Un blog creato da infinity_voyage il 20/08/2007

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vagabondaggio alla ricerca dell'introvabile

 
 
 
 
 
 

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VIAGGIO

Tu che sei in viaggio,

sono le tue orme

la strada, nient’altro;

Tu che sei in viaggio,

non sei su una strada,

la strada la fai tu andando.

Mentre vai si fa la strada

e girandoti indietro

vedrai il sentiero che mai

più calpesterai.

Tu che sei in viaggio,

non hai una strada,

ma solo scie nel mare.

Antonio Machado

 
 
 
 
 
 
 

 

 

Alla ricerca di passività

Post n°57 pubblicato il 09 Gennaio 2011 da infinity_voyage

Ci sono momenti nella vita, seppur transitori, dove non si è, né si appare. Dove per un momento siamo spettatori della nostra stessa vita, lasciando scorrere i momenti e le giornate con il pilota automatico inserito. In quei periodi dove una pellicola sottile separa il nostro vero essere dal resto della vita, e siamo in grado di fregarcene di ogni cosa, tramandiamo il tramandabile, percorriamo distanze in macchina superando ostacoli, non ricordandoci minimamente della strada fatta una volta raggiunta la destinazione.

Arriviamo in ufficio, sentiamo le nostre stesse battute che per miracolo escono dalla nostra bocca, mentre i pensieri si chiedono da dove sono nate queste parole non sentite né pensate. Beviamo il caffè, rispondiamo al telefono e leggiamo le mail, tutto in uno stato di trans; un po come allacciarsi le scarpe, lo si fa cosi senza pensare a ciò che si sta facendo.

Non ho voglia di cercare significati profondi e filosofici, in fondo; che problema c’è se ogni tanto restiamo in stand by?

 
 
 

Alla ricerca di impronte

Post n°56 pubblicato il 24 Ottobre 2010 da infinity_voyage

Camminare in quel lungo deserto assettata e stanca, il sole ha ormai bruciato la pelle del viso sulla quale si vedono i primi segni della vita. Anni passati in questa torrida terra, che per quanto fosse ostile, si finisce comunque per amare, perché noi amiamo ciò che conosciamo. Queste distese di sabbia, il sole che sorge ogni giorno, le gambe che ormai camminano da sole, il dolore è di importanza secondaria.

Ma la notte; la notte in questo deserto è cosi meraviglioso. Solo in questa terra sperduta è possibile sentirsi parte dell’universo; e ogni notte quando le stelle danzano con la luna ci si rende conto di essere un tassello in questo universo, nati dalla terra e parte di essa. Da questa sabbia proveniamo, da questo cielo, da questi pianeti, ed è proprio li che ognuno di noi tornerà.

Mi fermo a guardare la lunga distesa di sabbia con il calare del sole. Le impronte stanno per svanire con l’arrivo del vento, e con esso la strada percorsa, l’unica strada famigliare. Vorrei tornare indietro per prendere le impronte della strada da custodire gelosamente vicino al mio cuore. La strada dura e sofferta, ma pur sempre la mia; questi passi che pian piano perdono la loro forma contengono ciò che io conosco e temo che il vento insieme ai passi si porti via anche i miei pensieri e le mie riflessioni per lasciare dietro di me una lunga distesa vuota all’apparenza mai percorso prima.

Non mi basta il ricordo fotografato nella mente, voglio conservare qualcosa da questo lungo viaggio, qualcosa da poter toccare ogni volta che ne ho voglia. Ormai pero’ l’unico modo sarebbe quello di ripercorrere gli stessi passi all’inverso.

Devo andare avanti verso l’ignoto, forse l’oasi è vicino e potrei finalmente essere sereno; ma se non ci fosse? Se l’oasi non dovesse arrivare mai, e fossi costretto a creare nuove impronte senza una destinazione? Rimpiangerei di essere tornato dalla strada gia conosciuta seppur piena di difficoltà?

 
 
 

La felicità; questa sconosciuta!

Post n°55 pubblicato il 18 Maggio 2010 da infinity_voyage

Il metro della felicità è la sofferenza disse qualcuno. Se questo fosse vero, allora varrebbe la pena vivere ogni minuto di sofferenza fino in fondo come se fosse l'ultimo goccio di un buon bicchiere di vino rosso. Gustarsi il dolore, farlo penetrare fino alle ossa, lasciarsi sorprendere dalle lacrime, dalla profonda tristezza, dal dolore lacerante e piangersi addosso, farsi pena. Si, chi lo ha mai detto che è vietato farsi pena? Rispettare il dolore per farlo diventare parte di noi, per poi una volta vissuto metterlo in un cassetto ben chiuso dove ne ricordiamo l'esistenza, ma da dove non puo' piu uscire.

Dopo aver vissuto un tale dolore, una dispersione totale e una rassegnazione, allora solo dopo, riusciremmo a vedere quanto è bello quel fiore cresciuto spontaneamente nel nostro giardino. Solo allora potremmo considerare una piccola fortuna un dono di Dio. Forse solo allora riusciremmo a coltivare nuove rose in un terreno fertile.

Evitare l'infelicità con i farmaci. Oggi si puo'. Oggi si puo' curare tutto con i farmaci. Sei depresso e non sai perchè? Prendi un anti depressivo! Ti farà sentire meglio in pochi giorni! In fondo non fanno male, sono un semplice aiuto al sistema nervoso per anticipare la sensazione di soddisfazione.

Siamo talmente impegnati, talmente stanchi, talmente ingranati in una società dove non è permesso essere giu di morale, che prendere psicofarmaci è forse la soluzione piu semplice per tornare contenti e produttivi in fretta.

Ho sempre creduto che la ricerca alla felicità fosse un percorso di vita; la missione di ogni essere umano..... Quella cosa che non si puo' studiare, non si puo' insegnare, non si puo' pianificare, è li, semplicemente dentro di noi, e noi dobbiamo metterci il massimo impegno per trovarlo.

In questo caso i psicofarmaci sono come la tacchipirina per la febbre. Elimina il sintomo per qualche ora e quasi quasi si ha la sensazione di stare bene. In realtà è solo una maschera.... la tacchipirina non elimina la causa della febbre, ne attenua solo i sintomi.... esattemente come i psicofarmaci fanno credere di aver trovato la felicità, che in realtà è ancora sepolta lontano lontano, giu la, in mezzo al dolore.

Siamo sicuri di voler indossare questa maschera? Siamo sicura di voler mostrare al mondo di aver vinto la coppa pe il primo posto quando in realtà eravamo gli unici partecipanti? Oppure dobbiamo stare male, piangere, tenere il muso, odiare il mondo, mettendci mesi o anni, per poi pero' poter chiudere il tutto nello scrigno per dare vita a un nuovo parametro e avvicinarsi per davvero a quella cosa cercata da tutti?

 
 
 

Alla ricerca di qualcosa di vecchio

Post n°54 pubblicato il 26 Dicembre 2009 da infinity_voyage

è la notte di natale. In casa il silenzio, esco a fumare una sigaretta. Faccio un respiro profondo, sposto la sigaretta per poterla sentire fino alle ossa. Non è il profumo di aria gelida invernale.

E aria di qualcosa di vecchio, aria di una fredda giornata estiva, aria che racchiude dentro di se sentimemti da consevare come vecchie lettere d'amore in una scatola delle scarpe. All'improvviso mi ritrovo sul balcone della casa vecchia, durante una notte estiva, respiro questa stessa aria, non ho nessuna certezza, che ne sarà di me? Cosa farò, dove sarò? Una sensazione di incompletezza, di dubbio, ma quest'aria, quest'aria è la libertà in persona. Non so nulla, per cui tutto puo' accadere, non ho nulla, quindi nulla posso perdere.

Poi passa qualche anno, la barca, sono in barca, sempre in una fredda notte di agosto, sono ubriaca, la mia vita è piena di emozioni fortissimi per un uomo che mai potrò avere tutto pe me. Ballo in barca, canto e urlo, l'aria mi scompiglia i capelli. Dentro di me tante emozioni, sono felice. In quell'istante sono felice, sono libera, e me la godo, sono me stessa, nuda anche con i vestiti respiro quest'aria. Non so cosa farò domani, non so dove sarò, e nemmeno chi sarò.

Stasera la stessa aria. In una stanza l'uomo che amo dorme, nell'altra stanza la bimba che amo dorme, la mia vita ora ha una direzione, ho una strada giusta o sbagliata che sia, ma ci sono le orme. Qualcuno è già passato da qua, questa strada da sicurezza, tranquillità, pace, serenità...... Si fa in fretta ad abituasi alle cose belle, e si fa altrettanto in fretta a dimenticare quelle brutte.

Non voglio perdermi questo respiro, voglio tenere questi ricordi in uno scrigno segreto, senza mai dimenticarmi il senso di libertà, e senza mai dimenticarmi la sensazione di essere in mezzo ad un deserto senza bussola, e camminare camminare senza direzione. Rimani qua ancora un po profumo nell'aria, non te ne andare, quando non vediamo una persona per molto tempo, piano piano la fotografia del suo viso svanisce, ma tu, rimani qua ancora un po.

 
 
 

Alla ricerca di verità

Post n°53 pubblicato il 24 Gennaio 2009 da infinity_voyage

Eccoci qui per l’ultimo addio. Osservo il tuo viso contratto, e il tuo esile corpo sul letto che ti porterà all’eternità. Il corpo non sembra tuo, sembra solo un involucro vuoto senza contenuto. Senza la tua anima il tuo corpo non parla. È vuoto, lo sento. Insieme a te se ne va una storia, una storia che non ho mai potuto conoscere, anche se nel piu profondo del mio cuore avrei desiderato conoscere ogni  dettaglio di questa ultima radice che mi radicava alla mia terra di nascita. Non so che cosa mi abbia spinto a partecipare a questa cerimonia, una forza maggiore mi ha costretta a guardarti scendere in quell’immenso buco insieme ai tuoi segreti. Forse sei stata proprio tu, ad avermi fatto percorrere tutta questa strada, per raccontarmi finalmente qualcosa di te. Quello che ho potuto scoprire mi ha sconcertata, aprendomi mille capitoli di domande che forse non troveranno mai una risposta. Una dolce donna come te, forte come un mulo, ha portato con sé 93 anni di segreti. Avrei voluto sapere tutto. Che cosa hai provato, come è andata,  ma soprattutto, perché hai aspettato il giorno dell’addio per raccontarmi la verità?

 
 
 
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Quando mi vorrai
dovrai solo sussurrare il mio nome nel tuo cuore
ed io sarò lì.

 
 
 
 
 
 
 

"A chi mi domanda la ragione dei miei viaggi rispondo che so bene quello che fuggo ma non quello che cerco."

Michel de Montaigne

 
 
 
 
 
 
 

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ciao son sempre io ...ben ritrovata!!
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eh lo so caro, sono una vergogna!!!!
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