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No alla censura! Basta con l'imbroglio!

Questo blog è pubblicato in base all'art. 19 della Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo, all'art. 10 della CEDU, all'art. 11 della Carta di Nizza, all'art. 6 del Trattato sull'Unione Europea, all'art. 21 della Costituzione Italiana.

La libertà d'espressione fa parte del patrimonio giuridico e morale mondiale.

 
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Creato da: lunarossa.1974 il 16/02/2007
Senza nè Santi nè Eroi.

 

 

La Triade

Post n°13 pubblicato il 26 Marzo 2007 da lunarossa.1974

Non spenderò nemmeno una virgola, al cospetto del caso Telecom: anche se me lo ero ripromesso.Temo, che pur concentrandomi, e appellandomi alla vasta scelta di aggettivi, dubito di non poter lo stesso raffigurare appieno la tragedia delineatasi all’interno,non di una azienda leader nelle telecomunicazioni, ma leader nello spionaggio e boicottaggio aziendale; soprattutto mossa con il puro intento di colpire e affondare uomini politici, e\o piccole aziende, e\0 aizzare vere e proprie associazioni mafiose.

6000 dossier aperti, pedinamenti, intercettazioni illecite, corruzione di finanzieri, poliziotti, SISMI.

I nostri soldi, i nostri giovani precariati, ne fanno le spese sulla propria pelle: se Berlusconi voleva trarre giovamento da questa vergogna tutta italiana, ne trarrà soltanto malefici, essendo lui, ne son convinta se non IL mandante, uno a conoscenza degli altarini.

Tre uomini affiggono l’intero globo: mossi dalla enorme cupidigia, loro prima peculiarità, e dalla voglia di supremazia indiscussa, non meno una propensione verso la mal’azione.

Bush, Ratzinger, Berlusconi. Tre nomi, tre uomini, che reggono e tessono tele deleterie all’intera popolazione mondiale.

Bush, e tutto ciò che rappresenta la sua Nazione, gli USA: un popolo dalla storia molto corta, scritta per di più, opprimendo antichi popoli  a suon di violenza.

Ratzinger, e l’intera comunità pontificia: artefice delle molte guerre discriminatorie, degli anni nel quale bastava professarsi leggermente contro, per trovarsi su di un rogo.

Berlusconi, parte buia di una Italia da dimenticare: un uomo che deve molto agli amici mafiosi, deve tutto ciò che è riuscito ad arraffare; noi dobbiamo ringraziarlo, perche ha fatto si che lo Stato, non riuscisse a contrastarla, la mafia.

Non ho nessuna intenzione di usare rispetto a uomini che spargono sangue, nessuna diplomazia ad indorare la pillola a uomini che distruggono tutto ciò che di buono possa esserci, nessun merletto per preconfezionare frasi ipocrite, per chi di rispetto, di buon senso, di moralità, di probità, non ne ha.

Spero che impariate presto anche voi, a prendere le distanze da culture artefatte improntate ad denigrare la democrazia.

A nessuno importa che siate di destra o di sinistra cattolici o meno, filoamericani o antiamericani: quel che conta è che impariate, non ad agire come pappagalli seguendo le loro direttive, sappiate invece rifiutarvi e denunciare quando il vostro credo, non agisce con coscienza, o rispettando regole fondamentali in un processo di pace. Libertà e uguaglianza estesa ad ogni uomo che viva nel rispetto delle leggi, senza postille, o esclusioni.

Articolare lamentele non basta, occorre agire, partendo da una rieducazione demaniale.

Per diventare saggi, occorre diventare coraggiosi, temerari, quasi arditi.

I cani fedelissimi possono tranquillamente essere bollati, come entità vigliacche e occupanti abusivi del pianeta terra.

 

 
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Un chicco di sale..e uno di sabbia..

Post n°12 pubblicato il 21 Marzo 2007 da lunarossa.1974

Ultimamente, non faccio altro che leggere giornali: li apro e tremo.

Tremo all’idea che chiunque possa interferire con la mia libertà decisionale: mi sento soffocare al sol pensiero di non potermi più gestire autonomamente e liberamente.

 

Una volta scrissi: - Il potere affascina più di una bella donna-.

Il potere si misura infilando del sale in una ferita aperta: avete mai immaginato, cosa si prova a mettere un chicco di sale su di una piaga? Piu si sente gridare, piu si sente il Potere.

Ho gia i brividi addosso, la tremarella inarrestabile della paura: oggi qualcuno potrebbe aver voglia d’infilarmi quel dannato chicco,  ed io avrei ben poche armi per difendermi.

Quel chicco potrebbe rappresentare un fanatico religioso intento e deciso, ad impormi il suo credo, a suon di calci, catene, segregazione, umiliazione. Ci sono mille modi per straziare un uomo: lo si può incatenare e squartare lentamente, magari generando le risa degli spettatori.

Lo si può ingiuriare, rubandogli private conversazioni, o istanti di quotidianità, coprendosi dietro lo scudo del proprio lavoro(Corona)

Quel chicco di sale attraversa cavi sofisticati, utilizza antenne potentissime, al sol fine di rubarti fotogrammi che sono esclusivamente tuoi. Nessuno è in grado di tutelarti, di proteggerti di vendicarti. Nessuno nemmeno ci prova a contrastare questo fenomeno dilagante e destabilizzante.

All’improvviso questo chicco di sale ti butta in piazza, usa le tue parole contro di te, e tu istintivamente porti le mani a coprirti: come una donna che si sente non vittima, ma stranamente colpevole dopo uno stupro. Corre di getto a lavarsi, purificarsi, disinquinarsi come se d’un tratto fosse infetta.

In questa storia di mercenari, non ci sono solo scatti rubati, non solo intercettazioni illecite, ma anche estorsione, truffa, violenza psicologica,e ricatti. Il volere sopraffare, gestire, annichilire la vita altrui.

Facendo leva su quel bisogno di Supremazia che sembra diventata una necessità di tutti: abbiamo bisogno di dominare il prossimo; ma non normale competizione, o sana ambizione, no, necessità di distruggere, annientare, lapidare chicchessia.

Questi temi non riguardano soltanto le alte Guardie, riguardano noi tutti: la mancata custodia del nostro quotidiano, non va , e non deve essere  trattato con scarsa riflessione, o peggio ancora con un alzata di spalle. C’è chi è convinto di poterti, origliare attraverso un buco della serratura.

Cambiamo discorso.

Son rimasta affascinata dalla descrizione che ha fatto Mastrogiacomo della sua prigionia.

Completamente rapita dal suo resoconto. Capace di aprire spiragli di notevole riflessione.

L’ingenuità contraddistingue il ritratto che fa di questi terrificanti guerriglieri: li rende pazzamente umani. Trova da sorridere sul fatto che questi mostri del deserto, siano incuriositi su i racconti che colgono sulla nostra società. Dice, che quando lui spiega ed elenca le nostre “libertà”,i nostri usi e costumi, loro assumono espressioni di vero sbalordimento.

La morale della riflessione è molto semplicistica.

Ragazzi giovani, prelevati dalle tante scuole coraniche; assolutamente ignoranti sulle basilari leggi umane.

Nessuna cognizione del sesso, nessun contatto con qualsiasi strumento che faccia loro vedere altri stili di vita: assoluta assuefazione al corano. Nessun libro, nessuna carezza, nessun “cuore e due capanne”.

Nessun focolare, nessun pianto di bambino, o lacrime d’amore.

Nessun cantante, o squadra da tifare.

Lontano dal mondo, vivono credendo che la loro unica missione sia difendere le leggi del Corano.

Liberi nel deserto, prigionieri del Corano: le splendide dune in costante mutamento, ritratto perfetto della piu suprema libertà, tuttavia guardie carcerarie di questi ragazzi.

Vivono allo stato brado, i Capi fanno sempre in modo che mai abbiamo da “inquinarsi” con gli altri: sono a tutti gli effetti un branco.

Dormono tra loro, mangiano tra loro, parlano e giocano e pregano tra loro.

Si avvicinano furtivamente al prigioniero, timorosi del contagio occidentale, eppure è un’attrazione, ogni occasione è buona per scambiare due parole con quel’infedele, frutto di una società da distruggere.

Mi chiedo, l’unico mezzo efficace per contrastarli è sparargli contro?

Non credo siano consapevoli, forse basterebbe infliggergli un pò della nostra televisione.

L’errore che si fa, è il cercare di annientarli, pensando che loro siano come noi: vogliamo distruggerli come distruggeremmo uno di noi…

Ma i Taleban..chi sono?

Dicono al giornalista, che può salvarsi, che è ancora in tempo per seguire o intraprendere la sola via che porta al Paradiso: loro non hanno nessun dubbio, loro credono di vivere  morire per la sola verità esistente.

Forse per prima cosa, dovremmo distruggere queste scuole immerse nel deserto: impedire loro di sfornare altre povere anime.

Di certo tutto potremmo fare, tranne quel che si sta ora facendo..

Abbiamo pagato un riscatto, Mastrogiacomo, è costato 5 terroristi: qualcuno ha polemizzato, non si doveva cedere, si dice.

Non sono una stratega, tanto meno una guerrafondaia, io anche avrei ceduto ai loro ricatti: nondimeno, avrei ritirato le truppe…e cercato di convincere le altre Nazioni  a seguirmi..

Fassino, dice che al tavolo delle trattative, devono essere presenti anche i Taleban.

Provo ad immaginarmi questo tavolo, ogni bottiglia di acqua effervescente un diretto rappresentante  del conflitto: Bush, siederebbe di fronte al Capo, dei Capi Taleban?

Cosa gli direbbe? Semplice domanda e anche la risposta  è scontata: “Io ordino, voi eseguite, e la guerra finisce.”

 

 

 

Man mano che scorro le pagine, mi accorgo che non odorano più di semplice stampa, mi accorgo che non hanno più quel tipico colore bianco sporco, no: è carta intrisa di sangue, racconti di inaudita violenza, ostruzionismo mirata a defraudarmi della vita. Spioni, contrabbandieri di vite altrui, agenti segreti mascherati da terroristi: chi rinnega l’amore siglandola come malattia, chi inneggia la guerra, osannandone il bisogno. E mi chiedo perché.

 
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La  chiamarono guerra lampo..

Post n°11 pubblicato il 19 Marzo 2007 da lunarossa.1974

Vi ricordate la “Guerra Lampo”?

Vi ricordate la necessità, quasi l’obbligo che accompagnava questa missione, le armi di distruzione di massa da distruggere, il dovere di vendicare l’attacco terroristico nella grande Manhattan?


Il dovere civile di liberare un popolo devastato dalla turbolenta dittatura di Saddam?
Quanti buoni propositi, quanta voglia di portare oltre oceano la democrazia, la dignità, la libertà. Tanto splendente l’aureola che suggellava questi onorevoli patti, da convincerci inizialmente tutti: andava fatto, era giusto.
Ci sentivamo dei benefattori, dei Ministri Supremi, capaci di donare altrove, ciò che in realtà mancava in casa nostra. La pace, l’ordine, la giustizia, l’uguaglianza.
Bene, questa guerra lampo, ha spento la sua quarta candelina: la corsa agli armamenti non lascia presumere una fine a breve tempo.
I soldati britannici, a flotte son rientrati come invalidi civili in patria: la stessa patria che li ha “imprestati” tentenna, nel concedere loro, cure e pensioni.
Questi giovani Commando, vivono in povertà, dimenticati e abbandonati, non servono più, sono inutili.
Sono 7000 in tutto, partiti sani, tornati smembrati: il loro Stato, non riesce al momento a indennizzarli, occorreranno almeno tre anni dicono, e intanto? Intanto continuano a spendere per la corsa agli armamenti..i soldati attenderanno…non sono al momento una priorità..
Perchè la guerra continua..
Poco importa se non ci sarà un vincitore, perché sia chiaro, in questa foiba comune non c’è posto per dei vincitori.
Volevano rivendicare i morti delle torri gemelle, ad oggi, i soldati statunitensi rimasti vittime degli iracheni, sono 3.200: quasi 300 in piu, rispetto al massacro di Ground Zero.
I morti iracheni salgono a quota 50 mila, eppure non si arrendono, del resto è la loro terra, ognuno insegue il suo credo.
I costi hanno assunto proporzioni inaccettabili, 378 miliardi di euro per gli USA: cosa si sarebbe potuto fare di buono in giro per il mondo con questa esorbitante cifra?
All’orizzonte, prende forma sempre più nitidamente, una spaventosa realtà, una guerra Mondiale, degenerata attraverso il conflitto regionale, tra Sanniti e Sciiti. Dobbiamo arrestarci, tutti.
Ma come pensare di risolvere un conflitto internazionale, il quale richiederebbe, risolutezza e ordine all’interno del paese che se ne fa promotrice?
Gli Esteri ci riflettono, riflettono le nostre divergenze interne, una torcia illumina inclemente le crepe che s’allargano sempre più su punti che contrariamente, dovrebbero compattarci, suggellarci, un’unione da sembrare quasi scontata, banale, ovvia, tanta logica quanto puerile.
Come tentare di sciogliere questa matassa mondiale, se noi, dal di dentro ci discriminiamo tutt’ora?
Come pretendere dal nostro Ministro Degli Esteri, d’apparire ed essere rappresentante di una Nazione risoluta e concreta, quando ci facciamo ancora servitori dei vandali di coscienza?
Impensabile, assolutamente utopica e ingannatrice un idea simile.
Forse, folgorati da un alito di buon senso, ogni paese Nato, potrebbe semplicemente lasciare le retrovie, a capo chino, in posa di vergogna: tornare a casa, senza fanfara o fuochi d’artificio.
Meglio rientrare in silenzio, lo stesso silenzio nel quale vivono i soldati dimenticati dai britannici, lo stesso silenzio che accompagna tutti i morti di questa vergognosa campagna anti-vita, lo stesso silenzio nel quale dormono gli orfani di guerra, lo stesso silenzio che investe un quartiere gli attimi seguenti ad un raid aereo,..meglio in silenzio..meglio tacere…meglio..molto meglio…
Casini oggi ribadiva che anche l’opposizione si è mossa concretamente per salvare Mastrogiacomo,
bene ora ditemi voi, che non sia normale, spiegatemi che bisogno c’era di sottolinearlo, delucidatemi sul come si potesse agire diversamente..ecco le cose scontate che ci allontanano sempre più dalla meta..
..eppure non tutto è perduto..

 
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L'unica alternativa

Post n°10 pubblicato il 18 Marzo 2007 da lunarossa.1974

Sarà che adesso comunicare è più semplice, sarà che internet riesce con pochi click a trasportare le nostre idee facendole giungere ovunque, sarà che i tempi stanno finalmente cambiando…

  

Soprattutto balza agli occhi,  la rabbia contro un Governo sempre più lontano dalla gente: si stanno suicidando, non se ne sono ancora resi conto.

Forse sperano, come sempre è avvenuto che le genti tornino ad assopirsi dopo la solita concitata contestazione di massa. L’insurrezione a tempo determinato. Come si dice, sperano che sia tutto fumo e poco arrosto.

Per fare in modo che le nostre voci, non siano soltanto tali, dobbiamo ora concentrarci sulle mete da raggiungere.

Gli argomenti che ci uniscono, che ci trovano concordi senza ombra di dubbio: dimostrargli che abbiamo non solo le idee chiare, ma anche tanta forza di volontà e la giusta dose di caparbietà, non meno l’assoluta voglia di dichiarare tutto il nostro sdegno e di ristabilire un ordine supremo.

L’unico modo, a mio avviso, che possa permettere ciò, è elencare con precisione quasi maniacale i punti fondamentali, quelli per i quali abbiamo tutti lo stesso pensiero.

Ad esempio nessuno di noi, non aderirebbe alla petizione contro le pensioni d’oro, o contro gli esosi stipendi parlamentari, nessuno di noi farebbe marcia indietro davanti la proposta di scacciare i condannati dal parlamento. Noi dobbiamo partire da questi punti, costruendo via via, un percorso che punti preciso ad un concetto d’uguaglianza. Soprattutto che viaggi parallelamente alla Carta costituzionale.

Sto parlando di formare una valida alternativa che faccia da schiaccia sassi all’attuale concetto di far politica: tenendo conto, che nessun progetto prenderà piede, se prima non bonifichiamo, disinfettiamo l’area da trattare.

È tempo di decidere da che parte stare, è tempo di abbandonare falsi costumi, concetti deleteri, il coraggio di rinascere, tornare allo stato brado: riconoscere, tre punti unici e decisivi.

Libertà. Uguaglianza. Legalità.

Non basta, dobbiamo dare ad ognuno di questi punti la giusta definizione.

 

Libertà:

libertà intesa come condizione lontana dal farci sentire prigionieri di una discriminazione, o farci sentire oppressi da una cultura sbagliata. Libertà di espressione, che sia scritta o parlata, che sia una forma espressiva, uno stile di vita, o scelta sessuale. Il non sentirsi appartenere ad una classe sociale di serie inferiore.

Abbattere l’intolleranza, sradicarla dai nostri cuori, smettere di credersi migliore rispetto ad un altro essere umano. Concepire la libertà come diritto inviolabile di ogni individuo.

 

Uguaglianza:

la parità sociale, permette ad ogni uomo, indipendentemente dalla sua posizione nel contesto collettivo, o dalla sua origine etnica, la possibilità di venir considerato a tutti gli effetti, uguale agli altri. Questo concetto basilare, permette alla Nazione che lo abbraccia totalmente di potersi definire, Paese, Civilizzato. Questo punto non deve esser visto come un traguardo, ma anzi la partenza capace di trasformarci in esseri evoluti e giusti. Nessuna legge quindi  indicarci che un bambino nato fuori dal matrimonio sia inferiore  a suo fratello nato nel matrimonio. Queste leggi devono dettarcele le nostre coscienze, la nostra etica, la nostra umanità. Nessuna legge che venga a dirci che una coppia gay, deve poter contare su diritti come l’eredità, o assistere il compagno malato, o impedire che in due paghino il canone RAI,..la nostra coscienza se interrogata risponderà equa, senza necessitare di norme ufficializzate…

 

Legalità:

pretendere che lo Stato, agisca e si attenga scrupolosamente alle leggi, in nome della Costituzione, e che le faccia valere a tutti indistintamente per la  Costituzione.

Essa deve tornare ad essere la colonna portante, la struttura principale della nostra democrazia: la sola capace di farla crescere in modo sano.

L’unica intolleranza che dobbiamo alimentare, accrescere è contro chi opera e vive nel reato.

Ghettizzare soltanto gli usurpatori di correttezza e del quieto vivere. Aggregare i prepotenti, costringendoli a calar il capo dalla vergogna. Questa sana intolleranza va fomentata, incitata, spronata.

I magistrati, devo essere i responsabili della corretta funzione dell’intero dicastero: non meno, impedire loro d’esser avvicinati da politici corrotti, e portatori di caos.

 

Questo è lo statuto, l’unico valido  e meritevole di devozione.

In questo ordinamento, possono trovare spazio tutti coloro che  a ragion veduta, sappiano basare la loro vita su i capisaldi sopra dettati. Non esistono altre vie, altre alternative: chi crede il contrario, è stato ammaliato o avvicinato da falsi Dei.

La Costituzione, articolata col sol scopo di convogliarci su giusti e sani cardini, è stata furbamente raggirata, a tratti frodata, per celare atti devastanti per l’intero patrimonio italiano: dai beni culturali, alle pensioni, al precariato alla sanità malata e via discorrendo; nessuna categoria è stata risparmiata.

Gli anni di piombo, di mani pulite, tangentopoli…altro non sono, se non implicazioni scatenate dagli stessi che si dichiaravano difensori della democrazia. Una democrazia fittizia.

La libertà, la dignità umana, la giustizia, ecco le mie colonne portanti, su di esse baso tutta la mia esistenza. La ricerca, la scienza, le sole in grado di garantire un sano processo di evoluzione.

L’Italia è diventata un enorme puzzle: ognuno stringe in mano un pezzo, cercando con truffe e abbindolamenti d’impadronirsi del pezzo in possesso del suo vicino.

Ciò che farà di voi, dei buoni cittadini, saranno dei saldi principi: vivere nel pieno rispetto delle leggi, denunciare chi non opera legalmente, rispettare il vicino, come si trattasse di vostra madre. Operare seguendo senza indugio la facoltà di percepire e amare la propria vita e quella degli altri, prendere le distanze da chi si macchia di orribili crimini contro l’umanità. Vedi le giustizie sommarie, le pene capitali, le persecuzioni, le segregazioni razziali, le dittature.

Ricordatevi che ognuno di voi, è portatore di un virus, essenzialmente se questo microbo è negativo, infetterà probabilmente chi vi è vicino, quest’ultimo appesterà altri a lui vicino: in una catena pericolosissima capace di portare al crollo un’intera Nazione.

Lo stesso tragitto l’effettuerà il microbo buono, l’anticorpo onorevole, ma invece di portare una Nazione alle macerie, l’aiuterà a crescere, a svilupparsi, ad evolversi nel bene collettivo, per il bene sociale.

Tutti noi potenzialmente possiamo abbattere quest’enorme muraglia coercitiva, la stessa barriera eretta dalle lobby, per impedirci di rovinare i loro piani fruttuosi.

Potremmo insorgere,e vincere nel sol caso capiremo che la vita è sacra, in tutte le sue meravigliose sfumature.

 Condannare chi cerca di toglierci questo diritto alla vita.

Evitare di schierarci soltanto perche la nostra chiesa, o il nostro partito c’invita a farlo.

Tornare padroni delle nostre menti.

Gli unici accusati e crocifissati dovranno essere gli assassini, i mafiosi, le associazioni a delinquere, chi governandoci ha rubato soldi pubblici, i pedofili, gli stupratori, chi esercita costantemente contro la vita.

Sfido chiunque di voi a riconoscere nelle mie parole, un solo errore che non sia ortografico.

Vi sfido a denunciare e a contrapporre la mia visione ideologica.

V’invito a esternare il vostro pensiero.  

 

 

 

 

 

 
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La Cupola dei misfatti

Post n°9 pubblicato il 09 Marzo 2007 da lunarossa.1974

Valle del Mushai, periferia di Kabul, un’enorme distesa di terra e roccia contrapposta a zone di fitta vegetazione. Foreste intrinseche, ed inaccessibili. Roccaforte dei resistenti, nella fitta boscaglia tramano trappole, trabocchetti; morte. I nostri soldati l’attraversano, con il palato asciutto e il cuore martellante: in questa stessa zona sono morti i caporali maggiori Giorgio Langella, Vincenzo Cardella, e il caporale Giuseppe Orlando: non tutti insieme, ma a distanza di un  breve lasso di tempo. Ieri i ribelli hanno puntato per ben tre volte un lanciarazzi contro un nostro blindato: nessun morto, nessun ferito; fa paura portare la pace laggiù. Ma gli ordini vanno rispettati, la foresta bonificata.

Nel mentre questi giovani coraggiosi, percorrevano l’anticamera dell’inferno nel ventre di questi gipponi da un quintale di blindatura, Berlusconi ribadiva “governo a casa se non c’è maggioranza”

Sotto l’attacco di questi lanciarazzi, che fanno tremare soltanto sentendoli partire con il loro tipico fischio assordante; immaginatevi sentirli avvicinare, racchiusi nella trappola di una stretta cabina. Il sibilo diabolico aumenta d’intensità, l’abitacolo trema: cosa si pensa in quel lasso di tempo? Se si ha il tempo e il modo di pensare.  Forse si prega che abbiano sbagliato mira.

Forse si spera di rivedere la luce, e di rivederla con tutti gli arti attaccati al posto giusto. Forse pretendono troppo.

Nel frangente di questi deliri personali, qualcuno meschinamente vigliaccamente li strumentalizza, con lo scopo di tornare a governare. Tornare a pavoneggiarsi. Magari ripresentandosi dopo un lifting, tanto per non sfigurare.

Il tramonto a Kabul, deve essere un incanto che si trasforma in disincanto tutte le volte che da lontano si odono le scoppiettate, o si scorgono le scie sfavillanti dei missili partiti da un punto imprecisato di una boscaglia impervia. Eppure il vero nemico dei nostri soldati non abita quelle fitte boscaglie, non porta bendaggi sul viso e sul capo, non indossa tuniche, non prega Allah. Questi ultimi li uccidono materialmente: il vero nemico gli strazia la dignità.  Impomatato e carismatico, veste firme prestigiose, al suo seguito una schiera di umili servitori: scarpe scricchiolanti, dopobarba idratante; il portafoglio trabocca di carte di credito.  Questo Cavaliere, ha un alleato, ed è Santissimo e dorato, entrambi appaiono indifferenti al massacro eternato dei soldati, indifferenti davanti ai sequestri di giornalisti, freddi e imparziali dinnanzi ai fiumi di porpora. In questo fiume indistintamente scorrono sostanze appiccicose Americane, Italiane e di tutta Europa, Talebane, di civili, di bambini, d’innocenti e colpevoli. Nello stesso fiume si riversano amici e nemici: sfociano tenendosi per mano in un’enorme pozzanghera rossa morte; ormai ha assunto le dimensioni di un oceano.

Ma loro credenti e praticanti hanno ben altre mire, ben altre priorità.

Laggiù in un punto difficile da identificare e dalla geografia invivibile, si muore senza sapere il perche. Loro sanno benissimo, e non perdono mai di vista la loro meta.

In Italia la Cupola dorata scende in piazza contro l’amore: deve essere per questo che sembra incurante alla guerra in atto, l’odio e la devastazione, ai loro occhi ha ben altra sede.

Gli eccidi e le discriminazioni, loro non li contrastano anzi li alimentano. Per loro i deboli gli emarginati i discriminati sono alla stregua della feccia piu feccia che conosciamo.

La Cupola sempre in compagnia del suo prode Cavaliere difende la famiglia: maledetta me, che pensavo difendesse la vita, i deboli e i ghettizzati. Ignobili individui a cui non frega nulla di nessuno, capaci soltanto di sparare offese sibilanti come i cannoni dei Talebani. Morire a Kabul non ha senso, umiliare gli omosessuali non ha senso. Impedire la vita è innaturale.

Fermate questa guerra, difendete chi è privo di diritti, garantite la vita.

 

 

 

 

 
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AFGHANISTAN

Post n°8 pubblicato il 07 Marzo 2007 da lunarossa.1974

L’Afghanistan, non ha una precisa identità: non ha mai avuto il tempo materiale per imbastirsene una. Un continuo afflusso, di varie minoranze etniche si son susseguite per tutta la sua storia: cercando ognuna d’imporsi sull’altra; terra di mezzo, ghiottoneria del commercio e dello smercio.

Terra apparentemente povera, arida, infruttuosa: quasi del tutto sterile.

Eppure agli occhi dei malefici signori della guerra, prende le sinuose forme di un’immensa distesa d’oro: quello nero, che strabuzza gli occhi, e quello liquido, la droga.

Vanta una storia travagliata; numerose guerre l’hanno posseduta: troppo golosa.

L’ultimo periodo di stabilità e di pace che rimembra, risale dal periodo che va, dal 1933 al 1973 sotto la sovranità del Re Zahir Shah: il cognato, con un colpo di stato sterminò tutta la sua famiglia. Agì sotto la sigla di: Partito Democratico dell’Afghanista (comunista).

L’America da sempre stratega delle grandi conquiste, studiava già all’epoca un piano per impossessarsene, per allungare famelico i suoi lunghi tentacoli egoistici: iniziò con il sovvenzionare un gruppo di facinorosi ( i Mujaheddin. Dall’arabo: combattenti), con l’intento di contrastare il governo e incitare i sovietici ad intervenire, ed è qui, in questo periodo, durante questo conflitto che nascono i Talebani.

Creature statunitensi: seminate, nidiate, e partorite.

Crescendo, si son stancati di seguire la “Madre”,e hanno deciso di ribellarsi. Il seguito lo conosciamo tutti.

Pochi bambini diventano adulti in questa terra: quando ciò accade, probabilmente mai incanutiranno.

Qualche bambino, salta come su di un tappeto elastico, sopra le mine anti uomo: atterrando si ritrovano smembrati quando son fortunati, a volte capita che si ridestino ciechi, o che non si risveglino per nulla.

Queste mine, le abbiamo costruite noi, e noi le abbiamo poi gettate. I nostri ingegneri, le hanno disegnate con cura, rendendole quanto più sfavillanti possibili, in modo che vedendole a terra belle e fantasiose, qualche creatura le raccolga portandosele  a casa, o giocandoci con gli amichetti nel cortile.

Quando dico noi, non mi limito agli italiani, ma intendo ogni membro della Nato; la stessa organizzazione che oggi si sigla come portatrice di Pace.

Non intendo incolpare l’organizzazione in quanto tale, tuttavia nutre in grembo un aspide velenosissimo e pericolosissimo.

Si tende a restare annichiliti, quando le nostre televisioni, inviano immagini nelle quali si vedono gli abitanti del luogo inveire contro di noi: non siamo benefattori ai loro occhi, ma coloro che han portato, e portano, morte.

Gli editorialisti, fanno a gara, tra chi riporta cifre, nomi e statistiche sul conflitto: è tempo che la stampa dichiari anche i nomi dei responsabili di questo eccidio poliedrico.

Naturalmente mentono quando dichiarano di voler rendere libero quel territorio, che vogliono donargli la democrazia,e tutte le altre fesserie.

Ci sarà chi, con poca memoria e troppa sufficienza accantonerà l’intera faccenda con un:” se la son cercata loro”. Vedi Torri Gemelle.

Le ricordo le torri, ma voi ripassatevi un po di storia.

I più fantasiosi giustificheranno l’abuso di potere, come l’unico mezzo per contrastare i sanguinari Talebani, che dirvi tale madre tale figlio.

Potrei paragonarlo o apostrofarlo come un altro Vietnam: sinceramente son stanca di fare paragoni inutili.

Credo che ogni Nazione debba poter contare su un proprio armamento, visto che il buon senso non ci accomuna, nondimeno si dovrebbe una volta per tutte capire che il tempo dei pionieri, delle conquiste, delle colonie è terminato. Che ognuno viva sulla propria terra, che smetta di bramare la sovranità indiscussa, che si inizi tutt’altro cammino.

Insegniamo, ai deboli come sfamarsi.  

L’America è deleteria come il Vaticano: sterminate queste due potenze, ridimensionati loro, vivremmo tutti meglio. Personaggi carismatici, insidiosi: il pragmatismo, il loro fido antagonista.

 

 

 

 

 

 
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Il senso delle parole.

Post n°7 pubblicato il 04 Marzo 2007 da lunarossa.1974

Si fa un gran parlare d’innovazione, la parola d’ordine è: controvertere l’attuale politica, o l’attuale metodologia di far politica.

Alleanza Democratica (AD)

Alleanza Democratica Nazionale( ADN)

Centro Cristiano Democratico ( CCD)

Concentrazione Democratica Repubblicana (CDR)

Centro Democratico Della Repubblica (CDR)

Cristiani Democratici Uniti (CDU)

Democrazia Cristiana (DC)

Democrazia Cristiana per le Autonomie (DCA)

Democrazia Cristiana – Scudo Crociato- Libertas (DC-scl)

Democratici Cristiani Uniti (DCU)

Democrazia e Libertà – la Margherita (DLM)

Democrazia Nazionale – Costituente di Destra (DN- CD)

Democrazia Proletaria (DP)

Democratici di Sinistra (DS)

Ecologisti Democratici – Verdi Verdi (ED- V)

Fronte Democratico Popolare (FDP)

Federazione dei Liberal Democratici (FLD)

Movimento Democratici (MD)

Partito Democratico Cristiano (PDC)

Partito Democratico Italiano (PDI)

Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica (PDIUM)
Partito Democratico Meridionale (PDM)

Partito Democratico di Sinistra (PDS)

Patto dei Liberaldemocratici (PLD)

Partito Nazional Democratico (PND)

Repubblicani Democratici (RD)

Socialisti Democratici Italiani (SDI)

Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro (UDC)

Unione Democratici per l’Europa – Uniti per la Repubblica (UDE_UR)

Unione Democratica Nazionale (UDN)

Unione Democratica per la Repubblica (UDR)

32, tra partiti ed unioni vari, che hanno usato siglarsi con il titolo di democratici, o democrazia.

 

Democrazia:  
1 forma di governo in cui la sovranità appartiene al popolo, che la esercita direttamente o mediante rappresentanti liberamente eletti: democrazia diretta, indiretta, parlamentare, rappresentativa; democrazia costituzionale, regolamentata da una costituzione
2 governo, paese democratico: le democrazie occidentali | democrazie popolari, (st.) i paesi europei che costituivano il blocco orientale a regime comunista
3 nella denominazione di movimenti o partiti politici: democrazia cristiana, movimento politico di ispirazione cristiano-sociale, sviluppatosi in vari paesi europei alla fine del sec. XIX (anche, ogni partito nato da tale movimento)
4 (estens.) atteggiamento di chi è affabile e alla mano, spec. con persone di grado o di condizione inferiore.

 

Ora sulla base della definizione letteraria che da il dizionario alla parola Democrazia, vi risulta ci sia, uno solo tra questi partiti, che l’eserciti testualmente?

Vi risulta che abbia senso, snaturare il vocabolo, affibbiandolo ora per i comunisti, ora per i centristi ora per i girotondini?

 

I democratici dovrebbero essere tutti sulla stessa lunghezza d’onda, avere gli stessi ideali, altrimenti che diavolo democratici sono? è cosi difficile  cogliere questa enorme incongruenza? 

 

Un vero partito che si identifichi con tal vocabolo, deve provvedere, sostentare, parlare e rivolgersi direttamente al popolo, per il popolo.

Ecco cosa sarebbe davvero innovativo, agire concretamente.

Voglio conoscere le reali condizioni dei precariati? Benissimo, inutile allora che mi rivolga al mio bello  e impomatato vicino di poltrona, per cogliere la reale condizione, devo scendere in strada, bussare nelle case, domandare ai diretti interessati.

Dopodichè, rientrare e dialogare per cercare realmente di risolvere le condizioni dei precari.

Questo farebbe di me un democratico rispettabile.

Trovate abbia un qualsivoglia senso dare il vostro voto, ad uno solo di questi sopra citati?

Vi riconoscete nella definizione del vocabolo, che indica il popolo come membro attivo di uno Stato Democratico?

Non sono loro a doversi rinnovare, siamo noi che dobbiamo prendere finalmente coscienza delle verità magistralmente nascoste.

Dobbiamo invitare codesti partiti, o a riscriversi la sigla senza stravolgere i significati dei vocaboli, oppure adempiere al dovere al quale si son votati.

Oppure fondare noi stessi un partito, magari definendoci: Democratici Del Garzanti (DDG)

L’innovazione si avrà nell’attimo stesso in cui ci allontaneremo da tutto ciò che oggi è, e fa politica.

Oppure finiamola del tutto di definirci democratici.

Nella mia Democrazia ci vedo:

l’espressa volontà di donare libero arbitrio ai cittadini onesti.

L’espressa volontà di bonificare l’aria parlamentare dai condannati.

L’espressa volontà di abbassare notevolmente i loro stipendi e le loro pensioni.

 

L’espressa volontà di rendere sul piano dei diritti, tutti euguali: invalidi, gay, dotti, e stolti.

L’espressa volontà di non dovere mai più vedere un altro Welby.

L’espressa volontà di far crollare tutto ciò che lede l’altrui dignità.

Sono stanca di volere. Adesso lo voglio.

Inutile stillare l’elenco, per me la vita è sacra, l’altrui vita lo è.

Condanno soltanto chi tenta in ogni modo d’ostruire la libertà dell’altro, chi uccide, chi tocca i bambini, ma soprattutto chi mi prende in giro. Questi qua sopra, salvando qualche SINGOLO individuo, lo fanno, mi prendono in giro. Anche a voi.

Lo so, parlare a voi, è come rivolgersi al vento. Pazienza, spero almeno sappiate coglierci il senso.

Parlo molto spesso, usando uno stile ermetico, profetizzo i miei concetti riassumendoli: questo perche inavvertitamente suppongo che i mei concetti siano anche i vostri.

Mi chiedo, chi vorrebbe ancora perpetuare il razzismo, chi non ha un amico gay. Chi non ha, o direttamente o indirettamente avuto a che fare con un malato terminale.

Chi non comprende il significato dell’umiliazione, chi non comprende oggi il precariato..

Ecco questi per me son concetti radicati, ovvi, quasi banali: per questo suppongo siano anche i vostri, per questo mi meraviglio quando voi, non capite.

non dovrei sta qui a spiegarvi cosa voglio, dovreste volerle anche voi certe cose: invece v'ostinate  a litigare tra di voi, per sorreggere o puntellare ora questo, ora quello stendardo.

se volete davvero dar vita ad un unico partito democratico, mi rivolgo ai politici, fate una cernita tra quelli esistenti.

Unitevi facendo bene attenzione a non inglobare mafiosi o arrivisti.

Un unica coalizione, in grado di generare un onda anomala.

Ecco il partito democratico che io voterei.

un ultimo consiglio, cercate giovani leve, lontani dai centri giovanili, troppo estremisti. Le vecchie guardie, ormai sono incorreggibili.   

 

 

 

 

 

 

 

 

L’espressa volontà di rinforzare con finanziamenti tangibili, la nostra sanità, le nostre scuole, i nostri atenei, la nostra ricerca.

 
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Io esisto, non appartengo!

Post n°6 pubblicato il 03 Marzo 2007 da lunarossa.1974

 

Non c’è nulla di più difficile se non cercare di cambiare un’abitudine, una tradizione, il “si fa, perché da sempre lo si fa”.

Dal primo vagito tutti noi veniamo, in qualche modo ostacolati dai terribili voleri, di una società bigotta e ostruzionista: incominciamo subito a fare i conti con le libertà negate; subito c’è qualcuno pronto a plagiarci.

Ci chiamano ribelli, quando ci ostiniamo a ragionare con la nostra testa: usciamo dalle righe, siamo indipendenti, quindi non consoni allo statuto di una società stereotipata, omogenea, piatta.

Quando una collettività ci costringe, per non restare emarginati, ad indossare delle maschere, potendocene liberare soltanto nel privato, diamo vita a personalità disturbate e pericolose. Se tieni un animale in gabbia, quando finalmente si vedrà aprirsi l’inferriata, esso inizierà a correre a più non posso, continuando finché avrà fiato nei polmoni.

Dobbiamo lasciare ed  imparare ad essere indipendenti dalle consuetudini. Senza mai, mai spostarci nell’illegalità. Quindi trovare il coraggio di lasciar fuoriuscire il nostro ego: arrivando contemporaneamente a non travolgere nessuno ferendolo.

Può essere comodo trovare la strada spianata, farlo perche lo fan tutti, perche cosi è, e in più nessuno può additarti: tuttavia il prezzo è altissimo, perdiamo la nostra singolarità.   

Non smetterò mai di dirlo, il primo colpevole che a visto piegare alle sue direttive migliaia di persone è la religione, tutte le religioni: il cattolicesimo la più assassina.

Nel corso dei secoli, partendo da Costantino, il creatore dei Cristiani, un continuo susseguirsi di atti d’ingiustizia, col sol fine di prevaricare e plagiare ogni mente.

Assolutamente intolleranti e avversi ad ogni opinione opposta, che vivesse nei loro confini, nei loro territori.

Oggi nasciamo e subito veniam battezzati, nell’inconsapevolezza ci costringono ad abbracciare una fede che non conosciamo. Si fa quel che da sempre va fatto, quel che da sempre i nostri avi hanno fatto.

Tu che ti definisci Cattolico conosci la storia della tua chiesa? No, sai solo quello che i catechesi ti hanno tramandato, insegnato: cioè nulla.

La plebe è stata da sempre tenuta sotto scacco matto, con pericolosissime allusioni di un possibile inferno post morte: usavano il giudizio divino contro i loro stessi fedeli, alimentando gravi credenze e superstizioni. Impaurivano la gente con i roghi di piazza, con il solo intento d’intimorirli  e quindi vietargli qualsiasi libertà di pensiero. Agivano e agiscono come dei dittatori e della peggior specie. Vostro dovere quindi, prima di dichiararvi seguaci del Vaticano studiarne le fattezze, non basandovi esclusivamente su i loro testi artefatti. Soprattutto la domanda che dovete porvi è: hanno sempre agito nel giusto? Se Dio è davvero fonte di amore fraterno e di tolleranza agirebbe davvero come dicon loro, avrebbe ucciso come hanno fatto loro per far tacere i “diversi”?

Oggi più che mai la politica del pontificio è in prima linea, peccato che siamo noi, con i nostri soldi a sovvenzionarli, questo sempre grazie ad altro concordato tra chiesa e stato.

Si anche tu che sei laico li sovvenzioni, per di più decidono di che morte devi morire, e se puoi viverti la tua libertà sessuale in pace. Ovvio che se ti opponi a loro, dovrai rassegnarti a vivere oltraggiato e ghettizzato. Pensaci bene quindi, vuoi essere libero o vuoi essere parte integrante di una società bigotta e moralmente fittizia?

La fede non può e non deve essere un’imposizione, ma una libera scelta.

Lontano dall’essere vero visti gli ultimi precedenti, viste le offese esternate dai molti Cardinali, soprattutto quelle di Ruini, a discapito di etero conviventi, degli Welby,  e dei gay.

Forma gravissima di dittatura che cozza terribilmente con la nostra presunzione di definirci popolo tollerante e democratico. Fin quando non ci libereremo il capo da queste convinzioni, fin quando non capiremo che l’unica nostra intolleranza dovrà esser riversata esclusivamente verso i delinquenti, ebbene mai potremmo definirci Paritari, Giusti, Liberi.

Una dura lotta vede il legiferare dei Dico: nessuna lotta viene fatta verso i parlamentari condannati, verso le loro speculazioni, truffe, stipendi e pensioni che insieme basterebbero a sfamare il terzo mondo.

Decidete voi, per cosa lottare. Molti hanno detto che i DICO, non sono la priorità in questo paese, benissimo condivido. Lottiamo prima per ripulire i palazzi del potere dai corrotti, per ripulire le città dalla mafia. Ma lasciamo in pace chi vive nel rispetto della collettività: fossero gay, conviventi o altro.

Basta con le etichette, le persone sono  e debbono restare liberi fin quando non commettono atti di violenza o truffe a danno dello stato e degli altri cittadini.

Soprattutto la chiesa deve imporre le proprie regole esclusivamente nella sua circoscrizione, tra i banchi della sua sede. Il parlamento non è il loro luogo.

Se viceversa vogliono proprio avere un posto di tutto rispetto e larghi consensi tra il popolo, che scendano dal piedistallo e lottino con la gente, a fianco di essa, per impedire i continui soprusi, a danno dei più deboli. Che impedisca, vietando, con coraggio di svolgere esequie ai mafiosi, agli assassini, ai pedofili. Ecco cosa dobbiamo combattere, ecco cosa dovrebbero loro fare.

 

 
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Educare a 360 gradi

Post n°5 pubblicato il 01 Marzo 2007 da lunarossa.1974

Crisi rientrata: si riprende o si riparte?

Questo potrà dircelo soltanto il tempo, per adesso vietate le supposizioni.

 Soltanto una cosa è stata confermata, il Governo, non cadde sulla Politica Estera, bensì crollò per mano dei DICO. Fatto inconfutabile dal momento che ieri ancora si registravano inviti, da parte di alcuni votanti, nel richiedere per l’appunto che fine avessero fatto i PACS

Lasciamoli stare adesso, facciamoli riprendere, sono stanchi, spossati, hanno dormito poco e male in questi giorni. Tutti. Cadenti e non.

Vorrei appuntarvi soltanto una notizia di carattere socio-culturale: domenica 10 marzo sfileranno i gay, queste manifestazioni oltre ad essere molto rumorose e colorate, fanno allegria. Le associazioni omosex, dovrebbero cercare di inglobare nelle loro file anche le associazioni dei conviventi etero: se fossimo liberi da stupide credenze, e bieche sovrastrutture annichilenti del cervello, ci andremmo tutti. Liberi di credere che la vita valga la pena di essere vissuta, che valga la pena di lasciar vivere gli altri.

Voglio che mio figlio\a sappia, che l’omosessualità non è una malattia; voglio che cresca capendo che il profilattico non si debba usare soltanto per non infestarsi dalle malattie derivate dai gay, ma anche da quelli che si definiscono “normali” perche etero.  

Voglio che cresca con la convinzione che gli unici veri demoni da combattere e da sconfiggere siano: la mafia, la droga, la camorra, gli stupri, i pedofili e tutto ciò che è causa di violenza e di morte.

Voglio che comprenda fino in fondo che la libertà non è soltanto un suo diritto, ma che è un bene collettivo.

Non possiamo sempre poggiare le nostre decisioni o i nostri convincimenti su slogan stampati  e creati ad arte, da chi tutto cerca tranne di lasciar vivere in pace gli altri.

Voglio, visto che nasce una generazione lontana, che capisca il significato di una svastica o di una stella a cinque punte disegnata sull’affacciata di un palazzo, voglio che capisca e che approfondisca le ragioni o le credenze che di base hanno fatto a queste guerre.

Troppo spesso si fa l’errore di credere che siano soltanto crisi adolescenziali: se tuo figlio\a ha la camera tappezzata di teschi o strani simboli, o ascolti musica esoterica, forse dovresti correre ai ripari.

L’educazione non deve soltanto limitarsi alla compostezza a tavola, o a non infilarsi le dita nella narice in pubblico, l’educazione, unico strumento di cui disponiamo, deve riguardare anche l’approfondimento storico, anche la collettività.

Spiegargli che l’omertà non premia, ma uccide, spiegargli mostrandogli come esempio il nostro operato, che gli abusi si denunciano, che si lotta per la giustizia.

Non soffrite quando vostro figlio vi annuncia di essersi innamorato di un suo simile, provate ad immaginare come vi sentireste se si fosse innamorato di un narcotrafficante, o peggio ancora di un alcolizzato o chissà cos’altro, o addirittura lui stesso fosse un assassino.

L’attuale tendenza deve cambiare se vogliamo scrollarci di dosso un po’ di questa asfissia ottenuta da menti annebbiate.

Soprattutto se si vuol capire si deve leggere, sempre, approfondire ogni notizia, vagliando piu tesi.

Discernere il vero usando la propria ragionevolezza.

Gli ebrei non uccidono bambini, i gay non sono una cellula mal riuscita, gli invalidi, non sono un peso per la società, i diversi non ci danneggiano finchè vivono rispettando il prossimo.

Disinfettatevi da queste bieche credenze popolari, uscite da questo tunnel che vi oscura la mente vietandovi di vedere la realtà delle cose. Guardatevi intorno, confrontatevi, non abbiate paura di sconvolgere le vostre idee, è sintomo d’intelligenza e per di più vi scoprirete migliori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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L'esecutivo che io pretendo!

Post n°4 pubblicato il 23 Febbraio 2007 da lunarossa.1974

Spero che sia chiaro a tutti, che in questo momento di pura passione, sia tempo di abbandonare, e gettare via i vecchi baluardi.

Non è la Sinistra la sola ad non essere più sufficiente, tutta la politica naviga in acque torbide, e per di più stagnanti. Lontani concettualmente da tutto ciò che abbia un barlume di collettività.

L’assenza di movimento, genera la lotta armata: già una volta quando la politica fungeva da ostruzionismo, da deterrente per l’evolversi dei bisogni prettamente individuali, avvenne la guerra civile, nacquero allora le BR.

Adesso come allora, la politica non ci ascolta: adesso come allora lo Stato non difende i singoli inquilini della propria Madre Terra. Adesso come allora, ci sentiamo asfissiati, abbandonati, per nulla salvaguardati.

Necessitiamo di uno scossone, che funga da propulsione ai nuovi movimenti. Che sappia dilagare,e deflagrando  aprire, senza falsa parsimonia, nuovi orizzonti:  smetterla di puntare l’indice sopra i protagonisti, di questa pagina di storia nefanda. Allontanarci dal comune pensare. L’uniformità, il volersi sentire parte integrante di un qualsiasi gruppo, spesso ci abitua a non decidere di nostro, ma vivere di slogan comuni, e in più errati. Imparare a prendere decisioni che ci vengono consigliate dalla nostra coscienza.

Dobbiamo mirare e analizzare i singoli obblighi, senza demagogia: usando esclusivamente la ragione e la scienza.

Dobbiamo saper scindere, dare la precedenza alle questioni d’onore.

Primo: la nostra Repubblica, non è globalmente cattolica. Quindi non possiamo subire eccessive pressioni dal Vaticano, impensabile e ingiusto il loro voler estendere le proprie leggi su tutti noi.

Non sono più in grado di sopportare simili incursioni da parte della chiesa, basta con le loro prese di posizione.

La chiesa non è, e mai dovrà in alcun modo pretendere di avere parola nell’Esecutivo.

La Chiesa  e la sua politica mafiosa, deve essere costretta a ripristinare, ridimensionare la propria posizione.

Ruini, impari a restare al suo posto, si ricordi che veste i panni utopici e fittizi di portatore d’amore e di pace. Non possono costoro chiedere espressamente a chi dare il voto, o a chi debba risiedere al legislativo.

Abbiamo in tutta Europa esempi di Nazioni conservatrici, che hanno avuto l’ardire e la sensibilità di prendersi cura della parte laica del proprio popolo. Nazioni profondamente Cristiane che non hanno avvertito esclusivamente il bisogno di difendere le proprie convinzioni, ma che anzi, si son sentite in dovere di rispettare la libertà altrui. Unico vero diritto, fondatore di pace  e di dignità.

L’Italia, appare ai loro occhi come una nazione lontana dall’essere credibile o anche solo definita libera.

Mal costumi, culture largamente abbandonate da più, restano radicate fino al midollo in noi.

Dobbiamo dare la possibilità di scelta a tutte le persone. Democraticamente fattibile, in quanto, lo Stato s’impegnerà nel non costringere un cattolico all’eutanasia, come il vaticano dovrebbe astenersi dall’offendere un omosessuale, costringendolo a vivere senza diritti.

Non possiamo permettere, soltanto perché ospitiamo il Vaticano con la potentissima lobby pontificia, otturare l’unico sentiero che ci permetterebbe di figurare agli occhi di tutti, come una nazione indiscutibilmente Paritaria, e di forte senso civile e liberale.

La questione PACS, non determina come in molti fanno l’errore di credere, un avvicinarsi all’adozione, non mira esclusivamente a ciò nominato.

Questa legge permetterebbe, e non solo per le coppie gay, ma anche per chi sceglie la convivenza come connubio più affine alle proprie necessità, di vedersi difesi e di vedersi assolvere diritti inscindibili se ci si vuol definire civilizzati.

Il diritto sull’eredità; magari l’hanno comprata insieme quella casa, magari entrambi hanno lavorato per averla: la successione legittima non sarebbe forse un loro diritto?

Occuparsi del compagno malato, non sarebbe un diritto, un gesto d’umanità?

Sentirsi dire che non ci si può avvicinare al letto di morte, che non si possa dire la propria, che non si possano esaudire le ultime volontà del compagno\a di una vita, è una atrocità degna del nazismo più estremo.

Questi sono solo due dei punti dei diritti, ai quali nessun uomo dovrebbe mai rinunciare o essere costretto a farlo.

Una società deve vietarsi di inveire contro questi esseri del tutto uguali a noi, dobbiamo comprendere una buona volta il significato di eguaglianza, abbracciarla come fede, l’unica prontata ad un senso di giustizia assolutamente inalienabile. Deve diventare, l’uguaglianza, la base la quercia, la fondamenta di una democrazia che si voglia definire equa.

Come altrimenti fondare una Costituzione che possa anche solo pretendere di essere definita ragionevole?

In questo modo, una volta aver ben disegnato i confini tra Chiesa e Stato, potremmo continuare seguendo la stessa linea.

Non allineatevi a Destra o a Sinistra, scegliete con cura le cose per cui valga la pena di lottare.

Esigete un nuovo modello elettorale.

Esigete che i nostri ragazzi militari, non si sentano abbandonati all’estero.

Facciamo in modo che le scuole prolifichino,

ESIGIAMO I CROLLI DELLE PENSIONI IGNOBILI, DEI STIPENDI PARLAMENTARI LUCULLIANI  

Reclamiamo l’esclusione dal governo dei condannati, dei mafiosi.

Otteniamo l’abbattimento dei conflitti d’interessi.

Imponiamo attenzione e partecipazione, reale attiva.

Diamogli delle scadenze, mettiamoli in tensione, esigiamo.

Le istituzioni devono sentirsi obbligate ad assolvere i compiti per i quali noi li abbiamo chiamati.

Quand’anche dovessimo notare un loro cambio di rotta, affolliamo le piazze di tutta Italia.

Basta con il tormentone del terrone e polentone, l’Italia della plebe deve essere un'unica razza, un'unica molecola. Pronti a ripristinare gli ordini che troppo spesso i nostri deputati ignorano.

Non politici, non Cristiani, non Laici o altro. Viviamo, ragioniamo, seguiamo la nostra coscienza, chiedendoci ad ogni passo: IO LO VORREI PER ME?

Ecco l’unico reale modo, per far si che una legislazione abbia i numeri per definirsi giusta.

Operando secondo coscienza.

Finche avrò fiato ( e questa è una minaccia)

 

Luna Rossa

 

 
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D'Alema, condottiero temerario

Post n°3 pubblicato il 22 Febbraio 2007 da lunarossa.1974

Sono convinta, che quello che a tutti appare come una sconfitta insanabile, sarà invece una rinascita decisiva per l’intero Governo Prodi.

Dall’insediamento del nuovo Governo, spirava il terrificante vento portatore di morte: nessuna sorpresa quindi; nemmeno per D’Alema.

Le consultazioni sono in atto, vocii ininterrotti aleggiano lungo le arcate dello Stato: rumori di passi che si muovono celermente sopra i tappeti attutendone il rimbombo. Ansia, frenesia e suppliche incorniciano i minuti che passano troppo lentamente sopra le loro teste.

Le agenzie e  i portavoce impazziti: nei sotterranei si cercano voti, consensi da estirpare alla sinistra, Senatori poco ortodossi da accalappiare saggiamente.

In molti si dicono pronti a riconfermare la fiducia, adesso che tutto è alla luce, e la nebbia è stata diramata, nessun dubbio più.

Non è un controsenso, anzi nulla di piu coerente. Bisognava soltanto ufficializzare il tutto.

Chi attende una vittoria, un trionfo: chi aspetta di conoscere il proprio fato.

La sinistra tradita, da se stessa: rifuggono ora i colpevoli dietro lunghe elucubrazioni, mirate a purificarsi l’animo come calandosi nel Gange.

I temi scottanti con i quali si è dovuto confrontare il governo in questi suoi 280 giorni di legislazione, sono temi roventi, che attendevamo da tempo: leggi che ci avrebbero reso migliori, meno razzisti, piu democratici.

Fra tutti pagano i PACS e i Dico, per non nominare l’eutanasia. Che siate d’accordo oppure no, queste tre leggi avrebbero una volta per tutte abbattuto il terrificante bigottismo che da decenni ci contraddistingue.

Questi tre punti possono definirsi i veri colpevoli del devastante terremoto che ha aperto voragini nella stessa sinistra.

Chi ha voluto scansarsi, prendere le distanze definendoli ideologicamente lontane, ha di fatto dato appoggio incondizionato all’avversario, fungendo da pericoloso collante, tra l’opposizione, i radicali estremisti, e il pontificio. Mix in grado di generare il crollo al quale tutti noi ieri, abbiamo assistito.

Ho imparato con il tempo, a mie spese che la corrente meno seguita è la più giusta: meno seguita perche si necessita di coraggio, di audacia  e di tempra inossidabile e inattaccabile.

Mai avremmo assistito ad una Destra ideologicamente lontana nella politica Estera da quella dell’Ulivo. È stata usata come prendendo la palla al balzo.

Non sono qui per un elogio funebre al governo, esso resterà e sarà ben radicato nel suo proseguo.

Noi dovremmo sentircene felici.

Nelle tre ore seguenti il crollo, il Berlusconi guadagna 50.000 euro con la Mediaset in borsa. Vergognoso.

Vergognoso il suo sistema polipesco, mille tentacoli stringono ogni sorta di mano, di affare, di contenzioso. È questo che volete per voi? Un uomo che è in perfetto connubio con il conflitto d’interessi? Che pur di vincere, venderebbe l’animo al diavolo?

Dove tra i suoi eletti figura una giovane leva di nome Carfagna, la quale si domanda il perché uno Stato dovrebbe deliberatamente concedere diritti ai gay?

Psicologicamente la destra viene ricordata come libertà, e giustizia: lontano dal vero nel caso del polo. Sono le leggi come l’eutanasia, come le coppie di fatto che ci liberalizzano e ci rendono individui civili, e non mediocri e ipocriti moralisti.

Conformisti come Berlusconi, che difende l’unioni legittime, per poi insinuarsi come una serpe in tradimenti, e battute umilianti a danno della moglie: che dire di tutti quelli che si schierano contro i Pacs, quasi tutti divorziati, uomini che ambiscono harem e orge.

Ostinatamente riempite in 2 milioni le piazze per Forza Italia. Siete nelle sue mani, e vi usa e v’inganna con la maestria di un illusionista e bravo il Silvio Prometeiforme, in grado di mascherarsi ora da Santo Patrone di tutte le cause ecclesiastiche, ora abile e indiscusso imprenditore, occupato in mille inchieste, in mille cause, in mille faccende.

I suoi collaboratori strumentisti da strapazzo, immuni da ogni senso di equità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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Abbatteremo le adamantine muraglie?

Post n°2 pubblicato il 18 Febbraio 2007 da lunarossa.1974
Foto di lunarossa.1974

Un fiume senza rapide ieri ha attraversato Vicenza. Inondando con colori arcobaleno le vie di una città, che dice No alla guerra. Non una categoria, non due, non tre: nessun ceto, nessuna dottrina, solo un grande eco ad intonare quel deciso monosillabo..NO!

 Lo strillo diventa grido, il grido diventa urlo, l’urlo diventa ruggito:”NO! NO! NO!

Le volontà di un popolo di nuovo castrate, dall’ostruzionismo di politici insensibili ai voleri dei propri cittadini. La democrazia nuovamente ,messa da parte: insopportabile abuso di potere, inqualificabile la loro ostilità. Con un buffetto sulla spalla hanno detto BRAVO, a chi è riuscito a generare un’onda che nessun danno ha recato. Stranamente molto loquaci nel post-evento, si son lanciati in veri gridi d’isteria, dichiarando la pericolosità dell’evento, creando una sorta di pre tensione, immaginando funeste sorti: per poi liquidare l’intera faccenda con mezza frase di circostanza. Rivendicando l’autarchia come loro peculiarità.  

L’america ci fa ancora paura, gli fa ancora paura: quel continente continua con subdole macchinazioni  a tenerci sotto scacco matto: i nostri politici son troppo cacasotto, di certo non è l’audacia a contraddistinguerli.

Onore e merito alla polizia: è riuscita con meticolose indagini, a contrastare sul nascere pericolosi movimenti terroristici. Loro stanno dalla nostra parte.

I terroristi stanno dalla parte d’estremisti politici. È lì che risiedono i mandanti, gli istigatori, i mafiosi. Non credete, non guardate alle divise, come ad un corpo di stato, non lo sono, non hanno il loro appoggio: impiegati, semplici stipendiati, uomini come noi.

Il governo non ci ascolta: chiaro che di noi nulla gli importa; se non prometterci fantasie o asini volanti nei vari comizi pre-elettorali.

Chiedo a coloro che si son sentiti in dovere di rendersi partecipi alla giornata di ieri, a chi si è voluto identificare  e distinguere dalla massa deputata, di emergere e di allontanarsi con audacia volontà, dalle file disordinate. Noi seguiremo chi ci dimostrerà coraggio: un coraggio capace finalmente di rompere queste geometrie fittizie, e oltraggiose. Rivogliamo la nostra democrazia: vogliamo liberarci da falsi credi, da stereotipi deleteri.

Ricordo che ancora un’arma ci resta da impiegare, ed è pretendere un referendum: molti di voi ignorano e dimenticano con troppa facilità questo nostro mezzo puramente democratico.

Mi prendo l’ardire di spiegare il NO dei Vicentini alla base USA: non tanto “l’affollamento” statunitense li agita, piu che altro a contrastare con il loro pensiero, è la politica guerrafondaia di BUSH. La sua strategia e i suoi disegni controvertono a tutto ciò che è desiderio di pace.

Non fermiamoci alla superficie, guardiamola da tutti i lati possibili, cerchiamo di snaturare, smembrare il caso; ricostruendolo troveremo “difetti di fabbrica”, altrimenti invisibili.

 

 Luna Rossa

 

 

 

 

Lo strillo diventa grido, il grido diventa urlo, l’urlo diventa ruggito:”NO! NO! NO!

 
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Strage preannunciata?

Post n°1 pubblicato il 16 Febbraio 2007 da lunarossa.1974

Questa sera partirò alla volta di Vicenza, voglio esserci.

Andrò sola, senza stendardi, e senza unirmi a nessuna categoria.

Sabato ci sarà la manifestazione contro l’allargamento della base USA, di Vicenza: scattano le misure preventive, soprattutto a fronte delle ultime emergenze socio-culturali.

Il nostro Ministro Degli Interni si dice preoccupato: teme, e non solo lui, che frange estremiste possano infiltrarsi tra i manifestanti; attuando la loro celeberrima cultura della morte e della violenza. Le scuole resteranno chiuse, in vista del corteo: questo a difesa degli studenti ha proclamato il Prefetto.

Appare evidente lo stato d’agitazione che sembrerebbe aver colto tutti i parlamenti; diffidandosi reciprocatamente.

Lo stesso Amato invita i parlamentari, nel non guardare a sabato come ad un appuntamento da non perdere nell’incrementare o nell’incitare l’ostilità eversiva.

Questo sta a significare due cose, l’una la conseguenza dell’altra: conoscono la matrice malata e sovversiva, che abita i loro uffici, sanno chi sono, cosa vogliono, la loro strategia, invitandoli apertamente a desistere; ma allora perché non vengono sbattuti fuori seduta stante?

Perche si lasciano prolificare, pur sapendo e conoscendo il loro disegno catastrofico e antidemocratico?

Non mi piacciono le conclusioni semplici, non credo si tratti della solita incongruenza politica: anche la capogruppo diossino Anna Finocchiaro, sembrerebbe sinceramente preoccupata per sabato.

Queste loro esternazioni dobbiamo prenderle come monito? Come avvertimento?

Sabato cosa ci aspetta, un’altra Genova? Un altro G8?

Le misure preventive hanno sempre più il gusto d’inutili salva buchi.

Chi sappia parli.

Sperò di non dovere scrivere sabato: narrando una tragedia preannunciata.

 

 

 
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