Un blog creato da molinaro il 04/06/2007

Carlo Molinaro

Pensieri sparsi, poesie e qualsiasi cosa

 
 
 
 
 
 

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A che serve l'asse?

Post n°194 pubblicato il 15 Dicembre 2007 da molinaro

Non quello cartesiano, non quello che si mette sulle impalcature, e neppure quello Roma-Berlino. No, dico, l’asse del cesso: a che cosa serve? Ho avuto l’ennesimo rimprovero sull’eterna questione che potremmo definire la querelle de l’homme qui pisse. Gli schizzi, l’asse da alzare, abbassare, aprire, chiudere. Le prime discussioni risalgono a mezzo secolo fa, con mia madre, e poi ce ne sono sempre state, senza interruzioni.

Oltre tutto nella questione intervengono pure problemi filologico-semantici, perché ho notato che c’è chi con asse intende quella corona circolare di legno o plastica che scende a coincidere con la forma della tazza di porcellana, e chi invece intende quella sorta di coperchio che, abbassato, rende il cesso inutile a ogni e qualsiasi uso. E c’è anche chi intende indifferentemente le due cose. Dunque noi nel presente articolo per capirci chiameremo corona l’asse a corona circolare, e coperchio l’asse che fa appunto da coperchio.

Parto da una premessa: io non uso mai né corona né coperchio. Il cesso di casa mia si trova sempre (tranne nel caso vi sia stato transito di ospiti di sesso femminile) nella posizione in cui l’ho fotografato ora col telefonino (vedi immagine). Quando devo defecare, non sopporto il caldiccio della plastica o del legno, preferisco il contatto diretto chiappa-porcellana, e inoltre mi piace avere più spazio (la corona lo restringe). Si consideri che se un uomo, mentre seduto defeca, incidentalmente orina anche (benché io tenda a fare le due cose in momenti separati), qualora non abbia un buono spazio di tazza davanti, inevitabilmente piscia per terra.

Il coperchio poi non so proprio chi l’abbia escogitato. Una volta che hai tirato l’acqua (e correttamente usato lo spazzolone), il cesso è pulito e non odora (grazie alla geniale invenzione del «collo d’oca» dove l’acqua fa da tappo-tampone, onde la definizione albionica di water closet, quasi «chiuso con l’acqua»: fu inventato da un orologiaio di Londra, Alexander Cummings, nel 1775), e dunque perché coprirlo? Spesso odora assai di più il lavandino (specie se non lavo i piatti per alcuni giorni), eppure mica ci metto il coperchio.

Quindi penso che nell’eterna querelle fra uomo e donna si potrebbe arrivare a un armistizio nei termini seguenti.

È assolutamente giusto che la donna esiga e pretenda che l’uomo, dopo la sua minzione in posizione eretta (eseguita previo sollevamento della corona, naturalmente), pulisca con la carta igienica gli schizzi, ovunque essi si trovino (tazza di porcellana, faccia inferiore dell’asse alzato, vaschetta, muro, eventuali oggetti viciniori, pavimento).

Non è invece giusto che la donna pretenda l’abbassamento di corona e coperchio. Si tratta semplicemente di due usi diversi. Così come la donna dopo l’uso lascia l’asse abbassato, e nessun uomo pretende che ella lo lasci invece alzato affinché sia già pronto all’impiego maschile (l’uomo se lo può alzare da sé), analogamente l’uomo deve poterlo lasciare alzato.

Ma in fondo va bene, di qualcosa bisogna pur discutere, e non sempre si discute solo dei massimi sistemi dell’universo. Sorridiamo. Mi sono spesso domandato come fossero i cessi dell’Olimpo, e se Giunone s’incazzasse con Giove per come pisciava. Probabilmente sì.

D’altronde però Giunone era cattivissima, infuriata perenne, spesso faceva del male alle morose di Giove e per questo motivo è la dea che ho sempre odiato di più: una dea gelosa non merita di essere dea, in my humble opinion.

 

[Ah! Pensandoci meglio, i coperchi dei cessi, però quelli di una volta, di legno massiccio robusto e di buono spessore, a qualcosa potevano servire: per esempio a sedercisi sopra per fare un pediluvio in una catinella. Ma quelli moderni no; e mi ricordo una terribile esperienza, a casa di un amico, mi ero seduto proprio così e... crac! Gli ho sfondato il coperchio del cesso. Brutta faccenda.]

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Ricevuto in data 15/12/07 @ 19:21
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/12/07 alle 17:07 via WEB
che cesso di problema! :)))) l.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/12/07 alle 18:37 via WEB
Dunque... Problema insolito. Io ho usato due volte il cesso di casa tua, e pur avendo abbassato la corona per fare pipì (essendo femmina ed abituata così), per due volte ho lasciato tutto esattamente nella posizione che avevo trovato, perchè son fatta così, lascio le cose come le trovo. Credo sia giusto soprattutto se si utilizza un bagno altrui. Non commento altre cose quali schizzi,o corone lascite alzate ecc... Ognuno si comporta come meglio crede e come di sua abitudine. Il coperchio a mio avviso non è del tutto inutile, anzi. Però deve essere bello robusto per evitare sfondamenti appunto. Io uso molto sedermi sul coperchio del mio cesso. Lo uso per sedermi, per appoggiarci una gamba per depilarmi, e altre cose... Se non ci fosse dovrei optare per un piccolo sgabello forse, e invece uso il coperchio del cesso. E poi a volte devo dire che sul coperchio del cesso si è seduta un'altra persona, e io mi sono seduta sulee ginocchia di questa persona, e a volte ho pianto abbracciata a lui, li in bagno, seduti sul coperchio del cesso. e non è successo tanto tempo fa. Quindi... non è sempre un cesso di problema. E' anche questo una briciola di vita.
 
 
molinaro
molinaro il 15/12/07 alle 19:08 via WEB
È vero. La vita lascia le sue briciole scintillanti ovunque. Di una stessa ragazza, esperienza recente, ho due ricordi "di bagno", uno più romantico e l'altro meno, ma entrambi importanti per me. Il primo è quando la guardavo pettinarsi e truccarsi (ho sempre trovato meraviglioso segno di confidenza e diciamo pure d'amore la ragazza che lascia che io la guardi in quei frangenti), magari accarezzandole un po' i capelli e la schiena e i fianchi intanto; il secondo è quando nelle nostre lunghe telefonate lei andava al cesso a far pipì e ci si portava il telefono e non interrompeva la telefonata, e io la sentivo parlare e pisciare e scrosciare e la cosa mi eccitava pure un po'. Embè, l'avevo detto che il secondo era meno romantico, e poi un po' maiale posso esserlo pure io ogni tanto, oh! :-)
 
tutto.sempre
tutto.sempre il 15/12/07 alle 18:48 via WEB
Questione igienica...ma una domanda mi sorge COSA TI CAMBIA NELLA VITA? :)
 
 
molinaro
molinaro il 15/12/07 alle 19:14 via WEB
Niente mi cambia! :-) Poi, questi problemi moderni! Al primo anno di università venni ad abitare a Torino in una stanzetta di ringhiera. Il cesso era alla turca, sulla balconata, in comune con altri; e per pulirsi c'erano le Pagine Gialle, di cui la padrona di casa faceva incetta. Erano stampate su carta più morbida di quella di adesso, andavano benissimo, mai comprata carta igienica, con i pochi soldi di studentello che avevo, ci mancava che li sprecassi in lussi da Aga Khan come la carta igienica! E lì non c'era problema di spruzzi, la padrona di casa (una siciliana grassissima) una volta al giorno buttava nel bugigattolo un secchio d'acqua, e questo era tutto. Correvano gli anni 1972, 73, 74, e se c'erano problemi, non erano al cesso! :-)
 
   
tutto.sempre
tutto.sempre il 16/12/07 alle 10:32 via WEB
Odio le turche. Soprattutto in certi momenti, visto che ho un intestino (avendo il bacino stretto) piccolo...ma MOLTO PRODUTTIVO. :D Eh sì le odio.
 
     
molinaro
molinaro il 16/12/07 alle 12:00 via WEB
"Odio le turche" è un attacco di frase che può creare problemi politici! Proprio adesso che devono entrare nell'Unione europea! Certo che sono un po' sfigate: oltre a vivere in uno stato prevalentemente islamico-oppressivo (checché ne dicano per imbellettare la situazione), gli è pure toccata la metafora peggiore, quella del cesso. Voglio dire: una fiorentina è appetitosa (vegetariani a parte), una milanese è un buono spuntino (sempre vegetariani a parte), una veneziana ti ripara dal sole, una canadese ti offre rifugio in campeggio, una sarda almeno un pesce guizzante lo è, ma una turca... che sfiga! [a me comunque piacciono le turche (se c'è qualcosa intorno a cui aggrapparsi per non caderci dentro), ti mettono nella posizione più fisiologicamente corretta e sono anche il massimo dell'igiene, dato che non tocchi nulla...] Ciao, buona giornata!
 
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