Un blog creato da molinaro il 04/06/2007

Carlo Molinaro

Pensieri sparsi, poesie e qualsiasi cosa

 
 
 
 
 
 

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Imperialismo linguistico

Post n°246 pubblicato il 07 Febbraio 2008 da molinaro

Nell'immagine, la carta intestata dell'Ufficio Filatelico. Ah no, scusate: della Business Unit Philately. Non se ne può più. Compro i francobolli lì non per collezionarli ma perché mi piace, quando posso, affrancare le lettere con francobolli belli (una lettera ben confezionata è sempre un'opera d'arte che rallegra lo spirito), e comunque hanno lo stesso prezzo di quelli brutti ordinari, dunque è un lusso che posso permettermi. Ma adesso l'Ufficio Filatelico si chiama Business Unit Philately, e io non so se mi sento ancora di usufruirne. Non ne posso più dell'invasione dell'inglese. Passi per il computer (nel mio romanzo lo chiamo sempre «elaboratore elettronico», ma capisco che è una battaglia persa, almeno in Italia - mentre in Francia lo chiamano benissimo ordinateur, loro non son sempre lì proni a culo aperto davanti all'invasore - a proposito, il mio romanzo probabilmente sarà ristampato, vi terrò informati), passi per certi termini che indicano cose nuove sulle quali l'italiano è impreparato (per quanto, come insegnano appunto i francesi, le parole si possano sempre creare), ma che l'Ufficio Filatelico si chiami Business Unit Philately (e che la sanità si chiami welfare, e il biglietto ticket, e cazzate del genere) è insopportabile. Cioè, insopportabile no, dato che lo sopportiamo benissimo, purtroppo, ma schifoso e ributtante sì. Non ho nulla contro il popolo degli Stati Uniti d'America, che, con tutti i suoi difetti, credo abbia più senso civico di noi (d'altronde ci vuol poco, noi italiani come senso civico siamo sempre in zona retrocessione, nella classifica mondiale), ma con questa invasione imperialistica linguistica (a cui gli svaccati italiani non oppongono alcuna resistenza), l'inglese me lo fanno odiare. Basta, basta, non se ne può più! Business Unit Philately! Andate a cagare! E poi sempre quella parolaccia business, che cosa c'entra il business con i nobili francobolli dello Stato? La parola business la detesto particolarmente. Il prossimo che dice business in mia presenza si prende un ceffone, ecco. Una volta si dava un ceffone ai ragazzini che dicevano cazzo o figa, potrò ben io dare un ceffone a chi dice business, che è assai peggio del cazzo e soprattutto della figa. Morte all'inglese invasore. Abbasso il business. Viva la figa.

Commenti al Post:
LaDonnaCamel
LaDonnaCamel il 07/02/08 alle 10:08 via WEB
Parole sante! E' anche per cose come queste che sostengo la tua candidatura a senatore a vita! W MOLINARO! :)
 
 
molinaro
molinaro il 10/02/08 alle 08:34 via WEB
Grazie, grazie. Però adesso che il parlamento si è sciolto come neve al sole, potremmo candidarci tutti a senatori e basta. Ma chi ci vota?
 
konyl
konyl il 07/02/08 alle 10:31 via WEB
Ciao carlo...bah... a mio parere c'è poco da incazzarsi o lamentarsi; In italia con la scusa del "business", certi "governanti" culi aperti di sinistra, di tutto han fatto e fanno tuttora per "imporci" non solo la "voce" di cani e porci, bensi altresì, le loro carni ed ossa. E che importa poi se il provento del business sia ricavato da rapine, furti, sequestri o sfruttamento della prostituzione; come si dice, infondo tutto fa brodo, infondo il mondo è sicuramente più bello perchè s-caduto e avariato ... Detto ciò e restando in tema gastronomico; il tuo scritto, mi ha ricordato un simpatico articolo letto tempo fa nel Blog di Paolo Marchi, MARCHI DI GOLA... "Come italiano dovrei stare zitto, visto che, mio padre ragazzo, Mussolini italianizzò le parole straniere di uso comune in Italia. Certo che certe idee più sono stupide e più trovano chi è pronto a farle sue. Di oggi la splendida nuova che il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha ordinato la messa al bando di tutte le parole straniere dal vocabolario persiano. Le prime da cancellare e sostituire sono quelle in inglese, la lingua del satana statunitense, ma la mannaia è caduta anche sull’italiano. Mi ha fatto ridere sapere che a Teheran continueranno a mangiare la pizza, ma non potranno più chiamarla così. Accidenti: era un vocabolo che nessuno al mondo aveva mai pensato di tradurre, era pizza a New York e Pechino, Il Cairo e Calcutta. Doveva arriva Ahmadinejad perché una delle squisitezze che abbiamo regalato al mondo perdesse la sua universalità. In Iran adesso si ordina, prepara e mangia il «pane estensibile». In teoria estensibile solo prima della cottura, anche se sovente da Spizzico e sempre da Pizza Hut lo è pure dopo. Certo che a leggere il nuovo nome in lingua farsi, ho pensato che prima o poi sarà dichiarata guerra anche a ogni uomo dotato di «pene estensibile». La peculiarità di ogni integralismo è l’ottusità". Che dici, può essere "pene", pardon, pane per i tuoi denti ? :-)... saluti. La s'ignora Konyl
 
 
molinaro
molinaro il 08/02/08 alle 23:54 via WEB
Ogni cosa, anche la migliore, ha i suoi estremismi fanatici che diventano cattivi. Ci sono parole straniere che hanno tutte le ragioni di essere usate perché legate a un prodotto, a uno stile, a una tradizione. E altre che invece vengono usate per sciatteria, servilismo, mancanza di creatività nella propria lingua. I francesi, che fanatici non sono, chiamano sì ordinateur il computer, e mi par giusto, ma la pizza la chiamano pizza e gli spaghetti spaghetti, così come noi lo champagne lo chiamiamo champagne e non sciampagna.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 08/02/08 alle 09:22 via WEB
Nella ditta in cui lavoro il capofficina è diventato Workshop Assistant e il magazziniere Warehouse Director. Viva la figa siempre, Senador! (bart)
 
 
molinaro
molinaro il 10/02/08 alle 08:36 via WEB
Già! Si possono fare infiniti esempi, infatti. Telefonata sentita in treno: "Sì, questo è il nocciolo della telefonata, il resto erano arrangments". Traduzione italiana: erano cazzate!
 
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