on the road
il viaggio continua (e ospito on line la mia sociona zizzola, questo blog è come fosse suo)
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Post n°8 pubblicato il 16 Settembre 2006 da moosh
La strada passa sotto alle ruote, i ricordi si confondono con altri ricordi... mi sembra di cominciare a vedere la meta ora, ma cerco di spostarla ancora un passo più avanti. Ancora un chilometro, tanto non sono stanco. Ancora un chilometro, ho tanto a cui pensare... ancora un chilometro... Però qui la strada è difficile: oggi ero stufo dell'asfalto di queste colline, ho visto uno sterrato che scendeva e mi ci sono buttato. Poi la terra bianca è diventata rossa, è cominiciata la ghiaia e il fetucciato vero e proprio. Sono due ore che guido così, sempre in bilico. Oggi ho rischiato di scivolare, anzi, una scivolata l'ho fatta. Non credo abbia causato danni, ma controllerò. Intanto non c'è nessuno. Se non corro troppo posso togliere il casco. E sentirmi libero. Libero? Libero quanto? E' una vita che il mio essere è condizionato da regole, educazione, da ciò che si fa e da ciò che non si fa. Prima ero figlio, poi un numero a scuola, al lavoro sono il capo di... a casa sono il marito di... e sarò presto il padre di... Cogito ergo sum diceva Cartesio. Ma a "cogitare" sono io, moosh, un individuo a se stante che a volte pensa di potere essere una delle monadi di Leibnitz. La libertà a cui mi riferisco è quindi illusoria. Un venticello momentaneo tra i capelli basta a farmi sentire libero? Sono messo male. A Corfu, su quella spiaggia, dove nessuno mi conosceva e tutti erano senza costume: anche lì ci sono arrivato per caso, in moto, percorrendo una mulattiera. La spiaggia splendida, isolata, pochissima gente... o ti adegui o te ne vai... l'alternativa è la spiaggia vicina: piena di gente, con ragazzi che giocano a rachettoni e pupi che frignano. Due secondi a pensarci.... mi adeguo. E non mi sono mai sentito così libero. Perché, come il cogito ergo sum non è il frutto di un ragionamento, ma un'intuizione immediata "con la quale", secondo Cartesio, "colui che pensa percepisce la propria esistenza come un'evidenza certissima e inconfutabile", la mia scelta è stata dettata da un me stesso sepolto sotto strati di cemento mentale. Che è uscito, si è liberato per mostrarmi un'evidenza certissima e inconfutabile: "Qui ti piace, là no". La differenza è che devi essere quello che comunque sei. E l'intuizione è stata immediata. Scelgo di essere me stesso. Di assaggiare questo misero boccone di libertà. Più il mio viaggio prosegue, più mi sento come quel giorno su quella spiaggia. Mi lascio indietro blocchi che mi chiudono la mente, esco con un colpo di acceleratore da quella curva che è la quotidianità in cui mi sono ingessato, come nei binari di una metropolitana. Il viaggio prosegue, ma ora almeno conosco la meta. E so chi mi aspetta alla fine di questo viaggio. Spero che non mi trovi troppo cambiato. E che ritrovi moosh. |
Post n°7 pubblicato il 15 Settembre 2006 da moosh
Tappa di pausa pranzo. Un panino al volo vicino alla moto. Oggi la tuta antipioggia è stata tirata fuori dalla borsa. E ho scoperto che non tiene più tanto l'acqua. Dovrò cambiarla. Poi, riflettendoci, sono anche io così ultimamente. Mi contraddico, lo so. Pensavo di essere impermeabile, invece l'acqua passa e anche gli altri riescono a filtrare attraverso la mia "tuta". "Non hai filtri", mi è stato detto. Mai piaciuti i filtri, anche quando fumavo le sigarette che mi facevo con cartine e tabacco. Non mi piacciono i filtri, non ti consentono di metterti in gioco davvero, hai sempre un paracadute, una rete di protezione. E' come fare sesso con il preservativo: è sicuro, ma non c'è gusto. Panino, birra e caffè sono finiti. E anche la pioggia sembra mi voglia dare tregua. Meglio approfittarne e ripartire. Strade di collina, che viaggiano in cresta, lo sguardo spazia intorno. Quante volte ho visto paesaggi così. Se questo viaggio deve essere un "la vita di moosh se..." questi paesaggi non possono mancare. E Lillo fa parte di questi paesaggi. Che poi... Come si fa soprannominare Lillo uno di 1.87 per 110 chili e tre tatuaggi, uno più grosso dell'altro? Però non c'è niente da fare, Lillo è il fratello che non ho mai avuto. Se questo bigolo non mi avesse perso l'album delle foto ne metterei una dei nostri viaggi o dei nostri motoraduni. Magari una di quelle del pink panther treffen: una notte a - 5°, passata a dormire in tenda, ciucchi traditi. Come tutti gli altri trucidi motard che avevamo intorno. Con sboccata rituale ovviamente. Il primo anno io, il secondo lui. Ovvio, congestione. La prima volta che siamo andati, quando al mattino siamo usciti dalla tenda mi ha detto: "Oh, vado a pisciare". L'ho visto tornare ridendo:" Stavo per pisciare addosso a uno". Questo si era messo a dormire in mezzo all'erba solo con una coperta marrone addosso. Lo hanno portato via con un principio di assideramento. E lui lo aveva scambiato per un tronco d'albero. Se penso a come sono ora e a com'ero all'ora (1991), a volte mi guardo allo specchio e non mi riconosco. Lillo adesso è sposato e ha una splendida bimba. Al posto di bimba stavo scrivendo birra. Lapsus freudiano effettivamente, considerando che si usciva quasi tutte le sere a bere birra a fiumi. E poi si tornava facendo delle sparate pazzesche in moto. Con quel gran mezzo che era l'FJ 1200, o alla "profuga", con l'XT caricata come degli sfollati. Quanti progetti avevamo: coast to coast del Canada in moto, Capo Nord (quest'ultimo l'ho fatto, anche se da solo). E lui la moto invece ora l'ha addirittura venduta. "Sai, con la bambina non la usavo più...". Ciao Lillo, un lampeggio. Questa volta sono io a guardarti dallo specchietto... il polso gira piano, un filo di gas... mmm... questa chiusa è troppo seria per te... un filo di gas in più.... E MANGIA LA POLVERE, CICCIONE DI MERDA. |
Post n°6 pubblicato il 13 Settembre 2006 da moosh
Che vuol dire incontrarsi nello specchietto? Di solito è quando superi uno e lo lasci alle spalle... altre quando lo incroci... lo vedi, ma tiri dritto. Il viaggio riprende... sono un po' stanco, non ho molta voglia.. strano, sono appena partito... forse ho fatto troppi chilometri in un giorno e ora avrei bisogno di riposo. Ma non posso. O meglio, non voglio fermarmi, non ho nessuno con il coltello puntato alla gola. Però preferisco continuare. Sto cercando di capire...mi è venuto un improvviso desiderio di scrivere... e poi ora sono qui che non so da che parte cominciare. Forse sono le gallerie che incontro lungo la strada che mi bloccano i pensieri. O forse... forse le curve le ho affrontate troppo presto. Ieri lungo il viaggio ho incontrato una persona. Oggi l'ho intravista, ci siamo salutati appena (un lampeggio direi). Però mi dispiace non avere messo giù il cavalletto, non essermi fermato a sgranchirmi le gambe e di non avere scambiato quattro chiacchiere con lei. Ho incontrato altre persone simpatiche lungo la tappa di oggi, però parlare con lei è diverso. Riesce a tirare fuori tutto quello che ho dentro. E anche sulle ombre getta una luce, come quando piego e c'è l'angolo morto, quello in cui non vedo. L'effetto è quello di una specie di lavaggio al cervello, come un caffè di prima mattina, quando la bocca è impastata e il cervello anche di più. Oggi la vedo dallo specchietto, ma non ha importanza, questo lungo viaggio è circolare, sono sicuro che la rivedrò. Com'era quel film di qualche anno fa? Serendipity? un incontro affidato al caso? Mi pare. Intanto continuo a viaggiare. Ma che c'entra? Questo viaggio era iniziato su una spiaggia, quella su cui è arrivato uno tsunami. E' lo tsunami che mi ha spinto a questo viaggio. L'ho iniziato per essere pronto, per trovare al ritorno una zattera per rimanere a galla. Questa mi è uscita dalle dita. In realtà l'avevo iniziato per vivere la vita di moosh se... però la lascio. Perchè le cose che scappano dalle dita spesso sono le più vere. Quel che è vero è che non cercavo compagni di viaggio, ma non si può mai dire come va a finire un viaggio. Uno lo programma in un modo e poi... L'importante è non distrarsi, la meta è troppo importante... anche se non so bene ancora quale sia. |
Post n°5 pubblicato il 12 Settembre 2006 da moosh
Ho letto millanta storie di cavalieri erranti, |
Post n°4 pubblicato il 11 Settembre 2006 da moosh
Il viaggio è ripreso... ho guidato per quattro ore.. con tanti pensieri nella mente. Attraverso la campagna, con strade che è un piacere fare... curve dove la moto scende in piega da sola, un filo di gas e via. Ho incontrato persone, ho pensato a cose... mi pare di divagare... giro in tondo e non arrivo al nocciolo... i fari che mi puntano negli occhi cominciano a darmi fastidio, sarà la stanchezza... mi devo sforzare ancora un po'... tra poco finalmente potrò riposare... a cosa ho pensato? Sentimenti... etica, sesso... un po' anche a quel che stavo facendo. Guidando o lavorando. Lo stesso. Sentimenti, etica sesso. Quante volte il sesso mi ha fatto scordare gli altri due? Donne che consideravo i grandi amori della mia vita tradite per una notte alternativa. Magari anche meno di una notte. Come Francesca, la ragazza che non scorderò mai. Penso che nessun'altra mi abbia amato così tanto e nessun'altra mi amerà così. Eppure l'ho tradita e lasciata per una stronza con cui è durata due settimane. I volti passano sotto la visiera. Come sarebbe stato se... e poi un'altra persona... con diversi anni in più di me. Non oso neppure fare il suo nome... un amore tanto grande da avere paura a confessarsi a se stesso. Può esistere un amore senza sesso? La domanda non è retorica, lo chiedo ai miei occasionali compagni di viaggio. Tre anni e un solo bacio e una notte passata a dormire insieme, per paura di perdersi. Per paura che l'altro fraintendesse, che non ci si capisse. Tre anni in cui il poco era tanto e tanto prezioso da temere di perderlo. Tre anni in cui storie fugaci sopperivano alla mancanza di un'esigenza naturale, ma con negli occhi e nel cuore solo lei. E quando ci siamo persi è stata come una frana, un'immensa roccia che si spezza. E tu capisci che nulla sarà più come prima. Così bello. E poi l'etica. Insieme ai sentimenti è sempre stata una pietra fondamentale dei miei valori. Credere nella virtù della puntualità e soprattutto della parola data. E i sentimenti che reggevano il mondo. Ho fatto tante follie per una amore, ma anche per amicizia. Poi che è successo? Mi sono svegliato. Ho aperto gli occhi e ho visto il mondo vero. E mi sono adeguato. Adesso tante cose mi scivolano addosso, come l'acqua sulla tuta antipioggia che spero rimanga a lungo nella borsa sul serbatoio. Compresi i sentimenti e il dolore. E l'etica. Ho imparato che tutto passa, quindi non vale la pena soffrire per nulla. Spero passi anche questo dolore al sedere dopo tante ore di guida. Sono stanco e anche la moto mi sa che deve riposare.Prima di dormire ordinaria manutenzione, un'ingrassata alla catena. E domani il viaggio continua |
STOP PEDOFILIA
vi lancio una sfida..nel mondo dei blog siamo numerosi però ce la si può fare a far girare un messaggio a tutti...è per una causa buonissima
ANTIPEDOFILIA!
Perchè episodi come il piccolo TOMMY, DENISE E I 2 FRATELLINI SCOMPARSI siano solo un brutto ricordo per tutti.Daremo un segnale...crediamoci insieme!
Ricopiate sul vostro blog questo stralcio e vediamo quanti di noi riescono realmente a dar vita a questa campagna e, dopo averlo copiato aggiungete la vostra firma..come dire IO CI STO!!!!
combattiamo insieme.
IO CI STO
Inviato da: vivere.rd
il 27/07/2008 alle 10:03
Inviato da: mizar_323609
il 23/06/2008 alle 10:32
Inviato da: venere.891
il 12/04/2008 alle 17:33
Inviato da: oboe82
il 30/12/2007 alle 22:38
Inviato da: vivere.rd
il 24/12/2007 alle 10:53