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Trovate le 40 carte nascoste nella foto (lo ammetto, la 40esima è quasi impossibile):immagine



Consigli per l'uso: scaricate la foto originale sul pc e visualizzatela a grandezza naturale, altrimenti non riuscirete mai a notare tutti i particolari.
 

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Lo stage e' un momento della vita carico di nuove esperienze, ma pure di immense monotonie!!
Fatemi compagnia!

Lo so e' un grido disperato, ma a volte non so proprio che fare!!
 

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"Arrivederci e buona giornata"

Post n°65 pubblicato il 18 Gennaio 2007 da logaritmo_83

Difficilmente sara' una buona giornata. La cassiera del supermercato mi sorride allungandomi il resto, io contraccambio forzatamente.
Tutto all'inizio sembra divertente tutto cosi' maledettamente rosa, felice, tutto dannatamente bello. Ma la realta' dei fatti sta sempre dietro il muro dell'entusiasmo, la barriera che automaticamente crea la nostra mente per difenderci dalle brutte notizie. Sei contento e non fai altro che gingillarti per la novita' ne parli con chi ti capita a tiro tanto per sapere cosa ne pensa, ma dopo tutto della sua opinione non te ne importa quasi niente: sei barricato tra le mura dell'ottimismo e oltre i mattoni rosa non vedi niente. Non noti l'infelicita' e la frustrazione che ci stanno dietro, non sei un'abile scalatore e in fin dei conti sei felice li dove ti trovi, cosa te puo' mai importare del resto del mondo? Un tuo amico ti confida che lui non si sente affatto attratto da quel mondo e che cerchera' di starci lontano in futuro, magari cerca di creare una piccola fessura nella muraglia, ma non sembra riuscirci: i mattoni non sono soltanto rosa ma brillano, hai montato solide placche in metallo per rinforzare al massimo la struttura, sia mai che qualcuno riesca a rovinarla.
Passano i giorni e cominci a porti domande che all'inizio attraversavano la mente come un soffio d'aria, ma poi hanno cominciato a pizzicarti e purtroppo ti hanno fatto aprire gli occhi. I rinforzi in metallo improvvisamente si arruginiscono e cadono a terra polverizzandosi, i mattoni mutano il loro colore e si fanno grigi, piccoli fori appaiono sul muro ed entrano gelidi soffi d'aria.
Tu non sei fatto per quel mondo. Ti ci e' voluto del tempo per capirlo, ma finalmente ci sei arrivato: l'importante e' raggiungere la meta. Ora non sai che fare ti senti completamente spaesato e quindi cerchi un'appiglio un qualsiasi appoggio per tirare avanti e giungi alla soluzione che ti sembra piu' ragionevole: fingere. Continuerai a mostrarti entusiasta per quel che ti viene offerto, ma in realta' sai che non potrai continuare a lungo, sapevi fin dall'inizio che le cose belle hanno sempre una durata piuttosto effimera, il gaudio della novita'. Tenterai d'essere un abile mentitore, sorriderai e svolgerai compiti stupidi quando in realta' spaccheresti volentieri tutto. Ma non sei mai stato abile a mentire e piuttosto di farti scoprire decidi di farla finita; tra un paio di settimane ricorderai tutto come un triste momento della tua vita.
Odio il mio stage da informatico.

 
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Conto alla rovescia

Post n°64 pubblicato il 11 Gennaio 2007 da logaritmo_83
Foto di logaritmo_83

Mi sono perso. So perfettamente dove sono, conosco tutte le persone che mi circondano, ascolto i discorsi di chi mi parla, so cosa rispondere. Ma in realtà non ci sono, sono dentro la mia testa, non so se sto pensando e se penso di pensare. Tutto è stravolto da una sorta di attrazione gravitazionale invisibile che ha presa soltanto su di me che mi attrae mi trascina e modella il panorama a sua immagine. Scordo azioni imparate da bambino, domenica non ho nemmeno pranzato (io che non mangio!?), la notte pare il momento in cui mi convinco che la posso dimenticare per un secondo.
Falso.
E' tutto un conto alla rovescia, per una volta nella mia vita voglio dare tempo al tempo, ma so per certo che finite le dita io mi buttero', qualsiasi sara' la sua reazione non m'importa: al cuor non si comanda.
Blu ...
Sono a casa, sta per terminare un di quella giornate di cui non vedi la fine, preferiresti scalare l'Everest a mani nude piuttosto di trascorrere un'altro giorno come questo: sempre a casa a gingillarsi, a non far niente di niente, sentirsi assolutamente inutile. La materializzazione della noia.
Magicamente il mio cellulare s'illumina: è una ragazza che ho "conosciuto" a capoeira e con la quale ho scambiato il numero di cellulare qualche tempo fa; dice che è stanca di studiare (sclero se leggo un'altra riga). Oltre a qualche messaggio sporadico di tanto in tanto ed agli auguri di Natale, nient'altro. Ma questo messaggio pare un richiamo per mente e corpo e quindi, con il solito mio fare, le rispondo all'istante invandola fuori a mangiare un gelato; vista la temperatura esterna era la cosa più stupida da dire. Immaginavo gia' la sua risposta, una sorta di mix tra sei un'idiota e il no stasera no, facciamo fra 8 mesi, ed invece lei si scusa per non poter uscire quella sera e mi promette un'uscita il giorno dopo. Accetto all'istante.
Nonostante io porti gli occhiali, da lontano specialmente la sera non riesco a distinguere perfettamente i dettagli, figuriamoci distinguere i tratti somatici di un volto di una ragazza che non vedo da oltre due settimane. Giro su me stesso decine di volte attendendo impazientemente il suo arrivo, ero agitatissimo, finchè da lontano scorgo una sagoma, praticamente l'unica nei paraggi in quel momento; wow che bella ragazza, ma di scatto mi giro di spalle per non sembrare di cattivo gusto, non volevo essere scortese nei confronti di quella signorina. Ciao! mi volto. Era lei! Ho un nodo alla gola, mi sono bloccato per un millisecondo ma mi e' parso lungo una vita, non sapevo che dire, sembrava infinito. E lei mi sorride.
Un enorme gong e' risuonato nella mia testa quasi a volermi svegliare e sono partito in quarta cominciando a parlare del piu' e del meno ma era chiaro fin da subito che lei non è come le altre. Cambio argomento, quinta, sesta, decima. Lei mi stava dietro, ventesima, trentacinquesima. Siamo entrambi in centesima e continuiamo, è incredibile. Siamo un treno di parole a folle velocità per le stradine della città ma non è chiaro chi dei due sia la locomotiva, corriamo entrambi paralleli in quello tunnel di frasi e discorsi ma nessuno dei due vuole sovrastare l'altro, anzi, ci cediamo di tanto in tanto il testimone.
Entriamo in un bar piuttosto chic e troviamo posto in un tavolino. Neppure il tempo di ordinare e veniamo assaliti dall'immancabile venditore di rose ed entrambi cerchiamo di levarcelo di torno con cortesia ma ovviamente non funziona mai, ma in quel momento non so come mi è uscita una frase con la quale avrei potuto giocarmi il resto della serata. No grazie, lei è già bella così anche senza rosa. Boom, come mi è uscita una frase del genere? Non capivo se ero io a comandare la mia mente oppure l'opposto. Lei cerca di trattenere il rossore del suo volto, è stato meraviglioso.
Sfoglio il menù, vorrei tanto ordinare un infuso di malva (ovviamente qualcosa di mai bevuto!) ma non vorrei sembrare idiota, insomma non la conosco ancora, dovrei cercare per lo meno di sembrare un ragazzo normale per una serata, solo una serata ce la potro' mai fare? No, non ce la faccio: ordino una tisana. Ma il fantastico è che la ordina pure lei!
Abbiamo trascorso il resto della nostra serata chiacchierando di tutto quello che ci passava per la testa, lei mi racconta del suo cane Pongo, io della filosofia del Viver Troppo, entrambi siamo completamente immersi nelle parole dell'altro.
Che momenti, che serata, che ragazza.

... Viola ...
Sono sempre a casa e mi rimprovero del fatto che devo ricominciare a studiare o per lo meno devo tentare di farlo, altrimenti questa maledetta università non finirà mai. Una lampadina brilla dentro la mia mente. Con un sms le chiedo se per caso oggi si trova in centro per studiare da qualche parte, magari la potrei raggiungere e potremo farci compagnia assieme. Mi risponde che non c'è nessunissimo problema e quindi volo.
Trascorriamo la prima parte del pomeriggio a cercare un posto in cui studiare, sostanzialmente un tavolo vuoto nel quale siamo rimasti per una mezz'oretta. All'unanimità proponiamo una pausa caffè, pausa alla fine protratta per due ore. Ore davanti ad una macchinetta del caffè a chiacchierare del mondo, delle persone, di avvenimenti, come la sera prima a ruota libera. E lei si avventura a parlare del suo ex, non volevo che lei ne parlasse temevo che le potesse portare alla mente brutti ricordi, ma essendo in centesima non riesco a fermarla e lei sta già pronunciando le prime frasi. E lei diventa sempre più incredibile sempre più meravigliosa, ha vissuto una storia praticamente identica alla mia, assieme ad un partner che limitava la sua personalità che non le lasciava spazio, non la lasciava Vivere. Avrei voluto abbracciarla forte ma non volevo ostentare tenerezza, con i pochi dati in mio possesso sulla sua personalità avevo capito che lei è forte e decisa e se ha scelto la strada dell'addio nei confronti del suo ex il motivo c'è di certo e non ha bisogno di una spalla sulla quale cercare conforto. Lei è in gamba.
I minuti volano, la lancette scorrono implacabili di fronte ai nostri occhi, ahimè è giunto il momento di salutarci, nuovamente. Lei decide di accompagnarmi alla mia auto ed ovviamente accetto molto volentieri; non sono pigro, anzi, mi piace camminare, ma poter usufruire di qualche minuto extra assieme a lei per me è altra linfa vitale, sembra che non possa farne a meno. In quell'istante ho desiderato che la mia auto fosse parcheggiata in Norvegia, ma è restata maledettamente al suo posto: troppo vicina; infatti arriviamo in un lampo, ma restiamo per mia gioia a chiacchierare ancora un po'. Ed ecco accadere l'incredibile.
... Respiro un secondo, predo fiato ...
Mi avvicino al suo posto guida con la testa nel tentativo di scovare sul cruscotto della sua auto una qualsiasi sorta di orologio; mi aveva accennato che sarebbe dovuta essere in un posto per le 18 e non volevo farla tardare per colpa mia. Non appena mi avvicino si avvicina pure lei e mi schiocca un bacio sulla guancia. Sono tornato bambino, a quando una timida ragazzina della tua classe di ferma tra gli alberi spogli del cortile di scuola per darti un bacetto. Mi sono sentito volare, era tutto rosa, il parcheggio rosa, la mia auto rossa era rosa, i miei pensieri eran rosa. Quindi ora o mai più. Tenevo in tasca un Bacio Perugina impacchettato, volevo ragalarglielo ancora la serata precedente ma sinceramente parlando non avevo avuto il coraggio di farlo. Potrà sembrare una cretinata assurda, ma quello è un cioccolatino che per me significa moltissimo.
Comprai una confezione di Baci esattamente una settimana dopo esser stato lasciato e pian piano ne regalai alcuni alle persone che per me avevano significato molto, come mia madre, mia sorella eccetera, ma l'ultimo mi ero promesso di donarlo ad una persona Speciale, ad una ragazza con tutte le maiuscole. Non so nemmeno se quel Bacio sia commestibile, insomma ha trascorso per intero estate e autunno, 10 mesi su un comodino non sono pochi; 10 mesi di attesa, fino ad oggi.
Ovviamente ho raccontato brevemente questa storiella anche a lei e ne è rimasta imbarazzatissima. Quindi ho concluso i discorsi con brevi frasi e l'ho salutata, scusandomi per il ritardo in cui l'avevo trascinata.
Chissà cosa avrà pensato su di me.

... Bianco ...
Da buon uomo che Vive Troppo sono in giro con i miei due amici di ventura a recensir pizzerie al taglio e mi giunge inaspettatamente un sms: è lei e mi chiede se mi va d'andare a pattinare lungo l'argine dell'Adige domani mattina. Fingo di voler analizzare la situazione: è lei di sua spontanea volontà che me lo chiede, a pattinare sto a mala pena in piedi e poi sinceramente chi è che a voglia di svegliarsi presto la domenica mattina? Ma come precedentemente detto sto fingendo di ragionare, ho già inviato un gigantesco in risposta!
Giungo al punto d'incontro con qualche minuto d'anticipo mentre lei arriva deliziosamente con qualche minuto di ritardo; sarà semplicemente il suo modo di fare, ma far attendere un uomo trepidante è la maniera più facile per farsi desiderare. Non indossa tutine aderenti all'ultima moda ne ostenta anche solo per un istante la sua capacità di pattinare, è come si suol dire "acqua e sapone": mi fa morire.
Spingi, solleva, trascina, alla fin fine sono riuscito a percorrere la bellezza di 5 km senza mai cadere, ma ora che ci ripenso avrei voluto farlo almeno una volta. Tutte le volte che incespicavo per colpa dei piccoli gradini che si formano col cambio d'asfalto lei era sempre pronta a tenermi su nel qual caso fossi rovinato a terra. Avrei voluto finire tra le sue braccia, ma la tenacia verso una sfida, in questo caso il pattinare decentemente, non me lo ha permesso.
Ma dopo il lungo pattinare non ce ne siamo andati ognuno per la sua strada, io non lo avrei mai voluto fare, volevo restare ancora con lei anche se si fosse parlato di qualche minuto; probabilmente sarà stata soltanto una mia visione ma per un istante ho letto gli stessi pensieri specchiati nei suoi occhi.
Quindi dopo aver tolto i pattini ed indossate le nostre scarpe siamo andati in una pasticceria poco lontano dalle auto e qui abbiamo ricominciato a parlare di tutto e di più. Per tutto il tempo in cui siamo stati in pasticceria ho sempre indossato un suo guanto sulla mano sinistra, giusto per non essere normale insomma! Avrete certamente capito che il guanto a cui mi riferisco e' proprio quello mostrato all'inizio del post.
Oserei dire che quella è stata una giornata in sua compagnia trascorsa tranquillamente, ma se detta verso il mio petto sarebbe solamente una menzogna, li dentro rimbalzava qualcosa, un pugno di vene ed arterie sulle quali da tempo troppa polvere si era posata. Ma ora il rinnovato pulsare ha spolverato la sua superficie e vede nuovamente la luce.

... Fucsia ...
Ecco finalmente giunto il primo giorno del 2007 per gli allenamenti di capoeira. Probabilmente l'istruttore ci massacrera' di addominali e flessioni, giusto per farci soffrire quel che basta per buttar giu' un po' di fette di panettone extra accumulate durante le ferie. Infatti cosi' e' stato.
Dopo essermi cambiato ho appositamente atteso che lei fosse gia' presente in palestra e quindi ho fatto la mia entrata: indossavo la mia divisa di capoeira (rigorosamente bianca da testa a piedi) ed alla mano sinistra indossavo il suo guanto; non contento dopo averla salutata ho cominciato a muovermi come un mimo intrappolato nel classico muro di vetro. Lei ha sorriso, ma poi ha cominciato ad arrossire; probabilmente perche' facevo il cretino di fronte a tutti? Hehe ...
Cercavo di sembrare in forma ma a meta' allenamento ero gia' semi-disintegrato, eravamo tutti nelle stesse condizioni. Ma lei era li ed io mentre facevo stretching la cercavo in ogni momento giusto per rallegrarmi il cuore anche solo per un istante. Quando siamo usciti dalla palestra eravamo i soliti 5 amici e tutti andavamo verso la stessa direzione.
La sfortuna vuole che lei abbia troppa fortuna con i parcheggi, infatti aveva trovato posto a 2 minuti dalla palestra: maledettamente troppo vicino. Vedevo gia' l'immagine di lei che s'allontanava da me con la sua auto, ma pareva non aver nessuna fretta. Bene, mi dico, quindi comincio a chiacchierare; purtroppo ho dovuto escogitare una manovra piuttosto cattivella nei confronti degli altri 3 amici: mi sono messo a parlare soltanto con lei finche' gli altri non si sono annoiati e ci hanno salutato tra l'altro pure prendendomi in giro. Scusate ragazzi!
Lei mi obbliga a salire in auto per accompagnarmi alla mia: ma certo che salgo Stella!
Dopo avermi accompagnato all'auto ed aver compiuto una prodezza automobilistica salendo sul marciapiede, come il nostro solito abbiamo cominciato a chiacchierare.
E' stato in quel momento che la guardavo con degli occhi pieni di ammirazione, per la prima volta in vita mia non ero attratto da una ragazza per il suo aspetto fisico ma dal suo modo di parlare, dalla sua mimica, dal suo modo di raccontare, ma soprattutto dalla sua intelligenza. Che mai pensiate che non mi piaccia d'aspetto! E' un angelo, fin dal primo momento mi ha colpito il suo modo di sorridere e i suoi capelli leggermente scomposti e batuffolosi per colpa dell'umidita' di quella prima serata. Si potrebbe far luce in uno stadio in piena notte con tutta la solarita' e l'energia che porta dentro, la vitalita' e' la sua struttura portante. E se la guardo dalla testa in giu' ... oddio, mi manca il fiato ...
Mai vorrei allontanarmi da lei e quindi continuiamo a starcene nella sua auto a discutere di tutto e lei comincia a confidarmi alcune cose, diciamo, piuttosto private. Mi accorgo in quel momento che pure io le ho raccontato parecchie vicende personali che finora non avevo mai confidato a nessuno. Probabilmente quella magica attrazione invisibile mi sussurava di fidarmi di lei, ma non c'era bisogno di dare ascolto a questa vocina, gia' lo stavo facendo.
Le cedo il testimone ora tocca a lei parlare, si scioglie un secondo e mi confida che per la prima volta in vita sua incontra una persona con la quale riesce a discutere, a chiacchierare senza sentirsi un peso, senza annoiare nessuno, finalmente ha trovato qualcuno che la ascolta, e infine rincara la dose dicendomi che sono Speciale. Esternamente non saprei dire cosa sia accaduto al mio corpo, probabilmente avro' assunto tutte le possibili sfumature del rosso del rosa e del bordeaux, ma cio' che ho sentito dentro e' stato indescrivibile. Caldo, molto caldo, occhi lucidi, pupille che giravano all'impazzata, non sapevo dove posare lo sguardo, alla fine mi sono chiuso a riccio dentro il mio cappuccio della giacca; mai nessuno mi aveva detto certe cose, figuriamoci dopo soltanto tre appuntamenti!
Sei unica e speciale e splendida.

... Nero.
Ecco arrivato l'ultimo dito: dopo di questo che si fa? Non si ci butta a capofitto, non si agisce d'istinto, si segue semplicemente cio' che ci detta il cuore.
Ma prima di narrare il nostro ultimo incontro (finora!) vi racconto un piccolo aneddoto capitato la sera precedente. Sono a casa dopo il lavoro, ho finito da poco di mangiare la mia pizza, la solita pizza la solita routine; questa volta pero' devo restar sveglio fino a mezzanotte perche' devo andare a prendere mia mamma dopo il lavoro. Finche' ecco che ti-ti ti-ti suona il cellulare: e' lei e mi dice che mi ha spedito una mail e spera che mi piaccia. Da buon informatico, ma soprattutto curioso come non mai, mi getto sul computer e la scarico all'istante. Comincio a brontolare: una sola mail da scaricare e l'indicatore di download procede molto lentamente, quindi non penso che abbia scritto molto ma che la mail sia composta semplicemente da un'enorme file. Dopo qualche minuto la mia supposizione si rivela esatta, infatti mi ritrovo di fronte all'ennesima presentazione in PowerPoint; suppongo si tratta della solita pallosissima catena di sant'Antonio o similare e stavo per porre la mail nel dimenticatoio ma dopotutto era una sua mail quindi la guardo. Non e' il solito file ma e' una Guida demenziale di scultura fatta da lei appositamente per me!! Mi luccica il cuore, il messaggio di fondo era chiaro e visibile ad un kilometro di distanza, e poi le prime frasi d'apertura non lasciavano scampo a nessun dubbio: "Guida demenziale di scultura / A guardarla viene voglia d'innamorarsi / (un po' per caso un po' per desiderio)". Sono rimasto senza fiato a girare e rigirare la presentazione per almeno un'ora, non ci credevo.
Il piccolo aneddoto si conclude qui.
Eccomi nuovamente in sua dolce compagnia sempre dopo allenamento come la volta scorsa. Stavolta pero' siamo affianco alla sua auto a chiacchierare e qui non si forma la stessa atmosfera che si ricrea in un luogo chiuso. Quindi siamo restati circa un'ora fuori a parlottare finche' le ho chiesto se non si poteva entrare in auto. I nostri atteggiamenti sono cambiati in un lampo. Ricominciamo a confidarci aspetti della nostra personalita' che non raccontiamo a nessuno ed a turno diventiamo lampadine rosse, tutti e due imbarazzati. A differenza dell'altro ieri non restiamo a discutere fino alle 23.30 bensi' fino all'1 e mezza di notte!! Non riporto i discorsi fatti innanzitutto perche' sono piuttosto personali, ma non da meno perche' sarebbero soltanto rumore di fondo a confronto di cio' che ho detto prima di chiudere la portiera dell'auto.
Decido che e' ora di andare, ma resterei ancora (in realta' lei mi da la forza di stare in sua compagnia anche se lei mie energie stanno a zero), mi avvicino alla sua morbida guancia per darle un bacio smack! e quindi la saluto ed infine compio l'uscita di scena piu' teatrale ed efficace della mia vita. Scendo dall'auto in perfetto silenzio, mi alzo in piedi (lei non vede il mio volto), socchiudo la portiera e dico Eh si', come hai scritto nella presentazione "A volte ci si innamora" ed infine sbam! chiudo la portiera.
Sono una foglia che trema nelle mani del vento, tento di non darlo a vedere, continuo a camminare verso la mia auto. Lei, nonostante nella sua auto ci fosse piu' umidita' che in un bagno turco, e' schizzata via come un missile all'impazzata. Dio mio, si sara' sentita agitatissima e sconvolta, io tremavo gia' di meno e sorridevo come non mai.
Arrivato a casa cominciano i messaggi al cellulare. Botta e risposta, botta e risposta, botta e risposta, le mie idee erano chiarissime nella mia testa ma ahime' non avevo ancora la certezza al 100% che io le piacessi, mancava un'infinitesima parte per colmare il vuoto, insomma vivevo quegli attimi col terrore dell'innamorato che attende il si' definitivo: la paura di restare l'eterno amico. Questa mia fobia mi aveva talmente avvolto nella sua piu' macabra oscurita' a tal punto che ad un tratto ho capovolto il significato di un messaggio tramutandolo in un "restiamo amici".
Non mi andava piu' di mangiare, non mi andava di bere, non mi andava di respirare, volevo soltanto morire. Ho osservato il cordon bleu mal cotto che avevo nel piatto quasi fosse il grillo parlante Miseria! Dimmi qualcosa! ma non diceva niente anzi piangeva formaggio dal suo interno, ed io l'ho seguito con grandi lacrime d'amarezza. Nonostante mi avesse rifiutato (cosi' credevo) le ho scritto un ultimo messaggio per rispetto confidandole che lei restera' sempre nei miei ricordi come una persona speciale e le ho donato il mio ultimo bacio.
Sono le 2.35 del mattino, penso a quanto sia ingiusta la vita, a quanto dovro' ancora soffrire prima di trovare la mia anima gemella. Eros, questa volta la tua freccia non ha fatto centro, lei non mi desidera; al mondo sono certo che non esista un'altra persona nemmeno con meta' della sua grinta del suo carisma della sua tenerezza. Ora sono terribilmente triste. E solo.
Ti-ti ti-ti, un altro messaggio; immagino gia' cosa ci sia scritto: Mi dispiace averti illuso, ma non provo cio' che tu provi per me. Ed invece era tutto l'opposto!!! Mi sono dato del cretino all'inifinito per aver mal compreso il messaggio precedente e sono diventato l'uomo piu' felice della Terra! E continuo ad esserlo tuttora!
Vorrei rivederla, ma e' tardi ci rivedremo probabilmente venerdi' sera, contero' i secondi che mi separano da te. E lei risponde col messaggio piu' romantico che tutte le compagnie di telefonia dell'universo abbiano mai visto ...
Era una vita che li contavo sperando di incontrarti...Sto tremando...Volo a letto...Bacione enorme...


Sono felice come non mai.
Siamo tutti persone, composti di carne ed un'anima e veniamo riconosciuti nel mondo con un nome.
Mia madre, D come Donatella
Mia sorella, A come Alessandra
Lei, S come Sogno

 
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La filosofia del Viver Troppo

Post n°63 pubblicato il 05 Gennaio 2007 da logaritmo_83

Ti viene posta una domanda.
C'è chi ci pensa sopra e resta eternamente incerto, chiede aiuto alle persone accanto consulta amici e conoscenti e nonostante la miriade di individui interpellati non sa ancora cosa rispondere. Nel qual caso si decida ad aprir bocca egli continuerà a pentirsi della scelta fatta e immaginerà la sua vita per come sarebbe potuta essere se avesse scelto l'altra strada.
C'è chi invece valuta la situazione, la analizza in ogni suo minimo particolare, strategia top-down o bottom-up, il problema viene scomposto in briciole e ricomposto pian piano con una gerarchia ad albero, in fine la risposta data è la più corretta; è stata considerata ogni possibile sfumatura della Terra, il tempo atmosferico l'umore del papa la quotazione delle patate dolci in borsa, impossbile ricercare anche il più insignificante errore nel processo.
C'è chi vorrebbe seguire l'istinto ma viene frenato in qualche modo da un'entità, possa essere essa fisica che impalpabile; qualte volte abbiamo visto ragazzi chinare il capo sconfitti per via di certe fidanzate troppo pesanti? Certo, molti uomini d'oggi sono senza palle, ma questo è un altro racconto. E quante volte abbiamo visto persone comportarsi indossando l'abito del monaco?
C'è chi infine segue l'istinto e agisce senza preoccuparsi di quello che potrebbe scaturire, non si cura del luogo delle persone del contesto in cui si trova; una sorta di scelta fatta a caso senza badare tanto a tutto il resto, si parte e via!
Ed eccomi finalmente. Io sono per il Vivere Troppo. E' il piacere della vita, godere di ogni aspetto che si trova ad affrontare, bello o brutto che sia, ridere e scherzare di ogni divertimento, discutere d'aspetti importanti, piangere nei momenti bui, darsi dell'idiota per quel si è commesso di sbagliato. Comunque immagazzinare tutte le esperienze nella mente e portarle sempre con se per poterle raccontare agli altri per riderci sopra, per trarne insegnamenti o per dare avvertimenti. L'unica regola fondamentale, a differenza di colui che agisce d'istinto, è cercare di vivere nel pieno rispetto di persone e luoghi in cui si vive.
Non sono un perbenista, riuscirei ad intavolare una gustosa discussione con una persona appena conosciuta sull'utilizzo dei nuovi preservativi vibranti della Play ... non è che mi si elettrizza Mazinga? Al bar non ordino quasi mai qualcosa che ho già assaggiato, a volte prendo delle vere schifezze ma talvolta compro drink che gli altri mi invidiano; entro in un pub all'1 di notte con la compagnia ed ordino un infuso al tè verde del Kenia e miele, esco con una ragazza per la prima volta, entriamo in un locale veramente chic ed ordino una tisana alla malva, l'ultima volta in pizzeria ho fatto ordinare la mia pizza ad un amico. Esco a teatro con un mio amico (sottolineo: l'artefice del viver troppo) con i biglietti riservati alla stampa, se li abbiamo il motivo c'è, vestito come mi vestirei per uscire con gli amici il sabato sera; siamo visti malissimo da un sacco di gente ma a noi non importa, dopo tutto non disturbiamo ed osserviamo lo spettacolo con rispetto anche nel caso in cui non sia piaciuto. Una volta abbiamo divorato un metro quadrato di pizza al taglio nella panchina di fronte al teatro prima d'entrare, e visto che lui mi aveva fregato i tovaglioli mi sono pulito le mani nella fontana dietro alla panchina; dopo il teatro ormai è d'obbligo l'uscita da un kebabbaro.
Voglio assaporare questa vita in ogni sua sfumatura, siamo formiche per questo pianeta ma abbiamo la fortuna di possedere un'anima di provare sentimenti d'amore e d'odio, possediamo la capacità di giudicare, siamo esseri curiosi e mai stanchi d'imparare, non andiamocene senza gridare, lasciate la vostra impronta. Non brulicate per le strade senza meta osservando l'asfalto sotto i vostri piedi ma alzate quella dannata testa e girate gli occhi attorno a voi. Vi state perdendo la vita.
La vostra.
Imparate a Vivere Troppo. Yeah!

 
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Post caramellato

Post n°62 pubblicato il 04 Gennaio 2007 da logaritmo_83

Svegliarsi la mattina e lasciar suonare la sveglia per
quattro
volte
di
fila.
Quindi arrendersi all'inevitabile: un nuovo giorno è alla porta e bussa inesorabile. Apri a mala voglia l'uscio di casa e lo fai entrare, manco lo saluti gli passi semplicemente davanti come fosse un inutile soprammobile. Vestito come viene t'accingi a preparare una tazza di caffelatte, bollente come piace a te. Il mondo attorno a te scopri essere vivo e comincia a muoversi, delle persone agitano braccia ah, salutano pensi e quindi ricambi il gesto. Mescoli delicatamente lo zucchero nel caffelatte quasi da temer di poterlo ferire ed infine ne assaggi il contenuto: inappuntabile, anni ed anni di colazioni ti han dato la facoltà di creare la miscela perfetta di glucosio lattosio e caffeina; sei il Dio del Risveglio.
Il caldo e lento fluido zuccherato scende delicatamente lungo l'esofago e man mano scalda le tue membra, nuovo sangue irrora il tuo corpo i globuli rossi si gonfiano e corrono invece di camminare l'ossigeno scorre a fiumi, la cucina si colora di marron chiaro, i fiorellini del porta zucchero sbocciano in un blu acceso, vieni abbagliato dal bianco acceso della tua felpa.
Rutti.
Ora hai la certezza d'esser vivo.
Scopri che il resto della tua famiglia è immersa nel calore del classico film sdolcinato del periodo natalizio. I produttori televisivi puntano tutto sull'orario della prima e seconda serata per raccimolare denaro, quindi la mattina per loro è soltanto un immenso buco nero in cui piazzano dei “filmetti” di seconda scelta tanto per tappare il vuoto; quasi zero pubblicità, molto spesso non sono un gran che, troppo scontati troppo fanciulleschi, ma delle volte riescono a stupire pure te. Quello di stamattina è uno dei pochi. Probabilmente lo osservi con l'interesse che si può rivolgere ad un sasso tondo in mezzo ad un mucchio di sassi tondi, ma è riuscito a colpirti. Durante l'ultimo atto della proiezione trattieni addirittura a fatica una lacrima; caspita, il finale era quasi scontato ma ti sei lasciato prendere sei stato trascinato dentro il film, il regista è riuscito nell'intento di catturarti. Ora non puoi far altro che farti comandare come una marionetta attendendo la conclusione della storia; ed alla fine il cuore ti si riempie di malinconia.
Anch'io sono come il protagonista, un camion pieno di amore ricolmo fino all'orlo, le ruote non sopportano quasi più il peso, non so dove parcheggiare sono troppo grosso, troppe auto lungo la strada a fare camporella tutti che si baciano che si coccolano che si amano. Vorrei poterlo fare pure io ma sembra ancora lontana la mia camionessa, magari l'ho già sorpassata e non me ne sono accorto. Intanto vivo e sorrido, quando sarà il momento arriverai.
Avevo promesso ad un'amica di scrivere un post caramellato, seppur indirettamente, ce l'ho fatta: glucosio e lattosio sappiamo essere due zuccheri ...

 
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Chi NON a capodanno NON tutto l'anno

Post n°61 pubblicato il 02 Gennaio 2007 da logaritmo_83

Comincia un nuovo anno carico di speranze auguri e delle più rosee aspettative.
Perchè?
Vivo ogni giorno come mi capita, abbraccio la vita per come mi viene, non vivo il domani sperando che migliori da solo, cerco di plasmare il mio futuro con la forza che ho dentro. E se non riesco nel mio intento ovviamente mi prende un po' di delusione ma è soltanto qualcosa di passeggero, poi torno quello che sono sempre stato: uno che vive troppo.
Probabilmente è proprio per questo che non siamo spiriti affini, tu troppo calma troppo assonnata forse anche troppo amica.
Mi trovo circondato di guardoni e curiosi.
Soltanto ad una persona ho racontato la vicenda reale a voi do soltanto un assaggio tanto da farmi immaginare quel che volete, ma non credo vi racconterò mai la verità.
Ora sono a casa e ripenso all'accaduto: mi viene un po' da ridere. Tanti fatti piacevoli ed uno che mi riguarda che non riuscirò - credo - mai a scordare. Ma non vivo di rammarichi, faccio un passo avanti e continuo.
Ma alla fin della fiera la festa è andata bene, mi sono divertito un sacco, ma con gli amici che mi ritrovo è impossibile che qualcosa non riesca!
Grazie amici! Non vi cambierei con nessun altro al mondo!
La pausa pranzo mi ha tolto ogni voglia di continuare questo post.

 
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Vuoto cosmico

Post n°60 pubblicato il 17 Dicembre 2006 da logaritmo_83

Il mio regno per una tastiera.
Do finalmente sfogo alle mie dita, prudono ricolme di pensieri malvagi, sentenze che covo dentro e che non riesco a vomitare direttamente in faccia a chi le merita. Al massimo lo punzecchio nell'ardente desiderio che possa capire da solo, ma purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, ho l'animo troppo buono per riversare esplicitamente ciò che penso.
Siamo nella cucina di casa mia e lui mi chiede d'andare a fare un giro nel centro commerciale del mio paese perchè deve comprare i regali di compleanno per suo padre e sua madre. D'istinto stavo per rispondergli di no, ma ripensandoci bene ho immaginato che questo momento poteva essere un buon motivo per ricredermi nei suoi confronti; siamo umani, è Natale, bisogna essere tutti più buoni, dovevo dargli una seconda possibilità ... ma a chi la voglio dar a bere?: dovevo seguire il mio istinto.
Entriamo in un immenso centro commerciale e lui non ha nessuna idea ne per suo padre ne per sua madre, niente di niente, addirittura mi dice chiaramente che lui non conosce i loro gusti e che devo essere io a dar dei consigli sui regali da fare. Tutte le mie proposte sono state scartate perchè troppo costose, ma veniamo ai regali che lui ha scelto.
Per sua madre ha comprato un profumo, praticamente ha preso il primo che gli è capitato in mano. Non appena entrati si è fiondato sulla prima commessa che ha trovato dicendole che deve fare un regalo per il compleanno di sua madre; io ho smontato subito la commessa "Non gli chieda che gusti piacciono a sua mamma perchè lui non li sa!", insomma non ce la facevo a starmene zitto. La povera commessa dopo aver raccolto le sue braccia da terra si è sforzata di elencarci un serie di profumi, a lui praticamente andavano bene tutti, finchè non ha posato gli occhi sulla scritta "25,00": decisamente una scelta fatta col cuore.
Per suo padre ha rotto le palle ad un commesso di un negozio di sport chidendogli se non tenevano articoli da caccia; lasciamo stare la valanga di commenti a seguire. Poi ha posato gli occhi su una tuta da ginnastica, convinto di volerla predere; sceglie la taglia (telefondo prima alla madre per informarsi della misura esatta), fa girovagare il commesso per il negozio per trovare il prezzo esatto essendo un articolo appena arrivato, ma al sentire "69,90" ha detto prontamente di no. Ciccio, gli articoli di marca hanno quel prezzo. Quindi usciamo ed andiamo in un altro negozio alla ricerca di "Scusi, cercavo una felpa oppure una camicia in stile scozzese", ragazzi, dovevate assolutamente vedere le facce dei proprietari. Esilarante; ebbene sì, state parlando con uno sprovveduto. Alla fine entriamo nel terzo e ultimo negozio, dopo che lui era fuggito alla vista di un otto nello spazio riservato alle decine del prezzo, e si da da fare per esasperare l'ennesima commessa. Alla fine trova ben 2 articoli che possono fare al suo caso: un maglioncino e una camicia. Dice fieramente alla commessa che prende la camicia perchè gli piace di più. Usciti dal negozio mi chiede di indovinare perchè ha scelto la camicia invece dell'altro capo di vestiario, ovviamente lo sapevo ma ero bastardo dentro e volevo sentirlo dire da lui. Lui gonfiandosi il petto sguaina un sorriso e scandisce chiaramente "Perchè la camicia costava meno!".
Siiiiii, aaaaah, che soddisfazione!! Sei una merda!
E che io mi ero sforzato di spiegargli che i regali vanno fatti col cuore e non conta quasi niente quello che c'è dentro il pacchetto ma conta soltanto come lo presenti, il fiocco, la carta, la dedizione che hai donato al pacchetto rappresenta l'amore che provi nella persona che lo riceve. E lui si era messo a ridere dandomi dello scemo.
Ti avevo consigliato di regalare a tuo padre una buona bottiglia di vino, cosa potevi mai spendere? 10-15 euro?, probabilmente erano troppi. Perdonami, ma 47 non è maggiore di 15? Mah, saranno solamente punti di vista differenti.
Il giorno in cui mia sorella ti lascerà imbandirò un splendido banchetto e si farà festa fino al giorno seguente.

 
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La ricetta del giorno

Post n°59 pubblicato il 11 Dicembre 2006 da logaritmo_83

Vi siete appena laureati? Volete organizzare una graziosa festicciola per trastullarvi assieme agli amici per il traguardo raggiunto?
Bene, eccovi degli utili e brevi consigli su cosa non-fare:
- Se tutti sanno che sei una persona tirchia o dicesi altrimenti "dalle braccine corte" NON spedire un sms a tutti dicendo di mangiare a casa propria ma di tenere giusto un buchino perche' ci sara' un piccolo spuntino.
- dopo l'exploit precedente NON minacciare gli invitati di finire tutto il cibo perche' "altrimenti mi rimane li e mi tocca mangiarlo domani".
- NON chiamare due gruppi distinti di amici, o meglio, se sai che uno dei due gruppi non e' molto loquace cerca di farli entrare nell'atmosfera della festa e NON lasciarli in disparte.
- NON sperare nella sempre nel fato per una buona riuscita della festa.
- NON invitare il tuo ex. Ma dopo tutto probabilmente devi ancora capirlo che sta sul cazzo a tutti meno che a te.
NON fatto cio' cerca di rendere piacevole il tutto, amalgamando saggiamente il complementare del "non-fare". Aggiungere dosi abbondanti di allegria, infornare a 22 gradi per 3 ore e spolverare in fine con auguri e congratulazioni.

Ecco per voi per concludere un vistoso esempio di non-riuscita; bisogna sempre seguire i consigli del maestro, quando si fa di testa propria la maggior parte delle volte ci si schianta sempre contro ad un enorme masso, o meglio, iceberg: il signor Gelo.
Smonto dal lavoro, corro a casa per mangiare, lavarmi e cambiarmi, e infine mi catapulto verso la festa, ma non appena salgo in auto Saltimbanco mi telefona "[...] Il frappe' alla fragola sta scorrendo a fiumi. Ti prego, vieni e portami via! [...]". Per molti il discorso potra' apparire assolutamente fuori luogo, ma io ne conosco chiaramente il significato, e' il nostro codice: non c'e' gnocca, non c'e' allegria, insomma non c'e' nulla di interessante, la festa e' in soldoni e' uno schifo. Il suo appello straziante e disperato mi dono' la forza di correre a piu' non posso per la tangenziale dandomi modo di raggiungere il luogo della festa piuttosto celermente. Mi sono sentito per un attimo un supereroe che tenta di raggiugere in tempo il povero malcapitato di turno. Arrivo, una rapida telefonata alla padrona di casa per farla sgattaiolare fuori dalla tana; eccola, entro.
Sapevo benissimo di trovare il suo ex, una persona veramente detestabile, infatti la prima cosa che ho udito al mio ingresso e' stata la sua inconfondibile voce; volutamente non ho mai volto lo sguardo nella sua direzione in modo tale da non inquadrare mai i suoi occhi, non avrei mai voluto dar prova di 6 anni di arti marziali proprio in quel momento. Saluto tutti i miei amici, li abbraccio ci chiacchiero ci scherzo, ma gli altri (altre 3 coppie) da perfetta Merda, quale mi sono comportato, non li ho nemmeno cagati di striscio.
Nonostante la piacevole temperatura interna della stanza Gelo regnava sovrano. Non lo si poteva toccare ma ce l'avevi sempre in bocca, nonostante la musica fosse altissima dominava imperioso il silenzio e per quanto velocemente si potessero roteare le pupille alla ricerca di questo fantomatico Gelo non lo si riusciva a distinguere dal resto poiche' ne eri completamente immerso.
Vista l'andazzo della "festa" mi sono gettato a capofitto sul cibo, cercavo uno sfogo in esso, qualcosa che potesse placare il mio animo voglioso di un po' di sano casino. Tramezzini con uovo sodo e asparagi?! Ma dove sono?, ad un rinfresco in trincea prima dell'assalto? Inghiotto e sto zitto. Il tempo passava inesorabile ed altrettanto pietosamente la festa proseguiva: basta ci do un taglio. Afferro una sedia e do completamente le spalle al resto del gruppo, alias coppiette ed ex, e mi metto a chiacchierare con i miei amici. Discutiamo per un paio di ore dei cazzi nostri divertendoci a mille e sparando cazzate a piu' non posso tanto da arrivare alla progettazione del prodotto dolciario del secolo: una sfera di mou del diametro di almeno 5 cm ricoperta di una sottile pellicola di zucchero la quale al contatto con la saliva si scioglie all'istante diffondendo nel palato ettolitri di viscoso caramello, bloccando la facolta' di parlare per ore a chiunque lo inghiotta. Geniale.
Comunque, alla fine le coppiette si danno per vinte e se ne vanno, probabilmente si saranno annoiate dall'inizio della festa, prababilmente avranno avuto voglia d'andare a fare un po' di camporella, ma io sinceramente opto per la prima ipotesi, troppo bigottismo in sala.
Resta l'ex a chiacchierare con la nostra "amica". Fortunatamente la mia amica Argentina aveva portato il suo portatile e quindi ci siamo dati alla pazza gioia cantando col karaoke, o meglio, sbraitando. In conclusione credo che alla fine l'ex (ah, non vi ho ancora detto che noi lo chiamiamo Muffa!) se n'e' andato; immagino si rimasto sconcertato per la nostra ostilita', beh, era il minimo che potevamo offrirti.
Sinceramente parlando se la festa e' "riuscita" e' soltanto merito nostro, o meglio, io mi sono divertito ma mi sono divertito a stare con i miei amici, il contesto "festa" non l'ho nemmeno sentito per un secondo, io ero completamente immerso nell'allegria che riescono a donarmi i miei amici e non grazie alle tartine all'uovo sodo.
E la padrona di casa alla fine ci ha salutato ringraziandoci della presenza e chiedendoci se anche a noi la festa era piasiuta e noi, dato che la signora Ipocrisia non fa parte del gruppo, non abbiamo risposto, al massimo un sorriso. Non mi andava di dire "No", dopotutto era piaciuta a lei: era questo l'importante.
Cara Moralita' io non sono nessuno nei confronti del sapere, ma tu devi ancora imparare tante cose. Si si.

 
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Moralità, Arrocco e Pinguino

Post n°58 pubblicato il 07 Dicembre 2006 da logaritmo_83
Foto di logaritmo_83

Giornata sfavillante.
Abbiamo festeggiato e ovviamente fatto la festa a 3 amici della nostra università i quali hanno preso la tanto attesa laurea.
Piccola parentesi informativa. Ho appreso con molto stupore che soltanto a Verona e in poche altre citàà si è soliti fare scherzi ai neolaureati non appena prendono il diploma; ero convintissimo che fosse un divertimento sparso in tutta Italia ed invece ho scoperto non essere vero.
Bene, abbiamo travestito il nostro amico Arrocco da scienziato pazzo stile Doc di ritorno al futuro, Pinguino è stato invece travestito da Sirenetta, mentre infine Moralità è stata travestita da Puffetta.
Ovviamente da come ci si aspettava Moralità ha scassato un po' la minchia col suo perbenismo e quindi non abbiam potuto far grandi cose per lei. Gli amici di Pinguino apparivano a tratti scocciati e stupiti perchè noi facevamo casino: scusate, ma è una festa di laurea oppure una tragedia sheakespeariana? Il migliore senza ombra di dubbio è stato Arrocco che è stato a tutti gli scherzi e poi si è divertito un sacco, come noi d'altronde!
Dopo aver finito di far leggere loro l'immancabile papiro ed averli ricoperti di farina uova e vino, siamo andati in un bar vicino per poter festeggiare con qualche aperitivo e stuzzichino. I laureati ci avevano offerto un lauto banchetto e noi affamati come degli sciacalli a digiuno non ci siamo di certo tirati indietro! Sulla tavola dopo pochi minuti non è rimasto nulla, avevamo spazzolato tutto quel che era commestibile! Io ero pure semi-ubriaco.
Ho trascorso il resto del pomeriggio all'università invece d'andare a casa a riposare un po', visto che la notte prima avevo dormito soltanto 4 ore per terminare un papiro.
Alla fine sono tornato a casa per dormire 50 minuti, poi mi sono fatto la borsa e sono andato ad allenamento, tutt'ora mi chiedo come abbia fatot a reggere il ritmo.
Insomma, un sfavillante giornata distruttiva!

 
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Rincasato alle 3.30

Post n°57 pubblicato il 01 Dicembre 2006 da logaritmo_83

Ora come ora non mi sovvengon disorsi seri
anche perchè in questi ultimi 2 anni dov'eri?

Ieri giornata distruttiva per il mio corpo e per la mia mente.
Ho trascorso una pallossima, come sempre, giornata all'azienda dove sto svolgendo lo stage e dopo averlo finito non sono tornato a casa come sempre, bensì ho puntato direttamente verso la casa d'un mio amico: ci si trovava dalla sua ragazza per scrivere due pariri per due nostri amici che si laureano.
Beh ... amici ...
Il primo è un Amico certo certificato e garantito, ci siamo divertiti un sacco a scrivere il suo papiro, avrei voluto non smettere mai d'aggiungere frasi divertenti inerenti alla sua vita mentre eravamo un sua compagnia: in facoltà, in vacanza, nei nostri sabato sera. Inizialmente non sapevamo neppure come cominciarlo, ma quando ci siam buttati con le prime idee non c'è stato modo di fermarci!
L'altra invece è una sorta di conoscente, definiamola semplicemente ex-amica ma-che-è-stata-mollata-dal-una-muffa e-che-si-spera-ritorni-in-sè, sì credo possa andare come definizione, anche se francamente ne avrei a valanga. E di molto peggio. Comunque, anche qui avevamo un treno di idee da buttar giù e invece, questo non lo possiamo scrivere perchè la potrebbe prender male, questo niente perchè ci saranno i suoi genitori, questo invece no perchè è tropppo perfido, insomma milioni di idee che per colpa del suo perbenismo inculcato a gran bocconi fin da fanciulla non potevemo nemmeno accennare. Alla fine abbiamo scritto un papiro scadente di qualità piuttosto banale, ehi, io sono uno che vive troppo, non un pirla qualsiasi, non posso fermarmi a queste cose. E invece guarda te che mi toca fare, soltanto per farle piacere.
Il suo sarà il papiro più monotono di tutti, e ben ti sta. E quel che mi è rimasto dentro è un nodo, non ho potuto esprimere su carta la tua ex relazione con il Muffa, una persona che ha sbriciolato la tua personalità sfibrandola pian piano dall'interno finchè non ha cominciato a manifestarsi esternamente. Semplicemente torna quella che eri.
Se riuscirò pubblicherò per intero il papiro del mio amico, un tributo ad una persona particolare. Quello della mia conoscente? La disconosco per quel che è ora, non mi piace ciò che abbiam scritto. Sole-Cuore-Amore, yeah, ma ci credi veramente persone così vuote e banali? Un papiro in cui ci sono soltanto allusioni alle tue tette enormi ed ai tuoi trecentosessantacinque denti, ah ah, questo papiro sembra scritto da un bambino delle elementari, ma dopo tutto

Il linguaggio del papiro che più ti si confà
non è una versione comica della realtà
bensì il verbo d'un innocente bambino
la tua vita? Un teatrino.

 
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Avvertimento

Post n°56 pubblicato il 24 Novembre 2006 da logaritmo_83

Un semplice consiglio per voi tutti ...
Se al ritorno dal lavoro vi sentite euforici per le mance ricevute durante la serata, dopo esser scesi dall'auto apprestatevi semplicemente a chiudere il portone del garage e non cimentatevi in ruote e passi di capoeira. Nel caso in cui vi sentiate entusiasti per i gesti tecnici ben compiuti non arrischitevi tentando la ruota senza mani: il vostro inguine potrebbe anche incazzarsi.

 
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