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La vita sessuale dei poeti

Post n°236 pubblicato il 10 Settembre 2008 da middlemarch_g
Foto di middlemarch_g

Per Garcia Lorca è stato facile trombare e poi scriverci dei versi. Non dico che all’epoca se ne parlasse diffusamente nei salotti della media boghesia, ma ormai i tempi erano maturi perché nelle sedi opportune la cosa potesse essere affrontata a viso scoperto. Oltretutto, per quel che ho visto dalle foto, non era male, Federico. Molto scuro, molto spagnolo, molto intenso, con quel concentrato di amore e morte negli occhi neri che nel suo caso era un’ombra e un destino, e che qualsiasi donna dotata di una sensibilità minimale doveva pur essere in grado di cogliere. Le donne che colgono certe cose, se sono oneste, sanno che quando si incontra un poeta non sono solo i precordi ad essere coinvolti. Le donne che amano, se sono oneste, sono capaci di dirti chiaro e tondo che ti amano e ti desiderano. Oppure ti desiderano e ti amano, l’ordine dei fattori non influisce sul prodotto solo a patto che ci sia assoluta sincerità di intenti. Non appena cominci a dire che il desiderio è importante ma l’amore vero è un’altra cosa, e che il sentimento se assolutamente puro può permettersi di prescindere dal sesso, ecco che stai sparando cazzate e non sei più degna dell’amore di un poeta. O se è per questo dell’amore in genere. Io faccio ancora fatica – sia detto per inciso – a credere che un sacco di donne si sentano sminuite dal fatto di essere oggetto attivo o passivo del desiderio di un uomo. Eppure ce ne sono.

Ma mettetevi nei panni di Giacomo Leopardi. Centocinquant’anni di differenza, e non è cosa da poco. Poi il conte Monaldo, il castello avito, la madre devota e bacchettona come una cattolica arpia sempre pronta a spiare ogni fremito. Magari la sua vita sessuale sarà anche stata attivissima, era pur sempre poeta, e oltretutto conte anche lui. Il faccino non era proprio da tirabaci come Lorca, ma non è buon motivo per pensare davvero che nessuna gliel’abbia mai data. Tutti gli uomini sanno, e maggior ragione i poeti, che ogni donna, non necessariamente solo quelle impresentabili, se presa per il verso giusto può abbracciare qualsiasi abiezione. Le donne il sacrificio per Amore ce l’hanno nel sangue.

Solo che Leopardi non poteva dirlo, e certo non poteva scriverci dei versi. A meno di non occultarli sotto il peso di una metafora schiacciante, irriconoscibile e assoluta. Cosa che proprio qui recentemente qualcuno ha ipotizzato. O no?

Le sorprese alla fine vengono sempre da quelli da cui meno te le aspetti. 

 
 
 
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Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.

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