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Charles Wright
Morandi
Parlo d'immobilità, del silenzio
un centrotavola di porcellana,
un vaso a goccia, una brocca.
Parlo di spazio, che è unilaterale,
senza risposta, e lasciato a seccare.
Parlo di colore, di forma, del vuoto
che vigilano questi oggetti, e da cui sorgono.
Parlo di colpa, goccia rossa, goccia bianca,
la sua gobba e la curva, che è blu.
Parlo di bottiglie, e rovina,
e di ciò che facciamo brillare nel buio, e perché...
Charles Wright
Breve storia dell'ombra
a cura di Antonella Francini
Crocetti Editore 2006
« MATURANDE & CALENDARI | Una giornata come le altre » |
Domani io e tutti gli altri Cipputi d'Italia celebriamo il nostro Natale.Non sarà una giornata di festa,anzi,direi proprio che sarà tutto ma non una festa.Ci saranno giovani ed anziani,donne e uomini..Tanto tempo fa,in casa mia,con i miei vecchi,ci si recava nella piazza buona del paese ed era come un vero debutto in società,ci si fregiava di un garofano rosso al bavero della giacca...Tutti allo stesso modo,indistintamente.Donne con le mani devastate dal lavoro nei campi,si sentivano per un giorno,del tutto simili ai loro compagni,ed era emozionante vederle con l'abito bello della festa...Magari era lo stesso abito per alcuni anni...Ma non fa niente,per un giorno erano dei veri signori,potevano vantarsi della loro storia,del loro pane,guadagnato a forza di sudore e mal di schiena...Si ascoltava il comizio che concludeva l'evento e poi si tornava alle case,dove, quelle stesse donne,esercitavano il loro secondo e non meno gravoso lavoro.Quel giorno anche gli uomini aiutavano ad apparecchiare,e la bottiglia sulla tavola era di quello buono,per la festa..Infine ,dopo aver vantato la cuoca,si usciva tutti sull'aia,dove c'era sempre qualcuno capace di far musica e le danze si aprivano...Su quelle note si intrecciavano sguardi e talvolta nascevano amori,avrebbero portato altre bocche da sfamare e braccia e mani per lavorare...Nessuno aveva paura di non lavorare,semmai che ce ne fosse per tutti e che potesse bastare a far crescere i figli e le speranze..E così fino a notte,fino a che il gallo non ridava la sveglia e tutto ricominciava da capo.Ci sarebbe voluto un altro anno di fatica per potersi vantare il 1°Maggio...
...Nonna,quel vestito nero con i fiorellini rossi e blu,ti stava davvero d'incanto,e nessuna usava posare il garofano tra i bottoni della scollatura come facevi tu,che una volta hai fatto scappare via anche il parroco..Ma forse è anche perchè eri la più brava a ballare,o forse perchè lo indossavi solo una volta all'anno...Non ha importanza adesso,mi basta poterlo ricordare...Un ballo?
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