Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

 

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Sragionamenti reloaded

Post n°397 pubblicato il 12 Gennaio 2009 da middlemarch_g
 

Se viene fuori un terzo post sull'argomento lo chiamiamo Sragionamenti revolution. E sarà un sogno che si realizza. Per l'eventuale quarta puntata ho esaurito i titoli, per cui cerchiamo di quagliare, occhei?

Io ripartirei dall'assunto. Che era questo:

il segreto della felicità è non pretendere dalle persone che amiamo quello che non possono darci.

In questa frase c'è un soggetto e c'è un oggetto. Il soggetto è l'amante che si sente in diritto di pretendere un certo tipo di attenzione dall'amato, l'oggetto sono le attenzioni dell'amato, o per comodità diciamo pure l'amato tout court, e il modo in cui può renderci felici o infelici. La cosa interessante è che vi siete tutti sbilanciati sull'amante piuttosto che sull'amato. In altre parole avete opposto ragionamenti che suonavano all'incirca così: sono d'accordo/non sono d'accordo perché io sono/non sono/vorrei/nonvorrei essere in grado di bastare a me stesso.

Ma qui i termini della questione sono, una volta tanto, disperatamente oggettivi, e non c'è modo di eludere il problema. Che l'amante sia o meno in grado di bastare a se stesso non cambia di una virgola il punto. E il punto è questo: in certi casi l'amato non può darci quello che vogliamo. Non sempre nella vita questo dipende da cattiveria, da crudeltà mentale o da qualche forma di perversione consapevole e cosciente. E' che non può. Non ha il software adatto. Non possiede il segreto della nostra felicità. Un marziano sbarcato sulla terra del tutto ignaro dei nostri usi e costumi probabilmente a questo punto ci chiederebbe: perché cazzo perdete il vostro tempo a innamorarvi di persone che non possono farvi felici? E' un vostro precetto religioso? No, dovremmo rispondere mestamente noi, una volta tanto questa è una stronzata di cui non possiamo dare la colpa al papa. E' che siamo fatti così. Ci innamoriamo delle persone sbagliate. E una volta preso atto che siamo caduti nella solita trappola, il nostro margine operativo si riduce a un paio di opzioni: o facciamo a meno dall'amato, oppure accettiamo quello che può fare per noi, con la consapevolezza che si tratta di qualcosa di diverso da quello che vorremmo che facesse, smettendola però di recriminare. Naturalmente esiste anche una terza via, e se è per questo si tratta di quella più inflazionata: ci roviniamo la vita continuando ad attendere un appagamento che non riceveremo mai. In saecula saeculorum. Amen.

Ed è a questo punto che entra in gioco di prepotenza il concetto di bastare a se stessi. Che, per come lo intendevo io, non è né la dolente consapevolezza del proprio isolamento o dell'impossibilità empirica di raggiungere la felicità in due – come mi pare intendessero con diversi gradi di rassegnazione Vipero, Amore_immaginato e forse miss orange – ma neppure una dichiarazione di superomismo nietzichano e di orgogliosa rivendicazione della propria assoluta indipendenza dai sentimenti.

Sono d'accordo con Lupo quando dice che è una cosa che ha a che fare con la consapevolezza più che con l'orgoglio, e con l'indipendenza più che con la solitudine. E sono d'accordo anche con Caramello quando dice che la capacità di badare a se stessi è un'attitudine che ha a che fare con un approccio complessivo alla vita e non solo alle relazioni amorose. Ma più di tutti sono d'accordo con ms.spoah quando dice che lo scopo del gioco dovrebbe essere apprendere l'arte zen del non attaccamento.

Per me bastare a se stessi vuol dire fare attenzione a non confondere l' amore con l'appagamento di un bisogno. Essenzialmente perché ai miei bisogni provvedo io. E all'amore invece preferisco chiedere qualcosa di molto diverso e certamente molto più ambizioso: che sappia sorprendermi, e che mi porti dove da sola non avrei mai immaginato di andare. Un risultato impossibile da ottenere se il suo solo obiettivo rimane quello di colmare le mie lacune. Tra l'altro anche perché colmare le mie lacune è un'operazione piuttosto impegnativa. E sottolineo piuttosto.

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/01/09 alle 20:46 via WEB
E' difficile da spiegare. Quando si è stati investiti da un treno in corsa si rimane a lungo un po' rintronati. Ancora una volta io soggetto: io che ho sempre fondato i miei rapporti sul non-attaccamento. Ed era andata effettivamente bene. Ho vissuto storie intense e piacevoli, mantenendo alta la stima e viaggiando sull'onda di una sempreverde serenità. Ma l'oggetto del mio ultimo amore ha da subito male interpretato questo mio andazzo zen. Io sarei anche bastata a me stessa, come sto cercando di riprendere a fare adesso, un po' acciaccata ma ok... Io non potevo credere che esistessero sulla terra persone così ferocemente invidiose della tua indipendenza, così violentemente gelose di chiunque o di qualunque cosa, da farmi maledire la mia capacità di autogestione. Adesso sta tornando tutto in ordine e mi sto dando molte risposte. E ovviamente non do neanche la colpa a lui. Potevo in fondo andarmene quando volevo. Ma siccome bastavo a me stessa mi ritenevo forte abbastanza da potergli dare delle chances senza per questo farmi del male. E infatti non è stato il cuore, a risentirne più di quanto abbia fatto il mio corpo intero. Il mio essere distaccata feriva lui, non lo so. Non lo so cosa ho fatto per meritarmi ferite che non hanno nulla a che fare con l'amore, ma secondo lui ne erano l'unica forma possibile. Il meglio che poteva fare. Perciò va bene bastare a se stessi, senza dubbio. Ma quando l'oggetto del proprio amore è un coglione, neppure questa regola basta: è un camion che ti viene incontro a tutta velocità, e l'unica cosa che puoi fare è schivarlo in tempo o andarci sotto. Se sopravvivi, puoi riprendere la tua calma zen, inghiottire i rospi e ogni tanto sputarli, e cercare qualcuno che giochi sì, il gioco, però rispettandone le regole. So che forse non ho spiegato nulla. Anche se ho detto troppo. (Arance)
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 12/01/09 alle 22:17 via WEB
Sei stata chiarissima. Diciamo che qui si apre un fronte importante. Ci sarebbe materiale per decine di post. E' un po' un affluente del tema in oggetto, però grande come il Rio delle Amazzoni. Che all'incirca suona così: cosa spinge le donne a preferire la china dell'Io ti salverò piuttosto del sempre attuale vaffanculo e porta i tuoi 4 stracci fuori da questa casa, stronzo? Non si sa. Ma soprattutto: cosa rende gli uomini pressoché immuni dallo stesso morbo? Non si sa neanche questo. Però accade. Misteri della fede.
 
   
middlemarch_g
middlemarch_g il 12/01/09 alle 22:18 via WEB
Ma il cazzone è quello del tram?
 
     
viperovip
viperovip il 13/01/09 alle 10:13 via WEB
eppure è così semplice: maschio=insicuro cronico. ci vogliono continue prove e rassicurazioni. se la donna ha la tendenza a bastare a se stessa, la cosa suona destabilizzante. non è che il bagaglio cromosomico si estingua in un paio di secoli, ci vorrà il suo tempo, ma vedrete che riuscimero ad affrancarci.
 
viperovip
viperovip il 13/01/09 alle 10:08 via WEB
E' che a me, in fondo, basterebbe una playstation 3.
 
Amore_immaginato
Amore_immaginato il 13/01/09 alle 10:54 via WEB
In realtà non sono mai partita da un discorso che ricomprendesse un presunto amato. Cercherò di chiarire (che con le parole mi sono già fatta tutto il bel discorso, ma farsi capire scrivendo è un'altra storia).
Parto dal presupposto che io me medesima, debba bastare a me stessa come principio fondamentale per poter essere felice con me e con gli altri. Non posso ne devo (io me medesima) riporre le mie mancanze e delegare i miei limiti agli altri, perchè in questo modo non farei altro che appoggiare e relegare (oltre che regalare) la mia vita in mani altrui.
Se basto a me, se la mia vita è piena di me, se posso vivere la solitudine in armonia con me, non chiederò all'amato di superare i limiti delle sue possibilità, perchè non riporrò aspettative ma vivrò quanto riuscirà a darmi.
Non ho mai preteso nulla di più dalle persone che ho amato se non la propria libertà di amarmi o farsi amare.
Ci sta pure che ancora non abbia capito una cippa e che mi sia legata a tutt'altro discorso. Ma io mi lascio sempre trascinare dalle parole che mi trafiggono il cervello.. (cerca di capire, con un solo neurone, è veramente dura!!)
 
ms.spoah
ms.spoah il 13/01/09 alle 11:23 via WEB
Con quel ...che sappia sorprendermi, e che mi porti dove da sola non avrei mai immaginato di andare son sobbalzata e non per congiunzione astrale, ma per mio insondabile sentire, mi sono ritrovata su un altro pianeta...e lì sono io in un subbuglio formidabile. Fortuna che sulla terra funziona diversamente e abbiamo (o semplicemento ho) sempre dubbi su quello che sentiamo, sennò chissà in quali casini vado a ficcarmi...
 
 
viperovip
viperovip il 13/01/09 alle 11:35 via WEB
quel pianeta in realtà è il vostro vero pianeta natale. la terra era solo nostra, una volta...
 
   
lupopezzato
lupopezzato il 13/01/09 alle 11:44 via WEB
che bello quando la terra era solo nostra. scopavamo con le caprette. la mia si chiamava heidi e teneva le corna per default. divano, partita e niente rotture di coglioni. ehhh
 
     
viperovip
viperovip il 13/01/09 alle 11:55 via WEB
tu si che eri avanti. io mi limitavo a mettere il pad vibrante della playstation nelle mutande, poi caricavo Rally Cross e andavo a sbattere ovunque. Che goduria...
 
     
lupopezzato
lupopezzato il 13/01/09 alle 12:09 via WEB
che nostalgia. ho gli occhi lucidi. quando gli uomini erano solo uomini. che peccato.
 
     
ms.spoah
ms.spoah il 13/01/09 alle 12:12 via WEB
Peccatissimo.
 
     
lupopezzato
lupopezzato il 13/01/09 alle 12:23 via WEB
eheheh, te l'ho regalata dai.
 
ms.spoah
ms.spoah il 13/01/09 alle 12:02 via WEB
Ora capisco perché ci sto così bene sull'altro pianeta...
 
 
ms.spoah
ms.spoah il 13/01/09 alle 12:13 via WEB
(Ah, abbiate il buon cuore di non rispondermi E allora rimanici, perché sarebbe davvero di cattivo gusto)
 
   
viperovip
viperovip il 13/01/09 alle 12:16 via WEB
ero tentatissimo, lo confesso.
 
     
ms.spoah
ms.spoah il 13/01/09 alle 12:49 via WEB
Riflettiamo sul termine tentazione?
 
     
viperovip
viperovip il 13/01/09 alle 12:56 via WEB
che c'è da riflettere? Ero tentato di scrivere "tornace e rimanice!". Esteso al genere femminile globale, nulla di personale eh!
 
     
ms.spoah
ms.spoah il 13/01/09 alle 14:43 via WEB
Ho tentato con la filosofia...Non ha funzionato...
 
lupopezzato
lupopezzato il 13/01/09 alle 12:37 via WEB
Sul realoded ci sto ragionando. Intanto, prima di Coco Chanel, Rosa Luxemburg aveva detto "Confermo i miei atti e rido dei miei castighi. E adesso condannatemi" e non usava chanel.
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 13/01/09 alle 12:46 via WEB
In effetti detto da Rosa Luxemburg ha tutta un'altra dignità oltre che un'altra efficacia letteraria. Poi, se devo essere sincera, a me la Chanel è stata sempre sul cazzo. Però mi sono riconosciuta in quella frase, e l'ho piazzata sul template. Poi comunque qualche merito le va riconosciuto. Non fosse mai esistita, adesso magari la figlia di Totti si chiamava DonatellaVersace Totti. Sotto un certo profilo sarebbe stato anche peggio, suvvia.
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 13/01/09 alle 12:43 via WEB
Chiedo scusa a miss orange e ad amoreimmaginato che avevano provato a fare un discorso serio...Qui come mi distraggo un attimo va subito tutto in cazzeggio. C'è una tendenza entropica al cazzeggio che ha del portentoso. Per fortuna, devo dire. Sempre diffidato di chi si prende troppo sul serio.
 
lupopezzato
lupopezzato il 13/01/09 alle 14:25 via WEB
Allineerei l’allenamento zen al non attaccamento al commento di Arancha. Alla fine si riduce il tutto ad un allenamento a non innamorarsi ovvero ad un impermeabile che si indossa sempre a prescindere se piove ed è difficile stabilire se è dovuto più alla paura di soffrire che alla voglia di viverti la vita come meglio ti pare. Di certo funzionerà ad una sola condizione, i rapporti devono essere mordi e fuggi. Guai a dargli troppo spazio. Potresti mettere in crisi il tuo allenamento zen ovvero potresti innamorarti. Ciò non toglie che l’incidente di percorso accada egualmente. L’antidoto è staccare ed intensificare altri rapporti. Non dare il tempo alle cose di crescere. Bastare a se stessi, alla fine, è comunque una limitazione. Un confine che metti più a te stesso che agli altri.

Rileggendo l’assunto: “il segreto della felicità è non pretendere dalle persone che amiamo quello che non possono darci” mi verrebbe anche da chiedermi se l’assunto stesso non possa considerarsi un alibi nel senso che potrebbe anche essere letto così: “le persone che ci amano si accontentino di quello che gli diamo e non rompano le palle. Saranno più felici loro ed anche noi”.
Ok, fine della pausa panino. Cielo con nuvole stratificate. Come la prima mano di pittura. Una buona seconda mano ed il cielo tornerà uniforme. Il colore lo decida l'architetto.

 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 13/01/09 alle 14:30 via WEB
Non posso neanche iniziare a spiegarti quanto sia profondissimamente in disaccordo con te su tuttotuttotutto quello che hai detto. Un macello, proprio. Ma adesso non ho tempo. Direi che siamo vicinissimi a Sragionamenti revolution.
 
   
lupopezzato
lupopezzato il 13/01/09 alle 14:40 via WEB
"Se viene fuori un terzo post sull'argomento lo chiamiamo Sragionamenti revolution. E sarà un sogno che si realizza."

Sono contento di essere la causa di un sogno che si realizza. :o))

 
     
ms.spoah
ms.spoah il 13/01/09 alle 14:50 via WEB
Io sono d'accordissimamente d'accordo con Middle nell'essere completamente in disaccordo con te, lupo, ed aggiungo che la tua interpretazione dell'allineamento zen è completamente disallineata con quello a cui pensava ms.spò (io, per la verità) a cominciare dal fatto che sempre e comunque, non c'è mai niente di allineato...sennò lo stupore si perde...(qui ci vorrebbe un'altra parola, ma non posso...ché non m'appartiene). Il non attaccamento significa - prosaicamente - evitare di fare le piattole con sé stessi e con l'amato/a, lasciare che ognuno conservi il proprio nucleo fondamentale e lo metta in comunione con l'altro...Sto straparlando, anzi strascrivendo...? Forse, perché mi stanno pure fischiando le orecchie...non mi capita spesso...
 
     
viperovip
viperovip il 13/01/09 alle 15:26 via WEB
io, ovviamente, sono strad'accordissimo con lupo.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 13/01/09 alle 15:27 via WEB
mi associo! A_i
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 13/01/09 alle 15:30 via WEB
non a te vipero che ti sei insinuato laddove io mi sarei dovuta insinuare....sono in disaccordo totale con lupo...ma molto moltissimo... (A_i alla seconda)
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 13/01/09 alle 15:45 via WEB
Vipero si insinua sempre. E' nella sua natura. Middle
 
     
lupopezzato
lupopezzato il 13/01/09 alle 15:28 via WEB
La seconda passata è venuta bene. Il cielo ha un fondo senza rigature e segni di pennello. Il colore non mi piace. Bianco sporco. Se fossi stato l'architetto avrei deciso per un azzurro. Chissà, essere architetti significa non essere banali come un cielo azzurro.

ms.spò, non mi sognerò mai di affermare che condividere significa rinunciare alla propria individualità. Così come penso anch'io che la capacità di sorprendere sia quel qualcosa che scatena la scintilla come l'ossessività piattolesca sia qualcosa che raffredda piuttosto che scaldare. Che allontana piuttosto che avvicinare. Il discorso mi pare però che sia un altro e forse la posizione di ognuno di noi non è ancora molto chiara.
Io ho provato a dare la mia opinione sull'assunto "il segreto della felicità è non pretendere dalle persone che amiamo quello che non possono darci" considerando però la quantità di libertà che siamo disposti, nell'ambito della coppia, a concedere ed a concederci.

 
     
ms.spoah
ms.spoah il 14/01/09 alle 11:09 via WEB
Ho letto. Non riesco a pensare. Però ho capito. Giurin giurello. Ho capito anche che discuterne qui è un po' arduo (ma solo perché mi tocca lavorare per guadagarmi la pagnotta, per la sopravvivenza...tutte quelle cose, lì, insomma...)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 13/01/09 alle 15:43 via WEB
Voi mi state costringendo seriamente - ma seriamente a prendere in considerazione la riapertura del Circolo del Cucito. Siete tutti troppo titolati - e troppo cazzoni - per tenervi relegati nello spazio angusto del commentario. Perché io mi guardo in giro, di blog come il mio ne vedo cinquantamila. Ma di commentatori come voi, ce ne sono pochi. Pochissimi. Che culo che ho.
 
 
lupopezzato
lupopezzato il 13/01/09 alle 15:59 via WEB
Tre voti contrari e uno a favore poi sicuramente sto fra i cazzoni e non fra i titolati. Che giornata oggi :o(
 
   
middlemarch_g
middlemarch_g il 13/01/09 alle 16:05 via WEB
Traquillizzati e sii soddisfatto di te. Avrai forse perso allo scrutinio finale, ma raramente accade che la qualità stia dalla parte della maggioranza.
 
     
middlemarch_g
middlemarch_g il 13/01/09 alle 16:07 via WEB
Comunque il concetto era: titolati E cazzoni, insieme. Di quelli monodotati non me ne faccio niente. Se sei cazzone quindi, vuol dire che sei anche dotato.
 
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