Un blog creato da molinaro il 04/06/2007

Carlo Molinaro

Pensieri sparsi, poesie e qualsiasi cosa

 
 
 
 
 
 

ONE MAN TELENOVELA

Attenzione! Chi volesse vedere le puntate della mia ONE MAN TELENOVELA, tutte in bell'ordine, una per una, in fila, può cliccare qui sulla giocalista di YouTube. Se poi qualcuno ritenesse che tanto lavoro merita un compenso, come gli artisti di strada quando fanno passare il cappello, può mettere le banconote in una busta e mandarmele: via Pinelli 34, 10144 Torino. Grazie!

 
 
 
 
 
 
 

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« Donne, risotti, seghe, f...La neve stamattina vista... »

Belle cadute

Post n°501 pubblicato il 10 Dicembre 2008 da molinaro

Sono stato al Teatro della Caduta a vedere il nuovo varietà del martedì La Terra in una grotta. L’ho deciso all’ultimo momento, quindi niente prenotazione, e sono riuscito a entrare per miracolo, ultimo degli ultimi. La situazione era aggravata dal fatto che un gruppo di elementi del Rotary Club aveva prenotato per sei persone che poi invece sono diventate il doppio. Bisognava lasciarne fuori la metà, in lista di attesa come tutti i non prenotati, però erano persone anziane (oddìo, anziane... mediamente avranno avuto cinque o sei anni più di me... ma la rotaricità invecchia, intorno a quei circoli ho visto talora ventenni che parevano miei nonni, è vero) e allora dato che sono buoni, quelli della Caduta, li hanno fatti entrare tutti. Vabbè, così si sono visti un bello spettacolo, speriamo che giovi loro e buon pro faccia. Però non erano tanto simpatici. Entrando commentavano con una cert’aria di sufficienza tutto quanto e ho sentito uno che spiegava all’altro: «Non si paga il biglietto: poi se lo spettacolo ti piace metti nel cappello cinque euro». Ma come cinque euro? Sei del Rotary (quindi ricco, non venite a raccontare che non è così) e metti nel cappello cinque euro? Così, con quella faccia da dottor Livingstone (I suppose) che guarda benevolo i negretti? Ma minimo cinquanta! Meglio cento! Magari duecento è meglio ancora. Che ti costa, se li hai? Io che sono in strabolletta non ne metto mai meno di dieci, e stasera ne ho messi venti per compensare un po’ tutta quella pitoccheria, nel mio piccolo, si fa quel che si può. Sul palcoscenico hanno lavorato quindici artisti, senza contare chi ci ha lavorato intorno. Dare cinque euro significa valutare ciascun artista 33 centesimi. Un po’ di pudore! E perdipiù un rotaricolo è uscito prima che fosse finito lo spettacolo, facendo spostare tutti e facendo aprire la porta, e non stava mica morendo o cose del genere, se ne è andato via così, come da un posto qualsiasi, come da un autogrill. Ci sono stato ormai decine di volte al Teatro della Caduta, ma è la prima volta che vedo uno alzarsi e uscire prima che sia finito lo spettacolo. Ma che roba! Scusate, sarà solo un fatto mio personale, ma io Rotary, Lyons, Soroptimist, Sorpessimist, dame della Madonna, sottufficiali, cadetti, Leo, Tiger, Tamoil, debuttanti, lavate con Perlana, massoni e massini, malte e cavalieri, rosacroce e volovàn, non è che li sopporto tanto, e li trovo pure pericolosi, perché è gente che ha del potere. Vabbè, fisime mie, niente. Basta.

Lo spettacolo è stato bello. Non starò a fare un resoconto dettagliato (i numeri erano davvero tanti): ho apprezzato molto, in particolare, un ragazzo e una ragazza che mimavano in una sorta di tango un timidissimo approccio ingarbugliato di pensieri torbidi e contorti: mi ha ricordato tantissimo i miei primi approcci con il sesso femminile. Sì, perché le cose si apprezzano anche per motivi propri personali, è normale, tutto si mescola, l’emozione è quando un fuori ti tocca un dentro. E fuori dal teatro, dopo lo spettacolo, è cominciata a cadere la neve: un finale da maestri. Gratis.

Peccato che al momento del «coinvolgimento», quando chiedono se qualcuno del pubblico vuol salire in scena a fare un numero o qualsiasi cosa, non sia salito nessuno. Mi era venuta una mezza idea di andare, ma sarebbe stata la seconda volta e non bisogna esagerare. E poi ero indietro indietro, in piedi contro il portone, e per arrivare alle luci della ribalta avrei dovuto scomodare, scavalcare, quasi calpestare un sacco di gente. E calpestare gli altri per arrivare in scena non va bene. No, non va bene. Buone cose a tutti!

[Nell’immagine, uno scorcio suggestivo di Lisbona, la capitale del Portogallo.]

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/12/08 alle 12:47 via WEB
quella gente lì - rotary, ecc. - è spessissimo anche pitocca!
se mi ricordo la settimana in toscana con i ragazzi disabili e due del rotary, appunto... pure scassacazzo, eran capaci di far fermare sotto il sole cocente i ragazzi per delle mezz'ore per fare le loro stupide foto. che strano però che fossero alla caduta... :DDDDDDD malv
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/12/08 alle 13:17 via WEB
la tirata contro i rotarini è da antologia... bravo Carlo! beppe
 
   
molinaro
molinaro il 10/12/08 alle 13:24 via WEB
Ciao Beppe! Guarda, è andata bene che, nonostante l'overbooking da loro provocato, sono riuscito lo stesso a entrare, sia pure in ultimo, premuto fra la porta e due fanciulle (eh!). Tu NON HAI IDEA di che cosa avrei potuto scrivere se per causa loro fossi rimasto fuori! (della serie: io i condizionamenti personali-umorali li ammetto, li ammetto eccome!) ;-) Ciao!
 
 
molinaro
molinaro il 10/12/08 alle 13:19 via WEB
Sai com’è, un fenomeno come la «Caduta» può incuriosire anche gli ambienti del piano nobile, tantopiù a Torino: magari a New York è pieno di esperienze simili (magari no: non lo so), ma dalle nostre parti è un caso abbastanza unico. L’avarizia dei ricchi è tradizionale nei secoli. E poi non sanno distinguere un artista di strada da un mendicante (fermo restando che anche il mendicante merita attenzione). Credo che loro considerino mendicanti tutti quelli che suonano uno strumento sotto i portici, o in piazza, o in via Garibaldi, e forse, alla fin fine, per analogia, anche alla «Caduta»: non fan pagare l’ingresso, si affidano all’offerta messa in un cappello, quindi sono mendicanti. E vuoi dare più di cinque euro a un mendicante? È già tantissimo... Ciao Malv!
[Noticina aggiuntiva che mi viene in mente ora: quella «cert'aria di sufficienza» comprende anche prenotare per sei e presentarsi in dodici e pretendere di entrare: tanto, mica son prenotazioni serie, son robe da ragazzacci, da mendicanti... Farebbero così anche al Regio o alla Scala?]
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/12/08 alle 13:52 via WEB
ma infatti 'sta cosa che prenotano e poi si presentano il doppio... e siccome son vecchi tocca farli entrare... magari erano i parenti e gli amici dei parenti di qualcuno sul palco??? :DDD malv
 
     
molinaro
molinaro il 10/12/08 alle 14:03 via WEB
Ah, questo non lo so! Non ho notato, però, che esprimessero una predilezione per un artista in particolare.
 
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