IL MIO TEMPO

Caro TT,mi convochi su di un terreno,che pur essendo periglioso,dal momento che il rischio di sparare cavolate siderali è notevole,specie per chi come me,non ha il possesso di una corretta "grammatica"musicale,ma tuttavia troppo è l'amore per questa sublime arte e,di questo chiedo venia,troppo ghiotta l'occasione per non farne motivo di sane chiacchere. Trovo azzeccatissimo il nocciolo della tua considerazione:Siamo arrivati all'esasperazione del concetto di espressività... Facciamo un passo addietro...Il primo pastore che inconsapevolmente si ritrovò a produrre note e forse armonie dal suo flauto,credo si preoccupasse di tutto,tranne di che uso ne sarebbe stato poi fatto in seguito di quel fenomeno lì...Il suo principale scopo fu produrre piacevoli ed armoniose sequenze di note... Successivamente,accadde ciò che accadde,con l'evoluzione dell'uomo,ci fu un evuluzione delle proprie attività "elettive".Il dono della ragione ebbe la possibilità di spaziare in due direzioni fondamentali:La filosofia e parallelamente l'espressività.Probabilmente la prima domanda seria che si pose il pronipote del pastore fu:Chi sono?La seconda potrebbe essere stata:Cosa posso fare per essere migliore?....Fatalmente la terza potrebbe essere stata:Cosa posso condividere con i miei simili,affinchè tutti ci si possa elevare?Ecco che le arti fioriscono e diventano fondamentali per l'esistenza dell'uomo...Si parla di civiltà per l'uomo,e di tecnica per quelle attività,anche e sopratutto artistiche che accompagnano quel cammino... Per fortuna,la filosofia è materia infinita,per il semplice motivo che ognuno ha una domanda da porsi e una risposta da darsi,allora immaginiamo che con la scoperta di nuovi strumenti e nuove sonorità la tecnica si affini.Credo che ad un certo punto non ci sia stato più nulla da inventare;Intendo dire che se le vocali e le consonanti che la voce umana quelle sono e quelle rimangono,si può solo lavorare sull'afabeto...Tutte le lingue che ti pare,ma sempre con quei suoni...La musica un bel giorno ha dovuto fare la stessa cosa:Arrivata a scoprire tutte le note,non ha potuto che concentrarsi sulla sua estetica... Ecco che grazie ad un "collasso"tecnico,abbiamo un fiorire artistico intellettuale...Se dopo secoli riusciamo a cogliere l'essenza di una ricerca ad una grazia divina per musicisti come Monteverdi,o Vivaldi,se rconosciamo il messaggio altamente filosofico della musica di Beethoven e Mozart,se ci possiamo perdere nei sogni di Lennon o perchè no,nel lussuoso cazzeggio musicale di Garcia,non è certamente perchè abbiamo dato peso alla tecnica,peraltro sublime ,con cui i nostri hanno comunicato le loro idee.Piuttosto riconosciamo loro una devastante forza intellettuale in ciò che ci hanno regalato!! Sono in piena sintonia con te,parecchi artisti dovrebbero seriamente considerare l'ipotesi di smettere il loro lavoro.Questo è il tempo della tecnica,del come si è fatta una cosa,e dell'"a cosa serve"...Come ben sai,io la musica la darei a dosi,gli altoparlanti che diffondono musica in ambienti affollati di persone li farei saltare in aria,la musica usa e getta,quella delle pubblicità,roba da delirio... Chissà cosa ne penserebbe Verdi sentendosi tirato in ballo per un inno "nazionale"!!! Insomma caro TT,è proprio vero,sarà meglio cominciare a dimenticarci del dito ...E cominciare ad ammirare quella luna che splende dietro...Che magari è lì,bianca e tonda di una semplicità disarmante.Infatti la capiscono tutti...