middlemarch

Fattore di protezione

Venerdì mattina, all'ora di pranzo, mio marito ed io siamo andati a fare una passeggiata a Cittadella, un paesone medioevale con delle splendide mura e bei negozi molto molto trendy - per dire che se c'è una regione dove si sente meno la crisi, è certamente questa - che sarebbe perfino gradevole se non fosse abitata da zombie talmente repressi da aver perso la voglia persino di scoperchiare tombe. Tutti chiusi in casa come topi all'avvento dell'Armageddon. Perché un’attività sociale come una passeggiata fine a se stessa in un giorno feriale, in Veneto, è una cosa abbastanza prossima all'idea del peccato. Cos'hai da ciondolare in giro, senza una meta definita, in un giorno schedulato per la produzione di PIL? La cosa stupefacente è che, come in quasi tutta Italia, anche qui ha piovuto ininterrottamente per sei mesi. E queste che sono le prime giornate di sole deciso, a temperature gradevoli, capaci in qualsiasi altro posto di causare un riversamento di folle per le strade come per la processione di Santa Rosalia, qui non spingono la gente neanche ad affacciarsi alla finestra, nemmeno nella pausa pranzo. Era una cosa spettrale. Sembrava il set di uno spaghetti western, mancava solo il cespuglio che caracolla per le strade sbatacchiato dal vento.

E vabbè. Fine dell'incipit. A un certo punto siamo passati di fronte a una farmacia chiusa. All'esterno c’era uno di quei simpatici baracchini automatici che una volta vendevano solo condom, senza grandi varianti di marca e tipologia, e adesso includono almeno 10 tipi di preservativi differenti più tutta una serie di aggeggini erotici per allietare la vita amorosa. Infatti il baracchino non è più un baracchino semplice, è una robetta molto tecnologica che ha assunto anche un nome all’altezza delle sue ambizioni: si chiama Durex store 24 h. Ce lo siamo guardati per un po’ ridacchiando sui prodotti disponibili, e alla fine la nostra attenzione è stata attratta dai preservativi latex free per gli allergici. Più esattamente dal nome. Si chiamano così: Avanti Ultima.

Adesso aiutatemi voi. Facciamo insieme uno sforzo di immaginazione, e ditemi, vi prego, per quale perverso stream of consciousness l’associazione delle parole Avanti Ultima dovrebbe stimolare la voglia di portare a compimento un rapporto sessuale protetto. Cioè, a cosa fanno istintivamente pensare le parole Avanti Ultima se connesse a un rapporto sessuale? Trasmettono un’idea di gioia dionisiaca? Di desiderio di copule infinite e protratte nel tempo? Di scenari panici ad alto tasso erotico? Oppure anche a voi, com’è stato per me e mio marito, danno la sensazione di portare una rogna tremenda - tanto più in un paese di dannati superstiziosi come questo - e di costituire l’equivalente contraccettivo dell’estrema unzione? Nel senso che tiri l’ultimo respiro di fronte all’officiante incappucciato, ma da quel momento in poi puoi considerarti serenamente giunto alla deadline della tua vita amorosa, sia pure col conforto di tutti i sacramenti. Secondo me non è una cosa che stimola all’acquisto di una confezione famiglia, no?

Allora, arrivata a casa, sono andata a cercare informazioni suppletive. Perché io sono una che quando non capisce, intigna. Vado quindi a fare un giro sul sito della Durex, ed è lì che mi si spalancano i cieli. Non perché trovi qualche valida ragione per un nome così fesso, macché. Ma perché scopro cose molto, molto peggiori. E a quel punto anche Avanti Ultima diventa un peccatuccio veniale, un divertissement di poco peso e nessuna seria responsabilità. Perché qui ci sono cose da capolavoro assoluto, da oscar della comicità. Questi sono riusciti a pensare e commercializzare davvero una cosa così.

Che altro resta da dire? Solo che spero che si sbaglino loro. Ma potrebbe non essere così. E se fossimo davvero così imbecilli come evidentemente suppongono che siamo?