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Carlo Molinaro

Pensieri sparsi, poesie e qualsiasi cosa

 
 
 
 
 
 

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« Uscire un po' all'ora ...Un quarto di secolo »

Erba e Autovelox

Post n°239 pubblicato il 29 Gennaio 2008 da molinaro

Leggo sul sito di Repubblica che stamattina alle sei c’era già della gente in coda per assistere al processo per la strage di Erba. Forse è banale dirlo ma la cosa mi fa un certo ribrezzo. Che cosa spinge quella gente ad andare a «guardare» un processo dove, oltre tutto, non c’è neppure la suspence, dato che si è in presenza di due rei confessi e la situazione sembra molto lineare? (Sì, quei due poi hanno ritrattato, ma in Italia tutti ritrattano, non c’è mai nessuno che dopo aver detto una cosa la confermi, dai politici più importanti fino all’ultimo dei balordi: è regola nazionale.)

In vita mia ho assistito in aula solo a due processi e avevo un’ottima ragione per farlo: vi erano imputate due mie amiche (beh, sì, frequento ragazze vivaci e un po’ sfigate, a volte, no?). Entrambe condannate senza particolari cerimonie, non essendo parenti né amanti di politici o manager.

Ieri sera a cena con amici si parlava della caduta del governo e delle squallide prospettive della politica italiana. Ma forse, come ho già detto altre volte, abbiamo quello che ci meritiamo. Forse l’italiano medio è un furbetto egoista, pronto a ogni stratagemma per evitare un obbligo civile o un onere fiscale o una multa, e per di più, talvolta, è un voyeur di processi a mostri vari.

Forse non c’entra, ma su Il Sole 24 Ore, che non è il bollettino di un centro anarchico sovversivo, pubblicano intere paginone con la distribuzione e l’orario di funzionamento degli Autovelox sulle autostrade. A me segnalare la posizione degli Autovelox sembra favoreggiamento di potenziale comportamento criminoso. A loro evidentemente no. E a voi forse nemmeno. E allora!

Non la capisco mica tanto, la mia patria.

Commenti al Post:
mussa1977
mussa1977 il 29/01/08 alle 13:45 via WEB
ma cosa avevano combinato le tue amiche?!
 
 
molinaro
molinaro il 29/01/08 alle 20:30 via WEB
Oh, niente. Cose che succedono a chi vive una vita sbattuta. Una mentre batteva ha litigato in auto con un «cliente» che voleva fare qualcosa di più e gratis, gli ha strappato una catenina dal collo ed è stata condannata per rapina. Al minimissimo della pena, undici mesi, ma è stata condannata. L’episodio, visto sotto un’altra angolazione, poteva anche essere uno stupro ai danni di lei, ma sai come cambiano facilmente i ruoli... L’altra aveva un fidanzato balordissimo, e spacciatore, che ha avuto un regolamento di conti con un rivale e l’ha quasi ammazzato; lei era sfortunatamente presente, seduta in auto, senza minimamente partecipare alla cosa (non lo dico io, l’ha detto il tribunale), e questa semplice presenza le è valsa sei anni di carcere. In proporzione, a un parlamentare corrotto-mafioso (che tradisce l’intero Stato) bisognerebbe dare sei ergastoli, ma non funziona così. La prima è morta tanti anni fa. La seconda è tuttora mia amica e spero che adesso abbia una vita decente – va un po’ a fasi alterne. L’episodio della prima io lo descrissi poeticamente come segue, ma si sa che i poeti hanno solo delle balle. Certamente è solo una poesia, noi non si pretende nulla, noi non si chiede nulla a nessuno. Noi si canta, anche quando si muore.


RONDÒ DI BORGO MERCATO

Nella notte di luglio la bambina
cerca strappi di mercenari maschi
per pagarsi la dose d’eroina.

Passano i cavalieri e non si fermano:
gonfiano l’afa con fanali accesi.

È sempre più nervosa la bambina.

Ecco infine s’accosta una vettura,
apre la porta, ce la fa salire;
dice il prezzo, cinquantamila lire
per fare svelti, col preservativo.

Ma il cavaliere è forte, non s’appaga:
possedere la vuole con suo agio
e con suo modo: lo stupro gli piace
meglio che la vergogna di pagare.

Allora si ribella la bambina,
volano pugni e schiaffi, c’è una lama
che brilla e lei che sanguina gli strappa
un bracciale o qualcosa con la rabbia
del suo corpo di vittima negata:
che sa che non sarà mai risarcita.

Passa un gendarme, arresta la bambina.

(da La parola rinvenuta, pag. 247)
 
memy_online
memy_online il 29/01/08 alle 15:58 via WEB
Erba, Garlasco ma in prims Cogne sono stati scenari di vita quotidiana, i media l'hanno normalizzati... parlandone, e scrivedone a piu non posso... I media tradizionali vanno eliminati...sono loro il male del paese...! Media = distrazione di massa! p.s Grazie, del commento;)
 
 
molinaro
molinaro il 29/01/08 alle 20:32 via WEB
Forse eliminare tutti i media tradizionali è un po' esagerato. Il problema non è il mezzo, è quello che ci scrivono sopra. Ciao!
 
al_pessimo_esempio
al_pessimo_esempio il 29/01/08 alle 17:29 via WEB
...leggendo il titolo ho pensato che usassero le foto dell'autovelox per sanzionare gli automobilisti che si fanno le canne.. pensa te.. poi ho letto. magari fosse stato...
 
LaDonnaCamel
LaDonnaCamel il 29/01/08 alle 21:14 via WEB
A proposito del tuo bel libro (vado quasi ot, ma qui o in un altro post fa lo stesso) volevo dirti che l'ho messo nella mia libreria su aNobii come da link, ogni tanto lo apro e ne leggo una a caso, lo tengo "da consultazione":)
 
 
molinaro
molinaro il 29/01/08 alle 23:03 via WEB
Grazie davvero! E non preoccuparti di andar fuori dai topici, qui si scrive tutto così come viene. Ciao!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 29/01/08 alle 23:58 via WEB
ciao carlo... vorrei fare una semplice precisazione riguardo alla calca di persone in coda al Tribunale di Como per assistere al processo dei coniugi Romao. Beh...ancora una volta i mass media hanno calcato la mano, dando in pasto, riportando ancora una volta ciò che infondo la "massa" di lettori e spettatori vuole sentirsi dire... Stamattina, come tutte le mattine, alle 8.45 circa ho parcheggiato l'auto proprio dietro al Tribunale di Como per poi raggiungere il mio luogo di lavoro. Verso le 10.30, sempre per motivi di lavoro, mi sono recata al Palazzo di Giustizia, vi sono stata per quasi un'ora e posso tranquillamente affermare che in entrambe le occasioni, la tanto famigerata "calca" di morbosi e fancazzisti voyeurs, non vi era. Vi era sì la presenza di centinaia di giornalisti e cameramen, forze dell'ordine e addetti alla sicurezza, avvocati e segretarie di avvocati che sì, quelli lì, bene o male ci stanno sempre. La code che si son viste attraverso le immagini televisive erano date semplicemente dallo "scrupoloso" (si fa per dire) controllo effettuato alle porte d'accesso de Palazzo e tant'è che il locale consiglio dell'Ordine, nei giorni scorsi aveva dato avviso agli avvocati che intendevano accedere in data odierna al Tribunale, di presentarsi con tanto di tesserino per l'eventuale riconoscimento. I 60 biglietti per la visione del processo sono stati assegnati a gruppi di studenti e a qualche pensionato che a casa sua, probabilmente non gli funziona il riscaldamento. Per il resto, qualche ragazzotto che ha marinato la scuola e uno sparuto gruppetto di casalingue di ritorno dal mercato. Già... per il resto, la gente qui dalle mie parti, anche oggi ha avuto di meglio e altro da fare che appagare la fame morbosa strafocandosi con ciò che oggi resta di quei due "poveri diavoli"... brandelli di mostri... Saluti... La s'ignora Konyl
 
 
molinaro
molinaro il 30/01/08 alle 00:26 via WEB
Meglio così! In effetti giornali e televisione creano un mondo che spesso non esiste. L'ho constatato anche in altre occasioni, quando ho avuto modo di confrontare realtà viste di persona con il loro racconto giornalistico: tante volte c'entrava pochissimo. Tuttavia un certo voyeurismo su queste cose c'è - quello che alimenta, se non proprio l'assalto al tribunale, almeno l'assalto all'edicola. Se parlano tanto di queste cose, è perché fanno vendere... o no?
 
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