Un blog creato da molinaro il 04/06/2007

Carlo Molinaro

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L'inadatto al villaggio

Post n°561 pubblicato il 27 Febbraio 2009 da molinaro

Molto da lavorare stamattina, però prima, all'alba, ho scritto questa poesia dedicata all'inadatto al villaggio, che è una variante più antipatica dello scemo del villaggio, e quindi è ancora più sfigato dello scemo, forse: in ogni caso lui non potrà mai saperlo, è inadatto anche a capire questo. Ieri sera una buona cena con gente varia a casa di un'amica, poi ancora un giretto a sentire un po' di musica e poesia al Caffè Basaglia, poi a casa, poi dormire, poi alzarsi, poi lavorare, giornate piene, giornate piene. Buon venerdì!


L'INADATTO AL VILLAGGIO

Tanto alla fine va così: da un lato
è distratto, è impreciso, disattento
e inadeguato, dall'altro lato
è fissato, è rigido, ossessivo
e disponibile fino alla noia: i rapporti
umani - non soltanto con le donne,
non soltanto in amore - li ha gestiti
in questo modo schizofrenico e li ha persi
nella maggior parte dei casi. Non ha
mai imparato bene l'equilibrio
- se esiste - tra l'imporre e il sottomettersi,
tra il prendere e il dare, il farsi attendere
e l'attendere con ansia trepidante:

la naturale spontaneità, forse,
così dicono, naturale che però
non esiste in natura: gli animali
non amano mai, sopraffanno:
non ha mai visto una gatta contenta
di essere trombata, né un gatto affettuoso
trombando: è soltanto una lotta:
i micetti sono frutto di violenza:
così almeno gli pare. E gli umani...

La naturale spontaneità degli umani
è una maschera sempre variabile
e imprevedibile: la parola giusta
lo è se lo decide chi la ascolta
di volta in volta, lui non sa mai come,
perciò si muove adagio con paura
oppure si distrae pensando ad altro,
arriva troppo presto, troppo tardi.

L'invidia che prova per certi baristi
che nel tempo preciso in cui la macchina
fa il caffè loro versano una Fanta
e dispongono sul banco tre piattini
e si voltano nel preciso istante
quando il caffè è pronto da prendere
come se avessero calcolato tutto
ma senza accorgersi, è forse una metafora.

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
alicesu il 01/03/09 alle 15:51 via WEB
Questa poesia arriva proprio nel momento adatto. In questi due giorni di sfiducia, di rapporti umani che di umano non hanno niente. E il guaio è che questi giorni tornano, di tanto in tanto, e questo di tanto in tanto diviene più frequente. Più ci si apre e più ci si vorrebbe chiudere, anche se poi non è vero. Io sono proprio una disadattata. Ma proprio vero.
 
 
molinaro
molinaro il 01/03/09 alle 15:57 via WEB
Su con la vita, Alice, che è il primo marzo, la primavera. E poi secondo me tu lo sai calcolare il tempo del caffè. E troviamo dell'umano nei rapporti umani, magari quando non lo cerchiamo. Non abbatterti e non farti del male. Anche i disadattati hanno i loro momenti buoni, persino io...! Su, dai. Un bacio.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Surrealina il 02/03/09 alle 06:30 via WEB
Chissà, magari c'è una speranza pure per me ... Cià.
 
 
molinaro
molinaro il 03/03/09 alle 11:32 via WEB
Per te, per me, per tutti! Ciao!
 
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