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Io e Carlo Cracco
Post n°33 pubblicato il 06 Maggio 2015 da lanevenellanima
Essendo cresciuta in cucina con la mia nonna che era mantovana e che mi faceva tagliare i tortelli con la rotella (che era la cosa che adoravo di più e per la quale bisticciavo sempre con mio fratello, tant'è che ad un certo punto quella santa donna ci aveva comprato una rotella per uno E mi è sempre molto piaciuto cucinare per gli amici. Riprodurre le ricette della mia nonnina e poi inventare qualcosa di nuovo. Ho anche frequentato un paio di corsi di cucina che mi hanno aiutata ad affinare alcune tecniche e, essendo appassionata di ristoranti belli e dove si mangia bene, ho anche stretto amicizia con chef di un certo livello che mi hanno insegnato un po' di segreti. Tutto questo molto prima che scoppiasse la moda dei vari MasterChef, Cucine da Incubo e via discorrendo. Ho sempre pensato che chi arriva a certi punti è perché ha le doti, e frequentando molti ristoranti blasonati ho avuto la certezza di questa mia convinzione. Ci sono poi anche le eccezioni, ma che secondo me non fanno altro che confermare la regola. Indi per cui, ero molto curiosa di andare a pranzo al ristorante di Carlo Cracco. Perché su di lui e sulla sua cucina si sentono versioni contrastanti, sia nell'ambito degli "addetti al settore" che in quello dei clienti. Qualcuno dice che lui sia un genio, qualcun altro che non valga la pena andare fino a Milano. Ma io sono dell'idea che le cose vadano sempre provate sulla propria pelle prima di esprimere un giudizio definitivo. Quindi, dopo aver stracciato i maroni a mio cugino per un po' di tempo, finalmente un giorno si è deciso (evidentemente non mi sopportava più Va beh ... non mi dilungo che tanto è inutile. Il ristorante è bellissimo. Molto pulito ed essenziale. Il servizio cortese e per nulla ingessato. Ma, cosa più importante, il cibo ... fotonico Mentre stiamo amabilmente conversando e bevendo, il quesito latente, ovviamente, é: ma Carlo Cracco, sarà in cucina, oppure in giro a fare il divo da qualche parte Io ho sempre detto a tutti "Ma figurati ... Carlo Cracco sarà mica un bell'uomo ...". Molto bene. Ad un certo punto sono andata in bagno, che sta al piano di sopra. Nel tornare, scendendo una lunghissima scala a curva con un abito strettissimo e il tacco 27 (non è vero, era un tacco 13, ma lo champagne che avevo bevuto me lo faceva sembrare più alto Mi guarda, mi sorride con quegli occhioni da cerbiatto e mi dice "Buongiorno ...". Io stavo cadendo dalla scala Mamma mia ragazzi che fascino. Sono rimasta fulminata I miei amici mi stanno tirando per il kiul ancora adesso ... |
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