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Messaggi del 06/12/2013

CONTE A SKY: "Nonostante i cambi questa squadra suona uno spartito chiaro e definito.

Post n°7353 pubblicato il 06 Dicembre 2013 da nadir63l
 

 Dobbiamo uccidere l'avversario quando c'è la possibilità, Llorente deve ambire a diventare un super bomber. Galatasaray? Vogliamo andare avanti"

Parla il tecnico bianconero.
   
© foto di www.imagephotoagency.it

Intervistato nel dopo partita di Sky, l'allenatore della Juventus Antonio Conte ha analizzato la prestazione della sua squadra nella sfida appena sostenuta in casa del Bologna. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com.

Nonostante hai detto ieri che quella di oggi fosse la gara della vita hai cambiato 5 uomini, ma non è cambiato il gioco, talvolta ancor più veloce del solito. Immaginiamo la tua soddisfazione...

"Sì. Sappiamo che abbiamo uomini di qualità, ma anche uno spartito da cui dipendiamo. Abbiamo ottimi interpreti, i ragazzi sanno cosa fare, se hai poi un'organizzazione e qualità semplice. Sentivo le lodi a Llorente e Tevez, oggi si può fare lo stesso per Quagliarella, molto intenso, e anche Vucinic fino al colpo al ginocchio. C'è soddisfazione, la squadra nonostante i cambi sunoa sempre lo stesso spartito. C'è voglia di far cose importanti con intensità".

Eri preoccupato per i troppi gol sbagliati, temendo una possibile rimonta del Bologna?

"Sì, perchè le partite terminano quando fischia l'arbitro. Sull'1-0, quando puoi uccidere l'avversario lo devi fare, invece se lo lasci in vita può succedere che trovino il gol su una minima occasione. Mi riferisco all'occasione incredibile sbagliata da Fernando a tu per tu con Curci; ha sbagliato scelta e sul ribaltamento abbiamo rischiato di prendere il gol di Cristaldo. In tal modo magari stavamo a parlare di un risultato diverso, saremmo stati arrabbiati. E' andata bene".

Llorente sta crescendo in modo esponenziale. Dietro Ibrahimovic non vediamo giocatori che preparano l'azione come lui, però manca in conclusione. D'accordo?

"La prestazione di Fernando è stata molto positiva, tranne che in conclusione dove ha peccato. Sta crescendo, e sta dimostrando perchè l'abbiamo seguito e preso. Sta crescendo in cattiveria, protezione della palla e assist. Ora deve crescere nei gol, deve ambire a diventare un cannoniere di razza e lavoriamo per questo".

Chi ha giocato meno, stasera, ha fatto benissimo. Ogbonna e Peluso sembravano titolari da una vita, significa che si sentono sicuri in un ambiente sicuro?

"Sono contento della prova di tutti. Ieri avevo detto che ero sereno, sapevo che chiunque avrebbe giocato avrebbe fatto bene. Sono buoni giocatori, in questo contesto sono facilitati dall'entrare in un gruppo dove tutti sanno cosa fare. Alleno tutti nella stessa maniera, tutti devono essere pronti a giocare e a suonare lo stesso spartito".

A inizio stagione hai evidenziato la paura della pancia piena con certi moniti, da Firenze il rendimento è cresciuto vertiginosamente. Pericolo accantonato?

"Nessuno si ricorda, ma anche un anno fa, all'inizio, vincevamo in un modo dove non mostravamo situazioni che non andavano bene. Le difficoltà di concentrazione e di calarsi nella giusta dimensione c'erano, quest'anno ho avvertito di questo a luglio. Ho grandi giocatori e uomini, che quando dico che qualcosa non va stanno a riflettere e non si girano dall'altra parte. Vogliamo rivincere, non sarà facile perchè dovremo affrontare al ritorno quasi tutte la grandi fuori casa. C'è voglia di far qualcosa di importante".

Hai già fatto un discorso per Istanbul?

"Non serve. Ora ci godiamo la vittoria, c'è rammarico per quanto sprecato ma siamo tranquilli. I ragazzi sono consci dell'importanza della gara, sarà difficile specie per questioni ambientali, ma c'è voglia di andare avanti. Ci siamo complicati il cammino in Champions e, giustamente, dobbiamo sbrogliarcelo da noi".

 
 
 

GLI INCREDIBILI!

Post n°7352 pubblicato il 06 Dicembre 2013 da nadir63l
 

   
© foto di www.imagephotoagency.it

La Juventus si presenta a Bologna con tante novità. Peluso, Isla ed Ogbonna in difesa, centrocampo obbligato, con Vucinic e Quagliarella.

APPROCCIO POSITIVO E GOL-i gialli di Torino iniziano con il giusto piglio mettendo il Bologna nella sua metà campo. I felsinei soffrono i tagli dei torinesi e Marchisio ha una doppia occasione proprio grazie ai suoi inserimenti. Bravo Peluso a mettere il pallone si piedi di Vidal che stoppa di giustezza e punisce Curci. Il cileno festeggia al meglio il rinnovo di contratto. 
Il Bologna é sul pezzo e Diamanti scalda le mani a Buffon. La Juventus cala un po' e ci prova ancora Khrin, Buffon respinge. Il Bologna chiede un rigore per fallo di mano dello stesso giocatore del Bologna. L'arbitro é attento.  Purtroppo Vucinic non ce la fa ed entra Fernando Llorente. Al quarantesimo buona occasione per Quagliarella, il contropiede sembra dei migliori, la conclusione non proprio.  Il finale e' ancora "giallo" prima Isla, poi Vidal vanno vicini al raddoppio ma non c'è precisione. Primo tempo di giustezza, ma manca il colpo del ko. 
JUVE PADRONA CON RISCHI- La ripresa ricomincia con Quagliarella che prova la specialità della casa, palla alta. Poco dopo Marchisio prova un gol dei suoi dimostrando la sua crescita di condizione, palla alta. La squadra di Conte si distende facendo partire l'azione dalla difesa, le trame sono pregevoli come quella che porta Llorente alla conclusione, Curci para. Dopo un paio di minuti ancora Llorente con Curci che fa il miracolo.  A metà ripresa Conte sostituisce un ottimo Peluso ed inserisce Asamoah.  Poco dopo esce anche Quagliarella fuori per crampi, entra Tevez.  Tra il settantesimo e il settantaduesimo succede di tutto. Prima Llorente solo davanti al portiere si fa ipnotizzare, poi Cristaldo ricambia. In contropiede ora la Juve fa male, Tevez ne orchestra uno benissimo, ma la palla non entra. 
 Bellissima azione Chiellini-Tevez-Marchisio dopo, ma ancora Curci mette la manona. Vicinissimo a otto dalla fine il Bologna al gol, Isla si addormenta su Morleo.  Due minuti dopo Il Re Leone non ha fame e sbaglia un'occasione colossale facendo fare ancora a Curci una figura fantastica. 

KING- GONG! Giorgio Chiellini chiude la gara a un minuti dal termine. I bianconeri potrebbero fare il terzo.

Un gol per tempo per la Juventus in una gara per nulla facile. Brava la difesa a concedere poco. Ora i gialli si mettono sul divano ad aspettare Napoli e Roma, per poi volare in Turchia per la partita decisiva.

 
 
 

Come punire in modo esemplare solo la Juve …

Post n°7351 pubblicato il 06 Dicembre 2013 da nadir63l
 

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di G. Fiorito

 

“Virtus in medio stat”. Orazio la metteva così: “Est modus in rebus” (c’è una misura nelle cose). Era stato Aristotele nell’Etica Nicomachea a sentenziare: "μέσον τε κα ριστον" (il mezzo è la cosa migliore”).  In seguito ci avrebbero pensato i filosofi scolastici medievali ad assumersi l’onere di tramandarlo ai posteri nella versione citata, anche se Ovidio nelle Metamorfosi si era espresso così: “medio tutissimus ibis” (seguendo la via di mezzo camminerai sicurissimo).

 

Non è vero che internet fa male. E’ solo l’ultima evoluzione della stele di Rosetta e della tavoletta d’argilla di Saffo. Un modo di mettere nero su bianco. Di diffondere le notizie. Di comunicare. Di scambiarsi il sapere. Senonché la saggezza antica tramanda ancora una volta: “Verba volant, scripta manent” (le parole volano, le cose scritte restano). Fino a un certo punto, perché le telecamere ti immortalano mentre ti diverti a gridare parolacce.

Però insisto: la televisione, internet e la stampa non sono il male. Sono il banditore. Sono gli epistolari. Sono le enciclopedie. Sono il telecomando. Sono il computer, il palmare. Non sono il nostro cervello.

Quello che ci piace farci ridurre in pappa. Assomigliamo alle pecore e abbiamo bisogno di un pastore. Poi ci stupiamo che i bimbi seguano il pifferaio magico. E invece di consultare wikipedia e i classici della letteratura ci facciamo infarcire le celluline grigie, quelle di cui Poirot andava fiero e noi quasi ci vergogniamo, di scemenze, temendo di non essere schierati sufficientemente da qualche parte. Per evitare la fatica della solitudine. Dell’esercizio di tentare di capire con la propria testa.

 

Questo teatrino dell’assurdo ci ha portato oltre. Non sono famosa per le mie virtù diplomatiche. Vengo tacciata di eccessiva juventinità perché amo schierarmi. Dire la mia, formulare un pensiero e assumermene la responsabilità spesso fino alle estreme conseguenze.

Però bisogna ripulirsi le meningi da questa paccottiglia di sarcasmi e ipocrisie.

Lo Juventus Stadium non è la Scala di Milano. Tanto più che anche lì sono stati capaci di fischiare Von Karajan, uno dei geni assoluti del XX secolo che si era innamorato di un pezzo di cultura italiana. Non è una saletta preposta all’ascolto della musica da camera. Come se non bastasse, una buona parte degli appassionati di calcio credo che pensi naturalmente al football non con la testa, ma con i piedi. Una bella bolgia infernale dove scaricare le tensioni della vita quotidiana. Dove prendersi in giro e dirsene un poco di tutti i colori, senza il terzo tempo del rugby. Come ci hanno tramandato le cronache, secondo l’eredità del circo romano, nel quale qualche schiavo poteva guadagnarsi col sangue la libertà imparando ad uccidere da gladiatore. Per la gloria sua e dell’imperatore. Vi risparmio le retorica del teatro greco, ma qualcuno l’ha scritto anche di recente. E’ meglio che scorra un po’ di rabbia allo stadio piuttosto che dentro i centri commerciali o nelle piazze. Lasciamo stare. Il discorso diventa troppo complesso in un paese che non ha ancora voluto fare i conti con certe stragi non a caso dette di stato.

 

Torniamo indietro. Ridimensioniamoci sul terreno del gioco. La curva ai ragazzini, dove i ragazzini hanno imitato i grandi.

A me i cori beceri, di qualunque natura siano, retti da un razzismo da due soldi o sulle sacre lave che rimetterebbero i peccati di chi distrugge i sanitari del mio stadio, fanno tutti schifo. Nemmeno sono esclusivamente per il tifo pro. Perché di letteratura alla quale attingere all’indirizzo degli avversari sportivi ne ho a bizzeffe. Spulciando nella storia che ci ha regalato momenti indimenticabili quali il 5 maggio. Lasciando fuori le offese che con il tappeto verde c’entrano come i cavoli a merenda. Perché credo che se c’è stata un’evoluzione nei costumi, nel pensiero, nell’arte, nelle comunicazioni, nella media del grado di istruzione degli individui, questo si rilevi in tutti i livelli della vita sociale. Se trattasi di involuzione pure. E se uno o un gruppo di persone preferisce sottomettersi al genere della sottocultura degradante, faccia pure, sopportandone le conseguenze. Ma non ritengo altresì che una norma equilibrata e giusta possa pretendere di imporre i costumi dall’alto con l’esempio degli stolti. Applicando il metodo collaudato con calciopoli di punire in modo esemplare solo la Juve, che ha il pregio e il difetto di essere la più conosciuta all’estero e la più tifata dagli italiani. Compresi i bambini italiani.

 

Sembrava una boutade, ma La Stampa (Link ) conferma la notizia che i cori uditi durante Juventus Udinese sarebbero stati sanzionati dal solito giudice Tosel con 5.000 euro di multa. Una cifra irrisoria, che però la dice lunga su chi può e chi non può e alimenta la sensazione che contro la società Juventus sia in atto una sorta di rappresaglia da parte delle istituzioni sportive, votate alla sua condanna e all’assoluzione di forme di mancata etica e trasgressione diversamente colorate.  Anche quando si tratta di un momento di festa dello Sport che avrebbe dovuto restare indelebile nella mente e nel cuore dei piccoli ospiti dello JS, che un giorno sceglieranno di essere tifosi appassionati o ultrà.

Una risposta dura a quella che il web bianconero stava celebrando erroneamente a mio avviso come l’apologia della merda, ma che riesce a superarla per cattivo gusto di stampo repressivo.

 

I ragazzini in curva sopra i seggiolini vuoti sono stati una trovata brillante di Tuttosport, alla quale una Juve piuttosto in affanno sul fronte della comunicazione, che come già rilevava Giraudo nel periodo precalciopolese era il tallone d’Achille della società, ha detto sì ribaltando una situazione da negativa in positiva. Togliendo l’argomento del becerume bianconero di bocca ai cronisti e sostituendolo con la purezza infantile, che tuttavia sono riusciti a sporcare e persino a condannare.

Le leggi di natura impongono che i cuccioli imparino la vita giocando. Il figlio secondogenito imita il fratello maggiore. Allo stesso modo la semplice, innocente emulazione ha fatto seguire ai piccoli tifosi Juventini lo schema del tifo dei grandi.

Perciò, ogni volta che ci accingiamo a dire qualcosa, ogni volta che teniamo un atteggiamento politicamente scorretto, quando facciamo quello che siamo e cioè gli animali politici, per tornare ad Aristotele, che nella Politica ha lasciato scritto proprio così (“L'uomo è per natura un animale politico”), specialmente se stiamo assisi su uno scranno di educatori o amministratori della cosa pubblica, ricordiamoci che i bambini non fanno “oh” e nemmeno “merda”. I bambini, semplicemente, ci guardano.

 

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=3328

 

 
 
 

E' il compleanno di Agnelli: "Juve, impacchetta 3 punti"

Post n°7350 pubblicato il 06 Dicembre 2013 da nadir63l
 

La squadra in ritiro a Bologna, tra poco la rifinitura e le ultime decisioni di formazioni. Conte vuole una vittoria da dedicare al presidente

E' il compleanno di Agnelli:  

TORINO - I maligni sorridono perfidi dicendo: "Più tardi Del Piero metterà on line un videomessaggio di auguri". I giocatori, quelli della Juventus, hanno invece l'occasione migliore per risolvere l'annoso problema: cosa regali a una persona che ha già tutto? Beh, una bella vittoria sul Bologna, no? Fa fine, non impegna e nella collezione di Andrea Agnelli, tre punti in più stanno benissimo e sono sempre graditi.

 


TERZINI Compleanno di partita per il presidente della Juventus che compie oggi 38 anni e festeggia con l'anticipo serale della squadra, impegnata nell'insidiosa partita al Dall'Ara. Se Conte non cambia idea nel frattempo,dovrebbero essere Vucinic e Quagliarella i più indicati per impacchettare il regalo, ma Agnelli, presidente terzino (sinistro), apprezzerebbe lo stesso anche una rete di Peluso se serve per vincere a Bologna e concentrarsi sulla partita della vita di martedì a Istanbul con maggiore serenità.

 


SCONGIURI Non è la prima volta che il presidente bianconero festeggia il compleanno nel giorno di una partita della Juventus. la prima volta che accadde, in occasione del quattordicesimo compleanno di AA, nel 1989 la Juventus di Dino Zoff gli regalò una vittoria in trasferta contro il Karl Marx Stadt: 1-0 gol di De Agostini, terzino sinistro pure lui. Ma i tifosi bianconeri preparino gli scongiuri, perché non è sempre andata benissimo e le ultime tre volte (1998, 2003 e 2007) corrispondono a tre sconfitte, due con la Lazio e una con l'Empoli. 

 


GOLDEN BOY  Il presidente può comunque consolarsi con l'orgoglio di condividere la data di nascita con Giovanni Ferrari, uno degli uomini più scudettati d'Italia: 5 titoli con la Juventus, 2 con l'Inter e 1 con il Bologna. Più, tanto per gradire, due mondiali. Era nato il 6 dicembre del 1907 e fu acquistato da Edoardo Agnelli, il nonno di Andrea (che non ha mai conosciuto), che lo strappò all'Alessandria offrendogli un ingaggio di 22.000 lire annue più bonus (più o meno 18.000 euro di oggi). Rinnovare il contratto a Pogba gli costerà un po' di più, ma certo se stasera Paul dovesse fargli un regalino...

 
 
 

     

 

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