4 zampe

So che questo post vi lascerà l'amaro in bocca ma vi chiedo di leggerlo e divulgatelo,certamente non per me,ma per loro!

Lascia amaramente stupiti che vi sia un consistente aumento del ricorso a test invasivi e dolorosi ed una conseguente crescita degli-impianti-autorizzati,nonostante lo scenario scientifico nazionale ed europeo sia sempre più orientato alla promozione di metodi sostitutivi all'impiego di animali.

Con queste parole la biologa Michela Kuan,responsabile nazionale LAV settore vivisezione,ha commentato i dati relativi alla sperimentazione sugli animali nel nostro Paese riguardanti il biennio 2008/2009,informazioni che arrivano direttamente dal Ministero della salute.

La spaventosa cifra è superiore ad 800.000 all'anno di cani,gatti e primati vhe vengono uccisi con sistemi dolorosissimi e senza l'uso di anestesia.

Tutto ciò contrasta fortemente sia con il senso di civiltà dell'opinione pubblica che con l'impegno delle istituzioni,ciò nonostante,non solo sono in continua crescita gli esperimenti effettuati sugli animali ma sono addirittura raddoppiate le autorizzazioni che permettono questa pratica primitiva ed insensata che si nasconde sotto fini didattici o-in deroga-,ebbene nel biennio 2007/2008 le -deroghe- concesse sono state 141 nel 2008/2009 sono state 204.

I test effettuati senza anestesia,ossia vere e proprie torture che espongono questi poveri animali ad intensi e prolungati livelli di dolore sono state 350.

Sempre nel biennio 2008/2009 il nostro Ministero della salute,che peraltro noi manteniamo,ha autorizzato l'apertura di ben 11-strutture-(così le chiamano)adibite alla sperimentazione su animali ,per un totale che supera i 600 stabilimenti della morte.

In Italia i metodi alternativi a questo orrore vengono del tutto ignorati a tutto discapito della ricerca biomedica.

Ora, guardate negli occhi,se ci riuscite, il vostro cane o il vostro gattino, o il cane randagio che viene preso a calci o quello abbandonato in stada,questo signori, è il nostro grado di civiltà e l'esempio che siamo riusciti a dare ai nostri figli.