Un blog creato da molinaro il 04/06/2007

Carlo Molinaro

Pensieri sparsi, poesie e qualsiasi cosa

 
 
 
 
 
 

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Gli urli

Post n°660 pubblicato il 27 Giugno 2009 da molinaro

GLI URLI

Forse sono quelli, sono loro i fantasmi:
gli urli che non hanno fatto in tempo:
gli urli che hanno urlato dentro te
per tutta la tua vita inascoltati:
sorpresi dalla morte
escono per le narici come anime:
disegni dilatati di fumo e oscurità
vanno a farsi giustizia, a spaventare
altri sonni con la loro verità.

L'animacorpo è un labirinto che ha molti
minotauri e nessun filodarianna:
l'urlo parte dall'angolo nascosto,
rimbalza, si deforma, si contamina
con il muco dei muri, si perde, è divorato:
ne escono brandelli che però
sono già molto: noi ce ne stupiamo,
ne parliamo come fosse un miracolo:
con una gioia mossa, di bambini.

Ma l'urlo che non esce, che rimane
impigliato alle viscere, non muore alla morte:
ha una sua generazione di fantasma
con vasta discendenza, una spettrale
genealogia: riproverà: lo troverai a premere
nel corpo dei figli e dei figli dei figli
anche se non hai figli: passerà
di labirinto in labirinto, senza
smettere di cercare l'apertura.

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
petarda il 27/06/09 alle 13:29 via WEB
è bellissima. il mio urlo adesso è in una borsa della spesa. sono appena tornata dal mercato. una piantina, sul balcone, mi si è seccata. cercavo qualcosa per rimpiazzarla, qualcosa di semplice, che non richieda tante cure. ho girato tutti i banchi, non trovavo nulla, le solite piante tristi e tutte uguali, ormai c'è l'omologazione anche al mercato. poi, all'ultimo, l'ho vista. ho visto una piantina di bouganville, che amo così tanto, la sua presenza potrebbe farmi seriamente decidere di trasferirmi al mare, qui non cresce o cresce male. però l'ho comprata, e oggi la travaserò. farà compagnia al koinobori di barcellona, la bouganville di torino. e poi comunque, pensavo una volta a casa (e dopo aver cacciato un urlo vero), un sacco di piante "facili" mi son morte, quindi perché continuare con loro? fanculo anche alla presunta facilità. forse con le difficili so meglio come fare: presempio, l'orchidea l'ho affidata a un'amica, per questi quindici giorni in cui son stata via. :) (commento copiato da fb)
 
 
molinaro
molinaro il 27/06/09 alle 13:43 via WEB
Commento tuo da faccebucche, già, infatti l'ho letto anche là. Forse fa parte della mia esagerata ansia comunicativa, mettere le poesie "a reti unificate", blog + faccebucche. Una specie di urlo anche quello. Mi sa che le persone sono come le tue piantine, anche per me a volte è più difficile con le più facili e viceversa. Non dico sempre, ma a volte. Ciao!
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
petarda il 28/06/09 alle 10:32 via WEB
ecco, per le persone non saprei. nel mio caso non so. forse son più attenta con le persone che, pur difficili, trovo simili a me, invece con quelle molto differenti, dato che faccio una fatica immane a capirle, alle volte getto la spugna. (anche perché poi - alle volte - se non c'è reciprocità il tutto non ha senso, almeno per me)
 
     
molinaro
molinaro il 28/06/09 alle 11:13 via WEB
Beh sì, con le persone, dei punti di somiglianza, di contatto, sono fondamentali per un percorso di conoscenza. A me magari ne bastano alcuni, due o tre punti-luce nel buio mistero dell'altro, sufficienti a (provare a) orientarmi. E la reciprocità... ehm sì, hai ragione, anche se ogni tanto ci sbatto ancora qualche craniata! :) Forse le tue piantine sono un po' come i tigli di quella mia stupida poesia. Non del tutto, nel senso che anche le piante rispondono, anche con le piante c'è una misteriosa reciprocità, e quando le "allevi" ne diventi responsabile, quantomeno per un'annaffiatura. Però ammettiamo che le loro risposte sono abbastanza duttili, accomodabili a nostro modo, insomma più facili. Ma io non ho il pollice verde: sul mio terrazzo sono riuscito a far morire una vite vergine, che tutti dicono che è una pianta infestante che non muore neanche se le dai fuoco! (Forse non accettavo il suo essere vergine; magari con una vite di più facili costumi sarebbe andata meglio...) Della "tua" edera, defunta anch'essa, mi sento meno colpevole: l'avevo appena fatta attecchire che questi cazzoni del condominio mi han fatto gettare all'aria il muro per un'infiltrazione al piano di sotto, e così ho dovuto staccarla da dove s'era appena attaccata, spostarla, e la tapinella non ha retto. Ciao!
 
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