Il magistrato che indagava sulla piccola Fortuna, uccisa da un pedofilo, perì in un incidente stradale l’anno scorso
LA STRANA ED OPPORTUNA (per qualcuno) MORTE DI UN PM SCOMODO…
I media ne stanno parlando di continuo e, quindi, praticamente tutti conosciamo, perlomeno a grandi linee, la vicenda della piccola Fortuna, la bambina di sei anni morta perché scaraventata giù da un palazzo di Caivano ad opera di un presunto pedofilo il quale, per buon peso, è sospettato di aver sistematicamente violentato per anni anche le figlie della sua convivente…
L’uomo è attualmente in carcere in attesa di quello che si preannuncia essere un processo terribile, sia per la natura dell’accusa che per lo sfondo di degrado in cui la vicenda si è consumata.
Stranamente, però, nessuno sta ricordando che ad indagare inizialmente su quel misterioso infanticidio era un magistrato, Federico Bisceglia, scomparso in un incidente stradale poco più di un anno fa.
Un anno di ossigeno per il presunto orco pedofilo, con un’indagine già di per sé difficile la quale, quindi, ha subito per forza di cose una battuta di arresto, in attesa di essere ripresa da un altro inquirente.
Bisceglia, originario di Catanzaro, Pm presso la Procura della Repubblica di Napoli, ai primi di marzo dell’anno scorso ha perso a 45 anni la vita in un incidente stradale, avvenuto a tarda sera alla guida della sua auto, sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Si stava recando dai familiari ed era in compagnia di una donna che se l’è cavata con lievi conseguenze.
Bisceglia aveva indagato anche sulle eco-mafie e su reati ambientali. Mi domando: aveva dato fastidio al punto di indurre qualcuno ad eliminarlo? Non è strano che un personaggio che indaga su situazioni delicate e gravi faccia a molti il gran piacere di sparire dalla terra?
La cosa sembrò subito strana a molti: politici e giornalisti. Il senatore Giuseppe Lumia, capogruppo del PD in Commissione Giustizia, presentò un’interrogazione al ministro dell’Interno, Alfano. Il vicepresidente della Camera, il grillino Luigi Di Maio, dichiarò: “Su queste cose ho smesso di credere al caso”.
Ho avuto modo di incontrare Bisceglia ad un convegno sulla depurazione tenutosi nel 2011 a Sant’Angelo d’Ischia (la foto che viene qui pubblicata è una di quelle da me scattate). Ricordo bene che egli tenne un intervento assai cortese nella forma, ma durissimo nella sostanza: un vero atto d’accusa contro la classe politica locale e regionale a causa dell’assenza di veri impianti di depurazione fognaria (circostanza per la quale l’Italia è sotto accusa da anni in sede di Unione Europea). Bisceglia disse, pressappoco (cito a memoria, senza riscontro d’archivio): “Ve lo dico chiaramente: mettetevi in regola, provvedete, intervenite voi (“voi” amministratori, NdR) altrimenti dovremo intervenire noi (“noi” magistrati, NdR)…”.
Un tipino che non le mandava a dire, insomma; un magistrato scomodo; un inquirente che, dunque, poteva dare fastidio al punto di essere eliminato.
Qualche link per approfondire: la ricostruzione ed i dubbi di un giornalista della “Provincia di Cosenza”, QUI; l’intervista alla signora sopravvissuta all’incidente, QUI.
AGGIORNAMENTO: Qualcuno ha tentato di entrare per dieci volte di seguito, nel giro di due minuti, nel mio account. Forse questo post sta dando fastidio?