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Messaggi del 03/12/2013

Una merda da 5.000 euro

Post n°7348 pubblicato il 03 Dicembre 2013 da nadir63l
 

 

42o5.jpg

 

di M. Lancieri

 

Il buon Tosel ci ha ormai abituati alle comiche e anche stavolta non si è voluto smentire. Ecco l’ultima: ammenda di €5.000 alla Società Juventus FC “per avere suoi (giovanissimi...) sostenitori rivolto ripetutamente ad un calciatore della squadra avversaria un coro ingiurioso”.
Qual era il coro ingiurioso? Una singola parola, ripetuta all’unisono durante ogni rinvio del portiere avversario: “Merda”. Una parola brutta, volgare? Certamente. Ed è anche giusto educare i ragazzini, insegnandogli a stare al mondo. Il problema però è il seguente: da questa ammenda, cosa impareranno? Impareranno che in Italia, se urli “merda” ad un giocatore per canzonarlo, vieni punito, mentre se inneggi alla strage di 39 tifosi morti in uno stadio la fai franca, così come la passi liscia se saltelli augurando la morte ad “un altro Agnelli” o se sfasci uno stadio e getti sacchetti pieni di piscio addosso agli avversari (già… perché se si commina una multa di 5.000 euro per un coro, è difficile spiegare la congruità di una multa di 50.000 euro per avere tirato pezzi di gabinetto e sacchi pieni d’urina agli avversari, dopo avergli devastato parte dello stadio).
Non pretendiamo che Tosel dimostri l’artistica ironia di Piero Manzoni, ma sarebbe confortante costatare almeno un minimo di coerenza e proporzionalità nelle sue delibere. A quanto pare, in FIGC preferiscono i tifosi che sfasciano gli stadi, ai ragazzini che intonano cori incapaci di scandalizzare anche le suore orsoline. Avanti così!

 

http://www.giulemani...lio.asp?id=3323

 
 
 

Juve, Vidal ha prolungato fino al 2017

Post n°7347 pubblicato il 03 Dicembre 2013 da nadir63l
 

Il cileno ha firmato il nuovo contratto che lo legherà al club bianconero per altre tre stagioni. In mattinata aveva annunciato: "Sarà un giorno molto importante nella mia vita...e spero che i tifosi juventini saranno felici!". Nel corso della giornata il rinnovo fino a 2018 sarà ufficiale. Il prossimo è Pogba

Juve, Vidal ha prolungato fino al 2017© LaPresse
TORINO - Arturo Vidal e la Juventus si risposano. Cerimonia sobria, nella sede della Juventus dove il cileno ha firmato il nuovo contratto che lo lega alla società bianconera fino al 2017, con un'opzione per il 2018. E' iniziata quindi la campagna di blindature di Beppe Marotta che, chiuso l'accordo con Vidal, inizierà l'operazione Pogba. "La Juventus non ha intenzione di cedere i suoi campioni", ha ribadito l'amministratore delegato, placando l'ansia dei tifosi che temono qualche cessione eccellente a fine stagione.

IL COMUNICATO Il club bianconero, invece, si gode il momento e celebra la nuova intesa con Vidal con un comunicato esaltante per il centrocampista goleador: "Due scudetti, due Supercoppe italiane, 100 presenze, 32 gol, in un crescendo continuo: 7 centri nel primo anno di Juve, 15, miglior marcatore bianconero, nel secondo. Già 10 reti in 20 partite in questa stagione. Una media gol lievitata come la qualità delle sue prestazioni, il suo carisma e il suo appeal a livello internazionale. Arturo Vidal è arrivato alla Juve nell'estate del 2011 quasi sotto traccia, ma ci ha messo pochissimo a diventarne uno dei leader e a consacrarsi campione. Il bianconero gli dona e El Guerrero ha scelto di cucirselo addosso come una seconda pelle, rinnovando il contratto fino al 2017. E' uno dei calciatori più completi del calcio mondiale, può coprire, e lo ha fatto, qualsiasi ruolo, giocando da difensore, centrocampista o attaccante con la stessa efficacia e intensità. Nella Juve di Conte è l'uomo che ha segnato di più, quello che ha sfornato più assist, che ha effettuato più tackle. La sua storia a Torino è iniziata due anni e pochi mesi fa, ma lui ha già lasciato il segno, scrivendone pagine memorabili. Ne scriverà ancora altre. Molte altre".

PER VOI TIFOSI Da parte sua Vidal aveva già comunicato la sua emozione nella notte, quando aveva twittat un messaggio a tutti i suoi tifosi: "Ora di dormire...domani (oggi ndr) sará un giorno molto importante nella mia vita...e spero che i tifosi juventini saranno felici!"

LE CIFRE Il nuovo contratto di Vidal prevede una intesa fino al 2017 con opzione al 2018. E, soprattutto, prevede un sontuoso ingaggio da 5,5 milioni di euro a stagione, con bonus. Il cileno scalerà così la classifica dei calciatori più pagati del campionato italiano, a dimostrazione di quanto la Juventus creda in lui. E voglia investire pur di non farselo sfuggire. Bene inteso, però, Vidal sembra non avere alcuna voglia di andar via, anzi. Ieri si è gustato l’affetto dei tifosi, in buona parte lo ha restituito. Ora, il prossimo a passare in sede per... fare un autografo a Marotta potrebbe essere Paul Pogba

 
 
 

Moggi: "Non ho commesso illeciti, solo atteggiamenti criticabili. Sim svizzere? Per evitare spionaggio Telecom-Inter"

Post n°7346 pubblicato il 03 Dicembre 2013 da nadir63l
 

   
© foto di TuttoMercatoWeb

L'ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, si è difeso dinanzi alla Corte d"Appello di Napoli, dove è in corso il secondo grado del giudizio su Calciopoli. "Da parte mia ci possono essere stati atteggiamenti criticabili sotto il profilo etico ma che non hanno mai sconfinato nell"illecito", le dichiarazioni spontanee dell'ex dirigente juventino.  
Moggi ha contestato le accuse criticando l"operato degli investigatori parlando di "intercettazioni monche tagliate ad uso dell"accusa" e negando ogni vicinanza ai designatori arbitrali dell"epoca Pairetto e Bergamo. "Non mi sono mai intromesso nelle designazioni, nè alterato arbitraggi".

Moggi ha affrontato anche il discorso delle schede svizzere distribuite agli arbitri, ribadendo che nell"ambito di uno spionaggio industriale messo in atto da Telecom per conto dell"Inter nei confronti della Juve queste ultime servivano per non essere intercettati con riferimento in particolare alle operazioni di mercato: "Avevamo preso il calciatore Stankovic, due mesi dopo il suo procuratore è sparito e ce lo siamo ritrovato all"Inter". E su Collina: "Passava per essere un arbitro sopra le parti, salvo poi allenarsi sul campo del Milan ed essere sponsorizzato a fine carriera dalla stessa azienda automobilistica sponsor del Milan. Sul mio conto - ha concluso Moggi - sono state raccontate tante favole come quella del sequestro all"arbitro Paparesta che non c"è mai stato e che è stato costruito solo su una battuta".


Ecco l'intervento integrale di Luciano Moggi, ripreso da Ju29ro.com:

Ho visto piangere delle persone e questo mi ha dato la forza per andare avanti per difenderle e difendere anche me. Da parte mia vi devo dire che vi possono essere stati atteggiamenti criticabili eticamente ma non certo reati. In questo periodo si sono verificate delle evoluzioni con le quali si è cercato di sfruttare carenze investigative e trasformarle nell’esistenza di reati. Vi cito alcuni episodi: è sparito un filmato del sorteggio. Siamo partiti dicendo che il sorteggio era taroccato, ma non si sa dov’è il filmato . Il 29 luglio 2009 è stato ritirato dalla procura e sostituita con foto non sequenziali. La sequenza da un giornalista Bianchi Riccardo come un dipendente dell’AIA. Le intercettazioni: sono tutte monche. La sentenza di primo grado dice che sono state tagliate a misura dell’accusa. Gli investigatori Auricchio: non voglio censurare il suo comportamento ma quando un colonnello dei CC arriva a dire che non sapeva che Mediaset era di proprietà del presidente del Milan, non ho commenti da fare. Ma c’era uno scopo: era quello di dare forza ad una trasmissione che non aveva forza ed era il processo di Biscardi.
Giudice: si attenga ai fatti -
Moggi: è stata data forza al processo di Biscardi perché Controcampo aveva due dipendenti di Berlusconi: Ordine e Liguori che quando gli arbitri erano sorteggiati dicevano che erano amici della Juve. Mi fermo qui. C’è stata poi una palese dichiarazione falsa: quella di De Cillis venditore delle schede, alla quale è seguita una querela di Pieri. Il fatto che abbia detto il falso è confermato qui nel processo da Di Laroni.
Le riunioni con i designatori: Pairetto ha dichiarato che è un amico da 30 anni con Giraudo e abbiamo anche fatto delle cene con le famiglie. E addirittura partecipa un altro amico: il mago Berry di mediaset, per intrattenimento. Non si può nascondere un'amicizia. Quando è stato fatto il designatore, Carraro ha convocato le società. La Juve era rappresentata da Giraudo che non fa il nome di Pairetto proprio per la sua amicizie e perché era di Torino, Pairetto lo vuole fortemente Sensi della Roma e perciò ci furono due designatori, non abbiamo cercato di evitare i colloqui con Pairetto, solo una volta nel febbraio del 2005 quando ci siamo lamentati prima con lui poi con Bergamo per quello che era successo a Palermo qualche giorno prima, e poi per Milan-Lazio con la mancata espulsione di Stam.- Lì ci siamo visti io Giraudo e Pairetto e dopo io ho chiamato Bergamo ed è la famosa telefonata della grigliata.
Vi dico solo una cosa: Rodomonti lo fa Bergamo perché io come dirigente di una squadra di calcio non potevo volere Rodomonti dopo Inter-Juve del novembre del 2004 con la mancata espulsione di Toldo che non era un fatto casuale. Io non potevo fare il nome di Rodomonti. Devo precisare che non ho mai invaso le attività dell’arbitraggio o mi sono intromesso nelle designazioni e come me chiamavano altri ma io sono qui a difendermi. La Juve veniva posta sempre nella prima griglia e gli arbitri che arbitravano la Juve erano sempre gli stessi; Gli internazionali più Racalbuto e Tombolini che avevano già fatto le 100 partite in A. Tenuto conto delle preclusioni era facile, tanto che anche i giornali il venerdi facevano le previsioni.
Ci hanno accusato di avere distribuito schede svizzere. Adesso io vorrei dire una cosa: quando sono stato interrogato a Roma, ho detto che c’era uno spionaggio industriale e dopo nemmeno un anno è venuto fuori l’affare Telecom. La Juve era una squadra grande ma piccola, perché non aveva televisioni, né compagnie telefoniche in casa. Se fosse stato una qualcosa da nascondere, ma pensate che mandavamo Bertolini, un impiegato dell’ufficio osservatori che si prendevano una scheda ogni volta che andava a vedere una partita. Se poi dopo ne hanno fatto l’uso che volevano non so dire. Questo era. De Cilliss era un tifoso interista forse per questo ha fatto quella dichiarazione, ma in quel negozio si fornivano Branca e altri dirigenti interisti. De Cilliss ha detto che ha portato le schede a Como ma il colonnello ha riferito di averlo accompagnato a Chiasso, De Cillis era amico dei finanzieri, lo posso dire senza problema. Quando sono andato in Svizzera, sono stato fermato alla frontiera perché lui aveva avvisato i finanzieri.
La FIGC aorganizzava tutti gli anni delle cene di Natala ella quale partcipavano tutti, arbitri e dirigenti. Io che sapevo delle intercettazioni, ritenevo di essere intercetatto pereché attingevamo molto al mercato. Avevamo comprato Stankovic con tanto di contratto da presentare in federazione dopo due mesi. Dopo un po’ è sparito il procuratore del giocatore e lo abbiamo trovato all’Inter.
Le schede venivano pagate dalla Juventus ed avevano un percorso tracciabile. Quando Bergamo ha sentito da me che si poteva essere rintracciati mi ha chiesto una scheda. Io non ne avevo e poi gliene ho fatto avere due una a Bergamo e una Pairetto il quale però ci disse che già l’aveva.
Quando Di Laroni dice che le schede per un certo periodo furono intercetttate evidentemente hanno intercetatto anche quella di Bergamo e si sono accorti che non diceva nulla di rilevante. 

Bergamo non era amico nostro e l’ho capito quando ci ha mandato ad arbitrare Collina con Puglisi, senza nemmeno sorteggio, la mattina ho trovato Collina con Meani nell’albergo del Milan a parlare con loro. Lì non ci doveva stare perché era la Juve a giocare in casa e doveva accudire gli arbitri non il Milan. La telefonata con l’appuntamento a mezzanotte del ristorante di Meani…
Giudice: l’ha già detto in un’altra dichiarazione, vede, abbiamo studiato..
Moggi: Mi fa piacere. Sono stato accusato di andare negli spogliatoi degli arbitri. L’ho fatto alla fine della partita ma non nell’intervallo come Moratti nel 2003. Mi è stato detto di avere parlato con Racalbuto la settimana di Reggina-Brescia e gli avrei detto di avanzare il Milan nelle ammonizioni. Peccato che quella gara l’arbitra Pieri.
Hanno anche detto che ci difendevamo dicendo che così facevano tutti: non è vero: noi non facevamo quello che facevano gli altri.
Interessi personali: l’avvocato Vitiello ha detto che ero un procuratore. Non è vero. Ero un dirigente della Fiat, consigliere di amministrazione. Forse hanno depositato il primo contratto, quello del 94. Tenete presente che in quella attività ho messo in condizione la Juve per 12 anni di non spendere una lira, dava i dividendi e diventava campione del mondo.
Mi hanno descritto come un arrogante. Non lo sono mai stato. 
L’ultima cosa: la genesi del processo sportivo è fatta da investigazioni dei CC prese in pieno dalla FIGC che ha creduto al colonnello Auricchio che ha fatto le sue investigazioni in maniera anomala, partendo dalla fine, prima di avere le prove. Questo ha portato il sottoscritto ad essere radiato. Addirittura con la battuta su Paparesta! Tenete presente che c’era un grande avvocato, Benedetto, del settore giovanile che dopo la sentenza ha detto: mi fate vedere dov’è l’illecito?
Non voglio proseguire e togliere tempo agli avvocati. Grazie.

 
 
 

Avvocato Prioreschi a Napoli: "Ad oggi la famosa cupola conta 9 persone.

Post n°7345 pubblicato il 03 Dicembre 2013 da nadir63l
 

 Vi abbiamo detto che Auricchio e Di Laroni hanno mentito"

L'avvocato Prioreschi è intervenuto dinanzi alla Corte d"Appello di Napoli, dove è in corso il secondo grado del giudizio su Calciopoli. parlando delle frodi, ecco quanto riporta ju29ro.com: "Oggi, abbiamo 17 imputati di questi 4 arbitri e 2 designatori e 3 dirigenti: Moggi Giraudo e Mazzini, 2 assistenti, quindi ad oggi la famosa cupola conta 9 persone". 

Sul sorteggio: "Il tribunale nella sentenza ha detto chiaramente che non era stato truccato. (...)Tutta questa storia si basa sul filmato che la procura deposita e inspiegabilmente se lo ritira e sparisce. Quella che doveva essere la prova regina sparisce. Quel filmato era invece la prova che il sorteggio era regolare!"

Sulle sim svizzere: 
"Vi abbiamo detto che Auricchio e Di Laroni hanno mentito. Tra l’altro, erano anche in contraddizione tra di loro: Auricchio parla di un ufficiale di collegamento dell’interpol, del ministero, con una chiamata tipo al call center, mentre Di Laroni dice che sono state acquisite al centro di polizia di Chiasso, lato italiano e quando lo interroghiamo in Tribunale, si premura di specificare che mai ha avuto contatti con la Svizzera o polizia Svizzera. Ma che le anagrafiche siano state acquisite in svizzera abbiamo la prova quando il maresciallo Nardone ammette che dopo aver interrogato a Como il De Cillis poiché non aveva con sé la documentazione sono andati al negozio del De Cillis in Svizzera a Chiasso e lì hanno acquisito le anagrafiche. Che sia un’attività invasiva su questo non ci sono dubbi e questa attività è stata fatta in Svizzera senza alcuna assistenza giudiziaria. Se sono inutilizzabile le prima 9, sono inutilizzabili tutte!"


Se aderiamo alla impostazione del PG togliamo al reato uno degli elementi costitutivi: la condotta. La norma parla di “atti compiuti”. Un reato ha un elemento oggettivo e uno soggettivo. Se diciamo che è sufficente essere parziali, passiamo all’evanescenza. Chi lo dice che un arbitro è parziale? Devo valutare la condotta ed quello che è successo in campo perché tutte le 9 imputazioni riamaste parlano di un arbitro che “si adoperava”. Non è un fatto immateriale, ma una condotta, un comportamento in campo. Attraverso le intercettazioni della difesa inspiegabilmente occultate nel corso del processo, si capisce che quando c’è stato il singolo errore e si sentono le intercettazioni dopo la gara si capisce l’arbitro ammette l’errore. È in quel momenti che si deve verificare il “si adoperava”, non per partito preso.

La condotta è la griglia, il sorteggio, il comportamento degli arbitri. Ancorché il reato sia di pericolo, il comportamento ci deve essere!
Il bene tutelato: la realtà e la correttezza. Se sono sleale scorretto nella vita, nessuno mi mette sotto processo, così come se lo sono nella partita tra scapoli e ammogliati. Essi diventano rilevanti quando sono finalizzati al raggiungimento di un obiettivo, quando si tratta di manifestazioni sportive pubbliche. Il valore del fairplay, al legislatore non interessa ma rileva quando è inserito nel contesto del CONI e dell’unire. Se io trucco la tim cup della lega, non è reato perché non è organizzato dal CONI. Non è questo valore assoluto a cui fa riferimento il PG ma solo in relazione alle manifestazioni pubbliche. Tu giudice penale come fai a stabilire se un comportamento è leale o scorretto? Devi fare riferimento al codice di giustizia sportiva delle federazioni, perché dalla lettura delle disposizioni la tutela di quei valori è stata demandata dallo stato ai suoi organi di giustizia sportiva.


La legge dice che l’esercizio dell’azione penale e la sentenza che lo definisce non influisce sulla omologazione delle gare. Se Moggi verrà assolto, questa sentenza non potrà influire sul suo procedimento sportivo. Tra l’altro è una deroga sul fatto che la sentenza fa stato tra le parti. Lo Stato ha delegato interamente la questione. Se vedete la disciplina, ci sono le norme per vedere se un comportamento è ritenuto sleale: le norme sono: un principio generico, contenuto all’art. 1 del cgs vigente all’epoca e la norma contenuta all’art. 6. Le incolpazione delle procura federale a Moggi sono l’art. 1 e una serie di art. 6. Nelle imputazioni sportive, si parla di concorso tra più persone e si fa rifertimento ad alcune partite di cui oggi dobbiamo parlare. Gli altri epiosodi di cui oggi dobbiamo parlare vengono addirittura scartati dal procuratore federale. Come finisce il procedimento a carico di Moggi? Che gli illeciti sportivi vengonmo esclusi sia dalla CAF che dalla corte di giustizia federale e viene tutto derubricato all’art. 1, generico. 
Nel procedimento sportivo la revisione del processo la può fare solo la procura non l’imputato. Ora questi illeciti che sono stati messi alla porta dalla giustizia sportiva, possono entrare nel processo penale solo se ci sono fatti e prove nuove cosa che non è stata.
Come sono stati concepiti i capi di imputazione? Parlando di arbitro che si adoperava, preceduto dal sorteggio, dalla griglia o dalle ammonizioni mirate. Quindi per come sono stati costruiti, l’arbitro diventa concorrente eventuale, raccogliendo una istigazione di Moggi. Devi quindi avere la prova che vi sia stata una volontà di modificare il risultato, che questa volontà sia giunta a destinazione, che l’arbitro si sia adoperato in conseguenza. Su 9 frodi, 7 si reggono solo sull’arbitro che si adoperava!

 
 
 

Moralismo d'accatto 1

Post n°7344 pubblicato il 03 Dicembre 2013 da nadir63l
 

 

 

di F. Del Re

 

La questione dei bambini allo Juventus Stadium ed il loro eloquio esibito durante i rinvii da fondo campo del portiere dell'Udinese Brkic hanno scatenato la solita impresentabile stampa nostrana che si è esibita nello sfoggio mediocre di un moralismo d'accatto penoso. Ed allora, con questa rubrica di flash dedicati all'argomento, il moralismo d'accatto, per l'appunto, cercheremo di fornire materiale fresco a questi fenomeni del settantottismo militante per le loro ipocrite invettive; con una piccola precisazione, però: riporteremo solo le imprese da moralizzare di atleti, dirigenti e proprietari di società che non siano la Juventus, per verificare se il moralismo settantottino oltre che d'accatto è pure anche unilaterale.

 

Bene: oggi dobbiamo redimere, educare ed anche punire Goran Pandev, attaccante del Napoli che si è reso colpevole dell'abominio verso l'Umanità di offendere un altro essere umano, ovvero il presidente della Lazio Claudio Lotito. Al momento del gol dell'1-2 di ieri sera, nella partita giocatasi all'Olimpico di Roma fra Lazio e Napoli, il macedone, che stranamente ha ammesso la cosa a fine partita, a differenza di quanto fece a Pechino, ha riferito a mezzo stampa che sì, la linguaccia e il "bastardo di merda" (ops: la solita parolaccia che i bimbi non devono dire, pena fustigazione settantottina...) era riferito proprio al suo ex presidente.

 

A questo punto attendiamo il plotone d'esecuzione dei moralisti d'accatto ben schierato in faccia all'attaccante napoletano. Oppure sarà attesa vana...?

 

Fonti

Video

Link calcionapoli24.it

L'attaccante del Napoli precisa: "Ce l'avevo solo con Lotito".

 

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3321

 
 
 

     

 

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