IL MIO TEMPO

FORMA E MATERIA

Michelangelo - Prigione detto l'Atlante (Firenze, Galleria dell'Accademia, 1520-32)

Michelangelo Buonarroti era ciò di cui avrei voluto parlare oggi.Di quel capolavoro pittorico che conosciamo come la "Cappella Sistina"credo conosciate parecchio più di me,del suo lavoro di scultore non c'è chi non sappia..Una sequenza di opere da far impallidire il più incontentabile dei critici.Come spesso capita,ognuno di noi ha delle preferenze in tal proposito..Di tutti i suoi capolavori,quello che da sempre mi affascina è"L'Atlante",facente parte di un progetto"le prigioni",destinato come insieme di figure alla tomba di Papa Giulio II..Dal cinquecento,sono svariate le interpretazioni che vengono attribuite a questa scultura.A mio modesto parere si tratta di un'allegoria.La parola non vi tragga in inganno..La parola allegoria, infatti, deriva dal greco e significa letteralmente "dire altro".Essa in genere,permette di avere due distinti piani di"lettura".Uno è esattamente quello a cui "il discorso" si riferisce,ciò che esprime,definire una cosa con il suo nome esatto e nel linguaggio comune.L'altro è quello più sottile,ma più profondo,implicito e sottinteso,di ciò che propone la mera"lettura".In questo modo,circoscrivendo la definizione,facciamo coincidere il concetto di allegoria con la figura retorica della personificazione.Insomma...Si danno forme e sembianze concrete a significati astratti.Stati d'animo,sentimenti,situazioni,persino vizi,possono essere portati alla nostra attenzione attraverso le forme di personaggi o oggetti reali.Or bene ciò che io vedo in quell'allegoria sono due cose,non hanno una predominanza l'una sull'altra,semplicemente partono da due punti diversi per ritrovarsi,incrociarsi in prossimità di un bivio e poi proseguire in direziono opposte...
La prima cosa che mi viene in mente è il venirne fuori,meglio ancora,il "tirarsi fuori",a divenire cioè consapevole della propria dignità e libertà.In parole povere EDUCARE.Come possiamo immaginare il compito è tanto affascinante quanto arduo:Assimilare,favorire tutto ciò che insegna(me la passate = a "segna dentro"?)a disporre di sè nel darsi una forma.
Ciascuno di noi perciò è per se stesso,allo stesso tempo progetto,scultore e materia!
La seconda cosa...La rappresentazione che Michelangelo ci offre,è "ambigua",o di certo per nulla rassicurante.La mia lettura lo è altrettanto.In quella figura,ci sono i segni del suo tempo,la raffigurazione di arti,mestieri liberali,terre assoggettate,popoli ancora pagani(rispetto a cosa?)sottomessi alla "Vera fede".L'immagine non può essere che quella per descrivere il tormento dell'animo umano perennemente in lotta;Nessuna pietà,nessun compromesso,lotta o disperato e fatale asservimento alla materia(quel marmo non lavorato),che avvilisce,opprime.Quel tormento che espressivamente si "legge" nella lotta tra forma e materia..

...Poi però la quotidianità degli eventi torna preponderante...Poco fa ho letto questa notizia e vi confesso di essere stato combattuto.Commentare o no?...Ho scelto di farlo e magari qualcuno non sarà daccordo con me..Pazienza,non pretendo che la pensiate tutti a modo mio,mi auguro di non offendere nessuno,auspico un cordiale scambio di opinioni(come sempre avviene in questo blog),ma stavolta debbo proprio dirlo:Se questa è la chiesa cattolica,se questo è veramente il modo di vivere il suo Dio,se tutto questo è accettato come volontà di Dio...Mi spiace ma tutto questo è lontano anni luce da ciò in cui credo..Questa è bestialità intellettuale,follia,mistificazione.Ma come si può essere tanto malvagi,tanto ipocriti!Arroganza,ecco cos'è diventata la chiesa cattolica.Vergogna!

Mi auguro di non avervi rovinato la serata...Buone cose a tutti...