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I ricordi sono gocce di resina che sgorgano dalle ferite della vita

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Post n°1447 pubblicato il 03 Luglio 2012 da roky.gz

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Foto di swann1000

STRADE DA PERCORRERE


Kafka aveva compreso che i viaggi, il sesso e i libri sono strade che non portano da nessuna parte, e che tuttavia sono strade dove bisogna incamminarsi e perdersi per ritrovarsi di nuovo o per incontrare qualcosa, quello che sia, un libro, un gesto, un oggetto perduto, qualunque cosa, forse un metodo se si ha fortuna: il nuovo, quello che da sempre è stato lì.

Questo elenco di tre cose: i viaggi, il sesso e i libri catalizza la mia attenzione. Sono sempre alla ricercadi capire le chiavi della vita ma le varianti tanto numerose, che si dipanano davanti am me, mi confondono. Ben venga, dunque, un elenco; segno di chiarezza e di ordine.
Supponiamo che l'elenco di Kafka sia vero. Potremmo spiegarci qualcosa della vita e darci delle direttive; o, almeno, delle giustificazioni.

Perchè si viaggia.
Perchè ci si tuffa nel grande imbuto del sesso (che, a parer mio, può essere letto anche come: droga, alcool, gioco, ... o qualunque altra passione che ci toglie la lucidità).
Perchè si legge (oppure ci si immedesima in una storia raccontata a voce o si passano ore a guardare vecchi film).

Forse, dunque, una chiave di lettura del senso della vita, potrebbe venirci dalla risposta a queste domande.

Si viaggia per fuggire. Si viaggia per sostenere il proprio essere (finchè non si arriva alla meta). Si viaggia per creare una parentesi tra noi stessi e qualche cosa che ci fa male. Si viaggia per dare un senso alle nostre azioni.

Ci si immerge nella perdizione fisica per scomparire. Per essere diversi. Per prevaricare. Per possedere. Per inganno. Per fuggire (non a caso si chiama "viaggio" un episodio di droga).

Si "salta" in una storia per fuggire dalla realtà. E' un viaggio mentale e dunque valgono le cose dette prima.


Foto di swann1000


In tutti i casi si cerca di attutire un disagio ed una sofferenza oppure l'angoscia di non sapere come utilizzare la nostra vita.

Quello che io trovo positivo, nella frase di Kafka, è che, alla fine, si pone un obiettivo: si può trovare qualcosa e invece di perdersi si può dare un senso alla propria esistenza. Il tesoro più prezioso che si può trovare è "un metodo"; una chiave di lettura che allevi le paure. Quello, in fondo, che cerchiamo tutti.

Conclusione: la vita si deve vivere istintivamente con la speranza di capirne il senso razionale.

 
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