Un blog creato da molinaro il 04/06/2007

Carlo Molinaro

Pensieri sparsi, poesie e qualsiasi cosa

 
 
 
 
 
 

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Attenzione! Chi volesse vedere le puntate della mia ONE MAN TELENOVELA, tutte in bell'ordine, una per una, in fila, può cliccare qui sulla giocalista di YouTube. Se poi qualcuno ritenesse che tanto lavoro merita un compenso, come gli artisti di strada quando fanno passare il cappello, può mettere le banconote in una busta e mandarmele: via Pinelli 34, 10144 Torino. Grazie!

 
 
 
 
 
 
 

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Suonatori di privacy

Post n°571 pubblicato il 19 Marzo 2009 da molinaro

Oggi pomeriggio sono uscito a fare due passi in centro e ho scattato qualche foto e girato qualche video (di 15 secondi!) con il telefonino. A un certo punto ho filmato un suonatore ambulante, anzi veramente fermo, sotto i portici. Suonava bene, stava suonando la danza ungherese di Brahms, mi piaceva. Ma lui ha smesso di suonare e s'è incazzato con me: mi ha detto che stavo commettendo un furto. Ho cercato di spiegare (nella sua lingua, che casualmente conosco) che non avevo alcun fine commerciale, che erano solo 15 secondi, che era come documentare un frammento d'ambiente, che non gli rubavo proprio niente. Ma non si è affatto convinto, e anzi ha affermato con durezza che non si può fotografare né filmare nessuno, mai, senza chiedere il permesso. La privacy, i diritti. Mi ha fatto promettere di cancellare il video e gliel'ho promesso. E dato che, con tutti i miei difetti, sono uomo di parola, l'ho cancellato.

Ma dato che sono anche puntiglioso e un po' stronzo, poco dopo ho girato un altro video di 15 secondi, rivolto verso la piazza, video d'ambiente, dove comunque un po' di musica si sente in sottofondo. Non si può mettere il copyright sul sottofondo ambientale, spero. Il breve video è qui sotto. Nel frattempo lui era passato da Brahms a Besame mucho, e va bene.

Avrà certamente ragione lui, so che molti daranno ragione a lui. Io invece queste cose non le capisco. Fra me e la privacy non c'è un buon rapporto. Posso capire che se uno di nascosto ti entra in casa, si nasconde in camera da letto, ti filma mentre scopi e lo mette su YouTube, questo possa darti (forse, al limite) un qualche fastidio. Per quanto, se non te ne sei accorto, non ti ha disturbato durante l'atto e la scopata è stata buona, alla fin fine non è un gran danno. Ma insomma in quel caso vabbè capisco. D'accordo.

Ma se uno è per strada, in piazza, su un autobus, insomma in un luogo pubblico, secondo me diventa parte della scena, parte del panorama, parte di quel momento (momento che appartiene a tutti, a chiunque passi di lì, al mondo, alla collettività, alla storia), e quindi è liberamente fotografabile e filmabile, come un albero o una fontana o una stella. Se no, la società diventa davvero chiusa, astiosa, solitaria.

E poi nel caso dell'arte, della musica, lo capisco ancora meno. Suoni per gli altri, mica per te stesso, tantopiù se suoni in una piazza. Boh! Sarò strano io, ma se qualcuno, anche a mia insaputa, prendesse qualche mia poesia e ne stampasse manifesti e li affiggesse sui muri di città e paesi, io, ben lungi dal lamentarmene o dall'incazzarmi con lui, ne sarei contento e lo ringrazierei. Lo considererei un aiuto al mio comunicare. Quando scrivo una poesia la poesia è sempre per chiunque, per chiunque ci trovi dentro qualcosa: dunque, più persone la leggono, più aumenta la possibilità che qualcuno ci trovi dentro qualcosa che gli serve, gli piace, lo emoziona, lo tocca, lo coinvolge, gli parla, gli fa scoprire universi e/o sé stesso: che è poi l'unico scopo di qualunque arte. A mio parere, almeno. Buona serata a tutti.

 

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
nikink il 19/03/09 alle 21:44 via WEB
eh, avevo capito che ragionavi da poeta già prima di legger l'ultimo paragrafo... avrei potuto scriverlo identico! per fortuna esistiamo ancora, ma fa tristezza pensare a quanta grettezza alligna nell'animo di chi sta in piazza con quell'idea, appiccicata alla coscienza come un adesivo incollato da teppisti, in questo caso teppisti che ci governano
 
 
molinaro
molinaro il 19/03/09 alle 21:54 via WEB
Sì, poi posso capire tutto, le gelosie d'artista, ognuno ha il suo carattere, nella fattispecie ho anche pensato che il suonatore (romeno) temesse segnalazioni poliziesche, ma poi no, non poteva essere quello, è pieno di polizia e già lo conoscono certamente, e poi non è neanche più extracomunitario... No, era proprio perché gli "rubavo" la musica. Vabbè. Il regno della proprietà privata. Esasperata. Ciao!
(Ci ha rimesso una moneta da due euro che avevo pronta - perché gli artisti di strada vanno ricompensati, questo sì! - e che ovviamente non gli ho più dato, nell'incazzatura!)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
alicesu il 19/03/09 alle 22:51 via WEB
Tanto più che la privacy è una creazione dei politici per nascodere i loro affaracci. Ma, come al solito, noi poveracci non capiamo niente...
 
 
molinaro
molinaro il 19/03/09 alle 23:13 via WEB
Sì, ci fanno credere tante cose... Non dico che non sia un valore una certa riservatezza, e anche uno spazio segreto, personale, di ciascuno. Però è appunto uno spazio personale, intimo, quasi spirituale, che con la privacy ha poco da spartire. Per il resto, la protezione del privato serve soprattutto a coprire affaracci, hai ragione. Nelle aziende, nelle banche, ma anche nelle case. La maggior parte delle violenze avvengono in famiglia, fra le mura domestiche. Violenze da codice penale (stupri, botte, sequestri) quasi mai denunciate, ma anche violenze più sottili, psicologiche. Tutto al riparo del privato. In certi momenti vorrei buttare giù tutti i muri delle case, per dare un po’ di respiro alle persone. Ciao Alice!
 
larossa58
larossa58 il 19/03/09 alle 23:33 via WEB
conosco la privacy fa perte del mio lavoro e secondo me è stata inventata da chi aveva qualcosa da nascondere perchè fa comodo tirarla in ballo nel momento del bisogno. evidentemente quel musicista non comunica con gli altri. riguardo all'essere filmati mentre si fa l'amore, sono ancora romantica, o scopata e finissi su you tube se nessuno chiedesse il consenso sia a me che che all'altra persona interessata mi darebbe fastidio non per vergogna ma perchè sono momenti così intimi, così forti e personali che chi guarda non essendo in 'sintonia' non capirebbe hai ragione quando dici che l'arte in qualunque sua espressione fa provare emozioni a me è capitato recentemente di aver visto un concerto alla fenice musiche di henze e brahms alla seconda di henze ho pianto da tanto aveva 'mosso dentro' c'rea che aveva capito e chi no, pazienza. sembra che le persone corrano per inseguire chissà quale sogno quando basterebbe fermarsi a guardare un fiore o una stella per sognare di più.
 
 
molinaro
molinaro il 20/03/09 alle 06:59 via WEB
Beh, l'esempio della scopata filmata di nascosto era paradossale, lì capisco che dia fastidio, ne darebbe anche a me (e, credo, alla maggior parte delle donne con cui l'ho fatto), volevo solo "ridimensionare" un po' la cosa, dire che è appunto un fastidio non una tragedia (rompermi il naso secondo me sarebbe già ben peggio, ecco). Per il resto sì, sono d'accordo con te, Larossa. Mi metto al lavoro, buona giornata, ciao!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Guidguid il 20/03/09 alle 18:35 via WEB
Forse dovevi far presente al busker che nella stessa piazza dove lo hai ripreso ci sono probabilmente diverse telecamere di sorveglianza. La sua reazione mi è parsa eccessiva. Io ho fatto alcune esperienze del genere quando, mooooolti anni or sono, in estate facevo il fotografo al mare. La sera fotografavo (senza chiedere il permesso prima altrimenti era impossibile lavorare), le persone a passeggio, lasciandogli poi un biglietto da visita dello studio fotografico con la data in cui avrebbero potuto prendere visione dei provini delle foto scattate ed eventualmente ordinare l'ingrandimento. In alcuni casi, fotografando coppie, ho avuto reazioni inviperite dai "lui", che hanno preteso il negativo. Non mi hanno mai potuto obbligare a consegnare il rullino lì per lì, e se hanno voluto farlo sono venuti in negozio il giorno dopo ed io gli ho venduto il negativo. Si trattava, insomma, di coppie clandestine. Ora, non vorrei che il problema del tuo busker fosse semplicemente lo stesso.
 
 
molinaro
molinaro il 20/03/09 alle 19:43 via WEB
Non avevo mai sentito la parola busker, l’ho cercata con Google e ho visto che invece è molto usata, io sono proprio un po’ fuori dal mondo. Ma non credo che il suo problema fosse la clandestinità, mi è parsa proprio una gelosia d’artista. Giusto ieri pensavo alle coppie clandestine (ho fatto spesso parte di coppie clandestine, anzi, pensandoci, lo sono state la maggior parte delle mie storie d’amore) e al danno che potrebbero avere se, per esempio, un simpatico giornalista di paese scattasse una «foto di costume» di una piazza, con i due che si baciano magari, e poi la mettesse su una gazzetta, e lì la vedesse un marito/fidanzato/padre/moglie/fidanzata/eccetera che non era il caso sapesse. Certo se mi fosse capitato mi sarebbe spiaciuto, però penso lo stesso che si debba essere liberi di fotografare la gente per strada. Se succede un guaio, amen, è destino, è come incontrare la persona sbagliata, o qualsiasi cosa (una volta a me la spiata l’ha fatta la panettiera del quartiere – mai più comprato da lei neanche una michetta, visto che aveva voluto sgamare l’a-michetta mia diletta, la vil fornaia maledetta). Tanto alla fine le cose s’han da scoprire, e tutto scorre nell’infinita storia. Meglio la libertà, in tutti i campi. Ciao!
 
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