LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi del 22/09/2013
Era difficile con un Verona così chiuso, Jorginho seguiva Pirlo anche in bagno. Llorente? Contenti per il gol, ma c'è ancora da lavorare" Intervista al tecnico bianconero. Intervistato nel dopo partita di Sky, l'allenatore della Juventus Antonio Conte ha analizzato la prestazione della sua squadra nel match interno con il Verona appena conclusosi. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com. La gara somigliava a quella di Copenaghen: gol uguale subito con pali... "E' un momento sfortunato. L'unica volta in cui il Verona è venuto avanti ha segnato, siamo stati bravi a ribaltare subito. Potevamo incrementare, bene per i tre punti. La prestazione è stata discreta e il minutaggio è cresciuto per tutti. Era importante applicare il turnover, non era facile con una squadra raccolta in area a 20 metri con Jorginho che seguiva Pirlo anche in bagno". Pirlo era arrabbiato per questo? "Non lo so. Quando giochi e trovi uno appiccicato così per tutto il tempo diventa difficile. Capisco però le esigenze del Verona, però non è bastato per loro". Non si poteva avanzare Pirlo, a ridosso delle punte, per smarcarlo? "L'ha fatto per un momento. Però così si creava un buco in mezzo al campo, con gli inserimenti di Pogba e Vidal loro ripartivano con Cacia". Bonucci può rimpiazzarlo... "Infatti lui, Ogbonna e Barzagli l'hanno fatto. Loro usavano solo l'uno contro uno con Cacia. Ogbonna ha fatto la mezzala sinistra, Bonucci il Pirlo avanzato e Barzagli il Vidal della situazione. Gli avversari poi cercano di limitarti. Siamo stati bravi, meritando la vittoria che però poteva esser ben più larga". Bene Tevez e Llorente. Hai trovato la coppia giusta? "Ho provato la coppia titolare odierna. Carlos è sempre più protagonista, sta diventando per noi importante. Nei momenti di difficoltà, quando c'è smarrimento, prende palla e la tiene creando. Fernando penso abbia fatto bene, può migliorare. Il gol darà morale a lui e a noi che abbiamo lavoranto per portarlo in condizioni ottimali". Ora come lo chiami Llorente? "Fernando, visto che mi prendevano in giro che lo chiamavo l'oriente, l'occidente (ride ndr.)....". Quando hai deciso di farlo giocare? "Era in programma che questa settimana giocasse. Ho scelto questa perchè giocare in casa dà una spinta emotiva importante. L'ho affiancato a Tevez. C'è da lavorare, ma il gol da fiducia a lui e siamo contenti". Qual'è la graduatoria davanti? "Non possiamo permettere di pensare che ci siano inamovibili. Stiamo facendo rotazione, e la faremo davanti. Carlos dovrà riposare facendo allenamento, sennò lo portiamo alla sosta di ottobre in barella. Ora è difficile rinunciare a un giocatore di tale personalità, è un esempio". |
PAGELLE
http://www.giulemani...lio.asp?id=3182
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Per la sfida interna con il Verona la Juventus si schiera con alcune novità: Isla, Ogbonna, Storari ma soprattutto Llorente. Antonio Conte sceglie lo spagnolo ed è questa una delle novità di giornata. TIRO DA FUORI- i bianconeri cominciano a buon ritmo. Il tiro da fuori sembra la prerogativa iniziale, ci provano un po' tutti: Bonucci, Asamoah, Barzagli e Pogba, Tevez con poca fortuna. Una buona sponda di Llorente crea una buona occasione per Bonucci, dall'altra parte Cacia viene stoppato da Barzagli. I bianconeri giocano bene ma si infrangono sul muro scaligero del limite dell'area. La Juventus gioca bene ma i contropiede del Verona sono pericolosi. Gli uomini di Conte creano ma sprecano Tevez conclude prima alto e poi sul portiere due buone occasioni. DOCCIA FREDDA- dopo le tante occasioni mancate, i bianconeri incassano con Cacciatore il gol. Ancora un gol preso su calcio d'angolo. La Juventus tenta la reazione rabbiosa e c'è subito un salvataggio sulla linea su cabezon di Pogba. TEVEZ REACTION- l'Apache non ci sta e su assist di Bonucci segna subito il pareggio con un diagonale rabbioso e bellissimo. I bianconeri riprendono il comando delle operazioni. Tevez poi fa lo show e prende un doppio palo da urlo. REY-LEON- all'ultimo assalto cross al bacio di Vidal e incornata di Llorente che si dimostra fortissimo di testa. Per lo spagnolo ruggito numero uno. La ripresa ricomincia con la pressione costante di Barzagli e compagni. I gialloblù però sono vivi e Jorginho spaventa la difesa e Barzagli, ancora lui chiude miracolosamente. Nella ripresa ci prova con costanza Pogba, tre tiri centrali però per il francese. Mandorlini alza il baricentro inserendo Juanito Gomez per Donati. Il possesso palla e' sempre degli uomini di Conte, ma le occasioni non vengono concretizzate, un po' per imprecisione un po' per la bravura del portiere dell'Hellas. La sfortuna al ventesimo su concretizza nella traversa di Pogba, continua il momento dei pali. Sempre più offensivo il Verona con il talento Iturbe che sostituisce Agostini. Conte cambia con Vucinic, Marchisio e Giovinco con fuori Pirlo, Llorente e Tevez. I bianconeri si conquistano un mezzo rigore, Rafael stende Giovinco ma Bergonzi dice di no. La partite nel finale diventa nervosa con le ammonizioni per Vucinic per ingenue proteste e Donadel e a Marchisio. |
Il tecnico bianconero in conferenza stampa: «Useremo le critiche per motivarci. Llorente sta lavorando tanto, avrà la sua chance. L'addio di Moratti all'Inter? Mi viene un po' di magone»
© LaPresse TORINO - «Critiche? C'erano anche lo scorso anno. Sappiamo che abbiamo pressione, la useremo per motivarci». Così Antonio Conte ha scosso la sua Juve in conferenza stampa alla vigilia della sfida interna contro il Verona di Mandorlini. Il tecnico bianconero ha voluto parlare anche della situazione di Llorente: «Ha avuto bisogno di ritrovare intensità. È una cosa che perdi se non giochi un anno. Avrà la sua chance. Ogbonna? Mi é piaciuto cosa ho visto finora. È importante perché mi permette di avere maggiori opzioni in difesa». Conte è dispiaciuto per il nuovo infortunio di Pepe: «Ha avuto un brutto infortunio e sta lavorando duramente con lo staff medico per tornare. Speriamo di riaverlo presto con noi». Per un giocatore in infermeria, ce n'è un altro che scalpita per rientrare fra i titolari: «Il ritorno di Marchisio mi permette di ruotare i centrocampisti. Ha giocato l'amichevole e sarà disponibile domenica». A sorpresa, domani sarà Storari a partire titolare. «Abbiamo bisogno di tutti per essere competitivi. La serie A è una competizione stimolante e dobbiamo essere carichi e determinati per vincerla. Non sono affatto sorpreso dalle partenze di Napoli, Inter e Roma. Come ho già detto, possono puntare al titolo. La scelta dei giocatori é fatta da tutti noi come club. Li sosteniamo e lavoriamo duramente in gruppo». Un pensiero finale Conte l'ha voluto rivolgere alla famiglia Moratti, pronta a cedere l'Inter a Thohir: «Sicuramente fa un certo effetto. Io sono un romantico del calcio e la famiglia Moratti è l'Inter, come la Juventus è Agnelli. Quindi, fa un po' impressione sinceramente, viene anche un po' di magone. E' un altro segnale che il calcio sta cambiando», ha concluso. |
Sull'edizione odierna di Libero, Luciano Moggi attacca apertamente la Gazzetta dello Sport e l'autore dell'articolo che riempiva di complimenti Massimo Moratti, raccontando una storia a senso unico: "Se non ci fosse stato il buon Nicola Cecere a celebrare l’Inter e il suo ex proprietario, dr. Moratti, se non avessimo letto troppe cose inesatte a cui dover rispondere, saremmo qui a scrivere il nostro pensiero solo sul campionato. Cercheremo comunque di fare l’una e l’altra cosa. Cecere ha scritto tutto il buono fatto da Moratti, giusto parlare di una persona che ha comandato per tanto tempo una macchina complessa come l’Inter. Quello che invece non ci è sembrato giusto sono state alcune deviazioni che avrebbe fatto meglio ad evitare. Ha cercato di spiegarci come tutti (i “cattivi di Calciopoli”) ce l’avessero con l’Inter e con Moratti. Si è però dimenticato di dirci perché il capo Ufficio Inchieste Figc, Palazzi, appena lette le intercettazioni “nascoste” ma ritrovate, abbia iscritto l’Inter tra i colpevoli di illecito sportivo, anche se prescritto. Si è dimenticato di far sapere che, al contrario, la Juve non aveva commesso illeciti punibili con l’ex art. 6, che la Giustizia Sportiva aveva colpito la Società e i suoi dirigenti per alcuni art. 1 che niente avevano a che vedere con l’ex art. 6, e che, non sapendo come punirla, avevano assommato gli art. 1 facendoli diventare «Sistema strutturale», mai contemplato nell’ordinamento sportivo prima di allora. Sistema che tra l’altro non era da etichettare «sistema Moggi», piuttosto un «sistema» di coloro che comandavano il calcio di allora e che il 28 novembre 2004 volevano, ad esempio, aiutare l’Inter a vincere contro la Juve perchè così facendo i benefici sarebbero ricaduti tutti sul Milan, unico antagonista della Juve: lo dicono decine di intercettazioni “ritrovate” e in nostro possesso. Scrive ancora Cecere del famoso rigore di Ronaldo, dimenticando che l’Inter a quei tempi era colpevole di aver confezionato il passaporto falso di Recoba: per regolamento doveva essere retrocessa in B. Ha tentato insomma di spiegare perché i nerazzurri non vincevano, noi gli rinfreschiamo la memoria: Pirlo e Seedorf furono ceduti al Milan per Coco e un “altro”Cannavaro alla Juve scambiato alla pari con Carini. Roberto Carlos ceduto al Real per far posto a due campioni come Pistone e Centofanti, oltre ad arrivi clamorosi: un giocatore brasiliano di calcetto, Gilberto, Macellari, Sukur, Taribo West... E non poteva passare nel dimenticatoio il 5 maggio 2002, quel Lazio-Inter dove i nerazzurri realizzarono la loro prova più grande: perdere uno scudetto già vinto davanti ad 80mila “tifosi”e 21 giocatori uniti dallo stesso obbiettivo. «Né Juve, né Roma, Inter campione», scrivevano i laziali. Nessuno tenne conto però di Poborsky... Mea culpa interista? No, avevano perso per una «banda di delinquenti»! Questa è l’Inter che piaceva soprattutto agli avversari, nessuno che si sia mai augurato il cambio del timone anche se è proprio di questi giorni la notizia delcambio diproprietà. Sembra comunque che Moratti si sia cautelato con gli indonesiani: se l’Inter dovesse finire a 34 punti dalla prima in luogo dei 33 del passato campionato, ha possibilità di riprendersela. E a proposito di campionato, la quarta giornata ci riserva un derby di fuoco tra Roma e Lazio, dove la Roma deve confermare il primato e la Lazio la solidità acquisita negli ultimi anni. A San Siro il Milan affronterà il Napoli per capire se la vittoria in Champions sul Celtic abbia creato nella squadra quella autostima di cui gli atleti hanno bisogno e capire se può affrontare alla pari avversari come Juve,Roma o il Napoli stesso, che probabilmente si contenderanno la vittoria finale. La Juve, intanto, contro il Verona deve trovare punti per la classifica e uscire da un momento che potrebbe essere più delicato di quanto appare". |
Inviato da: diletta.castelli
il 11/10/2016 alle 17:05
Inviato da: dimariamonicaa
il 08/04/2016 alle 21:04
Inviato da: aldo.giornoa64
il 20/12/2015 alle 22:00
Inviato da: aldo.giornoa64
il 13/12/2015 alle 23:54
Inviato da: aldo.giornoa64
il 08/12/2015 alle 23:14