Creato da victoria.v il 06/05/2012

Emeraude

Anime gemelle

 

 

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ג ghimel - mettere in movimento - 3

Post n°13 pubblicato il 24 Agosto 2012 da victoria.v
 
Tag: emé

 

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Oh, che storia dolce e romantica sto scrivendo! Questo Siamo! Chi più di noi può costruirsi quello che desidera? Ciò che si è? Siamo amore, amorevolezza, dolcezza, cura. Apprezzamento, riconoscimento, comunicazione, vantaggio. Forza, intensità, gusto, vibrazione alta e alta. Amiamo, siamo amati. Viviamo il mondo alla grande.

Scrivere così alza il livello della mia contentezza. Sto ridendo! Per cui insisto.

Ecco, riemerge deciso e unico il cristallo che sono, vibra e lo sento. Ne pulso dentro. Respiro aria e luce smeraldo, in essa mi nutro, mi invento, mi do al mondo.

Torna feroce la voglia di darlo a te il cristallo smeraldo arrendevole e inossidabile che sono, nel corpo che sono. Lo tocco, palpeggio e ascolto con te e mi ri-conosco. La mia pelle, i mie fianchi sottili, le tue mani, le mie mani su di te. Sul tuo corpo che sento e che attraverso così, come un prato di stelle, un linguaggio complice, l'intreccio di curiosità e richiami che ci lanciano lassù nel cosmo. A casa. Sento quel livello che fa tornare tutto, lo riformula, gli dà il brivido del gusto della vita. E il tuo corpo cerca il mio per fare... cose loro.

Siamo Eméraude e Eméraude, questo libro, è noi. Noi al centro della scena, che abbiamo un nome stellare in Eméraude. La Tavola di Smeraldo ci ha condotto fin qui, in fondo a noi stessi. Per cui è importante che un tracciato come questo sia detto, chi sente si possa riconoscere. Sì, il messaggio di questo libro è singolare. Più avanti troverai provocazione, ma anche rigore. Siamo noi, tu sai bene cosa ci confidiamo quando siamo vicini. Quando ti parlo dal mio cuore che sente senza veli e paletti. La libertà è il prezzo, e vale sempre la pena darsi da fare per allinearsi al massimo della libertà. Libertà ha accheffare con l'essere coscienti e l'essere coscienti ha accheffare con sollevare i veli.

Come vedo noi due? Gaia, che comprende ogni aspetto della psiche e ha un cuore che batte, io. La Forza che seduce, nutre, dialoga con l'universo e con ogni essere in esso perché si svegli dal sonno, frema e fiorisca, tu.

La donna e l'uomo compresisi nel sogno, nel programma ancestrale. La vita nuova, il respiro lungo, la fedeltà reciproca e consapevole del viaggio. Il riposo, noi. Pianeti, stelle e satelliti non si fermano mai, seguono le loro rotte, si aprono a sempre nuovi orizzonti. Alleati, affiancati, fedeli alle loro orbite sanno di avere un centro in se stessi prima che fuori di sé: nel mio mondo Gaia è al centro. Gaia dà l'orientamento e la rotta al mondo del pensiero, quindi a ciò che costruiamo nel mondo e a come nel mondo ci poniamo. Io, Eméraude, sono ogni parte del sistema Gaia. Chiunque lo può dire di sé e rendersi conto della forza di questa visione[1]. La Forza dà esistenza a tutto questo, lo fa diventare ogni istante sogno-realtà. Questa la nostra coscienza.

Stiamo, dentro a un letto, i corpi sono un otre, una sacca di venti, no, di molto di più che s'irradia e riflette sulle pareti di quest'utero che il nostro corpo, fatto Uno, è. Attorno a noi c'è un altro utero che ci contiene e crea uno spazio osmotico. Siamo organicamente inseriti in un sistema, vanno e vengono sentimenti, pensieri ed emozioni, suoni intensi, battute lente, flussi, bit, input. Sembra che i pensieri non attraversino solo la nostra testa. È tutto il connettivo che canalizza messaggi. Il pensiero è un magma osmotico e funzionale. Quasi un midollo filamentoso e, senti qua, "dienneale". Molecole, particelle di DNA genetico interfacciano, scorrono, sfrecciano in ogni microspazio di questo ovulo plasmatico che ci contiene. Messaggi, messaggi, un mondo dinamico che comunica la Sostanza.

Che ho scritto? mò rileggo che non lo so. Le dita vanno da sole, la "parola" sta qua in mezzo agli occhi, di fronte a me, la sento, sembra un liquido rovente, ne sento la massa, il senso e la vibrazione. Ma diventa "parole" solo quando accetto che sia e, una ad una scelgo le lettere e le tocco sulla tastiera, mentre percepisco che qualcosa di stralunatico (estro) sto scrivendo, e ridacchio. A volte ci vogliono du palle per leggere quello che ho scritto, soprattutto a non cancellarlo.

Dunque tu: chi sei in questa pancia gigante che siamo? In questo terminal interplanetario che ci sentiamo? Queste micro-molecole midollari che scorrono sul connettivo, toccano i nodi sinaptici e da là cambiano orientamento o lo mantengono, sono i nostri geni vivi e consapevoli. Noi siamo di ben altra materia, ovvero l'abbiamo lasciata emergere dai secoli e secoli di sonno e silenzio. Il fatto è che non è come la pensano in laboratorio: un filamento di DNA, basi, aminoacidi, ecc, così si presenta il tutto all'occhio del microscopio. In realtà dentro e attorno a noi c'è una circolarità sincronica e sinergica continua del sentire e dell'esserne coscienti, del creare, fatta "gene". Una sfera, una freccia, un contenitore; una nota, una ciliegia, una goccia d'acqua, un sorriso, un bacio... una A, una B, una C, la E di Eméraude, ricondotte alla forza, al suono e movimento che sono nel corpo e nel cosmo prima di essere una cosa, un segno e un glifo[2].

Uh uh, mò brontoli lo so, ecchissenefrega. Ridi pure ma stai qua, stai qua, accarezza, insisti, premi, respira con me. Fai l'ostetrico che mi fa partorire questi significati del Dio che siamo diventati filamento di energia-pensiero. Minerali carbonio vegetali animale uomo e donna, luce stelle voce suono emozione atto.

Dio che dice di sé e dice perché è e fa. Io, tu, ciascuno di noi.

E chiedi sottile e intrigante:

 ♠ E come fai a dirlo al mondo?

© Lo stai già facendo, continua. Inventa. Continua a fare, a modulare i tuoi abbracci. Continua ad accarezzarmi, a tramare sulla mia pelle. Ad attirare e impastare quest'onda. A cercare. Tu fai, fai la realtà. Abbracciami! E toccami che il resto viene da sé e se stai zitto lo vedi nascere. Lo senti e cogli: lo stupore del mondo.

♠ Come. Come! - e mi cerchi.

© Hai ragione, è il "come" che serve al mondo per fare di questo mondo il Paese delle meraviglie.

♠ Allora cerchiamolo questo come.

 


 

 

 
 
 
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