Creato da: mi.diresti.il.perche il 21/11/2007
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L'aggancio di una signora un po' anziana...

Post n°14 pubblicato il 09 Febbraio 2008 da mi.diresti.il.perche
 

Nell'ambito di un incontro con dei soci di un'associazione di volontariato, avevo dato alle persone di fronte a me la mia disponibilità, come psicologo, nel caso in cui avessero avuto l'esigenza di uno spazio e di un tempo dedicati a loro, alla loro attività di volontariato.
Qualcuno ha apprezzato, anticipandomi che mi avrebbe contattato in separata sede, altri hanno comunque dato un cenno positivo all'iniziativa.

Una signora, volontaria anch'essa, alla fine mi fa: "che bella questa cosa, non sapevo che avessimo questa opportunità, un BEL PSICOLOGO...

Oddio, ma era un'aggancio? Un tentativo di acchiappanza? Va bene che sono sensibile al fascino femminile però la signora è sulla sessantina, più o meno. Insomma, sono vent'anni in più.
Vabbé, prendiamolo come complimento e facciamo finta di niente, anche lei ha diritto ad esprimere ciò che vuole, anche se non condiviso ;)

Quante volte voi siete stati agganciati da qualcuno di moooolto più grande?

 
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Il tradimento scatena... tutti

Post n°13 pubblicato il 01 Febbraio 2008 da mi.diresti.il.perche
 

Una volta era i discorsi sul calcio a scatenare l'ira dei partecipanti. Oggi è il parlare di tradimento che accende gli animi. Tutto questo a partire dalla segnalazione sulla home page di libero di un messaggio su un blog di un utente.

Perché parlaredi tradimento provoca tutto questo scompiglio? Perché tante persone si scagliano addosso ad una donna, nel pieno della sua confusione e dei suoi dubbi, presa dalla paura di essere scoperta ma consapevole di aver fatto una "cazzata", come lei la definisce, arrivando ad insultarla?

Siamo tutti esseri umani, non esistono persone perfette, non esistono storie perfette, non esistono amori perfetti. L'aver dichiarato di aver tradito il proprio partner ha scatenato un putiferio, tanto che la ragazza in questione ha sentito l'esigenza di cancellare i messaggi e tutti i commenti.

Eppure mi piacerebbe sapere quante, di quelle persone che si sono espresse così negativamente, hanno una storia alle spalle di tradimento, a quanti di loro brucia il sedere per qualcosa che non sono riusciti a dimenticare. Evidentemente l'esperienza descritta ha "risuonato" in qualche modo dentro di loro. Oppure, quanti di loro vivono nella loro pseudo-perfetta vita, senza mai uscire dal seminato, fieri dei paletti che impongono a sé stessi e ai propri partner, senza neanche minimamente immaginare che nella vita ci si può trovare di fronte a qualcosa di imprevisto.

Il cuore a volte prende strade diverse dalla mente, e non è sempre facile far andare d'accordo i due. Non è facile trovare l'equilibrio. Ma credo che l'importante sia sempre e comunque far tesoro delle esperienze, soprattutto di quelle negative, di quelle che ci lasciano turbati, perché soltanto in queste riusciamo a crescere come persone. Non ho mai visto nessuno che cresce nella gioia e nella felicità. Solitamente le persone imparano quando si trovano in difficoltà e fanno ricorso a tutto il loro essere, dalla mente al cuore, per venirne a capo. A volte proseguiamo per una strada, altre volte decidiamo di cambiare. Possiamo non condividere le scelte degli altri, ma credo che sia un dovere di tutti avere rispetto del prossimo.

 
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Ciao, che si dice?

Post n°12 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da mi.diresti.il.perche
 

Dovete sapere che faccio sì lo psicologo ma sono anche un dipendente in una scuola. Entro in biblioteca e dietro la scrivania c'è la collega, che non vedevo da diversi giorni, e mi fa: quando ti sposi?
Ripensandoci, la maggior parte delle volte che mi vede mi fa la stessa domanda. Sembra che il suo interesse nei miei confronti sia solo ed esclusivamente riguardo ad una data, ad un evento che per ora non è neppure in programma.

Ora, sarà la mia forma mentis, a me piace comunicare. Non parlare, perché spesso si parla ma non si dice nulla. Comunicare è diverso, è "mettere in comune".
Possibile che le persone (estendendo il discorso e generalizzando) non riescono più a comunicare e dalla loro bocca escono soltanto frasi sciocche e generiche?
Amo le persone che chiedono come sto, se sto bene, che si interessano sinceramente a me.
Cammino per strada e sento persone che non comunicano più, non parlano di sé ma solo degli altri (questo ha fatto così, quello ha detto sta cosa, quell'altra... hai visto come si veste?), oppure se devono parlare di sé, ti vomitano tutto addosso e poi se ne fregano di come stai e di come ti hanno lasciato; magari hai anche tu un problema ma loro sono troppo presi dai conati di vomito per accorgersene.

Vabbé, direte voi, tu fai lo psicologo e ti lamenti? Beh, io faccio lo psicologo e se mi devo sorbire le cose altrui mi pagano per farlo e comunque è un'ottica totalmente diversa, mentre io al di fuori dello studio sono una persona come tutte le altre.
Parlano, parlano e non dicono nulla. Sarà per questo che poi le chat, i forum, i blog, insomma... tutta internet diventa così affollata di pensieri.

Eppure, basterebbe iniziare a collegare la bocca al cuore (a volte anche al cervello) per iniziare nuovamente a comunicare.

 
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La donna e l'ordine

Post n°11 pubblicato il 12 Gennaio 2008 da mi.diresti.il.perche
 

Prendo spunto da una discussione fatta con la mia compagna chiedendo a voi cosa ne pensate. Sabato mattina, io non lavoro e mi attardo nel letto (anche perché ho un mal di testa terribile), lei esce e va a lavorare. Durante la settimana io esco prima di lei. Di solito il sabato io faccio il letto, visto che mi alzo più tardi.

Stamattina però, in tutta onestà, non ne avevo voglia. Mi sono alzato rintronato e ho lasciato tutto sfatto. Più tardi lei ribatteva "però lo potevi pure fare il letto", e io"oggi pomeriggio passo da casa e sistemo". Lei risponde "vabbé, è per tenere la casa in ordine".

Ora, io mi chiedo: se durante la giornata nessuno di noi due torna a casa, se non c'è altra gente che gira per le nostre (2) camere, se insomma nel momento in cui chiudo la porta tutto si ferma fino a che non rimettiamo piede in casa... ordine o non ordine... che cambia?
Sembra che molte donne siano affette da questa, passatemi il termine, mania: non perché sia una mania voler tenere la casa in ordine, beninteso, ma semplicemente perché non vedo la differenza tra un momento oppure uno successivo dopo 4 o 5 ore, con l'aggiunta che nessuno deve venire a casa, nessuno deve viverla, insomma... in questo momento è vuota.
Che ne pensate?

 
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Quanto la scuola è vicina ai bambini?

Post n°10 pubblicato il 09 Gennaio 2008 da mi.diresti.il.perche
 

Buon anno a tutti.

Vorrei iniziare questo nuovo anno con una riflessione scaturita da ciò che mi è successo appena 10 minuti fa.
Io lavoro anche in una scuola come responsabile della parte informatica e per la maggior parte del tempo sono nella cosiddetta "aula informatica". C'è una classe in questo momento, una terza elementare. Immaginate quindi bambini di 8 anni alle prese con il computer. Comunque la maestra chiede loro di scrivere una favola.
Lei vorrebbe che loro scrivessero di biancaneve, cenerentola, e tante altre favole che lei stessa conosce e che qualche volta ha raccontato loro. I bambini invece vorrebbero scrivere su Dragon Ball. Lei ribatte "non voglio che facciate queste  scemenze".

Ora, escludendo l'aspetto educativo del cartone (che in ogni caso trovo per molti versi positivo) trovate giusto che venga squalificato così un desiderio dei bambini?
La favola di cappucetto rosso o chicchessia è un desiderio della maestra e non dei bambini.

Io ritengo che la maggior parte degli operatori, almeno stando a quelli che io personalmente ho conosciuto, non conosce minimamente il mondo dei bambini e pretende però di insegnare loro.

Siete d'accordo oppure no?

 
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