Un blog creato da molinaro il 04/06/2007

Carlo Molinaro

Pensieri sparsi, poesie e qualsiasi cosa

 
 
 
 
 
 

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« L'amore è l'unico frut...Guarda! »

Poesie in dialogo

Post n°857 pubblicato il 05 Aprile 2010 da molinaro

A volte una poesia ispira a qualcun altro una poesia che poi magari a sua volta ispira un'altra poesia a quello di prima e così via. Nel Due-Trecento le chiamavano poetiche tenzoni, quasi fossero una gara, una competizione. Oggi direi che può essere più un dialogo, una consonanza-risonanza. Sia come sia, mi sembra una cosa bella. La mia poesia L'amore è l'unico frutto che cerco (quella corredata di video) ha «fatto scrivere» a Clara Vajthò la sua L'amoritudine; e poi la sua ha «fatto scrivere» a me ancora una poesia intitolata Prima. Proviamo a metterle qui di seguito, come un dialogo appunto, e vediamo l'effetto che fa.




L'AMORE È L'UNICO FRUTTO CHE CERCO

l'incudine dell'abitudine

l'attitudine alla gratitudine

la mansuetudine della  moltitudine
la similitudine

la sollecitudine
la rettitudine

l'inquietudine
la solitudine

la vita è la cosa più aperta
la vita è la cosa più chiusa
la morte è la cosa più chiusa
la morte è la cosa più aperta

la gratitudine
l'inquietudine della sollecitudine
la solitudine

l'amore è il frutto a cui tendo la mano
pur non sapendo com'è
pur non sapendo dov'è

l'amore è l'unico frutto che cerco

pur non sapendolo riconoscere

pur non sapendolo riconoscere
nemmeno se lo stringo nella mano

è l'unico frutto che so desiderare

la vita è la cosa più aperta
la vita è la cosa più chiusa
la morte è la cosa più chiusa
la morte è la cosa più aperta

la libertà
l'inquietudine
la sollecitudine
la solitudine
la libertà
la gratitudine
la sollecitudine
l'amore
la libertà

l'amore è l'unico frutto che cerco

pur non sapendolo riconoscere

pur non sapendolo riconoscere
nemmeno se lo stringo nella mano

la libertà
la gratitudine
la sollecitudine
l'amore
la libertà



L'AMORITUDINE
 
L'amoritudine
è vita e morte
come qualsiasi cosa
e riconoscerla
vuol dire
che già l'hai
conosciuta
prima ancora
di prima
in quel mai tempo
dove ogni aggettivo
è sempre stato inutile
perche non c'è parola
che ci dica
quello che è
che è
che è
che è.



PRIMA

Ogni conoscere è un riconoscere:
si conosce qualcosa solamente
se combacia con qualcos'altro prima:
qualcos'altro che non si sa che cosa:
che è sempre prima, prima d'ogni prima.

Così è il futuro che crea il passato
e viceversa: il tempo siamo noi
e quest'amore nuovo che ci prende
illumina - ma solo per un attimo -
tutto l'amore che c'è sempre stato.

Poi torniamo a confonderci perché
le nubi corrono, cambia la luce,
cambia il colore e l'odore dell'aria:
all'erba e al gatto basta percepirlo,
noi pretendiamo di sapere troppo.

Commenti al Post:
susin
susin il 05/04/10 alle 15:09 via WEB
Grazie Carlo del tuo passaggio da me e per gli auguri...buona pasquetta, visto che oggi a Torino c'è il sole! Qui purtroppo fa freddo e tira un'aria fastidiosa. Le tue poesie sono sempre un piccolo "rebus"...come l'amore, che non si comprende mai fino in fondo perchè ognuno lo vive a modo suo e spesso ci passa accanto senza che ce ne accorgiamo. Ciao carissimo...
 
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