Eméraude -della firenzelibri ed. è in libreria
Purtroppo da questo pc è un disastro fare un post ma provvedo quanto prima |
♠ Cosa vedi. Chi vedi. Chi c'è. E, in quello che sembra un personaggio, spesso un uomo che avanza dentro la mia testa, c'è un evento, una situazione, una composizione che riguarda noi e i più, là fuori nel mondo. Così io sgrano desideri e voglie inconfessabili a te e tu assecondi, accompagni la mia fantasia rovente, sgorga l'eros, un fascio di correnti che ci attraversa e circonda. Tutto ci travolge, il mio mondo interiore viene inondato da amore e compassione, formulo l'intento, dico dove sta l'evoluzione di ciò che vedo, dico il Nuovo Programma che vedo. Qualcosa si modifica e quell'evento, quella situazione all'esterno, sono raggiunti dalla forza. Hanno un nome, un senso, è la rinascita. Qualcosa, nel mondo di fuori, comincia a funzionare meglio. In seguito abbiamo anche i riscontri. Poi torniamo. E io cammino per le strade come se addosso avessi uno vestito sottile e trasparente attaccato alla pelle. Ma non esterno sul corpo, no, tu mi vesti, mi impregni delle forze dell'universo che aprono il segno e lasciano scaturire le correnti energetiche compresse che in me iniziano a scorrere libere come i modi in cui la forza si dà. I simboli e le parole sono vivi in me e dilagano così da nutrirmi, appagarmi, elevarmi. Io creo con tutta la potenza che so di potere. Risuono, vibro. E parlo di te. Tu senti che io posso dire di te, della tua forza, plasmando con essa il mondo. Torniamo tra la gente. Tocchiamo le persone, le cose e il timbro, l'imprinting dell'amore degli dei creatori passa al mondo. Siamo messaggeri di felicità. La potenza creatrice è accesa e feconda. Diventiamo Parola viva. Perché noi? Ci siamo messi d'accordo quando abbiamo creato tutto, questo è il gioco che a noi è piaciuto portare qui, sulla Terra, lasciando la Casa. Ci guardiamo, e in noi vediamo i segni, i geni dell'universo, perché essi ci parlano e noi li amiamo. Siamo questo, così come lo abbiamo visto oggi in questa stanza. Abbiamo visto ciò che da sempre facciamo. Il vento s'è placato. È arrivata la brezza, questa piena di sole e di mare che sento dalla mia finestra, che mi fa sorridere e mi eleva. Ora i segni e la loro potenza creatrice si rinnovano ogni istante. La pace, queste correnti hanno trovato il loro flusso sereno. Siamo qui, in questo piano del grattacielo, congiunzione tra terra e cielo e lasciamo passare luce in ogni particella libera con l'intento, ovvero ad ogni nostro progetto che s'affaccia sul bordo del tunnel. Le parti di noi che condividiamo col mondo di fuori si allineano o si sciolgono, il sogno coincide col quotidiano.
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Sale un magma, denso, quasi incontenibile. Travolgente. Dentro ha la ri-formulazione la cura e la rinascita. Va lasciato essere e le parole si compongono nel nuovo ordine. È l'allineamento.
Siamo entrati. Catapultati, risucchiati da una forza dentro queste stanze. Quel giorno non ci siamo dati vie di fuga. E quello che spaventava s'è presentato come un fantastico gioco. Ci siamo ritrovati dentro la piramide, in quella camera con il tunnel sotto il letto; quella che per te era la stanza del tuo lavoro, in cui mi conducevi per amarmi. Quella con nascosto il cunicolo in cui ci infilavamo per sparire agli occhi del mondo. Emergevamo dall'altra parte dell'oasi con il tramonto complice del nostro gioco. Ancor oggi così. Inizia la danza: mi guardi a lungo, poi cominci a coprire di baci le carezze che tracci su di me. Fremo, vortico e ti attraggo in un sentire acceso. Mi plasmi della mia stessa carne. Le tue mani come cucchiai a scavare nelle mie sinapsi. Mi perdo. Mi lascio andare, a te. Divento un magma incandescente. Comincio a scattare, a chiudere gli occhi per poi spalancarli su di te. Dentro di te. Dicendo sì, sì. A che, lo sappiamo. Appoggi la testa al mio orecchio e cominci a sussurrarmi parole di fuoco che rimbalzano in me e stampano un solco rovente nelle ghiandole del mio corpo. Quasi impercettibili segni vivi. Mi accarezzi e ad ogni spasmo fai entrare nella mia carne un suono. Tocchi con forza, intensità e la pressione si fissa dentro di me come un sigma. Sento la forza attraversarmi ad ogni tocco, ad ogni inclusione di dei, di segni e simboli, di suoni e frequenze. Divento l'universo e tu lo senti sotto le dita. Ti attira il mio corpo fatto cosmo. Ne fai risuonare le armoniche. Avvolgi, premi, plasmi, struggi, prendi, ti dai, ti offri. Chiami la forza e ne diventi il canale, essa mi raggiunge, mi penetra e io divento una trama incandescente in cui scrivi parole come spade. Sì, attraversando il mio corpo i segni, i suoni, si fanno laser, forze senzienti e mirate che vanno a interagire con il mondo dove tu sai. Dove è necessario, dove è bello che il tuo disegno arrivi. Senti che tu-noi-tutti, abbiamo creato il mondo e in me lo ritrovi, ci parli. Attraverso me imprimi al cosmo il tuo intento. E il tuo è sempre l'intento di tutti. La vibrazione delle tue parole svergina, nella capsula del tempo che sono, antichi archetipi criptati nelle fattezze della carne, nelle anse della pelle, in fondo al buio profondo dei miei respiri. Antiche cose tornano alla luce dell'oggi. Nell'attimo dell'assenza, nell'orgasmo, si attiva la funzione del segno, da me parte il raggio e tu sei nel raggio. Animi le parole, vi respiri dentro, le sciogli sciogliendo la mia pelle. Chiudo gli occhi e mi seguo così, sentendoti come un raggio di sole che percorre lentamente i confini di un filo d'erba. La mia psiche si apre a visioni vaste e intense e viaggiamo, viaggiamo dentro noi stessi nei mondi che insieme conosciamo. Quei mondi di cui parliamo nel silenzio dopo l'amore, o nel sonno dove ci ritroviamo a continuare la danza. Mi chiedi: ♠ Cosa vedi. Chi vedi. Chi c'è.
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Inviato da: IOSONOLAVITA1
il 11/04/2014 alle 22:24
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il 04/04/2014 alle 12:54
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il 22/03/2014 alle 21:23
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il 09/03/2014 alle 15:11
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il 03/03/2014 alle 09:05