Un blog creato da molinaro il 04/06/2007

Carlo Molinaro

Pensieri sparsi, poesie e qualsiasi cosa

 
 
 
 
 
 

ONE MAN TELENOVELA

Attenzione! Chi volesse vedere le puntate della mia ONE MAN TELENOVELA, tutte in bell'ordine, una per una, in fila, può cliccare qui sulla giocalista di YouTube. Se poi qualcuno ritenesse che tanto lavoro merita un compenso, come gli artisti di strada quando fanno passare il cappello, può mettere le banconote in una busta e mandarmele: via Pinelli 34, 10144 Torino. Grazie!

 
 
 
 
 
 
 

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

FACEBOOK

 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
« Se Margherita non sbiellaDiscorso sull'amore »

Non vi siete accorti della mia profondissima infelicità

Post n°866 pubblicato il 24 Aprile 2010 da molinaro

Un periodo d'intense serate. Venerdì 16 ho letto poesie alla libreria Massena 28, c'è il video integrale fatto da Beppe qui. Giovedì 22 ho letto poesie al Kalimba e un'amata gentile ha filmato alcune parti, ecco qui. Ieri sera poi mi sono fatto un giro a sentire il Grande Fresco all'Artintown e ho filmato io qualche pezzo, ed è qui.

Ora è sabato, è il 24 aprile, oggi Monica avrebbe compiuto quarant'anni se non fosse morta, domani mia sorella ne compie 52, eppure sembra ieri che giocavamo in cortile, io la spaventavo con i ragni e la buttavo per terra e lei mi spaccava la testa a colpi di scarpa. Domani è l'anniversario della Liberazione, è un'altra primavera, il tempo passa, ci sono giorni belli.

Ieri sera all'Artintown riascoltando la poesia di Guido Catalano Sempre in buona compagnia, comunque (che è nel suo nuovo libro La donna che si baciava con i lupi, a pag. 107), che secondo me è una delle sue migliori, e che mi emoziona sempre molto (non so se gli altri li fa solo ridere: me mi tocca e mi emoziona nel profondo: ne vedo l'intensa, intensissima componente tragica: è segno di grande bravura, detto per inciso, saper dire il tragico con ironia), ho pensato che forse la frase che nella poesia lui rivolge a Dio, a Gesù e allo Spirito Santo, è una frase che io invece ogni tanto rivolgo, però in silenzio, al mondo, a chi mi sta intorno, a chi non mi sta intorno, agli amici vicini e lontani, come diceva Nunzio Filogamo. Forse anche lui, Guido Catalano, in realtà la rivolge al mondo, nella metafora, la frase: non glielo domanderò, perché non si chiedono spiegazioni, di norma, sulle poesie: le poesie sono come sono e ci leggi quel che ci leggi.

È una frase che si rivolge quasi sempre in silenzio, perché dirla a voce significa passare da vittimisti, pesudogeni incompresi, anche egocentrici, insensibili ed egoisti (e magari è vero). Eppure è una frase che affiora, a me affiora spesso, esplicita o implicita, dalla remota infanzia fino a oggi, affiora. Una frase difficile, e infatti anche lui, nella poesia, deve fare un respiro enorme prima di profferirla. Ecco, cito:

feci un respiro
feci un grande respiro
feci un respiro enorme
dissi:

«voi tre
voi tre
voi che
vi credete di essere
voi
tu, tu e tu
tu
tu e tu

non vi siete accorti
della mia
profondissima
infelicità
e dunque io vi disconosco
perché mi siete inutili
non siete riusciti a far nulla per me
mentre io per voi ho fatto
ed ora mi sento asciutto
secco
stanco

ho sonno
e me ne vado a letto
e i soldi, scordatevi che ve li do»

Non vi siete accorti della mia profondissima infelicità. Ecco. È da tutta la vita che io, non solo nelle storie d'amore ma anche nelle amicizie, non lascio, vengo lasciato. Critico poco, molto vengo criticato. Tutti mi dicono che non capisco un cazzo, e forse è vero. Che sono uno stronzo egoista insensibile, e forse è vero. Ricordo una discussione in giro, dopo una sera di bevute, a diciott'anni, con l'amico Vispo, una discussione accesa: non ricordo l'argomento, ma mi è rimasta impressa una cosa che lui mi disse: «Non puoi capire, non hai nessuna sensibilità». La frase mi ferì e pensai che avrei potuto dire a lui la stessa cosa, dato che non mi pareva che lui capisse me: però non gli avrei mai detto «non hai nessuna sensibilità», perché ognuno ha la sua, ognuno capisce delle cose e altre cose no. Ma non dissi nulla, e probabilmente fu un errore, un errore ripetuto mille altre volte.

Poi, quasi tutte le donne con cui sono stato, una settimana un mese un anno dieci anni o vent'anni, mi hanno detto, prima o dopo, le stesse cose: che non capisco un cazzo, che sono stronzo, insensibile, che non mi accorgo di niente. Anche se a me è sempre sembrato di vedere infinite cose (perlopiù meravigliose) in loro. Mi hanno detto le stesse cose persino le donne con cui «non» sono stato, quelle che ho solo corteggiato: ed è strano: si vede che rifiutarmi subito o stare con me vent'anni conduce allo stesso risultato finale. Anche amici maschi, più recentemente, in età adulta, mi hanno detto le stesse cose, in qualche caso troncando l'amicizia: che non capisco un cazzo, che sono insensibile.

Io non voglio fare la vittima. Se per mezzo secolo praticamente tutti hanno detto così, sarà vero. Anche se a me sembra di avere una mia sensibilità, che per certe cose è pure più forte della loro, e vede cose che loro non vedono. Ma probabilmente non sono le cose importanti. Forse ci sono cose importanti che calpesto senza accorgermi. Può essere. Anche a me però ne hanno calpestate tante, di cose, e non ne ho mai fatto tragedie né troncato amori, perché ho sempre pensato che non si può vedere e capire tutto tutti, ognuno vede e capisce una parte.

Non lo so. Alla fine resterò da solo, ma mi viene da dirlo, e se è vittimismo pazienza, mi viene da dirlo: voi, voi che vi credete di essere, che vi credete di capire tutto, ma vi siete mai accorti della mia profonda infelicità? Più in generale, vi siete mai accorti di qualcosa di vero e bruciante dentro di me? Avete sempre esatto (participio passato di esigere) che io mi accorgessi in voi, accusandomi di non accorgermi, ma voi vi siete accorti in me? Io ho sempre accettato che voi non vi accorgeste, perché non si può pretendere, l'ho già detto, di capire tutto tutti; ma se non mi accorgo io mi mandate affanculo. Non so, ci vedo uno squilibrio, e dato che la mia vita è mia, è certo colpa mia.

Ci penserò ancora. Quella poesia di Guido è molto bella, comunque. Buon sabato.

[Nell'immagine, acquerello sulla copertina del libro per Grazia B.]

Commenti al Post:
molinaro
molinaro il 24/04/10 alle 12:02 via WEB
È come se non ti piacesse la mia mano sinistra
e io per non ferirti, per non urtare
la tua sensibilità, per non causarti
infelicità
dovessi nascondere sempre la mano
sinistra in tasca, o sotto una maglia,
o mettere un guanto, però non so se basta:
o addirittura mozzarmi la mano.

Ma forse tu potresti dire a me
la stessa cosa: che per stare con me
senza urti e ferite
dovresti mozzarti una mano, la sinistra
o la destra non so.

La mano è un pezzo del corpo
ma per i pezzi dell’anima è uguale.

Forse
per non ferire bisogna mutilarsi.

Non è poi così strano: lo dice anche il Vangelo
che se Dio non gradisce una tua mano
per entrare in paradiso te la devi tagliare.
Lo dice chiaramente. Ci sono nel Vangelo
molte cose feroci, razziste, selettive.

Ma noi non siamo Dio e non siamo feroci,
e dovremmo trovare
soluzioni diverse.

Forse la cosa migliore è accettare
che ci si urta, che ci si ferisce,
che la vita è così: è così nella natura,
anche fra le piante e gli animali:
la vita è tutta un urto e una ferita.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
petarda il 25/04/10 alle 20:35 via WEB
mi sembri adamo con un piede fuori dall'eden. io non lo so bene che cosa sia la sensibilità. infatti sempre meno ricorro all'aggettivo per definire qualcuno. una persona può "patire" molto gli altri e allo stesso tempo "farli patire" senza rendersene conto; una persona può stare attentissima a non "far patire" gli altri e questi possono non accorgersene affatto; insomma boh. se un individuo è molto concentrato sulle proprie sensazioni forse darà per scontato che gli altri, in determinate situazioni, provino qualcosa di simile a quel che prova lui; questo individuo rischia di passare per insensibile anche se non lo è. in questo momento vedo i rapporti interpersonali come incontri/scontri tra pianeti diversissimi: la strada per capirsi mi pare lunghissima, non dico impossibile, ma veramente ardua e alle volte disperante.
 
 
molinaro
molinaro il 26/04/10 alle 02:28 via WEB
Mah! Alla fine, è tutta una successione di momenti. Onde che vanno e vengono e s'incontrano e si fondono o s'infrangono. La vita.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 
 
 
 
 

ULTIMI COMMENTI

Buona cosa...
Inviato da: anita_19
il 02/07/2020 alle 09:15
 
Bello!
Inviato da: lumachina85
il 22/03/2019 alle 09:19
 
Era quasi nove anni fa. Qualcosa è cambiato e qualcosa no.
Inviato da: molinaro
il 06/06/2017 alle 11:31
 
Queste tortuose specie di poesie, questo appigliarmi a...
Inviato da: molinaro
il 06/06/2017 alle 11:26
 
Grazie!
Inviato da: molinaro
il 09/08/2016 alle 11:41
 
 
 
 
 
 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

molinarolbelletagianor1automotornewsc.prefabbricati0tonipellalucabelligeranteragniriccardo.rromezzoliarnagucosopt67frati79ange_nocturneanita_19giovannirobecchi
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
web stats presenti in questo momento
 
 
 
 
 
 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
 
 
 
 
 
 

AVVERTENZA

Questo blog è una specie di diario dove scrivo quello che mi pare quando mi pare (una libertà tutelata dalla Costituzione della Repubblica Italiana). Non ha alcuna periodicità, non assomiglia minimamente a una testata giornalistica! Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7 marzo 2001.

 
 
 
 
 
 
 

CARLO IN CASA PROPRIA NELLA PRIMAVERA 2008

 
 
 
 
 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 
 
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963