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Ruminazione ed effetti collaterali

Donne che pensano troppo

Ritrovare l'equilibrio tra ragione e sentimento

Susan Nolen-Hoeksema

Donne che pensano troppo

 

** Sintesi del libro **

Il “rimuginare (ruminazione)” è un problema che affligge principalmente le donne, anche se vi sono diversi uomini che manifestano tale attitudine. Vari psicologi che hanno studiato questa tendenza hanno notato che l’educazione infantile impartita alla donna la porta più facilmente a pensare troppo ed in modo ossessivo su determinati aspetti della propria vita; questo chiaramente la porta a perdere di vista il problema nella sua oggettività e ad entrare in uno stadio ansioso molto accentuato.

E’ importante cercare di arrivare a controllare la propria mente, i propri pensieri, così da uscire dal vortice del rimuginio e possono esserci varie strategie da attuare per arrivare a spezzare la morsa dei pensieri ossessivi, elevandosi al di sopra di essi, cercando di elaborare un piano efficace per risolvere il conflitto.

Per ruminazione s’intende il ritornare continuamente sui propri pensieri e stati d’animo negativi, riesaminandoli, riflettendoci in modo continuo e logorante fino ad arrivare inevitabilmente a creare un carico emotivo ingestibile che può sfociare nell’ansia, nel mal di testa, nella depressione, ecc... Le ruminazioni si focalizzano principalmente su eventi già accaduti in passato, più che su preoccupazioni riguardanti il futuro.

Tipologie della ruminazione

Esistono tre categorie e ci sono alcune donne che ne manifestano principalmente una, anche se di solito vengono applicate tutte:

1. Tipo risentito-aggressivo si focalizza su qualche torto che pensa di aver subito, assumendo quindi un atteggiamento vittimistico e cercando di escogitare espedienti per punire chi pensa gli abbia fatto del male
2. Tipo auto-alimentante passa in rassegna tutte le possibili cause di uno stato d’animo depresso e tutte le ritiene reali: questo la porta ad essere confusa ed a ritenere reali pensieri che magari non lo sono e di conseguenza a prendere decisioni non obiettive
3. Tipo caotico colei che viene totalmente sopraffatta dai problemi da non riuscire più ad identificare con lucidità ciò che prova e pens,a e quindi cade nella totale incapacità di reagire in modo costruttivo tendendo a scappare e mollare tutto. Questa tipologia può ricorrere ad alcool o stupefacenti per cercare di interrompere il tunnel dei pensieri caotici nel quale si trova.

Gli effetti della ruminazione

• portano ad uno stress continuo e a non avere una visione obiettiva
• difficoltà nei rapporti interpersonali, gli altri possono allontanarsi in quanto stanchi di gestire tali persone
• ansia, depressione, alcolismo, dipendenza da psicofarmaci

Altro aspetto che porta la donna a rimuginare con più facilità è la sua grande sensibilità, il suo mettersi continuamente in discussione, la paura di non essere accettata, capita. Questo la rende sempre preoccupata ed ansiosa e spesso le sue decisioni sono prese per rendere felici le persone che lei ama, sacrificando i propri desideri.

Modalità per liberarsi dalla ruminazione

Quando siete colte da un attacco di ruminazione cercate di dire qualche frase infantile per spostare l’attenzione altrove relativizzando così il problema “ pensieri ripetitivi siete cattivi” oppure “pensieri ossessivi andate via”

cercate una distrazione piacevole per bloccare la mente, se fatto anche per pochi minuti risolleva subito il morale – cantare, ascoltare la nostra musica preferita, bagno con sali profumati, attività fisica, sauna, meditazione, passeggiare nella natura concentrandosi solo sui suoni che ci arrivano, portare l’attenzione solo sul nostro respiro

dedicarsi al nostro hobby preferito, giardinaggio, collezionismo, pittura, lettura

aiutare gli altri attraverso opere di volontariato perché porta a ridimensionare il proprio vissuto osservando altre realtà spesso veramente disagiate

se siete sedute ed in balia del rimuginio, attivatevi, cambiate stanza ed iniziate una qualunque attività

provate a parlarne con qualcuno facendo attenzione a “non vomitare” addosso all’atro le vostre angosce, ma cercando di farlo in modo costruttivo nel rispetto dell’atra persona

provate a mettere nero su bianco i vostri pensieri, ciò che provate, ciò che vi tormenta, a ruota libera senza auto censura, rileggendo potrete trovare aspetti che non avevate notato e che possono esservi molto utili

ogni giorno trovate qualche piccola cosa che vi gratifica e cercate di farla, prendetevi uno spazio, anche pochi minuti in cui fate ciò che vi piace

cercate di usare le emozioni positive per andare a controbilanciare i pensieri negativi che state alimentando – cercare di ricordare momenti positivi, cercare un aspetto positivo in ciò che vi affligge, cercare di relativizzare il tutto con auto-ironia

L’obiettivo è arrivare a sviluppare la capacità di dis-identificarsi dal proprio mentale, in cui non sono i pensieri che controllano voi, ma riuscite ad osservarli, vederli, ma non essere manipolate da essi.

Correggete il colore delle lenti con cui guardate il mondo

Convincetevi che la visione di ciò che vivete è dettata solo dalla vostra interpretazione soggettiva della realtà e quindi falsata dalle vostre paure, dalla vostra personalità, dai vostri schemi di pensiero. Fate attenzione al ruolo di vittima in cui facilmente si cade, altro non è che l’aspetto del bimbo ferito che non si sente accudito, capito, coccolato. E’ necessario che proviate il più possibile a far emergere la vostra parte adulta che può ridimensionare la visione dei vostri pensieri.

Imparate ad accettare e vivere l’emozione del momento rabbia, ansia, paura, angoscia, ma non lasciate che tale vissuto invada tutto il vostro essere e decida per voi. Se dovete prendere una decisione staccate la mente, passate ad altro ed imponetevi di pensarci dopo un ora o due, così i pensieri aggiuntivi se ne saranno andati ed avrete una visione più oggettiva del problema.

Cercate di non confrontarvi con gli altri – le persone infelici trascorrono gran parte del loro tempo a confrontarsi con gli altri – non tenendo conto che ognuno di noi è unico con determinate caratteristiche e peculiarità.

Non aspettatevi che qualcuno venga a salvarvi, solo voi potete cambiare la vostra situazione e cambiare il corso delle vostre stelle, perché aspettare di essere salvate dalla vostra infelicità è la ricetta garantita per prolungarla. Spesso non è necessario per forza cambiare radicalmente una situazione, ma può essere sufficiente vedere quali novità apportarci per renderla più accettabile e quindi piacevole.

Se avete un problema scrivete tutti i pro ed i contro di ogni possibile scelta e poi rileggete lo scritto dopo qualche ora o se possibile dopo qualche giorno e vedete se è cambiata in voi la percezione interna.

Imparate a mirare all’essenziale, cioè evitate di rimuginare o dare troppa attenzione a lui/lei ha detto – ha fatto, ecc… ed andate invece al nocciolo della questione analizzando e sentendo quale emozione è attiva.

Cercate di lasciare andare le aspettative, infatti partite dal concetto che ognuno ha una sua specificità e quindi una propria modalità di reazione di fronte a situazioni ed eventi che non è detto coincidano con i vostri, è importante arrivare a rispettare anche la visione e le necessità dell’altra persona, non esistiamo solo noi.

Imparare a perdonare rinunciando alla vendetta che non porta assolutamente a niente, perché comunque ogni nostro gesto negativo si ritorcerà comunque anche contro di noi. Perdonare significa abbandonare il desiderio di vendetta liberandosi dalla presa che rabbia ed odio esercitano sulla nostra mente e sul nostro cuore.

Da sole o con l’aiuto di un terapeuta cercate di costruire giorno dopo giorno un nuova immagine di voi stesse, in cui siete più sicure, più in armonia con il vostro sentire interiore e con le vostre esigenze più intime; al fine di far emergere una donna matura e più consapevole di chi è e di cosa desidera per la sua serenità, nel rispetto di chi la circonda.

Fonte: raphaelproject

 
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