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...fini la comédie

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Messaggi del 03/01/2011

Il MAESTRO

Post n°16 pubblicato il 03 Gennaio 2011 da briciolabau

IL MAESTRO
Non t’insegnerò quello che già sai.
Io scommetto che li straccerai.
Il Maestro è qua ti benedirà puoi esibirti sbizzarrirti.
Renato Fiacchini , nasce a Roma il 30 settembre 1950, terzo di una famiglia che all’attivo aveva tre femmine e dopo di lui un maschio Giampiero sui braccio destro!!
Renato bhè nella sua biografia , c’è scritto che era biondo, paffuto..
completini di lana d’angora e con tanto di scarpette (povero tesoro mio)
un vero signorino! Con tanto di preghierine serali e via discorrendo!!
Scuola a Trinità dei Monti, con suore francesi , che  lasceranno il segno nell’infanzia di Renato.


Adesso un assaggino e continuo IO.
Renato non si scrive si Vive credo per chi come me che lo ha seguito e lo segue tutt’ora.
Nel 1963, a soli 13 anni, acquisisce la sua prima cultura musicale del momento,
“please please me” “she love You”  Beatles eccicredo.
Ne rimane affascinato, molto, lo dice tutt’oggi.
Ma con tutte le correnti musicali, in cambiamento dal soft dei Beatles a qualcosa di diverso, più duro, diciamo!!!
In lui già la voglia spasmodica di cantare, così cercava amici con la sua stessa voglia di fare.
A Roma, in un negozio di dischi incontrò persone con gli stessi interessi ma non la voglia di fare, di creare e inventarsi , non c’era.
Lontano oramai dal mondo scolastico cercava amici e dove a Roma se non al PIPER? Li certo trovò amici.
I Rokers , Domenica Berté( Mia Martini), Little Tony, Edoardo Vianello , Mita Medici, le sorelle Valci, ballerine che ballavano nel gruppo di Rita Pavone, Don Lurio, Boncopagni, diciamo che a suo modo divenne uno dell’ambiente.
Il Suo, si infilò così tra i ragazzi che ballavano con Rita Pavone, i cosiddetti “collettori” , con Loredana e Domenica Bertè.
Dopo il Piper, già non più alla moda, fu la volta del Ciak, un localetto nei pressi della stazione Termini li salì sul palco , ma dopo mesi di liste d’attesa, come dice lui , quando venne il suo turno, eseguì qualche pezzo, dei Beatles, Stones, Equipe 84 e dei Rokers, cosa che faceva sempre a casa di amici! Dice sto libro …ok…
Nel 1965 il grande anno, il Piper viveva la sua grande stagione, e qui Caterina Caselli, ancora lontana dal diventare la signora Sugar, e via con Nicoletta Strambelli 18enne in fuga da Venezia, i Delfini, insomma tutti tutti…, dozzine di gruppi vocali , li la conoscenza con Don Lurio fu più approfondita, lui notò in pista Renato ballerino di shache ( bhè a me me vien da ride)
Boncompagni, già alla guida del Bandiera gialla. Strinse amicizia con Renato e si frequentarono anche privatamente, (…eddaj pe parlààà..).
Lo convinse infatti a fare un tentativo, Boncompagni scriveva al tempo ancora canzoni e ne scrisse una per Renatino, che fu subito incisa!!! “non basta mai” un 45 che in qualche modo rifletteva il genere che andava allora! Senza infamia e senza lode il disco non venne mai scoperto,  nessuno se la sentiva di puntare su quel capellone longilineo, ( androgino me piace de più) dall’aspetto anemico e dalla voce non troppo personale. Poi il Titan , altro locale nato da un’idea di Massimo Berardi ex ballerino di Rita Pavone!
Che faticata eh, proprio li al Titan  si tenne la prima festa  del Flower Power, il potere dei fiori , atto di nascita del movimento Hyppy la locandina diceva ”chi avrà più di 3 fiori in mano o sulla testa entrerà gratis” Renato ovviamente era presente.
1968,  18 anni era una svolta, interessato alla musica, ma con problemi della serie ”non me se filano.“
(n.d.r.) Il felvival di S. Remo è ancora un fatto importante, ma con giovani artisti con idee nuove, dopo il boom beat poco spazio per loro!!
Poche apparizioni, sbarcare il lunario era difficoltoso,  poi fu la volta di Hair e nella versione remake italiana Renatino fu uno dei primi ad essere convocato.
Debutto al teatro Sistina, allora di Garinei e Giovannini.
In campo cinematografico Renato fece solo un’altra comparsa, in Casanova di Fellini! E rifiutò, eccecredo, mamma mia Reanato che mar de Capoccia!
E siamo ai 70 ennamo…72,  dopo mille rifiuti e prove al Piper ecc.. Renato passa tutto il tempo alla RCA, ascolta, assorbe e canta, con le solite lentezze burocratiche Renato si lega alla RCA. Ma Renatino ancora cercava la sua impronta vocale e senza convinzione degli altri (..sti infami..) sforna ,un 33 giri completamente diverso da quelli che si ascoltavano, in quella stagione che per finalità ed intenzioni del suo artefice non aveva nulla a che vedere con tutto il resto della produzione italiana,  ”Sogni nel buio” “Ti bevo liscia” “ Make up, make up” “Non sense pigro” ne erano i pezzi più importanti. Sul titolo ci fu qualche incertezza decise per NO MAMMA NO. Anche se il pezzo più noto anche radiofonicamente era Paleobarattolo.
Da lì a Invenzioni un pò di silenzio, a 25 anni Renatino incide Madame, Un uomo da bruciare, Scegli adesso oppure mai, Il caos, Metrò, Inventi.
Ma Renato è sempre Renato si dedica a mettere a punto uno spettacolo teatrale. L’idea era quella di trasporre la vita circense in chiave reale, improntata alla dimensione autobiografica. Qui l’idea di TRAPEZIO, ma non solo come canzone, ma come l’idea di una metafora, di una scelta da afferrare al volo per continuare od ignorare per sempre.
Zero per la sua idea nuda e cruda, ma con ottica poetica di Trapezio che non è altro che la rappresentazione di quella Brodway fallimentare e in decadenza dove tutti i personaggi alla fine dello spettacolo si scoprono meno artisti ma più esseri umani, forse anche perché sconfitti. A Renatii ma che te fregava, stavi a Roma..
PIERO PINTUCCI scrive ”è un musicista d’istinto pur non avendo una preparazione specifica in questo campo, ma credo che la tecnica rovinerebbe senz’altro la sua ispirazione così schietta e spontanea. In sala di registrazione rivela vocalmente il suo grande talento melodico e infine ci sono le trovate, gli effetti, le intuizioni che scaturiscono dalla sua inesauribile fantasia.
Renatino già vestiva con paillette e strass e poi tutto quello che di Renato ha fatto RENATO.
Se prendo chi ha fatto sto libro , arghhhhhh… 30 anni qui fino all’80 eccheccaspita…
Tappe salienti Zerolandia, lascia l’RCA  ed è lui Renatino, FONOPOLI, e una voce e due e mille e miliardi e NOI  “sorcini da sempre a Renà se scrivo tutto i 60 anni li compio io e non ho finito di fare il post, non te sei fermato un attimo.”
Lui e il suo “ESSERCI” non ha parole, ve lo ricordate quel programma con Sammy Barbot e Stefania Rotolo? E chi c’era quando lei stava morendo? Renato lui, e quando fece salire  Jasmine Rotolo, con una canzone  scritta da lui. Ecco chi è Renato e non solo.
Renatino andava spesso negli orfanotrofi dove vide tra i tanti Roberto, che era un po’ piccolo, bhè disse alla Madre Superiora lo posso prende in braccio? Solo questo, e disse.”è come se avessi toccato er cielo che canto tutte le sere”. E tornava sempre li tutti i giorni.
Non lo so se su sto libro c’è scritto ma lo so dalla voce di Renato e cominciarono le lotte per l’adozione.
Dietro le quinte sempre Lucy Morante, l’antica ragazza di Renatino io me la ricordo. Altro che figlia del fiori era bella Lucy, capelli lunghi, ricci e rossi.(aho e mica ero io, magari eh). Con quelle gonne a fiori , tutto come da quel copione di allora. A spinte e gomitate Renato dal niente ma davvero dal niente, fino a che Boncompagni una sera  gli disse, ma come te vorresti chiamà se sfondassi, “mmm che ne so e che te dico, se poi non succede, che ce penso a fa? E l’altro “ te piacerebbe Renato …., no fa schifo e? E ….  no non  me piace, e un numero? Tanto li fai? Eh Renà??” “A Giancà mo che ne so, 10? Meno,  meno? E che ne so e allora…? E Renato racconta  che Boncompagni fece spallucce e risero,  insomma  dopo sta risatina Renato dice ma me sento un niente !!!” E  Boncompagni  allora , ZERO….., sona bene no, RENARO ZERO, si sona proprio bene.
Renato ancora ride quando lo racconta eccicredo.
Una gran botta la morte di Mimì, un concerto da  brividi ” lì canzone inedita, appunto: Mimì….”
Un giorno un incontro che segnò Renato,  quando vicino a Fontana di Trevi passa una macchinona dice Renato. Che, per i tempi era da ricchi, e s’affacciò una signora che lui riconobbe, era Anna Magnani. E  lui la guardava e la signora se ne accorse dice Renato e gli fece cenno con la mano, Renato s’avvicinò e lei, “che guardi? Viè qua ma io t’ho visto, si t’ho visto, tu farai strada damme retta, ciao Nì
Ecco qua se semo cotti un’ovo. .
Un’altra volta agli esordi, entrò in un bar, la radio suonava Triangolo e i clienti: ma chi è questo? È coso Renato Zero, ma lo sai che ce vanno al concerto e che quelli che je vonno appresso se chiamano “sorcini” perché non lo so, o zero matti, ecco no, so più matti de lui che canta… Seeeee…ecciai ragione…
E che anno fosse non lo so e io mica sò sto libro che ce mette anche i testi, te credo che  se ferma a 30 anni de canzoni e vita sennò era un enciclopedia.
Ma su ed ecco chi siamo NOI, sorcini. Noi che Renato ci conosce per nome, che eravamo solo pochi ai concerti, che abbiamo pianto, riso, che siamo cresciuti ed è magnifico credetemi.
Andare ad un concerto, e salutarci per nome, anni e anni, vite e vite intrecciate, tessute intorno e vissute con lui!
Prima quando c’era Renatino in concerto il telefono di casa non smetteva mai, e papà: è iniziato il tam tam eh??? C’è l’amico tuo? E mi dava i soldi per il biglietto, mica gli dicevo che ce l’avevo, lo regalavo a chi non se lo poteva permettere.
I telefoni muti dopo la mia malattia, nessuno cercava Isa per andare a vedere Renatino, mamma quanti pianti sola e tutti che sapevano e io da sola, lì tignosa, malata e piangevo, ma li c’era Renato e quelle  mie amiche certo che c’erano. Ma io sempre in prima fila se devo morì, moro comoda almeno. E li, i miei amici, quelli che nemmeno sapevano come me chiamavo. Ma ci abbracciavamo come se loro fossero miei amici da più di UNA VITA.


Un passo indietro, Tosca, Irene Grandi, presentate in non so quali concerti tutte e due da Renato. Quando parla Renato, anche se cade un ago si sente, perché non parla nessuno, un mormorio, ma poco, lui per entrambe fece così”accogliete con me Tosca” fischi ecc….. LUI fuori  di nuovo. Silenzio e lui con l’ occhio di bue senza musica dice: ”SE SAPETE QUANTO MALE FA, QUESTO A ME LO FACEVANO OGNI VOLTA CHE SALIVO SU UN PALCO, ANZI IO NON AVEVO NEANCHE QUELLO, TAVOLE!! SE AVESSERO CONTINUATO A FARE COSì IO NON SAREI QUI, NON SAREI NIENTE. ED ORA  …”  esce dal palco, musica in lontananza MI VENDO, Renato esce ancora, e prende il microfono “STASERA UNA MIA AMICA CON NOI TOSCA” momenti si scarica lo stadio, stessa cosa per Irene Grandi.
Tosca  con Mi vendo, Irene con Madame, che hanno cantato per i suoi 60 anni, quest’anno.
Renato ogni mio passo cadenzato da una sua canzone,  anche Chicco e papà mio, cantano Renartino!
Prima che morisse il padre, Renato lo portò al concerto dedicato a lui, il padre in carrozzella e lui prima di iniziare gli mise una coperta sulle gambe. Finito il concerto il padre Lo chiama e gli dice ”Renà quanno papà se ne va cantame solo er carrozzone!”
Anche io per papà mio, ma, non ho fatto in tempo.
Questo è Renato che lega, ama e vive oltre tutto, oltre ogni limite.
Adesso nessun telefono squilla, il biglietto lo compro sola e triste vado ai concerti in autobus organizzati da sorcini semo grandi no, o vado in taxi. 3 anni fa prima che papà si ammalasse, ero già stata male, non avevo mai comperato nulla, anzi non mi piaceva  e giudicavo chi portava tutto, e poi mi sono detta e se fosse l’ultimo? E …ok… Ho comperato tutto, dalla bandana alla maglietta persino il bracciale tutto, (avevo solo una maglia) ma quell’anno si che l’ho fatto… ecco..!
Dopo che non ho più amiche e amici, vado con Giuseppe, che non canta nemmeno sotto la doccia. E piango e rido. Ecchenesò lui è lì e le lacrime scendono, molti pensieri e molti ricordi.
Amo Renato, questo ostinato amore, ma quando ci racchiude tutti tra le braccia, io lo sento il suo cuore e il mio perde qualche battito e tutta la solitudine mi investe come un treno senza freni.
<>
Grazie, grazie di questo incontro a voi brava gente , a voi che eravate più veri di ieri, a voi che basta un soriso, una stretta di mano e a me che basta dirvi vi AMO, a voi che camminate piano al mio fianco… GRAZIE….CIAO Nì NON DIMENTICATEMI EH.
Sapete, anche qui c’è una morale, anzi tante l’amore che vince sulla diversità. Quella di cui tanto era fatto oggetto e soggetto Renatino, l’amore per tutti senza razza e senza età. La riconoscenza, sempre, l’esserci a costo di ogni sacrificio. Credo ce ne siano tante e per ognuna che ne trovate, fatela vostra vi entrerà nel cuore, anche questo è Renato incatenare i cuori.
Con la sinergia, con l’entusiasmo e l’empatia di noi che siamo qui a raccontarci in questa meravigliosa Comediè, su questo palco senza tavole, ma con il cuore. Senza sapere neanche che viso abbiamo perché In NOI vince tutto questo, Amore, Amicizia e Cuore,  certa che è così.
Ascolta il tuo Maestro. Il mondo è questo prima l’arte, la passione e dopo il resto.
Premiami se puoi, un bel saggio e poi un applauso a tutti noi che impariamo.
E quel meraviglioso augurio al concerto :”Aver tanto spazio dentro da poter accogliere anime ed amori di tutti i colori, taglie, provenienze, stagioni e verità, fiero di essere lì perche quando uno di essi troverà la forza di tornare. E che possiate finalmente dirgli. Non ho dimenticato. Bentornato Amore.”  
A Renato l’unico uomo della mia triste piccola vita, che non mi ha mai tradito dopo papà e allora per tutti e due un bacio a omo, come se dice a Roma.


A questo segreto Amore risorto ….. Lucy Morante.
Un abbraccio a tutti di tutto cuore con il mio cuore.
Non dimenticatemi eh!!!
Ciao Nì…

 
 
 

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