Oscillazioni...

Dopo aver porto l'altra guancia è meglio voltare pagina e dimenticare. Niente vendette e niente ritorni di fiamma, meglio allontanarsi per sempre. Ci sono ferite che deteriorano i legami e nulla ritornerebbe come prima, ognuno deve seguire la sua direzione, riprendere i rapporti con chi ci ha ferito non sarebbe più la stessa cosa e chissà, magari si ritorna di nuovo a precorrere strade già percorse e dolorose. Buona serata Libe ;)

P.S. Della serie: "il lupo perde il pelo ma non il vizio!" Le persone non cambiano, purtroppo, noi non cambiamo, chi ha delle abitudini difficilmente le abbandona, il carattere di una persona rimane fondamentalmente lo stesso, con stessi pregi e stessi difetti, discorso che vale anche per noi, ovviamente!!!!!!!!

Sandro non è di vendetta che parlo ...non sono vendicativa ,anzi! ...ma non sono manco innocua ...(aspè che organizzo un altro post al riguardo :)))

eh be', certamente no...

ehmmm...sicuro?...

Non è lecito porgere l'alra guancia più che altro!

A volte capita ...

libellula non sarai mica diventata una killer??? ;) l'indifferenza è meglio... bacio...

A volte è meglio tacere...
piuttosto che dar consigli...
io taccio...
anzi... ascolto! O__O

Buongiorno Libe. Intanto come premessa possiamo dire che l'uomo per sua natura è fluttuante e quello che oggi può essere tollerato, domani potrebbe non esserlo più. Non è questione di incoerenza ma presenza di tante variabili. Ma prendiamo il caso da te postato. Si può porgere l'altra guancia e quindi perdonare (a parte che, secondo me, il porgere l'altra guancia può essere anche una provocazione per chi ha l'intelligenza di capirlo). Chiusa la questione!! Ma perchè aggiungi "è lecito uccidere"? Poniamo il classico caso dello schiaffo: porgi l'altra guancia. Ma se domani la stessa persona ti da' un altro schiaffo e dopodomani un altro ancora e così via..........allora la reazione potrebbe esserci e..............potrebbe diventare lecito. Ora non dico proprio uccidere in senso fisico ma far "morire per te" (nel senso di cancellare dalla tua vita) quella persona penso sia assolutamente lecito. A volte può essere lecito uccidere anche dopo aver porto l'altra guancia in un'altra situazione: nel momento in cui ricevo l'offesa (o schiaffo) sono convinta dell'assoluta buona fede dell'altro ma osservando meglio realizzo che ho preso un abbaglio e non c'è nessuna buona fede. E allora.......'sti cavoli che ho porto l'altra guancia!!! :0)

maga libe... appari, scompari e riappari... :)))

IL QUADRO Commissionato dal marito, e Signore del castello, il ritratto di lei sostava da anni appeso alla parete dei cimeli, quella esposta a nord. Pegno d’amore e dono di nozze, avvolto in una cornice dorata, il quadro troneggiava lassù, di fronte alla finestra grande, aperta sul giardino a sud e in mezzo ai tendaggi pesanti che nascondevano le due grandi porte da cui si accedeva alla biblioteca. Una polvere secolare lo copriva, ma nulla mai avrebbe potuto oscurare il fascino inquietante della donna raffigurata nel dipinto. L’atteggiamento composto e aristocratico ne accentuava la bellezza, una bellezza ripresa dagli occhi orientaleggianti e persi in un punto lontano. Una fortuna che il pittore non li avesse dipinti dritti ai suoi. Uno sguardo come quello avrebbe intimidito chiunque. Un po’ serio e vagamente tenebroso, attento ma non troppo e velatamente sornione, custodiva, ad osservarlo bene, una latente nota di pericolosità. Occhi di mantide, pronta a colpire nel profondo del cuore, se lasciata libera. Un pericolo forse connaturato, ma diluito dalla postura di lei e dall’abito sobrio, che, nel coprire pudicamente l’erompere dei seni, la mostrava ingenua come una figura di gazzella. Un cappello elegante, a malapena copriva i morbidi riccioli color mogano, che ricadevano giù con grazia naturale, perdendosi tra le spire della collana avvolta al collo. Una collana che… “Chi era costui!” le aveva gridato il Signore quella sera. “Nessuno, mio amato sposo” si era schermita lei, perdendo per un momento, un solo momento, quell’aria di aggraziata innocenza di cui l’ammantava il quadro. Inatteso, anticipato per un incidente allo zoccolo del cavallo, il ritorno anzitempo del Signore al castello, aveva scombussolato la vita e le abitudini che ivi regnavano in sua assenza. La loro camera dava sul giardino ad est. Affacciarsi, e cogliere l’ombra furtiva e infine il galoppo affannato del cavallo e l’arrancare del cavaliere, avevano fatto il resto. In un momento di rabbia cieca, il marito aveva stretto quella collana, fino a che la donna aveva avuto fiato in gola. E poi l’aveva lasciata lì, stesa sul letto di nozze, con la collana intrigata ai riccioli e gli occhi di mantide spalancati sull’abisso che si apprestava ad accoglierla. Il Signore poi se ne andò, lasciando il castello disabitato, ma dando disposizione che il quadro fosse lasciato lassù, appeso tra i tendaggi pesanti ed esposto alla luce della finestra grande che dava sul giardino. Lo avrebbe rimosso con le sue stesse mani per bruciarlo, non appena fosse ritornato, insieme alla testa dell’amante di lei. Ma il quadro è ancora lassù, e nessuno lo ha mai spostato, neppure ora che il castello è adibito a museo. FINE

libe appena liberi la casella te lo dico ;)

libe ma che fine fai??? ci stai trascurando... ;)

E' vero ...ora vado a liberare la casella ...

Direi che sia lecito, fare sempre la figura dei fessi non va mica bene!!!!! ;-))

..se c'è una cosa che mi infasidisce assai è passare per innocua

Tutto bene presentepassato?...il tuo nik è tutto un programma ...:)))

buona giornata libe... ;)

ciao libe.. passo per un saluto... un bacione... fatti viva ogni tanto eh... ;)