Un blog creato da molinaro il 04/06/2007

Carlo Molinaro

Pensieri sparsi, poesie e qualsiasi cosa

 
 
 
 
 
 

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La chanson des vieux amants

Post n°661 pubblicato il 27 Giugno 2009 da molinaro

Oggi mi sono domandato perché mi piace tanto la canzone con cui ho costruito il video qui sotto: La chanson des vieux amants, di Jacques Brel, qui tradotta in italiano nell'interpretazione di Petra Magoni (voce), Ferruccio Spinetti (contrabbasso) e Stefano Bollani (pianoforte). Perché è una bella canzone, certo: potrebbe essere una risposta soddisfacente e sufficiente. Ma io sono egocentrico e, quando una canzone mi piace davvero tanto, di solito è perché tocca corde mie, corde profonde della mia vita.

Qui la faccenda non sembra così immediata. La canzone parla, si direbbe, di vecchi amanti che sono stati insieme tutta la vita, da quando avevano vent'anni, e sono ancora lì, in una stanza senza culla, dove forse hanno abitato sempre, e hanno ancora, sia pure smussate dall'inesorabile trascorrere degli anni, le stesse tempeste: perché sono riusciti a invecchiare insieme senza diventare adulti.

Non è la storia della mia vita: ho cambiato tante case, alcune delle quali con culle, ho cambiato amori, non conservo quasi nulla di quand'ero ragazzo. Le donne che amo non sono le stesse che amavo a vent'anni: non potrebbero esserlo in alcun modo, perché a vent'anni non avevo nessun amore reale, corrisposto, vissuto. Eppure quella canzone mi sembra storia mia, ugualmente.

La chiave è di certo in quel «c'è voluto del talento per riuscire a invecchiare senza diventare adulti». Questa è la cosa che ho fatto e che faccio, e c'è voluto e ci vuole del talento, confermo, del talento e del coraggio e anche del dolore, se mi è concesso dirlo. Ma ne vale la pena. E poi non è solo questo... c'è anche «sapevo delle tue bugie, tu delle mie tristi viltà». Questo profondo sapere è da poco che so prenderlo e darlo, ma è da tutta la vita che lo cerco, perché è il nucleo dell'amore che ho sempre immaginato e voluto. E allora forse la canzone calza, perché, anche se a interpretarlo sono state delle donne diverse con dei me stessi diversi, è proprio lui, è l'amore che è cresciuto, perché aveva bisogno di crescere, ma senza diventare adulto. Crescere.

Perché diventare adulti non è crescere: diventare adulti è smettere di crescere, è rinunciare. Una cosa che l'amore non può fare. E che nemmeno io posso fare, costi quel che costi il non farlo. Sarà sempre la stessa dolce guerra, fino alla fine.

A volte mi sembra che gli uomini, la maggior parte, vengano su a rovescio, come un calzino indossato male o una sigaretta accesa dalla parte del filtro. Arrivati a un certo punto, si mettono a fare grigie cose da adulti, privi di sguardo sui colori, però continuando a litigare come bambini cocciuti, senza una matura capacità di comprensione, mediazione e accettazione dell'altro. Ma cazzo, non sarebbe meglio fare il contrario? Proseguire a fare cose colorate da bambini, però sviluppando comprensione, mediazione, accettazione? Che strano mondo. Buona domenica.

[Nell'immagine in alto a destra: gite marine, 1960: la pensioncina, l'auto, io, mia sorella.]

 

Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Lu il 27/06/09 alle 17:57 via WEB
Magari qualcuno ti farà notare che oggi è sabato...
 
 
molinaro
molinaro il 27/06/09 alle 18:04 via WEB
Ma è ormai pomeriggio... Gli auguri si fanno per le cose a venire, non per le presenti. Ciao!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
nikink il 27/06/09 alle 21:24 via WEB
Carlo, io non so se tu segua il mio tlog, mentre so di sicuro che io non solo ti seguo ma, appunto, sul mio tlog sovente segnalo cose tue. Impressionante la serendipità occorsa nel fatto che io abbia segnalato, dieci giorni fa, un tuo post, commentandolo proprio col distico fondamentale di quella che è anche una delle mie canzoni preferite. Non per farmi pubblicità dunque, ma solo per segnalarti questo piccolo prodigio, ti metto qui il link: http://nikink.tumblr.com/post/125144277 Scrivi spesso cose che mi risuonano, si parva licet scrivo le mie poesie in una lingua simile alla tua (ne trovi una in home page in questi giorni, non son prolifico come te e raramente pubblico) così, se vorrai, potrai fartene un'idea.
 
 
molinaro
molinaro il 28/06/09 alle 11:20 via WEB
Ciao! Sì, ho visto un paio di volte il tuo "tumblr", e ti ringrazio di avermici ospitato. Questo che mi linki adesso però non l'avevo letto. Ogni tanto faccio dei giri sui "blog amici", ma non tanto frequentemente, lo ammetto, così di corsa fra un impegno e una sensazione. In questo periodo la vita però mi mette sotto il naso un sacco di coincidenze, forse vogliono dirmi qualcosa anche se io ho sempre paura di interpretarle troppo a comodo mio, e allora ci vado cauto. Ciao, grazie, buona domenica!
 
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