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Messaggi di Luglio 2008

Alitalia: prima di tutto salvare 5.000 posti di lavoro

Post n°717 pubblicato il 30 Luglio 2008 da hesse8

Alitalia, il piano di Berlusconi: «Sindacati zitti, 5 mila licenziati»

 Alitalia, foto interna

Il
piano c'è: per salvare Alitalia si tagliano cinquemila posti di lavoro.
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dopo mesi di vaghezza e
silenzi sulla questione, parla della possibile soluzione alla crisi
della compagnia aerea italiana. Lo fa durante una cena con i senatori
del Pdl e, tra una portata e l'altra, dà i numeri: cinquemila esuberi,
novanta nuovi aerei in arrivo e la riapertura di collegamenti con
alcune rotte internazionali oggi chiuse (con Asia e Cina in cima alla
lista).

Secondo quanto hanno rivelato
all'agenzia di stampa Agi alcuni partecipanti alla cena saranno
previste misure di uscita «morbida con scivoli e prepensionamenti». Ma
non mancheranno altre soluzioni, accanto ai tagli soft. Ovvero
probabili esternalizzazioni di rami dell'azienda (servizi di terra,
amministrazione e manutenzioni) che allargherebbero però la platea dei
lavoratori interessati dal piano.

«Però - ha aggiunto il
presidente del Consiglio - i sindacati non dovranno mettere il bastone
tra le ruote, altrimenti salta tutto». Berlusconi ha ricordato che
nella trattativa con Air France «erano state poste delle condizioni
inaccettabili», e comunque - ha reso noto - «ho parlato con il ministro
dei Trasporti francesi. Ci saranno varie sinergie con Parigi». Il
premier non ha indicato quali saranno queste sinergie, «nessuno accordo
organico», si è limitato a dire presupponendo delle intese per quanto
riguardo il piano delle rotte internazionali. Dunque il Cavaliere si è
detto assolutamente ottimista per il salvataggio della compagnia di
bandiera. «C'è - ha affermato entusiasta - il piano, c'è la soluzione,
ci sono i soldi, tanto che ho dovuto dire molti no. Certo - ha ribadito
secondo quanto riportano le stesse fonti - non si potranno tenere tutti
i dipendenti, si cercherà un modo indolore per salvaguardare il maggior
numero di
persone, ma è chiaro - ha concluso - che questa è l'unica operazione che si può fare».

Intanto
il 30 luglio, nel pomeriggio si riunisce il Cda di Alitalia. All'ordine
del giorno potrebbe esserci l'esame del piano di salvataggio della
compagnia messo a punto da Intesa Sanpaolo.

 

 
 
 

Il cuore di 2 elicotteristi in missione in Afghanistan

Post n°716 pubblicato il 28 Luglio 2008 da hesse8






«Ci rifiutiamo di sparare sui civili». Rimpatriati da Herat due ufficiali elicotteristi













In un'azione di ritorsione contro i talebani non fanno fuoco per paura di colpire civili

Image

Due
ufficiali italiani in servizio su Mangusta sono stati rimpatriati nei
giorni scorsi da Herat, in Afghanistan. A detta delle fonti militari,
la misura sarebbe stata adottata «esclusivamente per motivi sanitari»



per il verificarsi di una situazione di stress psico-fisico
diagnosticata ai due elicotteristi al termine di un impegnativo ciclo
operativo.

Ma un’altra versione fornisce il quotidiano Il Tempo - ripreso dal Corriere della Sera
- secondo cui la decisione di anticipare il rientro in Italia dei due
piloti sarebbe stata presa a seguito del loro rifiuto di sparare
«durante uno scontro a fuoco in cui erano coinvolti anche militari
italiani». Si precisa, ancora, che «la loro giustificazione è stata che
sulla linea di tiro c’erano anche civili». Viene data notizia anche
dell’apertura di un’inchiesta, ma le fonti militari negano ed
aggiungono che nessun provvedimento è stato previsto per i due soldati.

Due
interpretazioni completamente discordanti nella ricostruzione dei
fatti. Ufficialmente, il comando del contingente italiano sostiene che
i due elicotteristi si sono presentati in infermeria accusando uno
«stato di disagio» al termine di una serie di missioni operative, e qui
il medico ha giudicato il loro stato di salute incompatibile con i
compiti loro assegnati in quel difficile teatro di operazioni. Ai
militari è stato prescritto un periodo di osservazione al Policlinico
del Celio e, poi, il ritorno alla loro base di Rimini.

L’episodio
riapre la questione dei caveat dei militari italiani che l’attuale
Governo vorrebbe modificare. Le regole d’ingaggio vigenti hanno
impedito, finora, di mandare le truppe in prima linea nelle operazioni
contro i talebani, con grande contrarietà da parte di inglesi e
americani. Ma la situazione potrebbe cambiare. Agli inizi di luglio, il
ministro degli Esteri Franco Frattini aveva fatto sapere che si sarebbe
presa in esame l’ipotesi di una nostra partecipazione diretta alla
lotta al terrorismo, in modo da «ripristinare la fiducia e la
solidarietà reciproca» con gli alleati.

Attualmente, i militari
italiani in Afghanistan sono circa 2.700, di cui circa 1.300 Kabul e il
resto ad Herat, nell'ovest del Paese, dove a partire dal prossimo
agosto verrà progressivamente schierato il grosso del contingente. Il 5
agosto, infatti, l'Italia lascerà alla Francia il comando della Regione
di Kabul.

Una vicenda diversa, ma che ha avuto come protagonisti
sempre degli elicotteristi italiani in missione all’estero, accadde in
Iraq alla fine del 2003, pochi giorni dopo la strage di Nassiriya.
Quattro piloti dell’Esercito che si rifiutarono di salire sui loro
CH47, sostenendo che i velivoli avevano «carenze» nei sistemi di
protezione, furono rimpatriati, sospesi dall’attività di volo e
indagati dalla Procura militare, prima per ammutinamento e poi per
codardia. Furono, però, assolti con formula piena nel corso
dell’udienza preliminare.

Preoccupanti sono i dati diffusi dal
Dipartimento veterani Usa sulle condizioni dei militari impiegati in
Iraq e Afghanistan. Negli Stati Uniti oltre seimila sarebbero i suicidi
tra i reduci mentre vanno progressivamente aumentando coloro che sono
affetti da gravi disturbi mentali. Una ricerca della Rand Corporation
parla di 300 mila veterani che soffrono di depressione e stress da
combattimento e di altri 320 mila che hanno subito danni cerebrali.
L’allarme riguarderebbe anche i militari inglesi. In Italia la media
annuale si aggira intorno ai 4 mila suicidi e si riscontrano anche casi
di Ptsd, una patologia che si manifesta con disturbi depressivi,
ansietà, ossessioni, tendenza al suicidio. Attualmente viene seguita
dall’Osservatorio militare di Firenze ma mancano completamente
strutture di assistenza per veterani e reduci colpiti da stress
postbellico.(in grassetto le cause della guerra dentro il corpo di uomini)

 
 
 

Auguri di Diliberto a Ferrero neo segr. R.C.

Post n°715 pubblicato il 28 Luglio 2008 da hesse8

DILIBERTO: CONGRESSO PRC. AUGURI A FERRERO. PUO' INIZIARE PERCORSO COMUNE



Ufficio Stampa


Roma 27 luglio 2008


I
migliori auguri di buon lavoro al nuovo segretario di Rifondazione.
Sono certo possa iniziare un periodo di fattiva collaborazione fra i
due partiti ad iniziare dalla manifestazione contro il governo sui temi
sociali prevista per l'autunno sia dal congresso del Pdci che dal
documento approvato a maggioranza da quello di Rifondazione. Da oggi
puo' iniziare un percorso comune e i Comunisti Italiani sono pronti. 

 
 
 

Mick Jagger pensionato da 450 € al mese

Post n°714 pubblicato il 27 Luglio 2008 da hesse8
Foto di hesse8

Dovrà invece aspettare 5 anni per isolare gratuitamente il tetto della sua casa
Jagger pensionato da 450 euro al mese
Vantaggi dell'età: il leader degli Stones a 65 anni può salire gratis sui bus. Ma resta uno scatenato sex symbol

 

MILANO - Mick Jagger ha compiuto 65 anni e questo
lo rende, agli occhi dello Stato inglese, un pensionato a tutti gli
effetti. Di conseguenza avrà una pensione: 91 sterline alla settimana
(circa 114 euro, poco più di 450 al mese). Una goccia nell'oceano dei
circa 281 milioni di euro accumulati nella lunga carriera. Non solo,
l'inossidabile Mick avrà diritto all'abbonamento gratis per gli
autobus. Dovrà invece aspettare cinque anni per isolare gratuitamente
il tetto della sua casa, un beneficio riservato in Gran Bretagna agli
over 70.




SEX SYMBOL - In realtà Jagger del pensionato ha ben poco, dato
che continua a sfidare l'orologio biologico con scatenate performance
dal vivo, e da poco si è anche esibito come protagonista di «Shine a
Light», documentario rock diretto da Martin Scorsese. D'altronde, 45
anni fa durante un'intervista gli venne chiesto se riusciva ad
immaginarsi a 60 anni a fare quello che faceva in quel momento, ovvero
suonare con i Rolling Stones. «Sì, mi ci vedo proprio» aveva risposto
l'allora ventenne Jagger. Oggi è ancora considerato uno degli uomini
più sexy di Inghilterra. Il leader dei Rolling Stone risulta infatti al
settimo posto della classifica dei sex symbol secondo un sondaggio di
MSN Entertainment. Non è riuscito a superare l'Irlandese Pierce
Brosnan, il più votato, e neanche Sean Connery (al secondo posto) o
l'ex Beatle Paul McCartney (sesto). È preceduto anche da Rod Stuart
(quinto), ma in un'altro sondaggio precede il principe Carlo nella
graduatoria degli uomini con più stile.
Solo pochi giorni fa il Daily Mail gli attribuiva una nuova fiamma, una 24enne commessa in un negozio di arredamento.

 
 
 

Berlusconi:Io faccio politica di sinistra.AAAhhhhaaahhh che ridere

Post n°713 pubblicato il 25 Luglio 2008 da hesse8

Silvio Berlusconi traccia un bilancio dell'azione del governo
"Leggi inutili: risparmi per 75 miliardi di euro entro il 2012"
"Io faccio una politica di sinistra
l'opposizione, invece, solo fumo"

"A settembre federalismo, legge elettorale e riforma della giustizia"
"Vorrei poter frustare chi getta rifiuti per strada". Il Pd: "Solite bugie"




Silvio Berlusconi

ROMA - Traccia un bilancio dell'azione di governo, rivendica i risultati ottenuti, fissa nuove scadenze e attacca l'opposizione "suddita delle procure". Silvio Berlusconi, a palazzo Chigi, rivendica i risultati ottenuti dall'esecutivo. Risultati ottenuti "dalla sola maggioranza". Ed è a questo punto che scatta il duro l'attacco all'opposizione: "Parla di dialogo ma è solo una cortina fumogena. Dimostra sudditanza verso le procure politicizzate. Ma non abbiamo chiuso la porta e speriamo che l'estate possa portare consiglio".

Il premier, poi, elenca i risultati ottenuti e snocciola le cfre. A partire dai 41 provvedimenti varati dal governo. Per quanto riguarda la semplificazione "c'erano 21.691 leggi in vigore, abbiamo operato tagli intorno al 30%, eliminando circa 7.00 leggi inattuali e obsolete". Entro fine anno il lavoro proseguirà, e "il numero delle leggi vigenti potrà scendere a 13.600, Con un taglio del 37%". Nel 2012 il governo spera così di tagliare la spesa pubblica per una cifra vicina ai 75 miliardi.





Infine l'annuncio di 3 riforme per l'autunno: federalismo fiscale,
giustizia e legge elettorale per le europee. "In contemporanea"
specifica il premier che dice: "Stiamo facendo una politica di
sinistra. Per questo abbiamo iniziato ad affrontare i bisogni delle
famiglie deboli".






Alitalia.
"Sto
lavorando e oggi farò una riunione". Berlusconi torna sulla questione
del salvataggiod ella nostra compagnia di bandiera. Rivelando però che
ci sono già "due cose sicure: "I capitali e lo slogan, che è 'io amo
l'italia e volo con l'Alitalia". Sui nomi dei presunti soci della
cordata, invece, nulla è ancora certo.  






Rifiuti.
Il lavoro è "appena iniziato", siamo "usciti dalla fase acuta
dell'immondizia in strada ma dobbiamo continuare nella costruzione dei
quattro termovalorizzatori". Il premier commenta così la situazione di
Napoli e provincia. Lanciandosi in un paragone tra il capoluogo campano
e Singapore: "A Napoli ho visto con i miei occhi un tratto pulito di
strada rovinato nel giro di 15 minuti da chi buttava ogni genere di
rifiuti dalle auto. Voglio andare in controtendenza: Napoli deve
diventare la città più pulita d'Italia. A Singapore chi sporca viene
punito con 7 frustate. Mi dispiace non poterlo attuare in Italia".






Le reazioni.
"Ma quale politica di sinistra e dialogo! Il lodo Alfano e l'aumento
delle tasse, ecco la politica di Berlusconi". E' secca la reazione del
residente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro. "Non so più se sia
stupefacente o stucchevole ascoltare le conferenze stampa del
Presidente del Consiglio. Anche oggi - commenta Finocchiaro - ha
inanellato una serie di bugie, di frasi di propaganda e di attacchi che
davvero non sono più sopportabili per gli italiani". Per il capogruppo
dell'Idv alla Camera Massimo Donadi "Berlusconi continua a mistificare
la realtà. Di quali obiettivi raggiunti parla? A calare non sono le
tasse, ma i soldi per la sanità, la scuola, la sicurezza dei cittadini.
Il tutto mentre si tagliano gli stipendi della pubblica
amministrazione". Ironica la reazione segretario dell'Udc Lorenzo Cesa:
"Se Berlusconi potesse abolirebbe l'opposizione. Lo fa con la pratica
continua dei decreti e abolendo il dibattito".
Il presidente

 
 
 

Il nucleare francese

Post n°712 pubblicato il 24 Luglio 2008 da hesse8






«I francesi sono seduti su una bomba». Lo afferma Rifkin dopo l'ennesimo incidente a Tricastin













100 operai contaminati. Centrali vecchie e supersfruttate sono una seria minaccia per l’Europa e soprattutto per l’Italia

Image

«Leggermente
contaminati» sarebbero un centinaio di operai della centrale nucleare
di Tricastin. Almeno secondo la versione fornita dalla direzione della
compagnia elettrica francese EDF, a seguito di una fuga radioattiva
verificatasi presso il reattore numero 4, già fermo per manutenzione



In novantasette sono stati ricoverati in infermeria per esami
medici, mentre l’azienda apriva l’ennesima inchiesta per far luce
sull’accaduto. In base alla ricostruzione fatta da Alain Peckre,
direttore della centrale, «un tubo interno all’edificio è stato aperto
nel quadro di alcune operazioni di manutenzione e si è verificata una
fuga radioattiva». Ma l’incidente è da considerarsi «di nessuna
gravità», al punto che è stato proposto all’Autorità di sicurezza
nucleare di classificarlo a livello 0 in una scala che arriva fino a 7.

«Ma
è possibile - si chiede Oliviero Diliberto, segretario del Pdci - che
si debba aspettare la tragedia per capire che questo è il nucleare. È
pericoloso, anche se si minimizza, anche se si dice “leggermente
contaminati”. Ed è un pessimo affare: i costi della sicurezza delle
centrali; il combustibile che ci sarebbe solo per altri 70 anni con le
centrali attualmente in esercizio; le scorie che nessuno sa dove
mettere».


Si tratta del secondo incidente avvenuto nel giro
di poco tempo presso la centrale di Tricastin, a soli 160 km dal
confine con l’Italia; nel primo, due settimane fa,  si è verificata una
perdita di uranio nei corsi d'acqua circostanti. Grande imbarazzo per
il governo Sarkozy, a pochi giorni dall’annuncio della costruzione di
un nuovo reattore Epr (European pressurized reactor) di seconda
generazione entro il 2017, che si aggiungerebbe ai 59 già esistenti e
sparsi per il Paese in 19 impianti. Poco convincenti le dichiarazioni
del ministro dell’Ambiente, Jean-Luis Borloo, che nei scorsi giorni
chiedeva alle «trasparenza» al gruppo Areva e ora promette la revisione
complessiva delle norme di sicurezza. Ma, al tempo stesso, invita a non
creare inutili allarmismi: «Non dobbiamo esagerare. Ogni anno ci sono
115 di queste “piccole anomalie” nell’industria nucleare francese».
Perché non c’è nessun rischio ambientale o per la salute, si deve solo
avere maggiore attenzione nel sistema di stoccaggio delle scorie.

Non dà via di scampo il giudizio espresso da Jeremy Rifkin in un’intervista su la Repubblica
di oggi. «Io temo che il prossimo 11 settembre riguardi una centrale
nucleare: l’esposizione è troppo alta e cresce con il crescere del
numero dei reattori». Anche perché il rischio non dipende solo dai
problemi di funzionamento dei reattori, si deve tener conto di una
serie di variabili legate al trasporto e all’accumulo di scorie che
rimarranno pericoloso per intere ere geologiche. Rifkin invita i
francesi a disinnescare al più presto «la bomba ad orologeria» su cui
sono seduti e a puntare strategicamente sull’energia solare, pilastro
del progetto dell’Unione euro mediterranea voluto da Sarkozy. «Il
nucleare è la tecnologia della Guerra Fredda. Appartiene ad un mondo
diviso in due in cui gli equilibri erano segnati dal terrore e da una
struttura energetica centralizzata figlia, anche economicamente, di
quella logica militare». Un’analisi puntuale verso «l’era
dell’idrogeno» e a sostegno di un «modello decentrato, democratico, più
affidabile sia dal punto di vista dei costi che da quello
dell’indipendenza della produzione».

Ma il Governo italiano
continua nella sua rincorsa al nucleare. «Solo un governo che vuole
fare affari pensa di riaprire una questione che gli italiani
saggiamente hanno chiuso venti anni fa», sottolinea ancora Diliberto.

 
 
 

Roma:Caccia al diverso e alla diversita'

Post n°711 pubblicato il 23 Luglio 2008 da hesse8

La ragazza rientrava a casa dal lavoro quando è stata colpita alle spalle
Arcigay: "Colpito luogo simbolo della comunità omosessuale romana
Roma, aggredita giovane lesbica
nella Gay Street di San Giovanni





Roma, aggredita giovane lesbica nella Gay Street di San Giovanni







ROMA
- Le hanno gridato "lesbica di m..." e poi l'hanno inseguita e colpita
con dei calci. E' successo domenica notte a una ragazza di 20 anni,
aggredita a Roma perchè lesbica. Lo denuncia Arcigay Roma. La giovane,
collaboratrice di Coming Out, storico bar omosessuale romano e cuore
della Gay Street di via di San Giovanni in Laterano, stava tornando a
casa dal lavoro quando è stata afferrata alle spalle, insultata e
colpita, riportando contusioni su varie parti del corpo.





"E' l'ennesimo violento attacco alle persone lesbiche e gay - ha
commentato il presidente di Arcigay Roma Fabrizio Marrazzo - Un
episodio preoccupante perchè le modalità sono analoghe a quelle
dell'aggressione di Cristian Floris,
avvenuta qualche mese fa: la vittima è stata colpita alle spalle e poi
insultata. Con questo attacco - ha aggiunto Marrazzo - si è scelto in
maniera esplicita di colpire uno dei luoghi simbolo per la comunità
lesbica e gay della nostra città: la Gay Street. Adesso più che mai
diventa essenziale una presa di posizione da parte del Comune di Roma e
del I Municipio, che chiarisca se le persone lesbiche, gay e trans
hanno diritto di cittadinanza nella nostra città e in via di San
Giovanni in Laterano così da rispondere con fermezza a questi attacchi
omofobi e respingere ogni atto intimidatorio".





La condanna dell'episodio è arrivata anche da parte di Enzo Foschi e
Paolo Masini, consiglieri del Pd rispettivamente alla Regione Lazio e
al comune di Roma. I due, in una nota, hanno definito l'aggressione "un
atto vigliacco e razzista, che dimostra come nonostante si affermi il
contrario, esiste oggi una forte discriminazione nei confronti della
comunità gay e lesbica. Questo episodio esige, dunque, una risposta
positiva e immediata. E' opportuno che il municipio e il comune, in
primo luogo, autorizzino da subito lo svolgersi della Gay Street, che
appare oggi quanto mai necessaria: una manifestazione culturale, per
comunicare, farsi conoscere e sensibilizzare e non, come in tanti
vogliono far credere, un mero fatto commerciale".   

 
 
 

Tratto dal blog di Beppe Grillo "morti bianche"

Post n°710 pubblicato il 22 Luglio 2008 da hesse8

Vi consiglio di non leggere il libro: "Morti Bianche".
E’ un libro pericoloso. Le testimonianze dei famigliari delle vittime
sul lavoro, assassinati sul lavoro, sono così sconvolgenti che dopo non
sarete più gli stessi. Dopo, se il vostro padre, figlio, fratello. Se
la vostra madre, figlia, sorella si recheranno al lavoro conterete le ore che vi separano dal loro ritorno. Forse, vi verrà spontaneo chiedergli di accompagnarli, per proteggerli.
Quando una persona muore, la parola più usata è fatalità. Quando una persona muore, l’aggettivo più usato è tragico. Tragica fatalità.
1300 tragiche fatalità ogni anno, cinquantamila invalidi ogni anno.
Migliaia di famiglie sul lastrico, vedove con figli piccoli da educare,
sfamare, amare trattate come delle questuanti. Liquidate con qualche
migliaio di euro.
Non siamo nel Medio Evo, siamo nel Nuovo Evo Italiano.
In un punto del tempo e dello spazio dove se un rumeno stupra una donna
il Paese si indigna, ma se muoiono cinque operai al massimo, e comunque
per poche ore, il Paese si rattrista. Una lacrima scende dal Palco
delle Autorità. Il nostro Evo Moderno non nasce dal nulla, ha
un’origine chiara, solare: il lucro. La morte di un
uomo è un rischio di impresa. Quanto costa mettere in sicurezza un
impianto, la formazione per i propri dipendenti, le attrezzature per la
loro incolumità? Molto di più, enormemente di più, dell’eventuale
risarcimento per la morte di una persona. Le aziende lo sanno, lo
mettono in conto. Può succedere. In quel caso, sfortunato, si paga il
minimo necessario. Gli studi legali della società contro l’avvocato
della vedova o della madre. Dovrebbe essere lo Stato a tutelare
legalmente le famiglie dei caduti. Se la morte di un dipendente
costasse alle aziende più degli investimenti in sicurezza, non morirebbe quasi nessuno.
E’ l’economia della morte. Se vale poco, si può rischiare. E’ il prezzo
della vita, che vale meno della produzione. Il trionfo
dell’autoregolazione del mercato. La mancanza di regole. La classifica
del sangue. Un militare ferito in Afghanistan merita la prima pagina
del giornale. Tre morti sul lavoro un riquadro in quindicesima pagina.
La
legge Maroni (fatta quando lui era ministro del Lavoro),detta 30, detta
Biagi ha una grande responsabilità nelle morti bianche. Un precario
è un candidato naturale a morire sul lavoro. I motivi sono due. Il
primo è che non può lamentarsi per le condizioni in cui si trova,
sarebbe subito licenziato. Un sopravvissuto al rogo della Thyssen Krupp
ha dichiarato che gli estintori erano vuoti, i turni massacranti, ma
non si poteva dire se si voleva conservare il proprio lavoro. Chi ha
una famiglia pensa ai figli, china la testa e spera
che non tocchi a lui. Il secondo motivo è che un precario non ha tempo
per essere istruito, formato. E’ assunto per pochi mesi o anche per
qualche settimana. Non è economico investire su qualcuno che è di
passaggio.Molte morti bianche avvengono nei primi giorni di lavoro, tra
i precari, tra gli extracomunitari assunti in sub-sub-appalto al cui
vertice della catena ci sono le amministrazioni pubbliche.
“Morti Bianche” è il seguito di “Schiavi Moderni”, un libro che descriveva lo sfruttamento totale delle persone, ma le lasciava in vita.
“Schiavi Moderni” era, a suo modo, un libro ottimista. La sera, con
pochi euro, senza pensione, senza un’idea del futuro, si tornava
comunque a casa con le proprie gambe. Forse anche “Morti Bianche” è un
libro ottimista. Il proprietario della Umbria Olii,
dove sono morte quattro persone sul lavoro in un’esplosione, ha citato
le loro famiglie per 35 milioni di euro per i danni causati allo
stabilimento. E’ la nuova via del capitalismo italiano, assistito dallo
Stato e supportato dai sindacati. I dipendenti li sfrutti, li uccidi e
chiedi il risarcimento. Del lavoratore, come del maiale, non si butta
via niente.
Guarda il video
Vorrei che ci fosse un giorno dedicato ai morti sul lavoro

 
 
 

Solidarieta' a Pippo Maniace di Telejato

Post n°709 pubblicato il 20 Luglio 2008 da hesse8


Finiti i lavori del Congresso l'ultimo appello all'unita' dei comunsti di Diliberto a PRC
Salsomaggiore Terme, 20 lug. (Adnkronos) - "Non ha senso nel 2008 avere
due partiti comunisti, l'ho detto e lo ripeto. Dobbiamo unirli anche
per essere piu' forti nella contrattazione con il Partito democratico".
Con queste parole Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, ha rinnovato
l'invito a Rifondazione comunista per riunificare i due partiti e
presentare insieme una lista comune alle elezioni europee dell'anno
prossimo che "saranno un test fondamentale per sapere se siamo ancora
in vita e due liste comuniste rischiano di essere in guerra tra loro.
Compagno Vendola, ha senso che ci dividiamo -ha esortato Diliberto-
rischiando la guerra tra noi".

 
 
 

il V° Congresso Nazionale del PdCI

Post n°707 pubblicato il 18 Luglio 2008 da hesse8






Oggi si apre il Congresso del Pdci













638 delegati, tanti ospiti, delegazioni di partiti, associazioni, sindacati. Dalle 14 diretta video online

Image


Fervono
gli ultimi preparativi, qui al Palazzo Congressi di Salsomaggiore, in
attesa dell'apertura del V Congresso nazionale dei Comunisti italiani



E' prevista per le ore 14 la relazione introduttiva del segretario
nazionale del Pdci alla quale seguiranno i saluti degli ospiti attesi
tra oggi e i prossimi giorni. Diverse le delegazioni dei partiti, di
cui la più partecipata dovrebbe essere quella di Rifondazione
comunista. Bel segnale questo, se si pensa al titolo della mozione di
maggioranza – che ha ottenuto circa l'86% dei consensi - “Ricostruire
la sinistra. Cominciamo noi comunisti”. Attesi Paolo Ferrero e Giovanni
Russo Spena, Gianluigi Pegolo, Fosco Giannini, Claudio Grassi e altri,
di cui vi daremo conto in questi giorni.

Sono in calendario
anche delegazioni del Pd, ed è prevista la presenza di Arturo Parisi e
Vincenzo di Sinistra democratica, dell'Italia dei Valori. E ancora
Marco Ferrando del Pcl, Sinistra critica, la Rete dei comunisti e il
Partito socialista. Ovviamente non potrà mancare la Cgil, con Fillea e
Fiom, la Uil, Rdb ed Sdl. Molte anche le associazioni, tra cui Italia
Cuba, Puntocritico, il Centro Gramsci, oltre a rappresentanze
istituzionali locali.
E ovviamente ci sarà, anzi c'è Rinascita
online, che cercherà di raccontare al meglio questa tre giorni di
politica e partecipazione. Anzi, farà di più, attraverso il sito del
quotidiano online dei Comunisti italiani, attraverso un link, sarà
possibile seguire in diretta video il congresso, visibile dal sito del
partito. Quindi, buona partecipazione a tutti.

 
 
 
 
 

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