Creato da middlemarch_g il 24/01/2008
'Fallisci meglio' è il mio secondo nome
 

 

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Gli uomini sono strane creature

Post n°605 pubblicato il 03 Dicembre 2009 da middlemarch_g
 

Un amico che amo mi ha scritto una mail parlandomi delle donne della sua vita. Di quelle che ricambiano il suo amore e lo desiderano. Di quelle che non ricambiano il suo amore ma lo desiderano come le altre. Di quelle che nemmeno lui ama, ma che desidera, e da cui è ricambiato. Nel complesso è emerso un quadro piuttosto fortunato. Un uomo che non si annoia, diciamo. E sia chiaro – lo dico perché con me si finisce sempre a pensar male – che non mi riferisco solo alle ricadute empiriche del desiderio. Abbiamo un età, il mio amico ed io, che ci permette di scardinare diversi luoghi comuni su questo argomento. Il sesso è importante, non si discute. Ma se non sai fertilizzarlo col desiderio, e non hai capito che il desiderio è una cosa alimentata dalla mente, perdi il tuo tempo passando i pomeriggi a sfiancarti di  addominali in palestra, visto che non c’è niente di meno erotico di uno stomaco piatto innervato da terminazioni che si collegano a un’area corticale abbandonata da Dio.

E insomma delle tante e belle cose che ha scritto, una in particolare mi ha colpito. Mi ha parlato di amori che virtualmente avrebbero potuto essere catalogati sotto diversi profili. Il più significativo era questo: quelli in cui la distanza fa soffrire, e quelli in cui invece non ha significato, perché si concretizzano solo in presenza fisica uno dell’altro, e quando non si può essere presenti semplicemente non esistono, o si convertono in una relazione di altro tipo.

E’ una differenza molto significativa. Perché sulla carta, all’apparenza, il secondo tipo di amore sembrerebbe migliore del primo visto che non fa soffrire. Prendi solo quel che c’è di buono, e abbandoni senza rimpianto il lato che devasta, quello che scava, lacera, ustiona, quello che fa solchi e ti cambia l’umore, quello che come l’ultimo dei vigliacchi approfitta dei tuoi stronzissimi circuiti a feedback frutto di milioni di anni di evoluzione, e in qualsiasi momento della tua giornata, qualsiasi cosa fai, a qualsiasi impegno assolvi, in qualsiasi faccenda ti impegni, ti riporta sempre lì, senza preavviso, a precipitare a spintoni nel ricordo di una presenza che ti manca come l’aria. E non ci sono scappatoie. Quella è la prima cosa a cui hai pensato aprendo gli occhi la mattina, e quella sarà l’ultima su cui li chiuderai la sera. Finché non passa. Perché prima o poi passa. Ma finché non si decide, sapere che accadrà è solo nozionismo accademico. Un po’ come la plastica sul fuoco. Per bruciare brucia, ma scalda un cazzo. E oltretutto puzza.

E invece non è mai così che vanno le cose. Di norma l’amore rilassante non è quello che preferiamo. E’ quello dell’altro tipo, Attila l'Unno. Vai a sapere perché.

 Ah Orazio, sono cinquecento anni che non faccio che ripetertelo! Ci sono più cose tra cielo e terra che nella tua filosofia…

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Commenti al Post:
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ganfione il 03/12/09 alle 18:44 via WEB
io ho una posizione diversa. non è che preferiamo, è che l'amore non te lo scegli. ti piomba addosso come una tegola sulla tempia in un giorno di vento e dici anche "grazie", pure se per soprammercato ti strappa le budella. potendo scegliere, tra quelle che dice il tuo amico sceglierei solo le relazioni in cui la distanza non ti fa soffrire, ma il fatto è che non si può. period.
 
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md il 03/12/09 alle 20:38 via WEB
siamo noi a scegliere l'amore che vogliamo, nessuno ci impone nulla. Noi attiriamo ciò che desideriamo ed ovviamente è sempre quell'amore impossibile che ti rode a tal punto, che ti sfianca così tanto, da procurarti un'ernia iatale che giova pure alla linea perchè ti blocca il desiderio di mangiare.
 
 
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ganfione il 04/12/09 alle 08:17 via WEB
siamo noi a scegliere l'amore che vogliamo. eccome no. tte piacess', come dicono a napoli. e pure io quando sto sul palco voglio scegliermi il pubblico che pare a me. gnè gnè gnè.
 
   
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md il 06/12/09 alle 20:11 via WEB
eh no mio caro! non puoi sceglierti il pubblico che vuoi! Loro, hanno pagato il biglietto e tu hai il dovere di accettare ciò che arriva! Ma se mettessimo un pedaggio anche per il tipo d'amore che vogliamo, forse non potremmo più scegliere. Mah, ci devo pensare
 
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eridanya il 04/12/09 alle 15:14 via WEB
il mio pensiero è più semplice, dico che non ci sentiamo attratti dal secondo tipo di amore perchè probabilmente non è amore. l'altro, il fa soffrire da cani, ma non è proprio quando soffriamo che ci accorgiamo di essere innamorati? esistono molti tipi di legami sentimentali ma se non sei il primo nè l'ultimo pensiero di una giornata riempita pensandoti, non sei amore. ed io non mi sento così fortemente attratta da una persona che non amo. ma se la amo e non cel'ho, sto male. e se sto male vuol dire che ne sono innamorata. uh! che bellissimo circolo vizioso! peccato che non serve poi granchè averlo capito e che prima o poi passa lo dici te! :) buon weekend mia cara. baci sparsi
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ms il 04/12/09 alle 19:28 via WEB
Io espero l'amore ad elastico su e giù per l'Italia, frappongo chilometri con la cappa, mica robette da principiante. E' una nuova tecnologia. Se considerate che sono pure succube del malfunzionamento dei locomotori FS ed or ora su un treno che fa i ruttini come un bimbo che ha ciucciato il latte dalla tetta e non sono neanche a metà strada... beh va da sé che una componente masochistica può considerarsi ineludibile (o ineluttabile?). Tutti gli altri tipi di sofferenza nelle relazioni amorose li combatto strenuamente. Sono o non sono un pollo di gomma? ... Chissà Orazio che avrebbe scritto di Trenitalia. (Mi siete mancati)
:-)
 
pregasi_toccare
pregasi_toccare il 05/12/09 alle 17:51 via WEB
Che coss'è l'amorr... Abbandonarsi no eh?? Far collezione d'incudini sulle quali testare il mio stato emotivo proprio non fa per me. Ciao Mid.
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 07/12/09 alle 09:32 via WEB
Mi rendo conto che può sembrare una cosa poco in linea con il mio personaggio - specie per una che vi ha appena invitato a fare attenzione al possibile spossessamento del blog nel post successivo - ma io sono abbastanza d'accordo con pregasi_toccare, indipendentemente da quanto riesco ad essere coerente con le intenzioni, cioè non molto. L'amore che devasta è spesso una scelta, solo che è inconsapevole, ed è quello che ti frega. Io temo fortemente - perlomeno sento che è così nel mio caso - che quando mi attacco a qualcuno in realtà non è lui che sto cercando. Sto rimescolando residui di abbandoni arcaici e mai compensati che risalgono molto indietro nel tempo e che stanno lì al solo scopo di farmi soffrire, perché chiedo a qualcuno incontrato nel presente di risolvermi problemi che non è stato lui a causare. La consapevolezza cambia questo stato di cose. Solo che arrivare ad essere consapevoli dell'origine dei casini è un percorso talmente doloroso che certe volte ti viene davvero voglia di mandare a fare in culo un po' tutto, e ricascarci.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
eri il 07/12/09 alle 10:21 via WEB
già fatto middla, e, per quanto mi riguarda, essere arrivata a questo tipo di consapevolezza non mi ha risolto granchè ma è stato, più che altro, l'inzio di una lunga strada in salita piena di ciottoli che sto percorrendo scalza. Ah, però son certa che arrivata alla fine mi aspetta un regalo grosso così, eccheccacchio!ribaci
 
   
middlemarch_g
middlemarch_g il 07/12/09 alle 17:11 via WEB
Ecco, all'incirca è dove sto anche io, il punto coi ciottoli insomma. Quello che si fa scalzi. Puttana miseria.
 
pregasi_toccare
pregasi_toccare il 07/12/09 alle 17:24 via WEB
Se è vero come dicono che l'importante, il divertimento, sta nel percorso...
 
 
middlemarch_g
middlemarch_g il 08/12/09 alle 19:49 via WEB
Sento che stai ridendo sotto i baffi. Dannato impudente.
 
   
pregasi_toccare
pregasi_toccare il 09/12/09 alle 11:33 via WEB
Baffi? Quali baffi? Non ho mica i baffi io.....
 
     
middlemarch_g
middlemarch_g il 09/12/09 alle 12:39 via WEB
Non avrai i baffi, ma sei certamente impudente. Per cui ribadisco. Con determinazione.
 
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