IL MIO TEMPO

CIAO DIRETTORE

Un altro pezzetto dei miei giorni più belli che se ne va...Candido Cannavò era stato il direttore della Gazzetta,quella con le pagine dipinte di rosa,quella che da ragazzo leggevo sistematicamente ogni giorno dalla prima all'ultima riga.Da buon juventino avrei dovuto preferire la lettura del "tuttosport",ma a parte gli epici articoli di Vladimiro Caminiti,il celebre "Camin",che narrava in modo incomparabile di calcio a strisce bianconere,il giornale,o meglio il vangelo dello sport era tutto in quei fogli..Giorno dopo giorno il bambino e poi l'adolescente di quel paese di provincia che mi ha visto crescere,divennero quasi inseparabili.Cominciai a leggerlo al bar,a quell'epoca nessuno si formalizzava se un bambino si aggirava d'estate tra i tavolini che,ad orari canonici,erano occupati da avventori o pensionati che tra un cicchetto e l'altro si facevano una bella partitina a carte.Già ampiamente "vissuto" attraverso mani ed occhi avidi quanto i miei,era il premio per tanta paziente attesa...Da quelle pagine potevo,attraverso gli occhi di autentici cantori di sport che fecero epoca,partecipare alle imprese sportive dei campioni dei miei sport preferiti.Leggere un articolo di Bruno Raschi a proposito di ciclismo,valeva dire essere seduti sulla bicicletta di Gimondi...Vennero gli anni 80....Il direttore era ancora l'ottimo Palumbo,io ero già in giro per l'Europa con un camion e in cabina oltre a cassettine stereo,libri e un tot di altra merce,non mancava mai una copia della "rosea".L'ultimo caffè italiano coincideva con l'acquisto del roseo quotidiano.Ne centellinavo la lettura,mi doveva servire per tutto il viaggio....A volte il 15° giorno coincideva con la pubblicità del Cinar,segno evidente dell'ultima facciata utile alla lettura...A volte ne trovavo una copia in edicola all'estero,magari vecchia di 2 giorni...Fa nulla e pazienza se costava il triplo...Era un modo per sentirmi a casa anche nel bel mezzo di un continente.Un mattino notai che la firma del direttore era cambiata.Lessi l'editoriale.Naturalmente non ne ricordo una sillaba,ma credo che ci fossero scritte delle cose molto sensate,il prodotto che ne seguì fu di grande caratura.Era davvero all'altezza dei tempi e degli eventi che caratterizzarono i successivi 20 anni,tantè che fintanto che la firma non cambiò di nuovo,rimasi fedele lettore.....Vennero altri direttori,altri stili di giornalismo,nuovi giornalisti e lui sempre lì con il suo editoriale da capitano non giocatore a parlarci di un sacco di cose oltre lo sport.
Candido Cannavò è stato uomo di spessore,grande giornalista e magnifico direttore di una portentosa orchestra...Grazie direttore,ti rendo una ventina d'anni di grandi emozioni e un po' del mio essere cresciuto con un sano concetto di sport.Ci si vede...