Creato da michelerienke il 12/11/2006

viaggio 2006-2007

viaggio sudamerica

 

 

Ambientamento

Post n°1 pubblicato il 13 Novembre 2006 da michelerienke

Per allenarci siamo andati a fare un'escursione sul pizzo di levico partendo dalla base alle 14.30 e dimenticandoci il marsupio per marco. Ci siamo arrangiati mettendolo nella giacca e fissando la cingia del mio zainetto sotto il suo sedere. Ha funzionato e siamo riusciti ad arrivare in cima.

 
 
 

Il viaggio e´iniziato

Post n°2 pubblicato il 06 Dicembre 2006 da michelerienke

Finalmente riesco a scrivere sul blog.

Intanto un saluto a tutti i visitatori del blog "viaggio in sud america di Michele Rienke e Marco" che ogni tanto abbreviero` con Mi Ri Ma o mirima.

Siamo partiti dall'olanda il 22 novembre. Abbiamo preso un volo per Madrid con la KLM, arrivati li sembrava che non ci fosse posto sui due voli per Santiago del Cile. Per fortuna  abbiamo preso gli ultimi due posti disponibili sulla Lan Cile e alle 23.50 siamo partiti. Tredici ore di volo.  Marco si e` comportato abbastanaza bene e ha dormito a tratti per circa meta´ viaggio, in compenso io no sono riuscito a dormire per niente.

Arrivati a Santiago abbiamo preso una pensione e siamo andati in giro per la citta´. Per fortuna Marco si e`adattato subito bene al fuso orario dormendo tutta la notte.

Il giorno dopo siamo andati a Viña del Mar con un viaggio in bus di due ore. Li abbiamo fatto delle passeggiate in spiaggia sul lungomare, ma niente bagno perche´ l'oceano era freddissimo. Siamo rimasti a Viña due giorni per poi fare ritorno sempre in bus a Santiago.

A santiago ci siamo fermati una sola notte e la sera sucessiva abbiamo preso un bus notturno (11 ore e per fortuna anche questa volta marco ha dormito per qusi tutto il viaggio) per Pucon nella zona dei laghi. Un posto molto bello in riva ad un lago con la vista di un cono vulcanico incapucciato di neve. Li il primo giorno ci siamo rilassati e abbiamo fatto delle passeggiate. Il secondo giorno siamo andati a delle terme di acqua calda (dove io e Rienke ci siamo scottati al sole) Il terzo giorno siamo andati in bicicletta ed il quarto io dovevo andare a scalare il vulcano ma purtroppo pioveva, cosi non sono potuto andare e quel giorno non abbiamo fatto molto. Qui Marco ha iniziato a essere un po` irrequieto e non capivamo come mai, ma poi ci siamo accorti che stava facendo tre dentini nuovi. Comunque dorme lo stesso sempre tutta la notte (perfortuna).

Da pucon ci siamo trasferiti  a Valdivia citta` fluviale molto carina con un mercato del pesce sul lungo fiume con i leonimarini e i cormorani che mangiavano gli scarti di pesce del mercato. Il giorno dopo sempre qui  abbiamo fatto un'escursione in barca in un santuario della natura e con la visita a un villaggio Ma non e´ stato un granche` .

Oggi lunedi abbiamo preso un'altro autobus e ci siamo trasferiti piu` a sud, su di un'altro lago a Puerto Varras. Un paesino molto bello e tranquillo dove pensiamo di rimanere qualche giorno.

Ora vi saluto e cerchero` di aggiornare il blog un po´piu´ spesso.

Michele Rienke Marco

 
 
 

Pinguini

Post n°3 pubblicato il 12 Dicembre 2006 da michelerienke

Ciao a tutti.

L'ultima volta che ho scritto eravamo arrivati a Puerto Varras.

Li ci siamo rilassati un po'.  La pensione dove eravamo aveva una cucina a disposizione degli ospiti. Cosi Rienke ha cucinato delle buone pastasciutte con delle grosse insalatone, innaffiate da dell'ottimo vino cileno.

Siamo rimasti tre notti. Abbiamo fatto delle belle passeggiate e abbiamo fatto divertire un po´Marco su dei prati. e siamo andati a vedere la citta´portuale di Puerto Montt, non ne valeva la pena.

Dopodiche´, l'otto dicembre, abbiamo noleggiato una macchina per tre giorni. Con questa, siamo andati il primo giorno verso l'isola di Chiloe´. Durante la navigazione sul traghetto che abbiamo preso per arrivare all'isola, abbiamo visto nuotare tanti pinguini e leoni marini. E´stato bello e inaspettato. Poi arrivati sull'isola siamo andati in una zona dove c'erano delle colonie di pinguini magellano e humboldt. Arrivati li´siamo saliti su di una lancia a motore, e siamo andati a vedere queste colonie da vicino. E stato bello anche se non c'erano tanti pinguini come pensavamo.

Verso sera siamo andati a dormire in centro all'isola a Kastro, la mattina siamo andati a vedere la sua chiesa tutta in legno, una vera opera d'arte. Poi dopo aver visto le case su palafitte dei pescatori siamo ripartiti verso la terraferma. Abbiamo fatto il giro del lago Llanquihue dove si specchia il vulcan Osorno incapucciato di neve. Alla sera ci siamo fermati nella cittadina di Osorno per dormire.

Alla mattina ci siamo diretti lungo il lago Puyehue e le sue Terme, che sono le migliori di tutto il cile.  Li ci siamo rilassati nelle sue acque calde, dove Marco si e´divertito moltissimo, e anche noi ovviamente. Alla sera siamo andati a Frutillar, un piccolo paesino in riva al lago  llanquihue cittadina famosa per essere una zona di immigrati tedeschi. Infatti si leggeva dapertutto scritte in tedesco. Le kuchen (torte) non erani niente male. La mattina sucessiva siamo tornati a Puerto Varras dove abbiamo dato di ritorno la macchina, e ci siamo fermati nella solita pensione.

Lunedi 11 abbiamo preso un aereo per Punta Arenas sullo stretto di magellano dove pensavamo di fermarci qualche giorno. Ma invece appena scesi dall'aereo abbiamo cambiato idea e abbiamo preso subito un autobus di tre ore per Puerto Natales.

Oggi il 12 avevamo prenotato un'escursione in barca tra i fiordi per andare a vedere Il ghiacciaio Serrano. Ma poco prima di partire ci anno avvisato che l'escursione era stata annullata a causa del vento fortissimo. Quindi oggi abbiamo visitato la cittadina e abbiamo prenotato un'altra macchina per girare i prossimi tre giorni nel parco Torri del Paine. Il parco piu' famoso di tutto il sud america.

La prossima volta vi diremo come e´andata.

Un saluto da MIRIMA.

 
 
 

Torres del Paine

Post n°4 pubblicato il 22 Dicembre 2006 da michelerienke

Direi che e`andata molto bene ecco il resoconto dei giornate trascorse nel parco.

Il giorno 13 siamo partiti in machina in direzione del parco. Dopo pochi chilometri la strada asfaltata finiva ed il resto del viaggio proseguiva su strada sterrata piu`o meno in buone condizioni, per oltre cento chilometri.

Ci siamo addentrati nella pampa patagonica con un paesaggio molto bello fatto di pratrie, steppa e montagne. Abbiamo visto i Gaucho a cavallo che spostavano, aiutati dai cani, un gregge enorme di pecore.

In prossimita’ del parco abbiamo iniziato a vedere i lama Guanaco, una specie in via di estinzione fino a poco fa ma ora grazie al parco si sta riproducendo velocemente. Infatti abbiamo visto numerosi branchi con molti piccoli. Poi poco prima dell’ingresso abbiamo iniziato a intravedere le torri del Paine monoliti di granito alti piu’ di tremila metri che sono l’attrattiva del parco.

Dopo l’ingresso nel parco il paesaggio cambiava le torri venivano coperte da altre formazioni rocciose chiamate i Cornes spettacolari per la loro differenza di colore dalla cima nera ai versanti scoscesi chiari. Il tutto circondato da molti laghi e lagune di colori differenti, dal verde smeraldo al biancognolo all’azzurro.

Dopo parecchio tempo (da una parte del parco all’estremita’ opposta ci si impiega quasi due ore di machina) abbiamo raggiunto il lago Grey, dove abbiamo preso un battello per fare un’escursione sul lago e vedere l’ononimo ghiacciaio. Fin dall’inizio abbiamo iniziato a vedere degli iceberg di colore azzurrino. Ma il bello e’ arrivato quando ci siamo avvicinati al ghiacciao. Li’ alcuni iceberg erano di colore azzurro con delle cavita` che variavano dal blu al blu cobalto. Uno spettacolo incredibile.

Il ghiacciaio che si protende all’interno del lago ha anchesso delle variazioni di tonalita`, dal bianco all’azzurrino al blu. Sembrava che in alcuni punti qualcuno avesse messo dietro il ghiaccio delle lampade azzurre per illuminarlo. Il colore blu e azzurro e dato dalla scarsita` di ossigeno all’interno del ghiaccio, Questo avviene nel ghiaccio molto antico che ha subito pressioni di schiacciamento fortissime.

Finita la gita in battello era ormai tardi e siamo andati a mangiare e dormire in una posada vicino al rio serrano.

Il 14 ci siamo diretti dall’altra parte del parco per andare a fare un’escursione a piedi per arrivare alla base delle torri. Lungo la strada abbiamo avvistato  dei condor delle Ande. Ci siamo subito fermati,  sono sceso dall’auto e sono salito su di una collinetta dove sono riuscito a filmarli da vicino. E` molto bello vederli volteggiare. Alla fine siamo partiti per l’escursione alle 11 di mattina . Ben equipaggiati e messo marco nel marsupio ci siamo incamminati. Il sentiero era un saliscendi che si addentrava in una valle. Durante il percorso abbiamo trovato tutte le condizioni metereologiche, freddo, nuvolo, sole, caldo, pioggia, neve, vento.

Il parco infatti e`famoso per la rapidita´in cui cambia il tempo. Con una pausa per dar da mangiare a Marco siamo arrivati al campo base prima dell’ultima salita. Li` abbiamo incontrato dei ragazzi Israeliani che si fermavano li con le tende e ci hanno fatto mettere uno zainetto nella loro tenda per essere piu`leggeri nell’ultimo pezzo.

Alla fine ci siamo riusciti, siamo arrivati alla base delle torri del Paine.

Siamo stati fortunati perche´ quando siamo giunti in cima si vedevano abbastanza bene, mentre chi era salito prima non era riuscito a vederle a causa delle nuvole. I ragazzi israeliani facevano a gara a chi poteva fare una foto con Marco, a loro sembrava incredibile che c’e` l’avessimo fatta.

Le torri sono davvero notevoli, si innalzano in cielo da un basamento continuo di roccía che finisce in un laghetto color verdino. Sono davvero imponenti. Valeva veramente la pena fare tutta la fatica per arrivare fino a qui’.

 Pero’ non siamo rimasti molto tempo perche’ aveva iniziato a nevicare e la strada del rientro era ancora lunga. Purtroppo nella discesa mi ha iniziato ha fare male le ginocchia a causa del peso di Marco, e questo ha rallentato molto il nostro ritorno. Perfortuna Rienke ha portato Marco per un’oretta. Alla fine siamo arrivati alla machina dopo nove ore, stanchi con le ginocchia che facevano male ma soddisfatti. Ma dovevamo ancora fare un’ora e mezzo in macchina per arrivare alla posada. Per fortuna qui’ c`e`luce fino dopo le undici di sera.

Il 15 siamo tornati sul lago Grey per fare una passeggiata e poter ammirare con calma da vicino alcuni iceberg che si erano arenati verso una collinetta.

Lo spettacolo e’ davvero unico, sembrano finti con i loro colore azzurro.

Da li siamo andati a vedere la cascata Salto Grande dove nel posteggio abbiamo incontrato una coppia di Finlandesi con un bambino di nove mesi, cosi’ Marco ha potuto giocare un po`sull’erba con un quasi coetaneo.

La cascate era bellina ma non cosi`notevole.

Visto la cascata ci siamo diretti verso l’uscita del parco dove abiamo visto Zorro, non quello vestito di nero ma due zorro delle Ande, ovvero due volpi delle Ande (zorro in spagnolo significa volpe). Abbiamo visto poi, dinuovo, dei condor delle Ande, uno anche appollaiato su di una collina.

E su di uno stagno abbiamo visto alcuni fenicotteri rosa, e delle oche delle Ande con i loro piccoli.

Usciti dal parco sulla via del ritorno lungo la strada abbiamo visto un`ñandú (spero che sia scritto corretto) una specie di struzzo di colore marroncino con una ventina di piccoli. Cia hanno detto che una madre a turno fa da baby-sitter e li porta in giro.

Alla fine stanchi sismo arrivati di nuovo a Puerto Natales.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Punta Arenas - Ushuaia

Post n°5 pubblicato il 22 Dicembre 2006 da michelerienke

Il 16 abbiamo preso un’autobus per Punta Arenas. Li`abbiamo trovato un’appartamentino dietro una pensione. Poi siamo andati  in giro e siamo andati a mangiare in un locale vicino alla piazza principale. Ad un certo punto abbiamo sentito chiamare la Rienke. C'erano un signore e una signora seduti nel tavolo vicino al nostro. Erano degli amici del fratello della Rienke che conosceva anche lei. Una vera coincidenza. Sapevamo tramite suo fratello che anche loro erano in Cile ma trovarli seduti al tavolo attaccato al nostro e’ stato veramente incredibile. Alla fine li abbiamo invitati a bere qualcosa nel nostro apartamento. E alla fine abbiamo trascorso una serata veramente piacevole.

Il 17 loro partivano per un’altra destinazione , noi invece abbiamo noleggiato una machina per andare a vedere una colonia di pinguini e un forte antico fatto in legno. La colonia di pinguini non era molto numerosa ma siamo rusciti a vederli bene da vicino ed in tranquillita´, alcuni a quasi un metro di distanza. Era una zona di nidificazione. I pinguini magellano depongono le loro uova in delle tane sotto terra. Era buffo vederli camminare per raggiugere il mare. Mentre appena entrano in acqua sono velocissimi.

Il forte era fatto tutto in legno circondato da una palizzata di tronchi.

E’ stato il primo insediamento umano non indigeno nella zona.

Il 18 alla mattina siamo andati a vedere una villa museo. Una dimora della fine dell’ottocento arredata con mobili lussuosi importati dalla Francia e dell’Inghilterra, che era stata di proprieta’ della famiglia Mendez Braun i Rockfeller della zona dello Stretto di Magellano. In Italia ci sono molte ville simili, ma vederne una quaggiu` e’ stato un po` strano. Verso mezzogiorno siamo andati all’aeroporto dove abbiamo preso un volo per Ushuaia in Argentina nella Terra del Fuoco, nominata anche la Ciudad della fin del Mundo.

Il 19 e il 20 non abbiamo fatto niente perche´ a Marco era venuto 38 di febbre. Quindi siamo rimasti fermi. Perfortuna il 21 alla mattina non aveva piu`febbre ed il pomeriggio siamo usciti per vedere un museo e per prenotare una crociera di lusso di cinque giorni che partira’ sabato 23 e doppiera’ Cape Horn per proseguire lungo i fiordi  della  Terra del Fuoco ed a vedere dei ghiacciai per poi arrivare a Punta Arenas in Cile dove siamo gia’ stati. In questo modo trascorreremo il natale in crocera.

Diomani il 22 andremo a fare un giro con il tren del fin del mundo, un piccolo trenino a vapore a scartamento ridotto.

Approposito oggi 21 qui`e`il giorno piu`lungo dell'anno mentre scrivo sonole undici di sera e c'e`ancora tanta luce.

Intanto vorremo fare a tutti  tanti auguri di buon natale.

Auguroni da MIRIMA

 

 

 

 
 
 

Crociera a Cape Horn

Post n°6 pubblicato il 01 Gennaio 2007 da michelerienke

Intanto vorremmo iniziare a fare gli auguri di buon anno a tutti.

Ma veniamo al viaggio. Siamo stati sul trenino a vapore a scartamento ridotto “tren della fin delo mundo”. Una fregatura per turisti. Il treno era si a vapore ma l’acqua per fare il vapore non era scaldata da una caldaia a legna ma da una caldaia a gasolio.

Non ne valeva la pena.

 

Il 23 ci siamo imbarcati sulla nave da crociera Australis per fare la nostra crociera.

La nave non era molto grande e non aveva picsina, discoteca, o altre cose simili, essendo una crociera di escursioni. Ma comunque era lussuosa, avevamo una bella cabina con una finestra enorme che dava sull’esterno. La nave era nuova aveva solamente un anno di vita. Alla sera il classico cocktail di benvenuto e poi a cena.

Noi con marco ci siamo messi in fondo al salone insieme a una famiglia di messicani con due figli grandi e due figli piccoli. Il mangare non era niente male, approposito la crociera era tutto incluso anche le bevande e i superalcolici, e ovviamente ne abbiamo approfittato.

La sera siamo salpati in direzione di Capo Horn, la guida ci aveva detto che l’alba prima di arrivare al capo era bellissima. Quindi io ho messo la sveglia prima delle quattro di mattina e mi sono alzato a vederla, non era niente male con dei colori e delle formazioni nuvolose molto belle. Poi verso le sette e mezzo siamo arrivati a Capo Horn e visto che il mare non era troppo agitato siamo potuti sbarcare e visitare l’isola. A parte un monumento moderno e il faro non c’era molto da vedere. Le condizioni del tempo qui’ cambiano in modo repentineo, infatti dopo un po’ si e’ alzato un vento fortissimo, perfortuna abbiamo un sacco impermeabile che ripara anche dal vento che abbiamo usato per coprire Marco che era nel suo marsupio. Dopo siamo risaliti sulla nave e abbiamo fatto colazione. Da Capo Horn ci siamo diretti verso la baia di Wulaia sul’isola Navarrino, e li abbiamo fatto un’escursione a piedi fino a un belvedere.

Per la sera era stata organizzato il cenone di Natale, Noi abbiamo messo prima Marco a letto e poi  siamo andati a cena. Come antipasto c’era della Centolla chiamato anche granchio artico. Un crostaceo simile alla Granseola ma molto piu’ grande e con le zampe molto grosse. Una vera leccornia. E visto che era a buffe’ ci siamo serviti piu’ volte. Poi c’era tacchini salmone e altre specialita’. Ala fine della cena e’ arrivato Babbo Natale in gommone e ha iniziato a dare  regali ai bambini a bordo. Il primo che ha chiamato e’ stato Marco che pero’ era gia’ a letto. E’ stata una serata veramente piacevole.

 

Il giorno di Natale alla mattina siamo andati a vedere il ghiacciaio Pia, siamo sbarcati con i gommoni su delle roccie posizionate davanti al ghiacciaio, e li siamo rimasti ad ammirarlo. Ogni volta che si tornava per prendere i gommoni  per risalire sulla nave veniva organizzato un piccolo bar in spiaggia con cioccolata calda cocacola e Whisky, si Whisky, che americani e inglesi bevevano gia’ alla mattina presto. Ovviamente noi ci siamo accontentati della cioccolata calda. Il pomeriggio non c’erano escursioni ma erano state organizzate vari incontri per spiegare la storia di quelle terre per raccontare i primi viaggi in quelle terre, ma noi eravami cosi’ stanchi che siamo rimasti in camera a dormire.

 

Il 26 ci siamo alzati la mattina prima delle sette perche a quell’ora si sarebbe navigato nella via dei ghiacciai. Siamo passati davanti al ghiacciaio Olanda, Francia, Italia, che era il piu’ bello, Germania e il Romanca. Poi siamo arrivati vicino ai ghiacciai Piloto e Nena dove a turno si faceva un’escursione con i gommoni. Siamo saliti sul gommone e ci siamo diretti verso il ghiacciaio, schivando pezzi di ghiaccio. Arrivati vicino al ghiacciaio abbiamo visto un piccolo condor che iniziava a volareper  poi appolaiarsi sulle rocce oltre a numerosi cormorani dal collo bianco che avevano nidificato li’. Quando eravamoli’davanti siamo riusciti a vedere alcuni piccoli crolli di ghiaccio.

E’ stato emozionante trovarsi li vicinisssimo sotto il ghiacciaio.

Al pomeriggio erano state organizzate due escursioni differenti. Una camminata su di una spiaggia fino ad arrivare davanti ad un ghiacciaio e una camminata in un bosco in mezzo al fango per arrivare nello stesso punto. Non potendo andare con marco nel bosco, visto che i fango in alcuni punti arrivava oltre il ginocchio e c’erano molti alberi caduti da scacvalcare e passare sotto, Rienke a fatto l’escursione sulla spiaggia con marco e io sono andato nel bosco. L’organizzazione aveva fornito degli stivali a tutti. Io prima della crociera avevo comprato dei copri pantaloni antipioggia che mi sono stati utilissimi. Avendoli chiusi con il velcro intorno agli stivali ho evitato che mi entrasse il fango dentro gli stivali. Sono stato l’unico a ritornare con i piedi asciutti perche’ veramente in alcunio punti il fango arrivava a meta’ coscia. Devo dire che il bosco era bellino ma e’ stato molto divertente superare i vari passaggi.

Alla sera finalmente era sereno e c’e’ stato un tramonto fantastico con dei colori magnifici circondati dalle montagne innevate intorno al fiordo tra cui la montagno piu’ alta della terra del fuoco che superava i seimilametri, contornato dal brindisi finale a base di spumante Cileno che devo dire non  era male.

Il 27 mattina prima di colazione siamo sbarcati sull’isola Santa Maddalena dove c’era la colonia piu’ grande di pinguini Magellano del Cile. L’intera isola era abitata da pinguini e gabbiani che avevano nidificato. C’erano tantissimi piccoli di pingüino con il corpo ricoperto da della lanuggine grigia, accuditi dai loro genitori.

Poi verso mezzogiorno siamo sbarcati, purtroppo la crociera era finita, ora si ritornava a viaggiare con lo zaino.

Verso l’una abbiamo preso un autobus per  Puerto Natales. Pensevamo di fermarci nell’hostal dove eravamo gia’ stati una sola notte, ma dopo la proprietaria era venuta a sapere che il giorno dopo era il compleanno di Marco, e ha detto che sarebbe stato bello organizzare una festicciola per lui. Quindi abbiamo deciso di fermarci un giorno in piu’.

Il 28 alla mattina ce la siamo presa comoda, poi siamo andati a comprare una torta per la festicciola. Al pomeriggio dopo aver fatto un riposino siamo andati di nuovo in centro  e alle sei abbiamo iniziato la festicciola. La proprietaria con  la figlia aveva addobbato la sala con festoni e palloncini e aveva fatto mettere dei piccoli cappellini a cono per festicciole a tutti, perfortuna ne mancava uno quindi solo alla Rienke ha dovuto metterlo.

C’erano la proprietarie la figlia il figlio un’amica la Rienke e io e ovviamente Marco, che ha gradito veramente la torta. Dopodiche’ abbiamo dato a marco un regalino un piccolo aereo della Duplo, e la proprietaria ha regalato a marco un Pupazzo di rinoceronte che canta una canzoncina.

E’ stato molto bello valeva la pena fermarsi un giorno in piu.

 

 
 
 

Giacciaio Perito Moreno

Post n°7 pubblicato il 01 Gennaio 2007 da michelerienke

Il 29 abbiamo preso un’altro autobus che in sei ore ci ha portati di nuovo in Argentina a El Calafate.Qui’ dopo aver trovato alloggio abbiamo iniziato ad informarci sulle escursioni che c’erano da fare. Alla fine abbiamo noleggiato una macchina per andare il giorno dopo a vedere il ghiacciaio Perito Moreno e prenotato una gita in barca per vedere dei ghiacciai per il 31. Il trenta siamo partiti molto presto in direzzione del Perito Moreno per arrivare li’ prima di tutte le gite organizzate. C’era poca gente e il ghiacciao ce lo siamo goduti bene ma per poco perche’ mezzora dopo che eravamo li’ ha iniziato a piovere. Allora siamo andati a bere qualcosa di caldo in un ristorante che era li vicino, poi siamo tornati al posteggio del ghiacciao e abbiamo aspettato in macchina con il motore acceso. Verso l’una sono uscito da solo sotto la pioggia per tornare a vederlo.

Poi dopo circa un’ora visto che stava smettendo di piovere sono tornato alla macchina e insieme a Rienke e marco sono tornato a vederlo. Vi chiederete ma chi me l’aveva fatto di restare sotto la pioggia a guardare del ghiaccio. Ma il Perito Moreno e’ un giacciaio bellissimo con il suo fronte verticale  alto piu di cinquanta metri che finisce in un lago. Spesso di spezzano dei blocchi di ghiaccio piu’ o meno grandi con dei forti boati e finiscono in aqua. Si merita veramente tutta la fame che ha’.

Il 31 sempre alla mattina presto siamo partiti per prendere la barca per  vedere vari ghiacciai. Siamo saliti su di un catamarano che in poco tempo ci ha portato vicino a dei grandi iceberg  da li ci siamo spostati verso il ghiacciaio  che ha un fronte verticale di oltre centocinquanta metri, poi sempre navigando in mezzo agli iceberg siamo andati sotto il ghiacciao Upssala il ghiacciaio piu’ grande della zona che ha una superfice quattro volte superiore alla citta’ di Buenos Aires Li vicino c’era un iceberg con una cavita’ con un colore blu’ intenso, bellissimo. Alla fine ci siamo diretti nella baia Onelli dove siamo sbarcati e con una piccola passeggiata siamo arrivati al lago Onelli per vedere il ghiacciaio Onelli (qui’ si chiamava tutto onelli) ed altri ghiacciai. Li abbiamo fatto un pic nic in una baia piena di piccoli iceberg che si erano arenati.

Alla sera alle diciotto ora locale mezzanotte in italia abbiamo fatto un piccolo brindisi con del vino rosso,con marco, all’anno nuovo italiano. Poi a mezzanotte locale abbiamo stappato una bottiglia di spumante Argentinio e siamo andati fuori a vedere i tantissimi fuochi d’artificio che venivano sporati da tutte le parti.

Oggi il primo ci riposiamo e domani andremo a El Chalten vicino al Fitz Roy una montagna bellissima vicino al famoso Cerro Torre che fa parte anchesso del gruppo del Fitz Roy.

 
 
 

Cerro Torre

Post n°8 pubblicato il 09 Gennaio 2007 da michelerienke

El Chalten e' un piccolo paesino con le strade asfaltate che qualche anno fa non esisteva. E`stato realizzato dall'Argentina per risolvere delle questioni di confine con il Cile.

Il paese non e' gran che' sembra un paese di frontiera, ma la zona e' bellissima. Dopo quattro ore di pulman da Calafate siamo arrivati qui' a El Chalten. Appena arrivati abbiamo iniziato a cercare alloggio ma i primi posti in cui abbiamo trovato erano al completo. Alla fine abbiamo trovato una camera piccolissima in un' hosteria. Poi disfatto le valige abbiamo fatto una camminata fino ad una laguna per vedere il Fitz Roy la montagna piu' alta della zona.

Il giorno sucessivo sono partito la mattina presto per fare un'escursione sul ghiacciaio del Cerro Torre con i ramponi, visto che non era possibile fare la scalate su ghiaccio, mentre Rienke e Marco rimanevano nel paesino. Per  arrivare al ghiacciaio del Cerro Torre bisognava camminare per quattro ore. Il tempo sembrava bello solo che c'era tantissimo vento. Arrivati al campo base prima del ghiacciaio abbiamo aspettato che la guida ci dicesse se potevamo andare avanti. Ottenuto il suo via libera ci siamo incamminati verso un torrente che dovevamo passare con una "tirolesa" qui' la chiamano cosi'. Non e' altro che una corda tirata da una parte all'altra sopra il  torrente. Una volta imbragati e agganciati si passava dall'altra parte tirandosi con le mani. L'unico problema era che c'era un vento bestiale. Alcune raffiche riuscivano a polverizzare l'acqua del lago del ghiacciao.

Arrivato dall'altra parte mi sono messo a filmare quelli che dovevano attraversare e a filmare due ragazzi che erano su una collinetta sopra il lago che giocavano con il vento. Si lasciavano cadere in avanti contrastando il vento, riuscivano ad raggiungere inclinazioni notevoli senza cadere. Ad un certo punto mentre filmavo e' arrivata una raffica molto piu' forte delle alte e uno dei due ragazzi e' stato preso  alzato e sbattuto cinque metri piu' indietro. All'inizio mi ero preoccupato ma dopo il primo momento di stordimento si e' rialzato senza conseguenze.

Noi abbiamo proseguito fino a raggiugere un punto sopra il ghiacciaio, ma causa questo fortissimo vento per motivi di sicurezza non siamo potuti scendere sul ghiacciaio.

Quindi abbiamo invertito la direzione e siamo tornati indietro, in alcuni punti bisognava stare attenti o il vento ti sbatteva perterra.

Purtroppo il Cerro Torre e' rimasto per tutto il tempo nascosto dalle nuvole.

Il mattino sucesivo volevamo prenotare un bus che in due giorni ci avrebbe portato più a nord, ma purtroppo era  completo, allora abbiamo cambiato programma decidendo di tornare a Calafate e visto che era una bella giornata ed il pulman che ci portava a Calafate partiva all'una siamo andati a fare una camminata fino ad un belvedere dove si vedeva benissimo il Cerro Torre. Confrontato con il fitz Roy e' piccolissmo ma la sua verticalita' e il suo cappello di ghiaccio lo rendono bellissimo. Se si pensa che Cesare Maestri lo ha scalato alla fine degli anni cinquanta con l'attrezzatura di allora. Impresa mitica. La sera prima siamo andati a mangiare nel locale della figlia della guida che lo accompagnava nell'impresa. Alle pareti erano appese alcune foto di allora.

Preso il bus per calafate, ci siamo fatti lasciare all'aeroporto e abbiamo preso un aereo per Buenos Aires.

 

 
 
 

Buenos Aires

Post n°9 pubblicato il 14 Gennaio 2007 da michelerienke

A Buenos Aires siamo arrivati alla sera tardi a causa del ritardo dell'aereo, Quindi abbiamo preso un taxi e ci siamo fatti portare ad un alberghetto in centro. Siamo arrivati verso mezzanotte e mezzo all'albergo, non era proprio un gran che ma era tardi per cercare qualcosaltro.

Alla mattina abbiamo fatto le valige e le abbiamo lasciate alla reception. Siamo andati in giro ad informarci per i bus per Puerto Madryn ma erano al completo per i giorni sucessivi ed in piu’ il viaggio era troppo lungo. Allora ci siamo informati su quanto costava noleggiare una macchina per quattro settimane, ma oltre al fatto che qui' a Buenos Aires noleggiare un’ auto costa di piu`che in altri posti in argentina, avevamo calcolato che alla fine avremmo dovuto fare piu' di ottomila chilometri per fare il giro che volevamo. Alla fine abbiamo trovato un volo per il giorno dopo per un aeroporto lontano solo sessanta chilometri da Puerto Madryn. Quindi siamo andati a cercare un albergo per la notte e ne abbiamo trovato uno vicino a quello dove eravamo stati con una stanza enorme piu' una seconda stanza con altri tre leti ed un bagno grande con doccia e vasca separati.  Alla sera messo marco a dormire siamo andati a cena in un ristorante vicino dove ho mangiato uno dei filetti al sangue piu' buoni che ho mai mangiato, innaffiato da un buon vino Argentino.

La mattina sucessiva ce la sismo presa comoda visto che avevamo il volo alle quattro del pomeriggio. Abbiamo girato un  po la citta' poi dopo pranzo abbiamo preso il volo.

 
 
 

Penisola Valdes

Post n°10 pubblicato il 14 Gennaio 2007 da michelerienke

Una volti arrivati li’ abbiamo preso un bus navetta che ci ha portati a Puerto Madryn. Li’ci siamo fatti lasciare davanti ad un'hosteria, ma questa era al completo, come molte altre a cui abbiamo chiesto. Alla fine abbiamo trovato un alberghetto con una bellissima camera vista mare per due notti.

Il giorno dopo volevamo informarci sul noleggio di una machina, ma era domenica e tutte  le agenzie di autonoleggio erano chiuse. Quindi ne abbiamo approfittato per riposare e al pomeriggio, con una camminata di alcuni chilometri, siamo andati a vedere l'Ecocentro. Onestamente non ne valeva la pena.

Il lunedi' abbiamo noleggiato una macchina per tre giorni e siamo partiti verso sud per vedere la colonia di pinguini  

Il martedi fatta la spesa siamo partiti verso la Penisola Valdes. La zona e' famosa per la presenza di balene da settembre a meta' dicembre. Quindi sapevamo che adesso non c’erano. Ma in questo parco nazionale, oltre ad essere famoso per le balene, ci sono colonie di elefanti marini leoni marini pinguini e molti volatili. Un' altra cosa che lo rende famoso sono le Orche che in alcuni periodi dell'anno, per prendere i piccoli di leone marino o di elefante marino arrivano fin sulla spiaggia. Penso che molti di voi avranno visto delle foto o dei documentari  al riguardo.

Quindi giunti alla baia Valdes oltre ad aver visto per la prima volta gli elefanti marini continuavamo a guardare se si vedevano le orche. Visto che li non si vedevano siamo andati a Punta Norte dove c'era una colonia di leoni marini con molti cuccioloi. Li' abbiamo visto anche degli armadilli che giravano tra le macchine posteggiate a vedere se riuscivano a scroccare qualcosa da mangiare. Sia a baia valdes che qui a punta norte si era costretti a rimanere molto lontani dagli animali. Noi abituati alle Galapagos e alla Nuova Zelanda dove ci camminavi in mezzo eravamo un po' delusi.

Alla sera siamo andati a dormire in un albergo sull'altro capo della penisola. Vicino alla strada abbiamo visto dei roditori delle dimensioni di un cagnolino, non so come si chiamano ma sono simili ai capibara. L'albergo non era eccezzionale come qualita' prezzo, ma la sua posizione era magnifica. E' stato realizzato utilizzando delle vecchie costruzioni di un faro tuttora in funzioine. Sperduto in mezzo al nulla.  Dopo aver cenato mentre andavamo verso il faro abbiamo visto una Puzzola che era pronta a difendersi con la sua arma chimica, ma visto che noi non ci siamo mossi si e' girata e se ne e' andata.. Per la prima volta siamo stati dentro un faro in funzione. Pensavo che per fare la luce di un faro ci volesse una lampada fortissima ma cosi' no e' visto che riuscivo a guardarla senza problemi. E’ grazie a dei vetri convessi che si riesce a creare il fascio luminoso del faro.

La mattina sucessiva Siamo andati a fare un'escursione con una Land Rover per vedere una colonia di leoni marini. Ma alla fine siamo arrivati sopra un'alta scogliera ma gli animali erano molto lontani. Poi una volta tornati all'albergo siamo scesi sulla spiaggia dove c’era una colonia di elefanti Marini, a cui ci siamo avvicinati abbastanza. Erano solamente giovani e qualche femmina perche' i maschi  una volta che hanno terminato il loro compito se ne vanno di nuovo in mare dove restano per nove mesi. Si vede che gli elefanti marini passono la maggior parte della loro vita sempre in mare al contrario dei leoni marini che passano molto tempo anche a terra. Infatti i leoni marini sulla spiaggia sono molto lenti fanno molta fatica a spostarsi. Avanzano come dei lombrichi e dopo qualche metro devono fermarsi per riposare. Mentre i leoni marini a terra si muovono molto bene, visto anche che la loro massa e' inferiore agli elefanti marini.

Lasciato l'albergo siamo ritornati a baia Valdes per vedere meglio gli elefanti marini e per vedere se avvistavamo delle orche, di nuovo niente e siamo tornati a punta norte ma anche li' niente Quindi siamo tornati a Puero Madryn dove, una volta restituita la macchina, abbiamo preso un bus notturno per Esquel verso le montagne della patagonia.

 

di Punta Tombo, la piu’ grande dell'america meridionale che distava circa centoottanta chilometri. Pero' non era come ce l'aspettavamo. Pur se abbiamo visto moltissimi pinguini, non era come l'ultima colonia che avevamo visto vicino a Punta Arenas in Cile. Verso sera abbiamo cercato un ristorante aperto ma li tutti i ristoranti aprivano dopo le otto e mezza. Per noi era troppo tardi e siamo tornati a Puerto Madryn in un'altro albergo. Finalmente messo Marco a letto siamo usciti a cena ma il baby-call non funzionava bene. I ristoranti vicini erano pieni e dovevamo aspettare, alla fine abbiamo mangiato un gelato e siamo andati a dormire.

 
 
 

Esquel

Post n°11 pubblicato il 15 Gennaio 2007 da michelerienke

Il viaggio con il bus notturno e' andato bene. Marco ha dormito per tutto il viaggio. Arrivati ad Esquel, la mattina alle sette, abbiamo iniziato a cercare alloggio ma quelli a cui avevamo chiesto erano al completo. Siamo andati all'ufficio turistico ma dopo aver chiamato in giro ci hanno detto che dovevamo tornare dopo le dieci. Quindi, stanchi, siamo andati a fare  colazione e aspettare. Tornati dopo le dieci alla fine ci anno dato il nominativo di un albergo in centro che aveva posto. Poi il pomerigio siamo andati a prenotare un'escursione per il giorno dopo, il treno a vapore per quello sucessivo e l'autobus sempre per quel giorno che ci avrebbe portati a Bariloche.

Alle otto e trenta sono venuti a prenderci con un pulmino per portarci a Porto Limonao su un lago dove abbiamo preso un battello dopo una navigazione di un'ora e mezza siamo sbarcati e abbiamo camminato per poco piu' di un chilometro fino ad un'altro atracco dove abbiamo preso un secondo battello che ci ha portato in un punto del parco nazionale dell'Alerce dove siamo scesi e abbiamo fatto una camminata di due ore nella selva per vedere gli alberi di Alerce. Questi alberi hanno una crescita lentissima crescono di un millimetro di diametro all'anno, e nei periodi molto freddi solamente di 0,5 millimetri all'anno. Quindi degli alberi che avevano il diametro di diciotto centimetri avevano circa centoottantanni. Alla fine siamo giunti ad un Alerce millenario che aveva duemilaseicento anni. Il parco e' stato realizzato per proteggere queste piante che prima venivano tagliate per ricavare legno per mobili e soprattutto per le scandorle per i tetti delle case. Poi dinuovo un'ora e mezzo di navigazione, la camminata di un chilometro, la seconda naviagazione, e il pulmino che ci ha riportati all'albergo alle nove di sera. Alla fine eravamo distrutti, e  anche se la camminata di due ore e' stata molto bella, tutto il resto era molto pesante sopratutto per Marco.

La mattina sucessiva sveglia sempre presto per fare i bagagli, fare colazione e alle otto e un quarto prendere un taxi che ci aportato alla stazione dei bus dove abbiamo lasciato le valige. Dopodiche' siamo andati a prendere il treno a vapore la Tronchita. Un treno a scatamento ridotto che in un'ora di viaggio ci ha portati in un villaggio di Mapuche, l'etnia originaria di questi luoghi. Una guida a bordo ci ha detto che questo treno consumava 150 litri di acqua a chilometro e che la caldaia a carbone che scaldava l'acqua e' stata sostituita da una caldaia a gasoglio. Un'altra volta un treno a vapore che va a gasolio.

Tornati a mezzogiorno siamo andati alla stazione dei bus dove all'una abbiamo preso un bus che in cinque ore ci ha portati a Bariloche

 
 
 

Bariloce

Post n°12 pubblicato il 21 Gennaio 2007 da michelerienke

Arrivati a Bariloce, dopo aver chiesto in varie strutture, abbiamo tovato una camera in un'hostaria "Casita Suiza" . Una piccola pensione stile svizzero.

Qui' ci siamo presi un giorno e mezzo di riposo andando a passeggio.

Il lunedi abbiamo iniziato a cercare una macchina a noleggio perche le agenzie di domenica erano chiuse. Molte non avevano veicoli a disposizione e finalmente dopo molti tentativi abbiamo trovato un'agenzia che aveva una macchina a disposizione per il giorno dopo.

Il martedi' siamo partiti verso il giacciaio tuonante. Si trovava abbastanza distante da Bariloce, e la maggiorparte della strada era sterrata e non tenuta bene. Dopo alcune ore di viaggio siamo arrivati al ghiacciaio. Questo e' un ghiacciaio molto particolare. E' un ghiacciaio d'altura ed e' diviso in due parti. La parte superiore, con ghiaccio bianco, che sborda dalla roccia in parte si scioglie formando in basso tantissime cascate, e in parte si spacca e cade in basso facendo dei boati. Il ghiaccio che cade in basso va a riformare un secondo ghiacciaio che, con l'aumentare del peso, man mano avanza  formando delle morene fino ad arrivre ad un laghetto. Ma a questo punto il ghiaccio ha accumulato tanti detriti e e' di colore marrone. Un vero spettacolo.

Pur essendo bellissimo la strada per andare  e tornare e' davvero massacrante.

Ritornati a Bariloce abbiamo cambiato albergo per una notte, la machina pero' non andava piu' bene. Cosi' ho chiamato l'autonoleggio e sono venuti a prendrla dicendomi che me l'avrebbero portata, alle nove, la mattina sucessiva. Il giorno dopo mi hanno portato un'altra macchina che sembrava uguale dicendomi che non erano riusciti ad aggiustare l'altra.

Subito dopo che siamo partiti ci siamo accorti che non aveva il servosterzo e cosa molto piu' importante non aveva l'aria condizionata. E visto che la dovevamo tenere per altri sei giorni  e dovevamo viaggiare molto l'abbiamop portata indietro. L'agenzia pero' non avevano altre vetture disponibili, quindi abbiamo annullato il contratto pagando un solo giorno.

A questo punto eravamo di nuovo senza macchina ed abbiamo iniziato a girare di nuovo per le agenzie di autonoleggio. Dopo vari tentativi abbiamo finalmente trovato un'agenzia che aveva una Opel Meriva che costava poco di piu' di quel catorcio che avevamo prima. E finalmente siamo partiti in direzione di Villa la Angostura.

Arrivati li' tramite l'ufficio turistico abbiamo trovato alloggio e siamo andati a vedere se potevamo fare un'escursione in barca, ma purtroppo le barche erano gia' partite e le successive partivano troppo tardi. A questo punto siamo andati in spiaggia a rilassarci un po'.

La mattina sucesiva siamo partiti in direzione del Cile dove, poco dopo la frontiera, ci siamo fermati alle terme di Puyuhe dove eravamo gia' stati, con acua termale a trentotto gradi. Finiti i bagni siamo partiti per Osorno dove abbiamo comprato il mangiare per Marco.

In Cile si trovano le pappe pronte per bambini. In argentina invece non c'erano. Quando avevamo lasciato il Cile ne avevamo fatto scorta ma ormai era quasi finita. E visto che eravamo vicini siamo venuti qui' per prenderne a sufficenza per i giorni rimanenti.

Il giorno dopo siamo tornati in Argentina e siamo tornati a Villa la Angostura, dove abbiamo preso la barca per il parco degli Araianes.

Gli Araianes sono degli arbusti con il tronco color arancione che qui' si sono trasformati in alberi e anno formato un bosco. L'unico bosco di Araianes visitabile al mondo. Ne esiste solamente un'altro in un'isola qui' vicino ma e' stato dichiatrato riserva intangibile quindi non visitabile.

Se si toccaqno questi alberi sono freddi perche' non anno corteccia o anzi la corteccia continuano a perderla. Sono davvero particolari.

Il ritorni non lo abbiamo fatto con il battello ma a piedi percorrendo un sentiero di dodici chilometri.

Il giorno sucessivo abbiamo percorso la ruta 7 lagos un percorso in parte sterrato ma molto bello con bei panorami, fino a giungere a San Martin de Los Andes. Preso allogio abbiamo proseguito fino al parco nazionale del Lanin pe r vedere l'ononimo vulcano incapucciato di neve. Ma non era un gran che'. Cos' siamo tornati a San Martin e siamo andati in spiaggia.

Oggi 21 gennaio siamo patriti per un'atra strada sterrata e siamo transitati per un passo fino a giungere a Villa Traful per poi proseguire perVilla la Angostura e poi fare ritorno a Bariloce.

Domani mattina faremo un giro in macchina qui' vicino perche' alle sedici e trenta dovremmo prendere un bus che in diciotto ore ci portera' a Mendoza zona di vini.

 

 
 
 

P.S.

Post n°13 pubblicato il 30 Gennaio 2007 da michelerienke

Mi sono dimenticato di raccontarvi le noste esperienze gastronomiche a Villa la Angostura.

Dovete sapere che il fratello di Maxima Principessa d'olanda e' proprietario di un ristorante proprio qui' in questo paesino.

Rienke era curiosa di mangiare in questo locale. Cosi' la prima sera siamo andati li' ma era tutto prenotato.

Allora un po' delusi siamo andati in giro per cercare un'altro ristorante e poco lontano ne abbiamo visto uno carino. Devo dire che questo e' stato sicuramente il ristorante dove abbiamo mangiato e bevuto meglio. Con un servizio eccezzionale ed un cortesia unica. Figuratevi che quando abbiamo chiesto di consigliarci per ui vini ci ha portato in tavola quattro bottiglie diverse chiuse, ci ha fatto segliere dicendoci che se non ci piaceva potevamo cambiare, e cosi e' stato i tanninni erano troppo forti e cosi ci ha aperto un'altra bottiglia che era ecezzionale come tutte le pietanze compresa l a presentazione dei piatti. Non mi sono mai sentito cosi' "cullato" in un ristorante.

Poi visto che due giorni dopo siamo tornati nello stesso paesino abbiamo riprovato al primo ristorante e perfortuna aveva posto. Abbiamo mangiato bene ma, onestamente, l'altro ristorante era tuttaltra cosa.

 
 
 
 

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