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No alla censura! Basta con l'imbroglio!

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Falsa democrazia!

Post n°70 pubblicato il 20 Gennaio 2008 da lunarossa.1974

 

Gli italiani in genere, hanno una strana concezione del termine democratico, ancor di più del termine laico. Eppure entrambe le nozioni garantirebbero il quieto vivere tra popoli diversi in tutto il mondo.

Laddove i semplici cittadini dovrebbero poter contare sulla chiarezza fatta e dovuta dai politici riscontriamo in essi stessi l'ignoranza e l'impossibilità di far luce sopra i termini suddetti.

Nella nostra costituzione figurano, anche nei salotti degli intellettuali meno conservatori aleggiano nell'aria.

Immettiamo, facendone largo uso nel nostro quotidiano, neologismi dei quali poco conosciamo e poco sappiamo trasformare concretamente: termini astratti. Spesso sottovalutati, sabotati, frantumati.

Ma dichiararsi Laici e Democratici non è far sfoggio del proprio dizionario, non è inventarsi chissà quale gretta società: dichiararsi tali e far si che diventi un comune modus operandi è fare della buona e sana politica, è fare informazione educativa.

Colui che vive sotto la formula – Democratico Laico – vive e opera al di sopra delle parti.

Vive applicando lo stesso metro di giudizio a tutte le classi sociali.

Vive applicando la stessa giustizia a tutti gli esseri viventi.

Vive elargendo ugual diritti.

Vive sotto i dettami dell'uguaglianza e non del razzismo.

Vive senza discriminare a seconda dell'appartenenza politica, razziale o confessionale.

Vive non soltanto per opporsi ma per facilitare la strada della pace.

Vive non per assoggettare gli altri al suo mondo ma per insegnare la convivenza tra diversi.

Vive per contrastare con pugno fermo l'illegalità e garantire la legalità.

Vive per difendere la razza umana e non per piegarla alle sue esigenze.

Vive per garantire la vita e non per produrre la morte.

Vive con i propri convincimenti ma rispettando quelli degli altri.

Vive difendendo l'uguaglianza civile e non armandosi contro altri suoi simili.

Vive accettando le altrui visioni a patto operino legalmente e senza usare prepotenza sugli altri.

Questo significa essere Democratici e Laici.

Ora, vorrei che chi si sentisse di obiettare o dirmi che questa formula non è sana, non è equa me lo dicesse adducendone i motivi.

Il Compromesso non per forza deve essere riallacciato a metodi oscuri o illeciti, il compromesso garantirebbe la libertà di ogni singolo individuo che vive sotto la legalità.

Tolleranza verso chiunque rispetti la legge.

Tolleranza zero verso chiunque usi le leggi per renderci razzisti, o per impedire alle minoranze sociali di vivere con dignità e rispetto le proprie scelte personali e contro i privilegi delle classi di potere.

Oggi nessuno è in grado di garantire tale ed evoluta società: troppo occupati a difendere i propri interessi privati o di partito.

I poteri forti, gli stessi che avrebbero i mezzi per ristabilire l'etica perduta, i principi morali più elementari, s'impegnano in altro senso, gettandoci nel caos e nella repressione generatrice di rivoluzioni e odio sociale.

Ecco cosa mi sarei potuta aspettare dall'Angelus di oggi, ecco la linea politica che avrebbe fatto di questo Papa un Papa storico.

Invece si è preferito la strada dei gran numeri: la Piazza pullulante di cuori ingenui o di cieche menti.

Patetiche anche le figure politiche che ne hanno preso parte: Casini e famiglia, se è questo che insegna ai suoi figli temo ancor di più il futuro.

Mastella dovrebbe far sfoggio di ben altre qualità e non della propria fede. Non è dichiarandosi cattolici che ci si salva l'anima agli occhi di Dio e della giustizia.

Chi e cosa legittima tale prepotenza da entrambe le opposte frange.

Cosa permette ad un gruppo di professori e di studenti tale e volgare manifestazione: chi legittima il Papa a tale arrogante risposta. Botta e risposta: senza tener conto degli abiti che si indossano, senza tener conto della buona educazione, senza tener conto dell'immagine che si da al mondo intero.

Oggi a San Pietro non si è fatto altro se non confermare l'urgenza che la nostra Nazione vive: emergenza rossa.


Roberta Lemma








 
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