosi contro il Palermo. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com.

Che scudetto è?

"Siamo molto contenti e soddisfatti per quanto ottenuto. Sono straordinari questi ragazzi, è stata una stagione bella, intensa e faticosa dove siamo stati sempre sul pezzo, e questo mi ha fatto un immenso piacere e reso orgoglioso. Non era facile rivincere, partivamo giustamente da campioni con i favori del pronostico ma c'era anche la Champions che ci avrebbe tolto energie, ma i ragazzi sono stati straordinari. Abbiamo vinto con tre giornate d'anticipo, è stata una marcia trionfale. Non finirò mai di ringraziarli questi ragazzi, che sono i veri artefici di questo trionfo. Sono sempre stati estremamente disponibili a tutto, dico grazie alla società per i giocatori che mi ha fornito e allo staff, mai così presente visti i primi mesi faticosi per la mia assenza".

Come è stata la reazione alle sconfitte, cosa che non c'era stata l'anno scorso? Il momento più bello e quello in cui hai capito che avreste rivinto...

"La sconfitta con l'Inter ci ha fatto capire certe cose. Eravamo partiti fin troppo trionfalmente per le prestazioni offerte, ci sono state gare fortunate vedi Genova dove rischiavamo di andar sotto 2-0 e poi l'abbiamo ribaltata. La prima sconfitta ci ha riportato con i piedi per terra, ma nemmeno troppo perchè nessuno è presuntuoso o si rilassa in questo gruppo, tenendo sempre la tensione alta, mostrando cattiveria e fame da mettere per riconfermarci. Da li sono arrivati vari risultati, la gara più strana è stata con la Samp; mi ha fatto male per il modo in cui è arrivata quella sconfitta, mi sono molto arrabbiato ma ho capito che il fatto era raro e mai più deve accadere e mai riaccadrà".

Dopo il bagno ghiacciato come va?

"Mi stavo preparando per la doccia ma c'è stata un'irruzione violenta dei miei calciatori...".

Volevano fartela pagare...

"Infatti c'erano due situazioni possibili: acqua calda o fredda e quando ho visto quella fredda non ho avuto dubbi.. acqua gelata".

Infatti sei un po' sbiancato...

"Infatti (ride ndr.)".

Un piccolo chiarimento su quanto hai detto ieri, sul futuro? Sono perplessità legate a segnali societari o una questione personale?

"Io sto benissimo qui, sono nel posto che ho sempre sperato di stare sin dall'avvio della mia carriera da tecnico. Era il mio sogno tornare qui e vincere, sono nel posto giusto e lo penso. E' chiaro che dopo due stagioni straordinarie, dove abbiamo bruciato le tappe che prevedevano un progetto triennale per tornare a vincere, è chiaro che l'asticella si alza. Siamo consci delle difficoltà economiche italiane, è giusto parlare con la società in modo sereno di quanto fare. Sono e sarò sempre grato al presidente Agnelli che mi ha voluto, sono in debito con lui e voglio che ogni situazione sia chiara. Voglio bene alla Juve, al presidente e ai tifosi".

Quindi punti a migliorare in Europa?

"Alzare l'asticella dopo due scudetti è normale, sarebbe brutto non rivincere. Siamo arrivati nell prime otto in Europa dove però mancano i due Manchester, squadroni a livello economico. Dobbiamo porre bene gli obiettivi, è facile che ci chiedono tutti la Champions, ma dobbiamo esser realisti. Io non ho mai fatto promesse o venduto sogni...".

Il Borussia, viste le difficoltà economiche del calcio italiano, può essere il modello da seguire, giocando bene come voi?

"Senza dubbio. Però, ricordo che quando siamo usciti con il Bayern abbiamo subito critiche da tantissimi che parlavano di Juve non all'altezza contro una grande squadra. Io ero sereno dopo Monaco. Nello sport bisogna render merito agli avversari, come molti stanno facendo in Italia con noi. L'essenza della Juventus è vincere ogni competizione poi...".

Quindi con una crescita serena..

"Certo tenendo conto di quanto fatto in questi due anni, qualcosa di straordinario lasciando nulla al caso".

Auguri per il matrimonio a fine anno, intanto che ci siamo...

"Grazie, grazie mille a tutti".

 
 
 

31 volte Juve!

Post n°7141 pubblicato il 05 Maggio 2013 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Alla fine hanno festeggiato tutti insieme, com’è giusto che sia. Conte, Alessio, Carrera, il Presidente Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Marotta e Paratici. E milioni di juventini in tutto il mondo. Per i discorsi sul futuro, sulla programmazione anticipata e sui top player ci sarà tempo e modo di riparlarne. Ora è il momento di far festa, di godersi una vittoria, l’ennesima, nella secolare storia bianconera.
Un successo che ha tanti padrini, certo, ma un solo padre: Antonio Conte. Un tecnico capace di riportare in soli due anni la Juventus laddove le competeva, valorizzando quella cultura del lavoro, del sacrificio e quel senso di appartenenza alla maglia che sono da sempre il marchio di fabbrica della società di corso Galfer. E ciò è avvenuto non solo sul campo, coi risultati e con un gioco non sempre spettacolare ma certo efficace e in grado di mettere sotto chiunque, almeno in Italia.
Per lui questo è il secondo titolo in due anni come allenatore.
Forse il più bello, perché non è mai facile ripetersi, per giunta nell’arco di una sola stagione.
Una vittoria certamente strameritata, condita da tanti fattori, come quel pizzico di fortuna che non guasta mai, ma che bisogna però anche sapersi meritare. E poi dal lavoro, come già detto, dalla crescita esponenziale dei vari Bonucci (ormai una sicurezza), Marchisio, Vidal e soprattutto Pogba; dalla voglia di confermarsi e di migliorarsi tutti insieme, nonché dalla capacità di sapersi reinventare ogni qualvolta ce n’è stato bisogno.

La Juventus è stata talvolta costretta a rimescolare le carte quest’anno, vuoi per qualche defezione importante, vuoi per la mancanza di attaccanti dal gol facile o in grado di risolvere la partita con una giocata. Ma in tutti i casi in Lei non sono mai cambiati l' impianto di gioco, né la mentalità.
Quella stessa mentalità che l’ha portata a quelle vittorie sudate sul campo, come quelle della Juve di Lippi, di Capello e di Moggi, e non ottenute a tavolino.
A turno tutti hanno dato il loro contributo, anche coloro che sono stati chiamati in causa meno degli altri. E pure qui c’è il grande merito di Conte, vale a dire quello di non guardare mai in faccia nessuno pur di tenere conto degli interessi e del bene della Juventus. Anche a dispetto delle aspirazioni dei singoli.
La squadra lo ha sempre assecondato, ed è stata così in grado di lottare sempre e comunque, di farla fare sotto, come amava dire Mauro Camoranesi in passato, a ogni avversario già prima di entrare sul terreno di gioco. Ha scoraggiato la concorrenza nei momenti giusti, di volta in volta allungando su tutte quelle che a turno sembravano poterla rimontare. E ha chiuso con largo anticipo il campionato.
E allora, anche se alla Juventus c’è l’abitudine di pensare sempre al domani, alla prossima vittoria, oggi, per una volta, si lasci da parte tutto il resto e si festeggi. Partano i caroselli delle auto con sciarpe e bandiere bianconere a sventolare per le vie del centro di tutte le città d’Italia e del mondo.

 
 
 

E VENNE IL 5 MAGGIO! FU VERA GLORIA!

Post n°7140 pubblicato il 05 Maggio 2013 da nadir63l
 

© foto di Daniele Buffa/Image Sport

"Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro, così percossa, attonita la terra al nunzio sta, muta pensando all'ultima ora dell'uom fatale; Dall'Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, di quel securo il fulmine tenea dietro al baleno; scoppiò da Scilla al Tanai, dall'uno all'altro mar. Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza: nui chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui del creator suo spirito più vasta orma stampar".

Se non l'avete capito vi abbiamo scritto alcune parti tratte dall'Ode il Cinque Maggio scritta, di getto, in soli tre o quattro giorni, dal Manzoni commosso dalla conversione cristiana di Napoleone, un grande condottiero. La data del 5 maggio non fu mai più appropriata visti i fatti del 2002, ma non solo. Un'ode andrebbe fatta a questa squadra per quello che ha mostrato quest'anno e al suo allenatore per aver ripetuto e migliorato il grande lavoro fatto l'anno passato. I tifosi sono entusiasti del lavoro di Mister Conte, della sua juventinita', delle sue doti da condottiero e di come ha ricompattato un ambiente che aveva voglia di vincere e tornare ai suoi livelli. Gli elogi alla Juventus dovrebbero andare dalle Alpi alle Piramidi e dal Manzanarre al Reno, per estendersi ovunque.

Lo stesso mister ieri ha confermato: "Ribadisco che domani (oggi ndr.) dobbiamo conquistarlo questo Scudetto, perchè ancora non è conquistato. Però dobbiamo. Detto questo, quel 5 maggio sicuramente, mi avessero detto le percentuali di vittoria prima della partita con l'Udinese, avrei detto lo 0,0001%. Invece poi accadde qualcosa di incredibile, che solo il calcio sa regalare: la sconfitta dell'Inter in casa della Lazio e noi vincendo a Udine vincemmo uno Scudetto che veramente era qualcosa di bello, di straordinario e sinceramente anche di insperato. Ne avevamo perso uno l'anno prima a Perugia, in cui sembrava nostro al 99,99%, e invece lo abbiamo perso. Penso che poi l'anno dopo, anche il destino ci abbia riconsegnato quello Scudetto. Quest'anno è stata una marcia sicuramente imponente da parte nostra, una squadra che ha marciato a ritmi vertiginosi fin dalla prima giornata, nonostante una competizione come la Champions che a detta di tanti poteva portarci via energie. Invece siamo stati bravi e siamo stati fantastici, perchè è stata una marcia trionfale e c'erano squadre sicuramente attrezzate, vedi il Napoli, Milan, la stessa Inter, la stessa Roma, la Lazio, che comunque potevano competere per la vittoria finale, invece siamo stati bravi".

I tifosi sono pronti, vogliono la festa, non vogliono rimandarla, vogliono aggiungere una festa alla festa. Non ci sono rinvii, non ci sono scuse, vogliono il loro 5 maggio, vogliono la loro Ode e hanno già pronto il testo e la risposta a quella domanda: "Fu vera gloria? Ovviamente si!"

 
 
 

     

 

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