Un blog creato da molinaro il 04/06/2007

Carlo Molinaro

Pensieri sparsi, poesie e qualsiasi cosa

 
 
 
 
 
 

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Fissazioni

Post n°506 pubblicato il 17 Dicembre 2008 da molinaro

L’altro giorno su Facebook un amico ha messo questo video e io gli ho risposto così: «Del video che hai messo qui, C., non mi piace l’inizio. Lo so che lo immaginavi, mi conosci abbastanza, e forse pensi “che palle, Carlo ce l’ha sempre con quello”. Embè, sarà una mia fissazione. Ma più vado avanti e più me ne convinco: la vera rivoluzione, mai compiuta, è quella: quella della libertà sessuale (e sentimentale) femminile non più associata al disprezzo che la accompagna da più di duemila anni. Sarà lì che si scardina il Vaticano, si scardinano gli islamici e gli ebrei e tutti gli altri religiosi del cazzo (dove “del cazzo” non è solo un modo di dire: le religioni sono tutte fallocratiche, sono religioni del cazzo appunto), ma non solo: si scardinano anche gli Stati Uniti d’America, si scardina tutto questo sistema basato su un controllo sociale che passa prima di tutto per il controllo della sessualità femminile (e le false trasgressioni di certe scollacciature televisive sono una conferma e non una smentita) e di lì si estende a tutto il resto, a controllare tutto. Insomma, non ne posso più che anche per fare un video che satireggia Facebook (anche bene, nel prosieguo del video stesso) si debba partire da quella là che in terza media la faceva vedere a tutti e poi è rimasta troia. Faceva benissimo a farla vedere a tutti, almeno i ragazzini avranno imparato com’è fatta; e faceva benissimo a trombare con chi le pareva, che il mondo così l’ha fatto diventare un po’ migliore. Scusate, ma che palle, che palle, che palle che ci siano dei ragazzi che non hanno fatto neanche un passo avanti rispetto a mio bisnonno. Ancora spaventatissimi dall’idea di avere a che fare con donne libere e incontrollabili. Sono loro, questi ragazzi-bisnonni, le colonne portanti del potere del Vaticano e delle multinazionali insieme. Inconsapevoli, magari: magari frequentano centri sociali, si dicono comunisti o anarchici, rivoluzionari; ma poi si rivelano parlando di quella là che in terza media la faceva vedere a tutti, e Ratzinger e la mafia ringraziano. Esagero? No, non esagero, ci ho riflettuto molto, e sono convinto che il tempo mi darà ragione, anche se non potrò vederlo perché, messi come siamo, ci vorranno ancora un po’ di secoli, prima che la parola “troia” scompaia dal vocabolario. Scusate lo sfogo, cose così ne vedo/sento/leggo ogni giorno, e 99 volte su 100 sto zitto se no sarei insopportabile (già lo sono), ma vi è toccata la centesima... Succede! Amen».

Era una mail semiprivata (cioè quelle con una ventina di destinatari, usate per “passare” agli amici un video appunto), ma ho voluto riportare l’argomento qui perché a volte mi domando se è davvero una mia fissazione, questa qui della libertà sessuale femminile, oppure se è veramente il nucleo, il detonatore della grande rivoluzione – e proprio per questo è stato rimosso e rifiutato da tutte le società e da tutte le pseudorivoluzioni. La fondamentale negazione della libertà sessuale femminile accomuna il borghese al proletario, il fascismo al comunismo (l’ho visto di persona in Romania negli anni Settanta), il guerrigliero allo squadrista (entrambi vogliono avere a casa la fedele compagna e trombano in giro ragazze facili [?] che mai prenderebbero con sé), il marketing e tutte le religioni del mondo. E la cosa ha un senso, certo: una donna libera, non sottomessa all’uomo, alla famiglia, ai ruoli, rovescerebbe come un calzino l’intero sistema mondiale. Tutto andrebbe reinventato: il lavoro, i rapporti, l’economia, il modo di far figli e di crescerli. Una faccenda spaventevole. E tanto, tanto meravigliosa. Una faccenda che forse nessuno vuole.

Però c’è speranza. In un’università okkupata dove sono stato recentemente alcuni studenti stavano scrivendo un murale contro la Gelmini e uno ci aveva messo: «Gelmini troia». Ma un altro studente gli ha detto: «No, cancella e scrivi “Gelmini stronza”, o quel che vuoi, ma non “troia”. Dare della troia a una donna, a qualsiasi donna, significa mettersi dalla parte del potere». Storia vera, giuro: e in quel momento mi sono sentito meno solo, mi si è allargato il cuore. Forse qualche studente ventenne ha le mie stesse fissazioni. Pochissimi, temo, ma qualcuno c’è.

Di un tema moderatamente analogo parla Petarda qui.

[Nell'immagine, una foto che ho scattato giorni fa a Torino dalla collina di Superga.]

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/12/08 alle 13:09 via WEB
Mi spieghi una cosa? Ma che diavolo c'entra il video su Facebook (che satireggia appunto il senso comne) con la pappardella sulla libertà femminile e la condizione della donna nel XXI Secolo? Pochi giorni fa mi sono indignato riguardo ad un'affermazione del Vaticano delle cui ripercussioni ha sofferto l'intero pianeta e tu mi hai liquidato la questione con un "non diamo troppo peso a quello che dice il Vaticano". E adesso ti infervori per una cazzata pretestuosamente ricavata da un video che è una cazzata al cubo. Secondo me non è una fissazione, questa delle "troie". E' una sorta di feticismo. Pensaci... Ce
 
 
molinaro
molinaro il 17/12/08 alle 14:17 via WEB
Figurati se non ci ho pensato, ma no no, non è così. Che il Vaticano spari contro tutte le libertà è la cosa più naturale del mondo, la religione è per sua natura liberticida (inventa leggi “divine” che nessuno può discutere: le decidono loro, millantando un loro dio, e basta). Quindi confermo che non do peso alle cazzate vaticane. Lasciamole ai cattolici: io non lo sono. Che questa “troiofobia” invece si insinui dappertutto, anche in un video che fondamentalmente parla d’altro, mi preoccupa molto di più. Proprio perché è un video qualsiasi, rispecchia un comune modo di sentire, un modo di sentire che si dà per scontato, ovvio, evidente: chi metterebbe in dubbio, in qualsiasi discorso da amiconi, da bar, che quella là che in terza media la faceva vedere è una troia? Lo pensano tutti, fascisti e comunisti, borghesi e proletari, cattolici e atei, no? Ecco, è QUESTO che mi preoccupa, questa radicata infiltrazione. Il messaggio mi pareva chiaro. Ma poi, perché nessuno mi risponde mai sulla sostanza? Tu, Ce, la vuoi «una donna libera, non sottomessa all’uomo, alla famiglia, ai ruoli», che «rovescerebbe come un calzino l’intero sistema mondiale. Tutto andrebbe reinventato: il lavoro, i rapporti, l’economia, il modo di far figli e di crescerli»? La vuoi? Pensaci tu bene prima di rispondere: guarda che crollano molte certezze. È su questa sostanza che vorrei risposte. Il video (cioè l’incipit del video, precisamente le parole «hai visto ce sta Cristina su Facebook, quella che alle medie la faceva vedè a tutti, è rimasta ’na troia, spizzate le foto»: le cito per esteso così siamo sicuri di intenderci!) è un sintomo, uno dei tanti, ne trovo cento al giorno. Ma la sostanza? Vogliamo rispondere sulla sostanza? Fissazioni, ognuno ha le sue (tu hai quella dei fucili e armi varie, le metti pure nel menù di Capodanno!), ma, a prescindere dalla mia psiche più o meno contorta, vogliamo rispondere sulla sostanza storica sociologica reale di quello che ho detto? Insomma tu la vuoi, voi la volete sì o no «una donna libera, non sottomessa all’uomo, alla famiglia, ai ruoli», che «rovescerebbe come un calzino l’intero sistema mondiale. Tutto andrebbe reinventato: il lavoro, i rapporti, l’economia, il modo di far figli e di crescerli»? Guarda che una donna così non ti lava i piatti e non ti garantisce la genealogia, dato che, anche se magari vive con te, non è detto che i figli che cresci siano geneticamente tuoi, dato che lei naturalmente fa l’amore con chi vuole quando vuole. Ma tu i figli li cresci perché è bello crescerli, perché sono bambini e poi ragazzi, che importa di chi è il seme? Sarebbe la fine dei clan, degli arroccamenti di gruppi, delle discendenze, delle stirpi, delle contese, delle guerre. Ma tu vuoi che la donna sia così? Ma voi volete che la donna sia così? Sarebbe il comunismo vero e libero, la pace, la libertà, lo spazio per creare il colore. La volete la donna così? Avete almeno il sacrosanto coraggio di rispondere NO, maledetti conservatori? Almeno ci capiamo una buona volta. Vi voglio bene, comunque. Viva la vita.
 
LaDonnaCamel
LaDonnaCamel il 17/12/08 alle 14:39 via WEB
Il problema è che manco le donne sono pronte e invece di rovesciare come un calzino l'intero sistema mondiale, si danno della troia l'una con l'altra. Non lo perché succede ma spesso è così.
 
mussa1977
mussa1977 il 17/12/08 alle 19:56 via WEB
ma resterebbero comunque le gelosia,gli attaccamentyi,no?
 
 
asia_doro
asia_doro il 17/12/08 alle 21:19 via WEB
dopo aver letto il tuo post, mi sento meno sola, già forse c'è qualcuno che la pensa un pò come me ed inoltre ha ragione anche chi ha commentato che in primis son le donne che non sono pronte ad un cambiamento e son le prime a darsi delle troie! ciao buona serata
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/12/08 alle 21:43 via WEB
Io NON voglio una donna che rovesci come un calzino l'intero sistema mondiale. E NON voglio nemmeno una donna che si limiti a rammendarlo (il calzino e il sistema mondiale). Io sto con una donna libera di vivere con me ogni momento come più le piace e la appaga. Il nocciolo della situazione è questo. Nel mio rapportarmi con le donne io NON sento questo problema. Le donne mi piacciono, non ho problemi con loro. Vedo in primis delle persone (se si esclude la sfera sessuale, chiaro - in quel caso vedo le donne). Se qualcuno crede che una ex compagna della terza media sia una troia, sono problemi suoi. Quanto al fatto che il Vaticano le spari grosse, posso essere d'accordo, ma non posso ignorarlo o non darci peso, dal momento che il peso di quella opinione non lo misuro su di me soltanto. E l'opinione di un cardinale davanti all'assemblea delle Nazioni Unite mi pare un fatto un po' più importante di un tizio qualcunque che da' della troia ad una compagna delle medie che probabilmente non ricorda nemmeno più il suo nome. E ti ho risposto sulla sostanza. La tiritera sulla libertà femminile non c'entra un benemerito cazzo con il video su facebook. Facebook è una cazzata. Il video è una cazzata che nasce da una cazzata e la tiritera... beh, l'elevamento a potenza lo conosci meglio di me. Questa è la sostanza. Per me stai facendo proprio come il vaticano. Vedi ombre e demoni dove non ci sono.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/12/08 alle 21:50 via WEB
Ah, un'altra cosa, così sfatiamo un altro mito. Io non ho alcuna fissazione per le armi. Ho messo una lista di armi nel menù di Capodanno per rendere l'idea di una cena pesante ed indigesta. Per la serie: "Ho mangiato pesante, stasera, tric-a-trac e bombe a mano", come si dice dalle mie parti. Ma ogni tanto mi chiedo se davvero credi di conoscere le persone che ti stanno attorno oppure se sei conscio di sapere solo la tua versione. Da dove ti è venuta questa della "mia fissazione per le armi"? Se fossi un armaiolo fissato probabilmente avrei un porto d'armi e adrei al poligono, non a farmi le canne al parco, non ti sembra?
 
molinaro
molinaro il 17/12/08 alle 23:07 via WEB
Per la Donna Camèl e Asia_doro: sì, il cambiamento è duro da fare, e ovviamente anche le donne sono immerse nel sistema, e a tante va bene così.
Per Mussa1977: certo che rimangono sempre gelosie e attaccamenti, e ci mancherebbe! Mica vogliamo sopprimere istinti e passioni. Le gelosie ci sono anche fra i bambini, anche fra gli amici: Pierino e Pierotto giocano tutte le sere a figurine, poi arriva uno nuovo, Pierello, e Pierotto trova che è bello giocare anche con Pierello, e allora gioca un po’ meno con Pierino, e Pierino è geloso di Pierello. Normale. Ma questo non ha nulla a che vedere con ruoli sociali imposti, regole, leggi, giudizi morali. E nessuno si sognerebbe di dare della troia a Pierotto perché gioca anche con Pierello, e magari Pieruzzo e Pierolino. Fra persone ci si sceglie, si sta, si va, si sta di più, si sta di meno, si gioisce, si soffre (è inevitabile) e ci si rispetta, in piena libertà.
Per Cesare: a me piacciono le persone, e quindi anche le donne, che a rovesciare il mondo come un calzino almeno ci provano. E ne ho trovate alcune. Davvero. Qualcuna sa anche rovesciare me come un calzino, tirando fuori il bello e il brutto, con amore, e, credimi, se trovi il coraggio di lasciar fare (all’inizio non è facile, si hanno dentro delle forti resistenze), è una splendida esperienza. Certo devi deporre sicurezze e fucili, se no non funziona.
La tua passione per armi e fucili non è quella di un pistolero, è chiaro, è più metaforica, ma ti assicuro che esiste. Da bambino avevi per amico un fucile (reale o immaginario non importa); metti fucili nelle poesie d’amore; usi spesso i fucili come simboli, persino nelle cene di Capodanno; e hai una qualche passione per guerre e massacri, un qualche sadismo nel voler buttare sotto il fuoco il più debole, e così via. Devo farti l’elenco? Possibile che non sai quel che racconti e scrivi? Guarda che non lo dico per dir male di te, lo dico da amico. Ti vedo, vedo la mia versione (questo è ovvio: tutti vedono con i propri occhi e non con quelli altrui), ma la mia versione ti potrebbe servire, perché a volte da fuori si vede meglio, a volte gli altri vedono in noi cose che ci sono e che noi non vediamo – l’ho imparato a mie spese, gli altri mi hanno aiutato spesso a scoprire cose di me, a volte difficili.
E sul video, dai, non fare lo gnorri. Lo so che non ha importanza, in sé, un tizio qualunque che dà della troia a una compagna delle medie che probabilmente non ricorda nemmeno più il suo nome. Non è quello il punto. Il punto è l’atteggiamento. E io ho sentito voi, e anche te, fare così, disprezzare donne solo perché avevano molti uomini... Non è questione di video. Vi ho sentito parlare così di ragazze e donne del paese. A Savona ho sentito uno dire, di una a me molto cara, che ha la figa unta. E poi c’è quello là che poveretto è pieno di corna, ma come ha fatto a sposare quella donna che la dà a tutti. Insomma, se una non sta al suo posto, la lapidate facilmente (in metafora, certo, in metafora). Anche una mia amica veneziana (una che sa rovesciare interi universi, e ho avuto la fortuna di incontrarla) è rimasta turbata per come avete parlato, tu e amici, di una donna del paese, durante una cena in pizzeria. E anche altre persone che hanno parlato direttamente con te condividono alcune mie impressioni. Quindi non sarò solo io rincoglionito. Ma tu mi dirai che non capisco un cazzo, che vedo solo la mia versione, e magari che voi scherzate, che tutti scherzano, che le ragazze sono libere e nessuno le insulta, e che io sono fissato perché «ho problemi». Guarda però che quelli che scherzano sempre, che ridacchiano e non si fanno capire, sono i vecchi borghesi stronzi, sono quelli del Rotary. Scusa la durezza, ma a me fa male, mi fa male l’atteggiamento ottocentesco che avete verso le donne, perché in generale ce l’avete, e mi fa male che tu finga di non capire. Ma guardati dentro! Io sono molto più vecchio di te, sono stato per vent’anni un ubriacone, mi sono guardato poi con dolore le viscere, e ho tirato fuori tanta merda, che non credevo ce ne stesse tanta dentro di me, e non ho ancora finito. Cerco, studio, soffro, rovescio come un calzino sia me stesso sia il mondo, per vedere meglio, non sono sapiente, ma quel che vedo vedo, è la mia versione, vale quanto la tua, potresti farne buon uso anche a tuo vantaggio, anziché spararci contro. E sono stanco, sì forse sono un po’ stanco di sentirmi dire che non capisco un cazzo dal Circolo Sublime dei Giovani Saggi Onniscienti dell’Alta Val Bormida. Ecchecazzo! Tu avrai dormito fra Romeo e Giulietta, ma io sono stato sveglio fra il desiderio e la morte. Ciao.
[P.S. D'altronde, abbiamo le nostre differenze, da approfondire e capire. Per te «stare al proprio posto» è perlopiù un valore, per me è perlopiù un disvalore (con le dovute eccezioni). Ti ricordi che lungo dibattito facemmo su questo, sarà stato uno o due anni fa? Poi, a forza di discutere (e di vivere) qualcosa di capisce, di sé, degli altri, di tutto...]
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/12/08 alle 13:42 via WEB
No, io non dico che non capisci un cazzo. Io dico che hai le traveggole... Quello che hai scritto, oltre che essere saccente, è una riduzione ai minimi termini di discorsi che non c'entrano assolutamente niente con me. Sono allibito...
 
   
molinaro
molinaro il 19/12/08 alle 15:18 via WEB
Non pretendevo di fare un compendio sulla tua persona! Ero partito da considerazioni generalissime, da un video (che esso pure comunque era solo un pretesto), per dire un pensiero su quello che ritengo essere un pregiudizio antifemminile diffuso, e su come penso che una "donna diversa" possa rovesciare il potere mondiale. Un'idea mia. Poi tu sei intervenuto e abbiamo parlato di cose più personali, ma sempre in generale. Le battute "sulle troie" le sento da tutti, compreso te e compreso persino, a volte, me stesso: è un imprinting fortissimo che abbiamo tutti. Ma ciò non mi impedisce di criticarlo e anche di addolorarmene. Niente di personale, alla fine: non è il caso di allibire. Una manciata di righe su un blog è necessariamente una "riduzione ai minimi termini", non posso fare un'enciclopedia qui. Ma non è proprio il caso di allibire. Magari ne parliamo in privato. Ciao!
 
     
molinaro
molinaro il 19/12/08 alle 16:39 via WEB
Certo, quando si affrontano determinati argomenti, si arriva un po’ dappertutto, ci si confronta e scontra, sprizzano scintille, spesso non ci si capisce, o almeno non ci si capisce subito, si litiga, ci si altera. Ma non è detto che la cosa sia negativa. Discutere «animatamente» secondo me significa solitamente due cose: che le persone tengono l’una all’altra (quasi si amano, o almeno si stimano) e che l’argomento è importante. Se no, perché fare tutta quella fatica di discutere? Poi in un tema ne entrano altri. Mi son trovato a discutere a proposito delle scelte: se una donna fa una scelta monogamica (tipo si sposa o si fidanza) – mi si diceva un attimo fa – e poi “tradisce”, possiamo anche non usare la parola “troia”, ma perché la vorresti difendere? Fa una cosa cattiva, fa soffrire e manca di rispetto. Non è da difendere. Già. Ma a parte la considerazione (ovvia, spero!) che lo stesso vale per l’uomo, sto pensando a quanto queste scelte siano condizionate, convogliate, quasi obbligate. La scelta poligamica è contemplata in una vita normale nella nostra società? È difficile... Sto pensando a quanto conta il condizionamento del gruppo sociale. Che tende a impedirti di fare (o, soprattutto, di accettare) una scelta poligamica. Il gruppo è un fattore pesante. A volte mi sembra proprio che molti ragazzi non sarebbero, da sé, così rigidi e possessivi. Che potrebbero trovare normale stare con una che sta anche con altri: se sono felici abbracciandola, se s’intendono bene con lei, se si specchiano nei suoi occhi e ci vedono un mondo, se insomma la amano, che importa se ci sono altri? Sì, a volte mi sembra che molti ragazzi, da sé, ci starebbero dentro questo pensiero. Non credo di essere l’unico al mondo (a parte che non sono più tanto ragazzo). No, posso sbagliare ma credo che molti ragazzi da sé ci starebbero felicemente, in questa «poligamia femminile». Ma poi c’è il gruppo, il duro gruppo. Uno va al bar e dovrebbe raccontare: sì, sto con Mirella, ci amiamo; sì, lo so che fa l’amore anche con Angelo e Mario, me l’ha detto lei, tranquilla; sì, sono contento, penso che lei ami anche loro o comunque ci stia bene insieme, che c’è di strano? lei è contenta e io sono contento. Certo, è un discorso che si può fare, ma ci vogliono una grande forza, un raro senso di autonomia critica, una solida stabilità emotiva, tutte cose difficili soprattutto nell’adolescenza: se no uno comincia a pensare che gli amici lo considereranno un povero deficiente che si fa prendere per il culo da una troia, e come si fa a sopportare una roba così? Il gruppo è talmente forte che alla fine uno si convince che è davvero così: sì, è da deficiente se sto con una che «mi fa le corna». Il lato comico (si fa per dire: forse meglio “tragicomico”) è che il gruppo è un’entità conservatrice astratta, autoavverante: nel senso che potrebbe anche essere composto di dieci ragazzi che ciascuno, da sé, sarebbe diverso e molto più aperto, ma in gruppo generano chiusura e conservatorismo. E incanalano verso scelte «spontanee» che tanto spontanee non sono. Anche in questo senso, è utile discutere animatamente.
Poi vabbè, basta, che io sia un po’ fissato è vero, ma ognuno ha le sue, e adesso lavoro che ho cazzeggiato abbastanza.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 19/12/08 alle 22:13 via WEB
Carlo, Carlo... Hai tirato in ballo un argomento “impossibile”. In questo discorso si intrecciano e giocano molte sfumature e soprattutto diverse prospettive. Lo sai bene. E magari anche la tua (prospettiva) e quella di qualche tua amata si sono evidentemente incontrate , ma forse non coincidono perfettamente. E’ curioso notare come gli altri abbiano sempre di “noi stessi” un’immagine e un’idea che subito non riconosciamo in pieno. Ci guardiamo in uno specchio in cui non ritroviamo del tutto (o per niente) il nostro riflesso. E’ così. Se non altro, questi scambi di idee e di vedute hanno il vantaggio di non essere inutili, ma semmai di offrire “orizzonti panoramici”. Il tuo pensiero sfora completamente il "pensiero comune". Ma tra il pensiero comune e le tue idee vivono anche un sacco di altre gradazioni. Ogni storia è unica, e non è mai scontata. Anche tu non conosci, e ignori, completamente il “dietro le quinte” delle tue storie, dei tuoi amori. Chi può saperlo? E’ vero che siamo condizionati dal “gruppo”, dal contesto sociale, dai modelli culturali… ma poi ? Quando ci si ritrova “innamorati”... casca il palco, e il “pensiero comune” e i modelli culturali vanno a farsi benedire. Ho letto recentemente un libro “Brida” di Coelho … e a pagina 205 e 206 ho trovato un passaggio molto bello…. una donna che semplicemente conversando con uno sconosciuto riscopre di riuscire nuovamente ad amare, con la stessa “intensita” di cui non si riteneva più capace. Parla dell’amore di uno spazio breve, che dura il tempo di una conversazione, che poi muore lì entro il breve spazio in cui era nato, ma che riporta a questa donna il desiderio, la voglia, la consapevolezza, la capacità e la gioia di essere un “essere d’amore” nel mondo. A volte basta poco, basta l'impensabile. Ecco, questo passaggio mi è piaciuto molto, non perché giustifica “il tradimento”, che in realtà neanche avviene, ma perché stravolge la prospettiva del pensiero comune (appunto) e descrive il sentimento dal di dentro , con una certa “profondità”… cosa rara. Questo passaggio mi è piaciuto perché questa cosa è capitata anche a me. Parlare con una persona, e recepirne, magari a distanza, una carica “amorosa”, un pensiero di speranza, di spinta alla vita, di superamento degli “schemi”, di gioia di vivere. -Mi è capitato varie volte a dire il vero… anche proprio conversando al telefono con un semi-sconosciuto, una notte di un settembre non troppo lontano, forse- E poi ancora… quella tua poesia “Questo Amore”. La prima volta che la lessi me ne innamorai perdutamente… Parla della stessa cosa, quella “spinta” unica che è l’amore, ...dici poco azz,. Tu, però sottovaluti il concetto della gelosia che comunque esiste ed è più forte di quanto immagini. E sottovaluti anche il “senso di colpa” di chi tradisce. Anche questo esiste benissimo. Così si diventa (senza accorgersene) gelosi di una chiara amica che manco ti fila, o di una catalana , che alla fin fine è solo una crema cotta (dicono) antenata della crème brûlée , e neanche chissà che :)) E così ancora, non si tradisce con la volontà di fare del male all’altro, certo,lo so. Ma poi capisci anche che c’è stato comunque un qualche “strappo” ( anche se non è facile, per me non lo è ancora , spiegare quale , ne riuscire a delinearlo). Ci sono anche giorni in cui, quello strappo vorresti non averlo mai fatto… davvero. E poi ci sono anche donne che magari così libertine non lo sono mai state… che davvero è stato solo per amore , e che di uomini ne han avuti pochi, che stanno tutti nelle dita di una sola mano in tutta una vita. Quindi… a conti fatti , anche se sposate, non si sono mai sentite “puttane”… semmai, solo “innamorate”, e innamorate di riuscire ancora ad esserlo veramente. L’amore e i sentimenti non invecchiano insieme al corpo, e forse un anello non sempre li può “trattenere”, nel bene e nel male. E’ per questo che ti voglio bene, comunque… senza un preciso perché o per un perché troppo vasto,che qui non ha sufficiente spazio per essere “spiegato”. Un bacio.
 
     
molinaro
molinaro il 20/12/08 alle 12:36 via WEB
Hai ragione, sono argomenti vastissimi, se ne potrebbe parlare all'infinito e resterebbe sempre un infinito non detto e non dicibile. E poi sai una cosa? Se mi vuoi bene, questo mi basta, e non voglio i perché. Un bacio a te.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/12/08 alle 12:17 via WEB
ci ho pensato anche io che dare della troia a certe onorevoli non sia carino, perchè poi se a quella le va di darla liberamente saranno pure affari suoi ed è svilente per noi donne che questo sia l'epiteto più usato, quando qualcuno ti vuole denigrare non è che ti dica che sei stronza ma per l'appunto che sei una troia, nei casi migliori ti accusano di comportarti come un uomo, come un uomo è visto nell'immaginario comune: donnaiolo impenitente etc. etc, hai fatto caso che non esiste il corrispettivo femminile nè di casanova nè di dongiovanni??? casomai pensano a messalina! io mi sento libera e non mi frega niente dei giudizi degli altri e per fortuna ho imparato da un pezzo a non farmi affliggere da nessun senso di colpa, mi comporto correttemente e per mia fortuna incontro uomini che non giudicano, ma che abbiamo letto a fare Erica Joung ...che poi sono per prime le donne che ti giudicano e non riescono a capire che si può scopare...si può fare l'amore...si può essere in tanti modi diversi a secondo delle situazioni, l'importante è non svendersi è non svilirsi
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/12/08 alle 12:20 via WEB
p.s. anonimo per niente sono patty
 
 
molinaro
molinaro il 18/12/08 alle 12:22 via WEB
Grazie Patty! Buona giornata, ciao! [Credo che, nella scarsa fantasia di certuni, il corrispettivo femminile di dongiovanni e/o casanova sia, perlappunto, troia.]
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/12/08 alle 12:51 via WEB
ciao volevo dirti solo una cosa: ci vorrebbero èiù uomini come te. Io ho sempre trombato con chi mi pareva e mi hanno detto talmente tante volte troia che alla fine forse hanno convinto pure me. Ora sto con un uno che mi ha detto che se mi becca a tradirlo mi lascia.. lo sai che ti dico? che se una sera mi verrà di trombare con qualcuno io lo farò. Se vorrà lasciarmi saranno cazzi suoi, tanto per quel che durano le storie oggi... Perchè se un uomo va on 1000 donne è un don giovanni o un casanova e noi siamo solo delle battone?? Sei Un grande
 
 
molinaro
molinaro il 26/12/08 alle 16:20 via WEB
Ciao Roxans! È talmente raro che qualcuna scriva apertamente ciò che tu scrivi, è talmente invadente il pregiudizio, che il primo pensiero che ho avuto è "esisti?". Che sciocchezza, perché mai non dovresti esistere... Davvero abbiamo dentro degli schemi troppo duri. Grazie, e auguri per "tutti" i tuoi amori, e per la tua vita. Sono in riva al mare, adesso, guardo il vento forte che increspa il mare grigio, e penso alla meravigliosa potenza di tutte le cose. Ciao!
 
   
asia_doro
asia_doro il 28/12/08 alle 16:24 via WEB
Ciao Carlo, spero tu mi voglia scusare se rispondo a Roxans, ma vedi non so star zitta, volevo sole dirle che spesso mi son chiesta come mai un uomo può andare con mille e rimane sempre rispettabile e una donna se lo fa diventa una zoccola, e son giunta alla conclusione che la colpa è nostra, di noi donne che siamo le prime a giudicare un altra donna zoccola siamo le prime a non rispettarci tra di noi e conseguentemente come possiamo pretendere che un uomo la pensi in modo diverso? Ci vorrebbe una rivoluzione culturare, perchè nonostante il progresso siamo ancora immersi nel medio evo! :)
 
     
molinaro
molinaro il 28/12/08 alle 16:36 via WEB
Puoi rispondere a chi vuoi e quando vuoi, Asia d'oro! Secondo me un po' di ragione ce l'hai, ci sono molte donne fra le nemiche delle donne. Come già dicevo, è un vecchio schema che invischia un po' tutti, maschi e femmine. Ciao, auguri!
 
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Inviato da: anita_19
il 02/07/2020 alle 09:15
 
Bello!
Inviato da: lumachina85
il 22/03/2019 alle 09:19
 
Era quasi nove anni fa. Qualcosa è cambiato e qualcosa no.
Inviato da: molinaro
il 06/06/2017 alle 11:31
 
Queste tortuose specie di poesie, questo appigliarmi a...
Inviato da: molinaro
il 06/06/2017 alle 11:26
 
Grazie!
Inviato da: molinaro
il 09/08/2016 alle 11:41
 
 
 
 
 
 
 
 

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CARLO IN CASA PROPRIA NELLA PRIMAVERA 2008

 
 
 
 
 
 
 

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