Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
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Il gusto di menare le mani

Post n°104 pubblicato il 21 Maggio 2008 da middlemarch_g
 

Mi sono usciti un paio di post piuttosto misogini. Forse anche più di due. Non che mi dispiaccia, sia chiaro – mi disinteresso a livelli sublimi di mantenere uno standard politically correct  - però avverto l’esigenza di bilanciare.

Un paio di giorni fa ho visto il secondo episodio di un film di Tarantino piuttosto recente, Death Proof. Cosa succeda nella prima parte del film non lo so, perchè me lo sono perso. Nella seconda invece capita una cosa incredibile, che non avevo mai visto accadere specie in un film americano: 3 ragazzette molto giovani a anche piuttosto carine prendono a mazzate professionali Kurt Russel. Dopo. Prima gli sparano superficialmente. Poi lo corcano.

Diciamoci la verità. Al cinema, donne che di fronte al pericolo sappiamo osare qualcosa di diverso dall’urlo a squarciagola, seguito a malapena dal tentativo di fuga, non ce ne sono molte, a meno che per esigenze di copione non risultino arruolate nei Navy Seals. E quelle poche sono icone, che vuol dire buone per i poster e per le restrospettive, ma per il resto riferimenti piuttosto lontani dalla realtà. Che ne so, il tenente Ripley col lucertone, Thelma e Louise senza tetto né legge, qualche supereroina tipo Catwoman, che fa la sua porca figura in latex arrampicata su per i muri, ma francamente inverosimile sotto qualsiasi altro profilo (Halle Berry era imbarazzante nel personaggio. Mai visto due tette recitare con tanta maggiore espressività della loro titolare).

Le donne non tirano mai cazzotti professionali, seriali, a ripetizione. Se menano, è a scopo difensivo. Se tirano una coltellata, è per lasciare cadere l’arma in terra subito dopo aver inferto un colpetto, triturate nell’intimo dall’orrore del gesto appena compiuto, e rigorosamente destinato solo ad assassino, stupratore o altro esemplare rappresentativo di feccia dell’umanità. Al limite, sparano. Ma anche qui di norma perché giustificate dalla necessità di difendersi contro qualche Manifesta Incarnazione del Male.

Perfino la Sposa di Tarantino, che pure massacra in maniera piuttosto sanguinaria diverse centinaia di individui, non se la prende direttamente con gli uomini; o compie stragi anonime nel senso che ne uccide a decine contemporanenamente, o se affronta un corpo a corpo diretto, è per vedersela con altre donne. Lo scontro finale con Bill non fa testo. Quella è la classica metafora edipica corretta alla griglia; buona per gli studiosi di psicodinamica ma non sposta di una virgola i termini del confronto. Che sono i seguenti: al cinema le donne non picchiano gli uomini. Se lo fanno, devono essere garantiti alcuni prerequisiti. Uno: altissimo rischio per la vita o la sicurezza. Due: bassissima incidenza del quoziente di violenza applicato, che corrisponde sempre al minimo di aggressività necessaria a coprirsi la fuga. Poi, ti fermi all’istante. Al limite lasci la scena a a Bruce Willis in canottiera, che a quel punto può serenamente infierire.

Date le premesse, devo proprio dire che vedere le 3 ragazzette di cui sopra scampare a stento dalla furia cieca di Russell – che nel film è un orrendo serial killer marcio e bastardo - , fuggire, fermarsi, fare mente locale, invertire la marcia per andarlo a ripescare quando ormai per loro non rappresentava più un pericolo, poi metterlo in mezzo e a mani nude riempirlo di roncolate, è stata una di quelle cose che mi hanno dato vera, profonda, intima soddisfazione.

Io nella vita non sono un tipo aggressivo. O almeno non al di fuori della verbalità, quando occorre. Però ci sono cose che hanno un effetto potentemente catartico, e bisogna avere il coraggio di dirlo.

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Commenti al Post:
viperovip
viperovip il 21/05/08 alle 14:26 via WEB
Dici così perchè tu non hai avuto la prof di matematica che ho avuto io... (magari allora ti piace anche la serie Underworld).
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 21/05/08 alle 15:39 via WEB
Menava anche lei? Da professionista? Mi pare improbabile. La serie Underworld a malapena so cos'è ma non l'ho mai vita seriamente. Per quello che ne so è una roba sul genere fantasy, no? Quello che lamento io è l'assenza di donne credibili che picchiano uomini. E mi pare che con Underworld proprio non ci siamo. Non è che nella vita io auspichi una cosa di quel tipo, figurati, sono per la non violenza. Però come immaginario letterario trovo che sia una grave carenza, che poi alla fine incide sulla proiezione che ogni donna ha di se stessa.
 
   
viperovip
viperovip il 21/05/08 alle 17:35 via WEB
In realtà la letteratura e la finzione cinematografica sono patetici tentativi maschili di sembrare loro alla guida del mondo, quando in relatà ogni maschio è succube della propria donna la quale, per doti naturali, non ha nessun bisogno di menare fisicamente, perchè ci fate già due palle così a parole ;o))
 
     
middlemarch_g
middlemarch_g il 22/05/08 alle 12:23 via WEB
Diciamo che questo è l'altro lato della medaglia. Però la medaglia, per l'appunto, i lati ce li ha tutti e due. Never forget.
 
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