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Cancellieri: «Entro gennaio il reato di omicidio stradale»

Le ultime tragedie della strada impongono un cambio di passo in materia. «Entro gennaio porterò in Consiglio dei Ministri un pacchetto di norme sulla giustizia che conterrà anche l'introduzione del reato di omicidio stradale». Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri in un’intervista al Tg5. Si tratta di «gravi reati», ha detto Cancellieri rispetto ai quali è giusto che «le vittime abbiano la giustizia che meritano».



In Parlamento si parla da anni dell'introduzione del reato, in particolare alla Camera dei deputati, e si ipotizza l'introduzione dell'omicidio stradale in Italia. Con annunci ai quali non sono seguite iniziative reali. La proposta era stata più volte avanzata nella scorsa legislatura dal presidente della Commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci. Nell'agosto del 2011, l'allora ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nella conferenza stampa di Ferragosto, annunciò l'introduzione del reato di omicidio stradale, anche per decreto legge. Poi nulla di fatto. Nel febbraio 2012 tornò l'ipotesi su proposta dell'allora ministro alle Infrastrutture e allo Sviluppo economico Corrado Passera, che proponeva una delega di ampio respiro per riformare il Codice della strada, con l'introduzione del nuovo reato di omicidio stradale. Anche in questa occasione poi non si trovò l'accordo politico necessario.

«La cosa più importante ha detto il ministro Cancellieri è l'efficacia delle norme che verranno adottate». Norme che «colpiranno gli autori di questi reati, che sono gravi, per fare in modo che le vittime abbiano la giustizia che meritano. Spesso infatti le famiglie delle vittime si sentono offese nel loro dolore perchè non hanno i riscontri che meriterebbero».

Il Paese è rimasto molto colpito dall’appello di due giorni fa del padre di Stella Manzi, la bambina romana di otto anni rimasta uccisa a causa di un incidente automobilistico avvenuto la sera di Santo Stefano. Lui si era rivolto al ministro per un inasprimento delle norme. La bambina è stata investita da un automobilista ubriaco, sotto effetto di droga e senza patente che a San Silvestro era stato arrestato con l’accusa di omicidio colposo. Il mese scorso la conta fu ancora più tragica: una comitiva di giovani amici veronesi fu distrutta in un incidente stradale avvenuto la notte scorsa nei pressi di Arcole (Verona). Tornavano da una serata in allegria quando all’altezza di una rotonda un’Audi A3 guidata da un 30enne risultato poi ubriaco all’alcol test è piombata sulla loro Volkswagen Golf. Un urto violentissimo, che non lasciò scampo a tre dei cinque amici: Enrico Boseggia, non ancora 20enne che era alla guida della Golf, Anna Koudiakov, 18 anni, e Nico Bottegal, 18 anni compiuti da un mese, sono morti all’istante, tra le lamiere.

Una giurisprudenza più completa è necessaria: nel caso di incidenti mortali, con i colpevoli poi risultati ubriachi o drogati per i parametri dei test, non esiste un solo caso in Italia in cui l'accusa di omicidio volontario sia rimasta in piedi. È passata soltanto una volta in primo grado, ma in appello e in Cassazione si è trasformata in colposo. E spesso non è stato nemmeno deciso il risarcimento per le vittime. Nel caso di omicidio colposo le pene sono lievi (lievissime, nel caso di persone incensurate) e mai è prevista la detenzione in attesa di giudizio.

Fonte: http://www.unita.it/italia/cancellieri-gennaio-cdm-reato-omicidio-stradale-padre-stella-manzi-uccisa-roma-incidente-arcole-vero-1.542618

 
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