PICCOLI SEGRETI!

Post N° 87

COME DEMONI SULLA MIA COSCIENZA

Sai di non essere perfetto, ma ciò ti provoca inevitabilmente affanno, benché la perfezione, a detta di tutti, non esista se non nell’effimera parvenza lasciata alla nostra ragione, come un deforme riflesso sull’acqua che si scorge nitidamente, ma che non puoi afferrare tra le tue mani; come ciò che l’apparenza riesce a suscitare nello sguardo alimentato solo dalla nostra superficialità e dal sentimento di invidia e di rivalsa verso il prossimo.

Sai di non essere onesto, non nel senso verso cui la coscienza che Dio ti ha generosamente elargito,  ti impone di riflettere quando ti accorgi delle difficoltà a cui va incontro tanta gente che ti circonda..che ogni giorno fatica, tra le tragedie di tutti i giorni, a sopravvivere. Loro, tu sai bene, meritano sicuramente maggiore stima e generosità di te che, adesso, quasi piangi sul latte versato.

Sai di aver  rimesso ogni cosa al suo posto, di tua spontanea volontà e con i dovuti interessi; ciò nonostante nessuno abbia mai chiesto alcunché…nemmeno una spiegazione per ciò che la capacità altrui di sussurrare all’orecchio la “spaventosa  irruenza” lasciata da una tempesta in un bicchier d’acqua, ha fatto invece abilmente apparire come l'inaspettata “tempesta del secolo”.

Sai di esserti fidato troppo dell’atteggiamento indolente e subdolo di talune persone che, oggi, si crogiolano sulla loro furbizia e “maggiore esperienza di vita” ; ciò ti logora e lascia incredulo ogni giorno che passa, fino ad ubriacarti della diffidenza e dell’ipocrisia di chi, adesso,  crede di essere migliore di te, mentre gli occhi cuciti del “Gran Giurì” del tuo piccolo mondo vede solo quello che gli si conviene.

Ma sai che la colpa di tutto ciò è solo tua, altrimenti non proveresti così tanta vergogna per ciò che la gente sussurra, alle tue spalle, in quell’immenso bicchiere di tempestoso vuoto. Se qui a rendere il “mea culpa” perché non ti basta pensare alla disonestà altrui per sentirti rinfrancato delle tue mancanze, come non ti basta credere di possedere la fiducia del prossimo solo perché oggi hai ricevuto una pacca sulla spalla.

E vorresti prodigarti..ma mai lamentarti; vorresti aiutare…e quasi mai pesare sugli altri; vorresti condurre per mano chi ne ha bisogno…ma mai lasciarti smarrire dalla tua stanchezza e titubanza; vorresti difendere chi forse alle volte sbaglia senza appello…ma mai lasciarti sedurre dalle inebrianti vesti che cingono il corpo sinuoso della Dea del “facile giudizio sul prossimo”.

Vorresti regalare un gesto di sincero altruismo…senza mai soffermarti a pensare a ciò che domani potrebbe ripagarti in meglio, denudandoti dell'umiltà che ci rende liberi di essere quel che siamo.

Vorresti..vorresti…ed ancora vorresti. Stasera sai bene che, in fondo, riceverai soltanto la puntuale visita dei tuoi convulsi pensieri e degli inutili rimorsi per ciò che non sei…e che vorresti essere al cospetto della tua coscienza. La sera la tua anima è come attraversata da un ancestrale carosello di spettri e demoni, che rappresentano quello che senti di aver  sbagliato  nella tua vita, sperando che  la  luce del giorno dopo possa scacciarli via, mentre loro si burlano di te,  donandoti la forza di ricominciare ad essere quello che sei e che senti di essere…sempre e comunque un gradino al di sotto delle aspettative della tua coscienza.

Tu sei come me.

Vorresti ma non è…e domani è già alle porte.