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La moglie del soldato

Post n°509 pubblicato il 26 Maggio 2009 da middlemarch_g
 

Io per Veronica ho sempre avuto sentimenti contrastanti. Diciamoci la verità: se una donna può arrivare seriamente a prendere in considerazione l’ipotesi di sposare Berlusconi - una donna, intendo, che non sia mai stata deprivata del bene delle sue facoltà cognitive a seguito di qualche genere di trauma - può farlo per una sola ragione, perché è un modo non meno onorevole di altri per sistemarsi a vita. Me ne vengono in mente almeno un paio di gran lunga peggiori, per esempio farsi eleggere in parlamento essendo portatori di competenze inesistenti e gravamente tarati sotto il profilo del ridicolo, quindi fare un cazzo qualche anno, e poi campare a spese del contribuente per il resto della vita. Almeno lei s’è sposata un privato, nel senso che era tale quando l’ha incastrato, e il suo vitalizio se l’è ricavato dal settore terziario senza gravare sul pil. Poi non è colpa sua se una bella mattina lui s’è svegliato Unto e invece di una bella ravanata nella lisciva ha deciso che le cose dovevano andare come sono andate.

Per un bel po’ in fondo ho apprezzato la sua predisposizione al silenzio. Non che questo me la rendesse simpatica, ma insomma se ne stava buona a Macherio a coltivare petunie, e in fondo almeno non faceva danni, il che sotto un certo profilo è pur sempre un comportamento non del tutto disdicevole. Mi indispettiva la tendenza di certa stampa a reagire come i pastorelli di Lourdes di fronte alla Madonna ogni volta che apriva bocca, però ripeto, in un paese come l’Italia vogliamo davvero scandalizzarci per queste piccole contingenze a latere della politica? C’è sempre stato ben altro di cui preoccuparsi, siamo seri.

E a un certo punto sono arrivata quasi a compiacermi del suo ruolo. Oddio, no. Compiacermi è troppo. Diciamo a tirare un sospiro di sollievo. Perché Berlusconi lo conosciamo tutti, abbiamo ben presenti le caratteristiche e i limiti dell’uomo, soprattutto abbiamo le idee chiarissime sul senso della misura e dell’eleganza, del buon gusto e dei confini del lecito, specie nei contesti internazionali che frequenta lui senza visibilmente cogliere le sfumature che li distinguono dalla fiera della porchetta di Ariccia. Ora il punto è che Veronica, in fondo, ha modi fin troppo eleganti rispetto al genere di donna che piace a lui, e che da uno come Silvio era lecito aspettarsi che si sposasse una lipodotata gonfia come una mortadella sul giro tette-e-culo, con analogo senso della misura e dell’estetica, che a differenza di sua moglie avrebbe potuto pretendere di presenziare a tutti quei contesti di rappresentanza in cui lei ha latitato, triplicando la possibilità concreta di fare figure di merda che sarebbero state amplificate dalla  stampa internazionale facendo il giro del pianeta dalla Kamchakta allo stretto di Bering. Diciamo una sullo stile di Valeria Marini. Avvertite il brivido? Ve la immaginate che tenta un inchino allargando le ali della gonna di fronte alla regina d’Inghilterra come ha visto fare in qualche polpettone storico tipo Anna Bolena, la maledizione di una Regina, magari mentre le tette le scivolano fuori dal corsetto chiodato? Oppure che va giù di cranio sulla scalinata dell’Eliseo inciampando su un tacco 12 a stiletto mentre corre incontro a Sarkozy? O mentre infila qualche ricettina afrodisiaca alla curcuma salutando i delegati a un forum internazionale della FAO? O che fa approntare in dono raffinate confezioni di lingerie da bordello caraibico per le consorti degli ospiti stranieri, magari da lei stessa disegnate, perché l’Italia è il paese dell’ammore? Io me l’immagino benissimo. E di una cosa sento di dover essere grata a Veronica: che tutto questo almeno ce l’ha risparmiato.

Quanto alla Santanchè, la quale pare abbia dichiarato che disapprova la signora Berlusconi perché ritiene che in lei avrebbero dovuto prevalere gli obblighi di italiana sui sentimenti di moglie, per rispetto al paese, si tranquillizzi. Nel toccare il fondo c’è sempre un vantaggio. Che puoi permetterti di tralasciare ogni preoccupazione relativa al rischio di scendere più in basso di così. Chi amava Berlusconi prima continuerà a farlo anche adesso, ed è questa in fondo la cosa più sorprendente di tutte. Quanto agli altri, è tanto ormai che non ne sentiamo più parlare. Non c’è motivo di credere che le cose cambieranno nel prossimo futuro.

 
 
 
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Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio.

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